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Autore Un Palagheddafi per la mostra di Venezia?
ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 10-09-2005 11:22  
La mostra di Venezia soffre per la mancanza di infrastrutture. Il problema è anno­so. Nel senso che torna ogni fine agosto, nelle polemiche prefestivaliere, e viene puntualmente archiviato entro la metà di settembre. Per chi non frequenta il Lido, e vuole farsi un'idea di quanto la situazione sia grave; sappia che ogni anno viene mon­tato un tendone da circo (tensostruttura, per gli architetti) da smontarsi dopo una de­cina di giorni. Con i denari spesi per fare e disfare - lasciando perdere la scomodità di vedere i film su seggiole da oratorio, in un luogo dove la pioggia rumoreggia - si sareb­be potuto mettere in cantiere un nuovo Palazzo del Cinema. Invece dobbiamo accon­tentarci di sfogliare il pieghevole che illustra i progetti usciti dal concorso indetto dalla Biennale - burocratese oblige - allo scopo di "risolvere le criticità esistenti".
Stefano Boeri ha disegnato una struttura quadrata. Rafael Moneo preferisce una for­ma a uovo, Massimiliano Fuksas propende per una grande bolla, con strozzatura tipo salsicciotto. Confidiamo sul fatto che ognuno di loro sia andato personalmente, o abbia mandato un uomo di fiducia, a Cannes o a Berlino, per misurare quanto sono larghe le poltrone e di quanto spazio per le gambe gode lo spettatore nei paradisi festivalieri conosciuti. Indipendentemente dalla forma - potrebbero vincere altri concorrenti, da Peter Eisenman a Francesco Cellini, da Bolles + Wilson a driol Bohigas - il nuovo Pa­lazzo del Cinema rischia però di chiamarsi Palagheddafi.
Poiché servono capitali privati per finanziare l'impresa (e poiché un consulto con le maggiori banche d'investimento europee non ha dato i risultati sperati, scrive Il Gaz­zettino, senza commentare il perché e il percome di tanto disinteresse), i soldi potrebbe­ro arrivare da Mothassan Gheddafi. Giovedì sera, nel salone degli Stucchi all'Excelssior, durante un party benefico per i bambini nigeriani, c'è stato un primo incontro tra il f u­turo finanziatore e il presidente Davide Croff: Mothassan Gheddafi era accompagnato dal fratello calciatore Saadi. Sui tavoli, ostriche, caviale e champagne. Sulla pedana, uno spettacolo così congegnato. Primo, danze tradizionali. Secondo: danza del ventre semplice. Terzo: danza del ventre con spade. Quarto: danza del ventre con candelabri in equilibrio sulla testa. Quinto; oltre mezzanotte, uno spettacolo del rapper 50 Cents. Non sembrava nella sua forma migliore, anche se avremmo voluto strappargli dal col­lo la statuetta della libertà tutta sbrilluccicante, con un joint al posto della fiaccola.
Intanto Il Gazzettino sbriglia la fantasia sul gemellaggio tra Italia e Libia. Il conte Giuseppe Volpi, che inventò la Mostra, fu governatore di Tripolitania dal 1921 al 1925. Quindi una sala potrebbe chiamarsi Tripoli, non sarebbe una bella idea per omaggiare gli investitori? Certo che lo sarebbe. Sarebbe anche la via più breve per retrocedere la Mostra in serie B. Il nuovo Palazzo del Cinema lo affitteranno ai parrucchieri per le con­vention.
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Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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