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FRANCESCO GUCCINI |
cosTruman
Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 5818 Da: firenze (FI)
| Inviato: 16-10-2004 16:22 |
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Il Maestro è nato a Modena il 14 giugno del 1940, a causa della guerra ha vissuto l'infanzia e parte dell'adolescenza nel paese dei nonni paterni, Pàvana, località dell'Appennino Pistoiese, giò contornato dalla zona bolognese. Oggi, quando può, ama tornarci.
Ha frequentato l'Istituto Magistrale a Modena e, nel 1960, la facoltà di Magistero Lettere a Bologna, dove tuttora abita.
Per due anni ha fatto il cronista alla Gazzetta di Modena ed ha insegnato per vent'anni lingua italiana in una Università Americana (Dickinson College) con sede a Bologna.
La sua passione per scrivere e suonare proprie canzoni nasce alla fine degli anni '50. A metà dei '60 esce il suo primo LP.
Ha alle spalle la realizzazione di 19 LP e può contare su un seguito consolidato con trent'anni di attività. Per assistere ad un suo concerto accorrono in migliaia, e, per uno spettacolo con effetti scenici inesistenti e in cui l'importante è stabilire un certo rapporto tra pubblico e interprete, non è poco.
Ama considerarsi appartenente alla famiglia dei cantastorie dai quali ha ereditato una tecnina raffinata nell,a costruzione dei versi e delle sue canzoni. E' stato considerato a lungo il cantautore politicizzato per eccellenza. E questo è una specie di equivoco alla creazione del quale hanno contribuito in modo determinante eventi storici che facevano sì che ogni affermazione venisse interpretata alla lettera, con l'occhio (e l'orecchio) di qeui tempi. Guccini è certamente "politico", ma nel senso lato del termine. Politico è il suo modo di raccontare le cose. Politico è il suo modo di poetare, o meglio, narrare, strettamente legato ad una forma dubitativa espressa attraverso una velata ironia che è una delle caratteristiche più interessantoi di Guccini. Il "ma", il "forse", l'"oppure" cui ricorre ampiamente nelle sue canzoni servono a stemprare le sue affermazioni, che, più che tali, sono forse pensieri suscettibili di diverse intepretazioni.
Nel 1992 gli fu conferito il premio Librex/Guggenheim per Grande Poeta Contemporaneo.
Si è dato per due volte anche alla scrittura: "croniche Epafaniche", autunno 1989, divenuto un best-seller; e "vacca d'un cane" autunno 1993. In altri casi si è concesso alla scrittura insieme a Loriano Macchiavelli con: "Macaroni" 1997, "Un disco dei Platters" 1998, "Questo sangue che impasta la terra" 2001, "Lo spirito ed altri briganti" 2002.
Nel 2002 è uscito anche un cofanetto libro-video "Parole e canzoni" con i testi dell'intera produzione discografia dell'artista.
DISCOGRAFIA:
Ritratti (2004)
Stagioni (2000)
Guccini Live Collection - Disc 1 (1998)
Guccini Live Collection - Disc 2 (1998)
D'Amore Di Morte E Di Altre Sciocchezze (1996)
Parnassius Guccinii (1994)
Quello Che Non... (1990)
...Quasi Come Dumas... (1988)
Signora Bovary (1987)
Fra La Via Emilia E Il West - Vol. 1 (1984)
Fra La Via Emilia E Il West - Vol. 2 (1984)
Guccini (1983)
Metropolis (1981)
Francesco Guccini & I Nomadi - Album Concerto (1979)
Amerigo (1978)
Via Paolo Fabbri 43 (1976)
Stanze Di Vita Quotidiana (1974)
Opera Buffa (1973)
Radici (1972)
L'Isola Non Trovata (1971)
Due Anni Dopo (1970)
Folk Beat N. 1 (1967)
La amo
CIRANO
Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio.
Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!
Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!
Ma quando sono solo con questo naso al piede
che almeno di mezz' ora da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d' essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perchè Rossana è bella, siamo così diversi,
a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi...
Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita;
se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!
Io tocco i miei nemici col naso e con la spada,
ma in questa vita oggi non trovo più la strada.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo,
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole,
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano
o ancora...
BOLOGNA
Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po' molli
col seno sul piano padano ed il culo sui colli,
Bologna arrogante e papale, Bologna la rossa e fetale,
Bologna la grassa e l' umana già un poco Romagna e in odor di Toscana...
Bologna per me provinciale Parigi minore:
mercati all' aperto, bistrots, della "rive gauche" l' odore
con Sartre che pontificava, Baudelaire fra l' assenzio cantava
ed io, modenese volgare, a sudarmi un amore, fosse pure ancillare.
Però che Bohéme confortevole giocata fra casa e osterie
quando a ogni bicchiere rimbalzano le filosofie...
Oh quanto eravamo poetici, ma senza pudore e paura
e i vecchi "imberiaghi" sembravano la letteratura...
Oh quanto eravam tutti artistici, ma senza pudore o vergogna
cullati fra i portici cosce di mamma Bologna...
Bologna è una donna emiliana di zigomo forte,
Bologna capace d' amore, capace di morte,
che sa quel che conta e che vale, che sa dov' è il sugo del sale,
che calcola il giusto la vita e che sa stare in piedi per quanto colpita...
Bologna è una ricca signora che fu contadina:
benessere, ville, gioielli... e salami in vetrina,
che sa che l' odor di miseria da mandare giù è cosa seria
e vuole sentirsi sicura con quello che ha addosso, perchè sa la paura.
Lo sprechi il tuo odor di benessere però con lo strano binomio
dei morti per sogni davanti al tuo Santo Petronio
e i tuoi bolognesi, se esistono, ci sono od ormai si son persi
confusi e legati a migliaia di mondi diversi?
Oh quante parole ti cantano, cullando i cliché della gente,
cantando canzoni che è come cantare di niente...
Bologna è una strana signora, volgare matrona,
Bologna bambina per bene, Bologna "busona",
Bologna ombelico di tutto, mi spingi a un singhiozzo e ad un rutto,
rimorso per quel che m' hai dato, che è quasi ricordo, e in odor di passato...
AUTOGRILL
"una canzone puramente inventata"
La ragazza dietro al banco mescolava birra chiara e Seven-up,
e il sorriso da fossette e denti era da pubblicità,
come i visi alle pareti di quel piccolo autogrill,
mentre i sogni miei segreti li rombavano via i TIR...
Bella, d' una sua bellezza acerba, bionda senza averne l' aria,
quasi triste, come i fiori e l' erba di scarpata ferroviaria,
il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere
che tracciavo con un dito dentro ai cerchi del bicchiere...
Basso il sole all' orizzonte colorava la vetrina
e stampava lampi e impronte sulla pompa da benzina,
lei specchiò alla soda-fountain quel suo viso da bambina
ed io.... sentivo un' infelicità vicina...
Vergognandomi, ma solo un poco appena, misi un disco nel juke-box
per sentirmi quasi in una scena di un film vecchio della Fox,
ma per non gettarle in faccia qualche inutile cliché
picchiettavo un indù in latta di una scatola di té...
Ma nel gioco avrei dovuto dirle: "Senti, senti io ti vorrei parlare...",
poi prendendo la sua mano sopra al banco: "Non so come cominciare:
non la vedi, non la tocchi oggi la malinconia?
Non lasciamo che trabocchi: vieni, andiamo, andiamo via."
Terminò in un cigolio il mio disco d' atmosfera,
si sentì uno sgocciolio in quell' aria al neon e pesa,
sovrastò l' acciottolio quella mia frase sospesa,
"ed io... ", ma poi arrivò una coppia di sorpresa...
E in un attimo, ma come accade spesso, cambiò il volto d' ogni cosa,
cancellarono di colpo ogni riflesso le tendine in nylon rosa,
mi chiamò la strada bianca, "Quant'è?" chiesi, e la pagai,
le lasciai un nickel di mancia, presi il resto e me ne andai...
e queste sono solo tre.....
Un Grande.
_________________ - In giro dicono che sei lesbica
- solo perchè amo una donna?
- no, perchè ci scopi
- se lesbica vuol dire libera allora vai a dire a tutti che è la verità |
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Julian
Reg.: 27 Gen 2003 Messaggi: 6177 Da: Erbusco (BS)
| Inviato: 16-10-2004 20:02 |
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Uno dei grandi della nostra musica.Io preferisco De Andrè,ma il Guccio è fra i pochi
ad aver suoperato i limiti della canzone leggera italiana.Ed ha sempre detto ciò che pensava,senza ipocrisia,senza timori,a costo
di vendere qualche disco in meno.
Lo ammiro tantissimo.Adoro alcune canzoni tipo
Addio,La Locomotiva,Stagioni,Autogrill,
Cyrano,e l'album "D'amore,di morte e di altre
sciocchezze".
_________________ Se nulla capivo, qui tu finalmente
nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
paradossale, tra noi terra infondata,
dove sono i leoni, ammattiti e marroni
lasciando immaginare
la sposa occidentale. |
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Pythoniana
Reg.: 06 Lug 2004 Messaggi: 1257 Da: Gorizia (GO)
| Inviato: 16-10-2004 21:10 |
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Cos, già che ci siamo, com'era il concerto? Mi descrivi un minimo la scaletta? Io dovrei andare a sentirlo venerdì, ma non sono convinto al 100%, soprattutto xché "Ritratti" non mi è piaciuto 'sto granché. Dal vivo sono molti i pezzi tratti da quell'album oppure punta + sui classici? E, ultima cosa, non è che x caso ha fatto "Vorrei"? No, eh? "Vorrei" troppo...
_________________ "Riempi il tuo cranio di vino prima che si riempia di terra, disse Kayam." Nazim Hikmet |
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cosTruman
Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 5818 Da: firenze (FI)
| Inviato: 17-10-2004 01:28 |
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Il concerto è stato meraviglioso. Appena arrivato ha fatto un discorso simpaticissimo sulla condizione politica attuale, una semplice e breve satira diciamo. Poi ha cominciato con Canzone per un amica. Ha puntato un po' su tutt'e due, sia i classici sia le nuove, le nuove nn sono brutte, anche io ero scettica, ma vanno un po' ascoltate e riascoltate in realtà. Per i classici ha cantato: Autogrill, Cirano, La locomotiva, Dio è morto, La Ziatta, Un altro giorno è andato, Auschwitz, Un vecchio e un bambino, Scirocco.... Di Ritratti ha fatto: Una canzone, Il mare, Canzone quasi d'amore, Canzone per il Che, Piazza Alimonda...
Attendevo Bologna, l'Avvelenata, Eskimo, e Venezia....ma nn le ha fatte
Nel complesso è stato magnifico. Senza alcun effetto scenico riesce ad emozionarti in maniera impressionente. Un Grande, Un Grande davvero.
Tra una canzone el'altra sorseggiava una bottigliazza di vino rosso, e poi continuava la sua mezza satira e la sua musica narrata....è stato bellissimo..
ah, scusate per la parentesi
_________________ - In giro dicono che sei lesbica
- solo perchè amo una donna?
- no, perchè ci scopi
- se lesbica vuol dire libera allora vai a dire a tutti che è la verità |
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luka78
Reg.: 19 Dic 2003 Messaggi: 913 Da: lodi (LO)
| Inviato: 17-10-2004 03:04 |
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lo ammiro. purtroppo non l'ho mai visto in concerto. deve essere bello sentirlo cantare dal vivo ma anche parlare.
album preferito: album concerto con i nomadi.
_________________
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pietro2004
Reg.: 28 Mag 2004 Messaggi: 1909 Da: Roma (RM)
| Inviato: 11-11-2004 19:50 |
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quote: In data 2004-10-17 01:28, cosTruman scrive:
Il concerto è stato meraviglioso.
...
Attendevo Bologna, l'Avvelenata, Eskimo, e Venezia....ma nn le ha fatte
...
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infatti, l'Avvelenata non la canta più.. forse son cambiati i tempi o pittosto è cambiato lui. |
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cosTruman
Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 5818 Da: firenze (FI)
| Inviato: 19-01-2005 01:17 |
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Nel topic apposito vorrei rendere omaggio a una tra le più belle canzoni del Guccio scoperta da poco:
Vorrei
Vorrei conoscer l' odore del tuo paese,
camminare di casa nel tuo giardino,
respirare nell' aria sale e maggese,
gli aromi della tua salvia e del rosmarino.
Vorrei che tutti gli anziani mi salutassero
parlando con me del tempo e dei giorni andati,
vorrei che gli amici tuoi tutti mi parlassero,
come se amici fossimo sempre stati.
Vorrei incontrare le pietre, le strade, gli usci
e i ciuffi di parietaria attaccati ai muri,
le strisce delle lumache nei loro gusci,
capire tutti gli sguardi dietro agli scuri
e lo vorrei
perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...
Vorrei con te da solo sempre viaggiare,
scoprire quello che intorno c'è da scoprire
per raccontarti e poi farmi raccontare
il senso d' un rabbuiarsi e del tuo gioire;
vorrei tornare nei posti dove son stato,
spiegarti di quanto tutto sia poi diverso
e per farmi da te spiegare cos'è cambiato
e quale sapore nuovo abbia l' universo.
Vedere di nuovo Istanbul o Barcellona
o il mare di una remota spiaggia cubana
o un greppe dell' Appennino dove risuona
fra gli alberi un' usata e semplice tramontana
e lo vorrei
perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...
Vorrei restare per sempre in un posto solo
per ascoltare il suono del tuo parlare
e guardare stupito il lancio, la grazia, il volo
impliciti dentro al semplice tuo camminare
e restare in silenzio al suono della tua voce
o parlare, parlare, parlare, parlarmi addosso
dimenticando il tempo troppo veloce
o nascondere in due sciocchezze che son commosso.
Vorrei cantare il canto delle tue mani,
giocare con te un eterno gioco proibito
che l' oggi restasse oggi senza domani
o domani potesse tendere all' infinito
e lo vorrei
perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...
Riesce a dare veramente tanto.
_________________ - In giro dicono che sei lesbica
- solo perchè amo una donna?
- no, perchè ci scopi
- se lesbica vuol dire libera allora vai a dire a tutti che è la verità |
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fuzzi5
Reg.: 30 Set 2004 Messaggi: 314 Da: Recco (GE)
| Inviato: 19-01-2005 10:21 |
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quote: In data 2004-11-11 19:50, pietro2004 scrive:
quote: In data 2004-10-17 01:28, cosTruman scrive:
Il concerto è stato meraviglioso.
...
Attendevo Bologna, l'Avvelenata, Eskimo, e Venezia....ma nn le ha fatte
...
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infatti, l'Avvelenata non la canta più.. forse son cambiati i tempi o pittosto è cambiato lui.
| in realtà l'avvellenata nn la CANTAVA +, siccome gliela chiedevano tutti aveva smesso di suonarla, poi aveva ripreso ma adesso ha smesso di nuovo. io l'ho visto 3 volte:nel 1997 e nel 1999 l'aveva fatta, nel 2003 no.
comincia sempre con canzone per un'amica e finisce sempre con Dio è morto e La locomotiva. Eskimo è la migliore strano nn l'abbia fatta!
Guccini è un grande ma crescendo ho cominciato a preferirgli Fossati e De Andrè
ciao
_________________ non accettate le provocazioni dei perbenismi |
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Lilluz
Reg.: 21 Ott 2004 Messaggi: 947 Da: Pescara (PE)
| Inviato: 22-01-2005 15:48 |
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anche io due anni fa vidi un suo concerto e non canto l'avvelenata...
iniziò con canzone per un'amica e finì con la locomotiva...
sublime |
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christabel
Reg.: 02 Ago 2004 Messaggi: 1644 Da: cremona (CR)
| Inviato: 22-01-2005 18:47 |
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quote: In data 2004-10-17 03:04, luka78 scrive:
lo ammiro. purtroppo non l'ho mai visto in concerto. deve essere bello sentirlo cantare dal vivo ma anche parlare.
album preferito: album concerto con i nomadi.
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Veramente niente male, è tra i miei preferiti in assoluto. Per quanto riguarda quelli dal vivo invece adoro "Fra la Via Emilia e il West"...
_________________ Lunga ed impervia è la strada che dall'Inferno si snoda verso la Luce...
"Paradiso perduto - J.Mylton" |
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maltese
Reg.: 22 Feb 2004 Messaggi: 361 Da: Borgosesia (VC)
| Inviato: 22-01-2005 19:15 |
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I suoi concerti sono fantastici anche per la sua straordinaria capacità di introdurre le canzoni...si rimane sempre un po' delusi pechè le sue canzoni belle sono talmente tante che è impossibile che le faccia tutte
[ Questo messaggio è stato modificato da: maltese il 22-01-2005 alle 19:19 ] |
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christabel
Reg.: 02 Ago 2004 Messaggi: 1644 Da: cremona (CR)
| Inviato: 22-01-2005 20:14 |
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E pensare che nel lontano 1989 venne a fare un concerto qui alla festa dell'unità e mio padre faceva parte della sua "scorta" (anche se non so fino a che punto sia possibile chiamarla così). Gli ha stretto la mano e ha avuto l'opportunità di parlare un pò con lui... Io ero troppo piccola e non mi ci portò...
_________________ Lunga ed impervia è la strada che dall'Inferno si snoda verso la Luce...
"Paradiso perduto - J.Mylton" |
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Dodolino
Reg.: 10 Nov 2002 Messaggi: 3036 Da: Arezzo (AR)
| Inviato: 23-01-2005 13:20 |
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Anche se ho ideologie politiche diverse da lui...tanto di cappello....ho 4 0 5 dei suoi album e di tanto in tanto mi piace anche risentirlo.in musica sono completamente apolitico,quindi non mi vergogno ad ammettere che una canzone come "la locomotiva" è molto bella;ma le mie preferite sono:
QUATTRO STRACCI
E guardo fuori dalla finestra e vedo quel muro solito che tu sai.
Sigaretta o penna nella mia destra, simboli frivoli che non hai amato mai;
quello che ho addosso non ti è mai piaciuto, racconto e dico e ti sembro muto,
fumare e scrivere ti suona strano, meglio le mani di un artigiano
e cancellarmi è tutto quel che fai;
ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare
e rido in faccia a quello che cerchi e che mai avrai!
Non sai che ci vuole scienza, ci vuol costanza, ad invecchiare senza maturità,
ma maturo o meno io ne ho abbastanza della complessa tua semplicità.
Ma poi chi ha detto che tu abbia ragione, coi tuoi "also sprach" di maturazione
o è un' illusione pronta per l'uso da eterna vittima di un sopruso,
abuso d' un mondo chiuso e fatalità;
ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare,
ma non raccontare a me che cos'è la libertà!
La libertà delle tue pozioni, di yoga, di erbe, psiche e di omeopatia,
di manuali contro le frustrazioni, le inibizioni che provavi quì a casa mia,
la noia data da uno non pratico, che non ha il polso di un matematico,
che coi motori non ci sa fare e che non sa neanche guidare,
un tipo perso dietro le nuvole e la poesia,
ma ora scommetto che vorrai provare quel che con me non volevi fare:
fare l' amore, tirare tardi o la fantasia!
La fantasia può portare male se non si conosce bene come domarla,
ma costa poco, val quel che vale, e nessuno ti può più impedire di adoperarla;
io, se Dio vuole, non son tuo padre, non ho nemmeno le palle quadre,
tu hai la fantasia delle idee contorte, vai con la mente e le gambe corte,
poi avrai sempre il momento giusto per sistemarla:
le vie del mondo ti sono aperte, tanto hai le spalle sempre coperte
ed avrai sempre le scuse buone per rifiutarla!
Per rifiutare sei stata un genio, sprecando il tempo a rifiutare me,
ma non c'è un alibi, non c'è un rimedio, se guardo bene no, non c'è un perchè;
nata di marzo, nata balzana, casta che sogna d' esser puttana,
quando sei dentro vuoi esser fuori cercando sempre i passati amori
ed hai annullato tutti fuori che te,
ma io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri,
persa a cercar per sempre quello che non c'è,
io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri
persa a cercar per sempre quello che non c'è,
io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri
persa a cercar per sempre quello che non c'è...
LETTERA
In giardino il ciliegio è fiorito agli scoppi del nuovo sole,
il quartiere si è presto riempito di neve di pioppi e di parole.
All' una in punto si sente il suono acciottolante che fanno i piatti,
le TV son un rombo di tuono per l' indifferenza scostante dei gatti;
come vedi tutto è normale in questa inutile sarabanda,
ma nell' intreccio di vita uguale soffia il libeccio di una domanda,
punge il rovaio d' un dubbio eterno, un formicaio di cose andate,
di chi aspetta sempre l' inverno per desiderare una nuova estate...
Son tornate a sbocciare le strade, ideali ricami del mondo,
ci girano tronfie la figlia e la madre nel viso uguali e nel culo tondo,
in testa identiche, senza storia, sfidando tutto, senza confini,
frantumano un attimo quella boria grida di rondini e ragazzini;
come vedi tutto è consueto in questo ingorgo di vita e morte,
ma mi rattristo, io sono lieto di questa pista di voglia e sorte,
di questa rete troppo smagliata, di queste mete lì da sognare,
di questa sete mai appagata, di chi starnazza e non vuol volare...
Appassiscono piano le rose, spuntano a grappi i frutti del melo,
le nuvole in alto van silenziose negli strappi cobalto del cielo.
Io sdraiato sull' erba verde fantastico piano sul mio passato,
ma l' età all' improvviso disperde quel che credevo e non sono stato;
come senti tutto va liscio in questo mondo senza patemi,
in questa vista presa di striscio, di svolgimento corretto ai temi,
dei miei entusiasmi durati poco, dei tanti chiasmi filosofanti,
di storie tragiche nate per gioco, troppo vicine o troppo distanti...
Ma il tempo, il tempo chi me lo rende? Chi mi dà indietro quelle stagioni
di vetro e sabbia, chi mi riprende la rabbia e il gesto, donne e canzoni,
gli amici persi, i libri mangiati, la gioia piana degli appetiti,
l' arsura sana degli assetati, la fede cieca in poveri miti?
Come vedi tutto è usuale, solo che il tempo stringe la borsa
e c'è il sospetto che sia triviale l' affanno e l' ansimo dopo una corsa,
l' ansia volgare del giorno dopo, la fine triste della partita,
il lento scorrere senza uno scopo di questa cosa... che chiami... vita...
lo considero un poeta...quasi al pari di de Andrè....
_________________ Non sono pessimista. Sono un ottimista che ha fatto molte esperienze |
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Aquarius
Reg.: 17 Nov 2004 Messaggi: 281 Da: Firenze (FI)
| Inviato: 27-01-2005 16:38 |
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Sei stata al suo concerto a firenze, quindi?! C'ero anch'io!
Ma quanto beve, povero vecchino! Ha fatto un sacco di canzoni da ritratti, che non conosco, e quindi ero la' a girarmi i pollici.. pero' quando ha fatto Cirano...ahh...che meraviglia.. E' proprio bella, hai ragione. Anche Autogrill. Per non parlare di Dio è Morto.. GRANDEEEEE!
Basta. Mi piace un sacco, anche se poco m'intendo di musica italiana. Io ero praticamente davanti a lui, è stato divetentissmo. E' un giovialone.
_________________ NOOOOOOOOOOOOOOOn è vero. Tu non capisci l'universo femminile. La mia spiccata sensibilità si contrappone al tuo gretto materialismo MASCHILISTA! |
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VromeoV ex "arancino"
Reg.: 27 Ott 2003 Messaggi: 3288 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 27-01-2005 17:43 |
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INCONTRO/RADICI 1972
E correndo mi incontrò lungo le scale, quasi nulla mi sembrò cambiato in lei,
la tristezza poi ci avvolse come miele per il tempo scivolato su noi due.
Il sole che calava già rosseggiava la città
già nostra e ora straniera e incredibile e fredda:
come un istante "deja vu", ombra della gioventù, ci circondava la nebbia...
Auto ferme ci guardavano in silenzio, vecchi muri proponevan nuovi eroi,
dieci anni da narrare l'uno all' altro, ma le frasi rimanevan dentro in noi:
"cosa fai ora? Ti ricordi? Eran belli i nostri tempi,
ti ho scritto è un anno, mi han detto che eri ancor via".
E poi la cena a casa sua, la mia nuova cortesia, stoviglie color nostalgia...
E le frasi, quasi fossimo due vecchi, rincorrevan solo il tempo dietro a noi,
per la prima volta vidi quegli specchi, capii i quadri, i soprammobili ed i suoi.
I nostri miti morti ormai, la scoperta di Hemingway,
il sentirsi nuovi, le cose sognate e ora viste:
la mia America e la sua diventate nella via la nostra città tanto triste...
Carte e vento volan via nella stazione, freddo e luci accesi forse per noi lì
ed infine, in breve, la sua situazione uguale quasi a tanti nostri films:
come in un libro scritto male, lui s' era ucciso per Natale,
ma il triste racconto sembrava assorbito dal buio:
povera amica che narravi dieci anni in poche frasi ed io i miei in un solo saluto...
E pensavo dondolato dal vagone "cara amica il tempo prende il tempo dà...
noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa...
restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento,
le luci nel buio di case intraviste da un treno:
siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno..."
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