gmgregori
 Reg.: 31 Dic 2002 Messaggi: 4790 Da: Milano (MI)
| Inviato: 18-04-2003 06:22 |
|
Nonostante elementi persecutori da me implicitamente portati avanti riguardo certe pellicole, non posso assolutamente evitare questo intervento che mi era sfuggito. Molti film passati sotto i miei occhi sono stati da me tacciati come espressioni di semplice impatto visivo(Minority e se volete ci caccio anche Matrix). Poi, dopo una notte di bagordi ho pensato al filone estetico, tanto per capirci. Estitismo, non solo inteso come paesaggio ma come il rapporto tra noi e quest'ultimo. L'ultima pellicola che da spazio al territorio, inteso come evoluzione della specie è proprio l'Orso. Avevo dimenticato quanto splendido fosse quel film di Annaud. E' riuscito a trasmettere la natura allo spettatore, il paesaggio, l'ambiente, il territorio. Da qui Annoud ha una consapevoleza estetica e una comprensione della natura estrema. Anche L'Amante trattava di natura e di senso del bello, da cui l'uomo trae godimanento. L'Orso è uno sguardo lontano verso una condizione a noi estrenea, una comprensione della natura che mi ha dato passione.
Ne segue che L'orso non è solo una storia ma è anche il messaggio di un regista che ama la natura umana e non solo, l'armonia della violenza naturale.
"più ci avviciniamo all'essenziale, più riusciamo ad essere universali".
J.J. Annoud!
tra l'altro nel film vengono rispettate le esigenze etologiche dell’animale, che viene semplicemente filmato in condizioni a lui naturali.
_________________
Trovo una difficoltà grandissima a congiungere gli estremi della vita e immettere Mallory in centro di gravità permanente, costruire un sogno cinefilo dove tutti siam d'accordo, e si dice: "bello, brutto, fa schifo"
[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 18-04-2003 alle 06:23 ]
[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 18-04-2003 alle 11:25 ] |
|