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Schermo, servo delle mie brame....uccideranno anche te! |
RICHMOND
 Reg.: 03 Mag 2003 Messaggi: 13089 Da: genova (GE)
| Inviato: 24-01-2007 11:10 |
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E' attuale su Filmup il dibattito sulle produzioni hollywoodiane e quelle italiane. Lo scontro culturale, la presa di coscienza da parte del pubblico che siamo alla frutta nel Bel Paese, in fatto di cinema.
E allora guarda un po' che ti combinano.
Riporto stralci di un articolo del quotidiano "Il Secolo XIX" di oggi (stralci, leggermente cambiati nella forma, ma non nel contenuto, perché al giorno d'oggi è facile beccarsi una denuncia per violazione dei diritti d'autore).
" Non avrai altro cinema che quello italiano. Diretto, scritto, interpretato e montato, otografato e illuminato da italiani veri, come nelle canzoni di Toto Cutugno. E tassativamente ambientato e ripreso entro i confini dell'Italia, per avere diritto alla certificazionee alle facilitazioni doc. Una vittoria dell'autarchia assoluta imposta dallo Stato tramite il Cnc (centro nazionale di cinematografia"), custode intransigente di una regolamentazione che imponga una disciplina feroce: una pellicola non comunitaria avrà diritto alla circuitazione soltanto dopo almeno due opere europee (di cui una italiana).
Ma niente paura: tutto ciò, almeno per ora, non è un incubo reale, ma solo un progetto di legge presentato dalla commissione parlamentare di competenza di Rifondazione Comunista, la cui prima firma (in testa e in calce) è di Vladimir Luxuria.
(.......).
L'autarchsmo globale, se da una parte fa le giuste istanze pe la salvaguardia del patrimonio culturale di un Paese, dall'altra usa strumenti di "repressione" che negano al cliente la libertà di una scelta cui ha immediatamente diritto, una volta pagato il biglietto.
(.....)
Combattere i kolossal hollieoodiani ( e qui non conta la loro qualità) con il proibizionismo commerciale è una sciocchezza indicibile, che asseconda non solo l'antiamericanismo crescente della sinistra radicale, ma anche la voglia di privilegi e di protezione che una certa intelligenza italiana ha sempre invocato, sicura che i suoi insuccessi di cassetta siano dovuti all'eccesso di offerta statunitense.
Ciò significherebbe che uno spettatore orbato, per esempio, di "pirati dei caraibi" o "Superman returns" si rassegnerebbe per forza ad un titolo italiano. Ciò è falso: perchè esisterebbe sempre un'alternativa: restarsene a casa. E allora si che sarebbe un bel guaio ". (N.B.)
A quando le leggi raziali?
Forse Muccino, detentore di una fetta di quel cinema politicizzato ("Come te nessuno mai") che tanto piace ai nostri nazionalisti, abbia mangiato la foglia, e sia scappato in tempo, per evitare di vedere sorgere quel socialismo cinematografico che ucciderebbe definitivamente il grande schermo in Italia?
_________________ L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post. |
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dan880
 Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 24-01-2007 11:59 |
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muccino sarà anche un regista politicizzato ma di certo non fa un cinema politicizzato: i suoi film semplicemente raccontano le fasi generazionali di questo Paese e tutti i cambiamenti sociali che li accompagnano.
lo sbandamento esistenziali degli studenti, la crisi da peter pan dei trentenni, le fratture tra marito e moglie, le insoddisfazioni e le aspirazioni represse...
è un cinema che personalmente non mi entusiasma molto, non perchè non tratta di argomenti interessanti. ma perchè a muccino manca la capacità di renderli film cinematografici: sono mezze fiction furbette che lui riesce a dosare con punte di sentimentalismo.
sulla sua esperienza americana: il socialismo e roba varia non c'entrano niente. lui sapeva benissimo che i produttori americani gli avrebbero fatto difficoltà perchè non si fidano di autori stranieri. ed è proprio per questo che ha accettato di andare lì a fare il semplice esecutore di un film banalissimo, che di italiano non ha nulla, che ripropone per l'ennesima volta il sogno americano e che insegna che bastano solo le capacità per arrivare al massimo.
ha accettato tutto questo pur di intrufolarsi nell'ambiente cinematografico d'elite Usa. Ma non penso che farà strada così in america, se continuerà a fare lavori su commissione e non film personali.
il cinema italiano non è morto, avrebbe ancora tantissime cose da poter raccontare. il problema sono i produttori che investono poco, gli attori di una volta che non ci sono più, le storie(sempre intimiste, senza palle e con finali a tarallucci e vino).
se fosse per muccino, di certo il cinema italiano non avrebbe niente da perderci. perchè, ad esempio, anzichè di raccontare nei suoi film di studenti spinellari e basta o di trentenni immaturi non racconta una bella storia, magari anche surreale, dove un gruppo di giovani rivendicano attraverso battaglie ideologiche la loro contrarietà ai cambiamenti riformisti di un Paese?
o di impiegati sfruttati sul lavoro e schiacciati da un sistema di vita che ti impedisce di raggiungere la tua stabilità professionale? anzichè di americani che dal niente arrivano ai finali felicissimi avendo contato solo sulla loro grinta?
c'è ad esempio un film diretto qualche anno fa da cristina comencini Mi piace lavorare-mobbing.
Ecco film come questo rappresentano quelle piccole eredità lasciate dal vecchio, intelligente cinema italiano: dove si narrano di problemi attuali e interessanti, dove si può mettere in bilico leggerezza e dramma, dove si parla delle vere difficoltà della vita degli italiani. altro che sogno americano e opportunismi mucciniani d'oltreoceano.
su questo stile il cinema italiano ritornerebbe grande. altro che morto.
ma purtroppo manca anche un pubblico propenso ad appassionarsi a quel che appunto è rimasto, in questi rari titoli, del glorioso cinema italiano.
i produttori con grandi nomi li bloccano sul mercato distributivo per far posto a circuiti più famosi...
preoccupatevi di certe cose anzichè di dire che il cinema italiano è morto e non ha più nulla da raccontare.
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Slater80

 Reg.: 09 Gen 2004 Messaggi: 323 Da: Alba Adriatica (TE)
| Inviato: 24-01-2007 12:18 |
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A morire è stato soprattutto il cinema comico! La comicità stupida degli americani e l'emulazione stupida italianizzata di quei quattro sfigati del cinemapanettone natalizio hanno letteralmente distrutto il nostro cinema.
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Refolo
 Reg.: 10 Gen 2007 Messaggi: 13 Da: Milano (MI)
| Inviato: 24-01-2007 12:28 |
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mi pare che i francesi attuino da non poco tempo qualcosa di analogo per il loro cinema... per cui ben venga questo basso espediente. |
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Valshar160

 Reg.: 18 Gen 2007 Messaggi: 70 Da: Pisa (PI)
| Inviato: 24-01-2007 12:53 |
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quote: In data 2007-01-24 12:18, Slater80 scrive:
A morire è stato soprattutto il cinema comico! La comicità stupida degli americani e l'emulazione stupida italianizzata di quei quattro sfigati del cinemapanettone natalizio hanno letteralmente distrutto il nostro cinema.
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Esatto .... concordo appieno |
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mescal
 Reg.: 22 Lug 2006 Messaggi: 4695 Da: napoli (NA)
| Inviato: 24-01-2007 16:51 |
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sempre quella proposta di legge? pensavo che Luxuria se la stesse cavando abbastanza bene come deputato...
comunque spero che l'abbiano lanciata più che altro come provocazione, per suscitare una discussione sull'esigenza di rilanciare il cinema italiano, perché davvero non sta in piedi...
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quentin84
 Reg.: 20 Lug 2006 Messaggi: 3011 Da: agliana (PT)
| Inviato: 24-01-2007 18:27 |
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X Dan880
Mobbing è di Francesca Comencini non di Cristina.
Effettivamente era un film bellissimo, peccato non abbia avuto il successo che meritava. Era un film che avrebbe potuto avere successo anche all'estero perchè raccontava una storia italiana ma anche un problema molto comune, almeno nei Paesi industrializzati, quello del mobbing, appunto. Forse i produttori non ci hanno creduto abbastanza.
[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 24-01-2007 alle 18:33 ]
[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 24-01-2007 alle 18:38 ] |
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dan880
 Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 24-01-2007 18:44 |
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si, francesca infatti.
i produttori del film di sicuro hanno avuto fiducia nel progetto. il problema è che non parliamo di grandi società produttive ma di circuiti intermedi o di non grandissima rilevanza sul mercato.
e purtroppo questi produttori si trovano spesso dinanzi a film che hanno le spalle coperte da grosse società che hanno più mezzi a disposizione e più capacità di distribuzione sul territorio e all'estero, grazie ai partner stranieri.
e poi c'è anche il fatto che il film tratta di argomenti ritenuti scomodi, e si tende a farli passare in sordina. |
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eltonjohn
 Reg.: 15 Dic 2006 Messaggi: 9472 Da: novafeltria (PS)
| Inviato: 25-01-2007 19:49 |
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In Italia i veri creativi hanno le mani legate, riuscire ad intrufolarsi nel cinema USA può essere un'occasione da non sprecare. |
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quentin84
 Reg.: 20 Lug 2006 Messaggi: 3011 Da: agliana (PT)
| Inviato: 25-01-2007 23:34 |
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quote: In data 2007-01-25 19:49, eltonjohn scrive:
In Italia i veri creativi hanno le mani legate, riuscire ad intrufolarsi nel cinema USA può essere un'occasione da non sprecare.
| Intrufolarsi nel cinema USA? Mi sta anche bene l'importante è portare nel cinema USA una sensibilità europea come hanno fatto Billy Wilder e Sergio Leone.
Da quello che ho letto non si può dire lo stesso di Muccino. |
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