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Autore Il Giappone urla: il cinema é vivo!
Ghebuz


Reg.: 11 Mag 2002
Messaggi: 1234
Da: Nago (TN)
Inviato: 15-05-2004 19:11  
Ma nessuno ha visto per caso VISITOR Q?

Dovrebbe essere di Takashi Miike se non sbaglio!
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"MA IO NON VOGLIO...NON VOGLIO ANDARMENE.......STOP!" by Lola Rennt

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AngelsCry

Reg.: 12 Apr 2004
Messaggi: 276
Da: Limbiate (MI)
Inviato: 17-05-2004 22:58  
quote:
In data 2004-05-15 19:11, Ghebuz scrive:
Ma nessuno ha visto per caso VISITOR Q?

Dovrebbe essere di Takashi Miike se non sbaglio!




No non mi pare... sai di cosa parla???

_________________
Lo sai cosa dice Jack Burton in situazioni come questa?
Chi?!
Jack Burton, il qui presente. Il vecchio Jack dice sempre…basta adesso.
[Jack Burton]
Il mio blog

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AngelsCry

Reg.: 12 Apr 2004
Messaggi: 276
Da: Limbiate (MI)
Inviato: 17-05-2004 23:01  
quote:
In data 2004-05-17 22:58, AngelsCry scrive:
quote:
In data 2004-05-15 19:11, Ghebuz scrive:
Ma nessuno ha visto per caso VISITOR Q?

Dovrebbe essere di Takashi Miike se non sbaglio!




No non mi pare... sai di cosa parla???





Ho appena finito di fare una piccola ricerca e ho trovato, in breve la trama del film.

"Un ex reporter televisivo cerca di realizzare un documentario sulla violenza e il sesso tra giovani. A questo scopo, ha rapporti con la figlia, che è una prostituta, e riprende il figlio umiliato e picchiato dai compagni di classe. Uno sconosciuto, Q, resta coinvolto nella vicenda..."

Mi sembra abbastanza forte come trama. Mi sa che cerco di recuperarlo
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Lo sai cosa dice Jack Burton in situazioni come questa?
Chi?!
Jack Burton, il qui presente. Il vecchio Jack dice sempre…basta adesso.
[Jack Burton]
Il mio blog

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SSaint

Reg.: 12 Mag 2004
Messaggi: 67
Da: Atene (es)
Inviato: 17-05-2004 23:38  
-qualcuno ha visto un film chiamato STORM RAIDERS che credo sia giapponese?

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SSaint

Reg.: 12 Mag 2004
Messaggi: 67
Da: Atene (es)
Inviato: 17-05-2004 23:43  
E sapete qualcosa di due film con Jet Li (forse cinesi o giapponesi non so..)
chiamati LE SETTE SPADE DELLA VENDETTA e SHOGUN ASSASSIN?

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Gunny82

Reg.: 18 Mag 2004
Messaggi: 223
Da: Reggio Emilia (RE)
Inviato: 18-05-2004 12:01  
Non ho molta cultura in questo campo ma i film che ho visto mi sono piaciuti tutti.

Di Kurosawa ho visto i sette samurai, la sfida del samurai è trono di sangue.

Dei film citati ho visto solo Audition.

Sto cercando di reperire Samurai Fiction e Sanjuro.....voi sapete per caso come fare?
_________________
"Io ho tirato più pugni, mangiato più fango e scopato più mignotte di tutti voi frocetti messi assieme" - Clint Eastwood -

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Gunny82

Reg.: 18 Mag 2004
Messaggi: 223
Da: Reggio Emilia (RE)
Inviato: 19-05-2004 18:40  
Demonseth...ma i titoli che hai recensito li hai visti in giapponese sottotitolati in ingelse giusto...perchè non mi risulta ci siano in italiano..
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"Io ho tirato più pugni, mangiato più fango e scopato più mignotte di tutti voi frocetti messi assieme" - Clint Eastwood -

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hagakure

Reg.: 22 Apr 2004
Messaggi: 7
Da: roma (RM)
Inviato: 21-05-2004 01:29  
quote:
In data 2004-05-17 23:38, SSaint scrive:
-qualcuno ha visto un film chiamato STORM RAIDERS che credo sia giapponese?


se non sbaglio è la storia di due spadaccini che dopo aver realizzato quanto malvagio sia il loro maestro iniziano un cammino fatto di comabttimenti e screscita interiore che li porterà al conseguente combattimento finale con spade magiche, lo stanno dando spesso su sky credo
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che simile sia ad una spada questa vita
che veloce come il lampo
recide la brezza di primavera?

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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 25-05-2004 19:38  
quote:
In data 2004-05-19 18:40, Gunny82 scrive:
Demonseth...ma i titoli che hai recensito li hai visti in giapponese sottotitolati in ingelse giusto...perchè non mi risulta ci siano in italiano..




per la serie a volte ritornano (ma per poco)...
Si, purtroppo o per fortuna i film decenti non si trovano in italiano. Comunque vi assicuro che per seguire un film giapponese con i sottotitoli in inglese, una conoscenza scolastica (io non ho neanche quella) è più che sufficiente. Ho da poco visto "battle Royale", "Azumi", "Fudoh", "Happiness of Katakuris" e "2002".
Adesso che ho il pc a casa, penso di poter scrivere qualcosa.
Per reperire questo genere di film ci sono diversi modi:
1) Affidarsi a negozi di import seri (Thrauma e Bloodbuster), ma i prezzi sono spesso alti.

2) andare dal buon Cheng Gong a Roma, che ha prezzi ottimi (max 12euro), però spesso R3.

3) affidarsi a mezzi poco leciti, ma efficaci.

A presto con nuove recensioni...stanotte scrivo...e se scrivo...sono cazzi...

Baci a tutti e calci in culo a Tristam.
_________________
"Capable du meilleur comme du pire, mais pour le pire je suis le meilleur"

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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 20-08-2004 14:32  
Dead or Alive: Hanzaisha (1999)


Primo capitolo dell'omonima trilogia di Takeshi Miike, incentrata sulla tenebrosa e spietata figura di Ryuchi e del suo alter ego positivo (?) Jojima. Trilogia anomala e sui generis quella di Miike, vista la pessima considerazione che lo stesso regista nutre nei confronti dei sequel: "Fare un sequel è un insulto per il film originale…" La passione (ossessione) delle tematiche yakuza per i registi giapponesi è cosa risaputa, ma in Miike assume una valenza piuttosto particolare. Nella maggior parte dei casi il cinema extraeuropeo cerca di presentare allo spettatore una realtà misconosciuta, con l'intento (che talvolta si tramuta in pretesa) di affogare gli, spesso disattenti, occhi di "colui che guarda" in una nuova dimensione del reale. Aspetti, sfumature, culture difficili da comprendere, impossibili da accettare, lontane migliaia di chilometri dal pubblico occidentale, che presentate in forma artistica riescono nello scopo di trasformarsi in inconsapevoli (?) vettori di nuove conoscenze. Dicevo nella maggior parte di casi (cosa che ad esempio riesce benissimo a Kitano e ad altri registi orientali), perché la yakuza di Miike esula da questi schemi.
La rappresentazione della sfera criminale giapponese, nel cinema di Takeshi Miike, si tramuta "in macchietta", in "semplice" ambientazione, il tutto devotamente genuflesso al servizio della narrazione, delle trovate geniali di questo "assurdo" regista, ai suoi giochi di macchina, alle sue invenzioni visive, alla sua innata e macabra ironia. Detto questo ci si può apprestare alla visione di questo film. I primi minuti di immagini (introdotte dal countdown dei protagonisti) sono talmente rapidi, montati ad un ritmo così serrato ed accompagnati da una trascinante base rock che quasi non ci si accorge di aver assistito ad un peep-show di atroci violenze. Miike, senza mezze misure ci presenta una Tokyo notturna, non lesinando affatto sul marciume e sulle depravazioni che spesso la luce del sole oscura. Il tutto è esasperato, così lontano dalla sfera del reale da tendere al vero. Sullo schermo si presentano i membri della gang di Ryu, intenti nella spietata esecuzione di alcuni membri di yakuza e triade (cinese) di cui il protagonista intende rilevare gli affari.
Accade così che un omosessuale intento a sodomizzare un ragazzo in un bagno pubblico, subisca la perforazione della giugulare ed il fiotto di sangue inonda il volto dello sfortunato partner quasi come fosse la conclusione dell'atto sessuale; un facoltoso uomo di mezza età, dopo aver sniffato una pista di coca lunga oltre due metri (immortalato in una ripresa magistrale) e trasportato a braccio nella sua limousine, mentre viene scorazzato dal suo autista per le vie della città, incontra Ryu in persona che dopo essere balzato sul tetto della vettura scarica il suo fucile a pompa (passatogli da un clown!) sulla testa del malcapitato, tra l'indifferenza dei passanti. Gli altri due membri della banda fanno irruzione in un ristorante, dove un membro della triade è occupato ad ingozzarsi fino a morire (cosa che avverrà di li a poco), facendo strage di tutti i presenti. Miike chiude questa "intro" di presentazione con la fuga della vittima in favore di camera ed una fucilata che gli dilania lo stomaco spruzzando il cibo in esso contenuto sull'obiettivo. Queste frenetiche sequenze sono intramezzate dalla sfrenata lapdance di una sensualissima ragazza (quinto membro del gruppo). Sulla scena dell'ultimo omicidio si precipita un tenente di polizia (l'antagonista di Ryu) che riconosce il cadavere riverso a faccia in giù, annusando il cibo fuoriuscito dallo stomaco esploso. Le presentazioni sono fatte…signori questo è il cinema di Miike. Tuttavia sembra un po' riduttivo fermarsi a questo.
La psiche dei personaggi, come abitudine del regista giapponese, viene sondata fino al suo più recondito e remoto anfratto, smascherando paure, desideri, affetti che l'imperscrutabile maschera da "duro" dei protagonisti, inevitabilmente nasconderebbe. Soffermandosi sui drammi familiari e sui disagi che la società nipponica procura ai cittadini e di come questi ultimi possano reagire in base al proprio carattere. La differenza principale tra Miike e tutti gli altri, sta nella non strumentalizzazione delle immagini e soprattutto nell'assoluta "modestia" di ripresa, un altro regista (con le capacità di Miike) si soffermerebbe ad autocelebrarsi con una serie di belle, ma inutili, inquadrature. Invece il totale dominio della macchina da presa da parte del regista giapponese è quasi "disturbante", perché nulla viene sottratto alla narrazione, ogni inquadratura (anche la più elegante e raffinata) mantiene una sua dignità, un suo "perché". E' ovvio che Miike non sarà mai (speriamo) "per tutti", bisogna sapere che quando si decide di guardare un suo film ci si appresta a confrontarsi con qualcosa che non si è mai visto prima. Bisogna anche possedere una buona dose di conoscenze cinematografiche ed una buona capacità d'analisi, perché può capitare che ciò che si vede possa racchiudere svariati significati.
Alcune scene di Dead or Alive (come ce ne sono in molti atri film di Miike) potrebbero far gridare allo scandalo ed indurre lo spettatore ad additare questo autore come il più pervertito dei misogini. Sebbene tra le sequenze di questo film se ne annidino alcune al limite della sopportazione (come la ragazza stuprata e poi affogata nei propri escrementi) l'occhio della mdp non mostra alcun compiacimento nel riprendere violenze o torture. La forza (la grandezza) di Miike sta proprio in questo: inquadrare il bacio tra due innamorati o la fellatio di una prostituta assume esattamente lo stesso peso narrativo. Il finale (nascosto fino al giorno della prima ai produttori per paura di eventuali censure) ricorda molto la classica resa dei conti spaghetti-western immersa nella surreale atmosfera tipica degli anime giapponesi. Una storia, dei personaggi, tutti in egual modo importanti, un regista in grado di saper dosare (come sempre) violenza, sesso, amore. 4, 3, 2, 1…

Buona visione

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"Capable du meilleur comme du pire, mais pour le pire je suis le meilleur"

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ElyNJ1

Reg.: 16 Ago 2004
Messaggi: 2
Da: New Jersey (es)
Inviato: 22-08-2004 02:40  
Volevo fare i complimenti a DemonSeth per il livello elevato ed elegante delle sue recensioni.
Sono convinta che riuscira' nel suo intento di spingere il maggior numero di persone possibile a informarsi maggiormente sui capolavori che il Giappone si e' piu' volte dimostrato capace di proporci.
Non posso fornire una mia opinione rilevante a riguardo, dal momento che purtroppo di molti film sopra citati non ne sapevo neanche l'esistenza; posso pero' dire che la cultura giapponese merita di essere osservata piu' approfonditamente da noi occidentali, perche' offre una diversa prospettiva sul modo in cui viviamo la nostra vita e molti di noi potrebbero rimanerne affascinati.
Per quanto mi riguarda la cultura nipponica mi ha catturata sin da quando ero bambina (sono cresciuta con manga e anime), ho sempre nutrito un profondo interesse per la lingua e da qualche mese ho iniziato a studiarla in privato; non aspiro certo ad arrivare a parlarla, ma almeno mi facilita nel comprendere la loro cultura.
Cerchero' al piu' presto di procurarmi almeno parte dei film segnalati da tutti gli utenti che hanno partecipato a questo forum, in modo da poter dire la mia a riguardo e approffitare dell'ampia cultura di DemonSeth per avere approfondimenti e chiarire dubbi che sicuramente avro'.
Grazie!

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lilja4ever
ex "natalie73"

Reg.: 23 Ago 2003
Messaggi: 1872
Da: este (PD)
Inviato: 22-08-2004 18:17  
demon, come sei messo per la mostra di venezia? ci sono 19 film asiatici e ben 7 giapponesi!


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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 23-08-2004 14:35  
quote:
In data 2004-08-22 18:17, lilja4ever scrive:
demon, come sei messo per la mostra di venezia? ci sono 19 film asiatici e ben 7 giapponesi!






Poichè sono superindaffarato (cosa evidenziata dal mio numero di intrerventi in questo forum) e notoriamente pigro, ti sarei infinitamente grato se potessi darmi link (o direttamente informazioni) in merito a date e programmi.

Ti ringrazio in anticipo.

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lilja4ever
ex "natalie73"

Reg.: 23 Ago 2003
Messaggi: 1872
Da: este (PD)
Inviato: 23-08-2004 14:58  
quote:
In data 2004-08-23 14:35, DemonSeth scrive:

...ti sarei infinitamente grato se potessi darmi link (o direttamente informazioni) in merito a date e programmi.




vedi firma!


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lilja4ever
ex "natalie73"

Reg.: 23 Ago 2003
Messaggi: 1872
Da: este (PD)
Inviato: 23-08-2004 18:56  
In onore al topic di demon (uno dei migliori di tutto il forum), posto qui la mia piccola recensione del nuovo film di Ichikawa.


Tony Takitani – di Jun Ichikawa

Di gran lunga il miglior film in concorso a Locarno quest’anno, “Tony Takitani” è uno splendido esercizio di stile, dai toni tenui e di una dolcezza disarmante. La scenografia, la luce diffusa, i colori sbiaditi e soprattutto i raffinatissimi costumi (Alberta Ferretti docet) sono estremamente armonizzati per rendere un’atmosfera languida e affascinante, intima e malinconica. Il tema è quello della solitudine, che accompagna la vita del protagonista fin dall’infanzia, poi sconfitta da un grande amore e tragicamente ritrovata. Perfetta la scelta degli attori, regia solida anche se a tratti un po’ troppo estetizzante, sceneggiatura scarnificata all’essenziale. Difficile non innamorarsi di un film come questo, e ancor più difficile trovare termini di paragone nel modesto panorama mondiale attuale (e mi riferisco alle mediocrità americane). Ne azzardo uno: Ichikawa, con i suoi toni “cashmere”, è riuscito ad eguagliare ciò che fece Wong Kar-way con i toni caldi di “In the mood for love”. E scusate se è poco.
Voto 10 / 10.

Pardo Scheda
Imdb scheda
Distributore (il film è nel catalogo)



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