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Autore The Hoax - L'imbroglio
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 21-10-2006 22:22  
A distanza di qualche anno da The Aviator di Martin Scorsese, il quale, guarda caso, presenta il suo nuovo lavoro proprio alla Festa del Cinema, torna a imperversare sugli schermi la figura di Howard Hughes, il multimiliardario americano iper-eccentrico, grande amante del denaro, degli aerei e del cinema.
Nel film di Scorsese Leonardo Di Caprio era il protagonista e, in un certo senso, lo è pure in questo nuovo lavoro di Lasse Hallstrom, The Hoax, pur rimanendo costantemente nell'ombra.
L'imbroglio (questa la traduzione letterale del titolo) raccontato dal regista svedese è infatti quello di Clifford Irving, scrittore che divenne celebre negli anni '70 per aver partorito una presunta autobiografia del magnate, frutto, in realtà, unicamente della sua immaginazione e di un buon lavoro di ricerca.
La strana coppia Gere/Molina, i quali interpretano rispettivamente Irving e il suo fidato amico e collega, Dick Suskind, si muove leggera in quello che, ad una prima occhiata, si potrebbe definire come uno humor-thriller. La cifra del film è, infatti, scanzonata, e si incentra sul duetto dei due protagonisti, circostanziandone i contrapposti pregi e le rispettive virtù. Intraprendente, malignamente geniale Irving, modesto e poco ambizioso Suskind. Bugiardo matricolato e irriverente attore di sentimenti il primo, fedele e sincero amico e marito il secondo.
Un film costruito dunque sul piano puramente narrativo, sulla descrizione e sulla messa a nudo di un duo che si imbarca in un'impresa più grande delle proprie possibilità: quella di inventare di sana pianta, prendendo per il naso la propria casa editrice (il cui direttore è interpretato da un sempre gradevole Stanley Tucci) e andando contro qualsiasi smentita dei legali dell'istrionico Hughes, la storia misteriosa della vita di uno dei più particolari uomini della recente storia yankee.
Il resto è un collage di elementi che sanno di “già visto”. Hallstrom non va un centimetro più in là della riva del torrente, seguendo il rassicurante percorso codificato dalla recente cinematografia made in Usa.
Così la figura del bugiardo interpretata da Gere ricorda molto il truffatore di Prova a prendermi, la riproposizione di inserti originali, foto e video del miliardario soprattutto, ma anche brevi spezzoni della guerra vietnamita e del Presidente Nixon, sembrano seguire la lunga strada tracciata da Forrest Gump, gli inserti immaginari e onirici ricalcano il rapporto Crowe/Harris in A beautiful mind, e via discorrendo.
Da Hallstrom non ci si aspetterebbe nulla di diverso, dopotutto. Certo è che un minimo di audacia in più nella costruzione di una storia comunque affascinante, e un poco di patinatura in meno nel confezionarla non avrebbero guastato.
E così, nonostante risulti un film piacevole a vedersi, The Hoax è anche una classica storia da serata a pizza&birra, non di certo un film che rimarrà impresso a lungo nella mente del pubblico.

già pubblicata qui
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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riddick

Reg.: 14 Giu 2003
Messaggi: 3018
Da: san giorgio in bosco (PD)
Inviato: 24-10-2006 16:00  
film molto gradevole. in pratica sostiene che il watergate scoppiò per via di questo Irving, non so quanto sia attendibile ma...

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 25-10-2006 10:33  
quote:
In data 2006-10-24 16:00, riddick scrive:
film molto gradevole. in pratica sostiene che il watergate scoppiò per via di questo Irving, non so quanto sia attendibile ma...



beh, comunque riconferma che le manie di persecuzione di Nixon c'erano già, e a prescindere dall'argomento.
Il film non è eccezionale, ma comunque gradevole.Dice più questo su Hughes che The aviator, e anche il sottotesto della bugia, viene affrontato in maniera interessante.
Nella rece per Filmup scrivevo "... il film di Lasse Hallmstrom non si limita alla riproposizione di una storia di per sé divertente. L'immaginazione infatti andò ad incrociarsi (forse casualmente, forse no) con la "Storia". I misteriosi rapporti tra il presidente Nixon e Hughes, dove già emersero quelle paranoie che determinarono il caso Watergate, l'elezione alla camera dei rappresentati di Gorge Bush senior, le aziende petrolifere e le lobby in generale. Perché se proprio si vuol parlare di imbrogli, invece che soffermarsi su simpatici bugiardi come fu Clifford Irving, meglio citare chi dell'inganno ha fatto il proprio mestiere"...
Credo sarà un film sottovalutato.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 26-10-2006 23:59  
Sunto del commento: un film da vedere per una serata leggera, confezionato come un compitino con un buon rispetto di oggetti e ambienti dell'epoca.Dopo the Aviator era dura dire qualcosa di piu' su Hughes e i cosidetti aspetti collaterali sono solo meccanismi del racconto e non veri approfondimenti.Gere e Molina sottoutilizzati in questo lavoro che risulta piu' una commedia amara che un film drammatico/realstory.
Osservazioni:Lasse Hallstrom dopo l'orrendo e mieloso " Vento del perdono "e "Casanova " si cimenta in un lavoro meno portato verso le emozioni umane tipiche del suo cinema patinato ( Chocolat ) quanto piu' cronachistico
e con un tentavivo di visione del tutto meno grondante dolcezza.Ma come si suol dire il lupo cambia il pelo ma non il vizio, e allora questa storia di una truffa colossale ai danni di una casa editrice presenta i suoi aspetti migliori solo quando abbiamo i dualismi tra Clifford e la moglie , tra Clifford e Molina ( nulla di eccezionale comunque, tutte cose che qualunque regista saprebbe confezionare ) mentre crolla miseramente quando dalla fase di confronto umano passa alla fase della cronaca.
Passando per una situazione colpevolmente inutile tipo "A beautiful mind" che non serve a nulla , il dramma di Clifford perde ogni intensita' e ogni approfondimento per la troppa velocita' nell'alternare la situazione della truffa con i suoi problemi familiari, e onestamente Hallstrom fose non e' portato per fare film che possano andare oltre il genere in cui lui e' validamente ancorato ( ricordiamo anche il piu' valido "le regole della casa del sidro").Poi la gigantesca truffa molte volte sembra ancorarsi a puntelli che soltanto un editore psicopatico o fuori di testa accetterebbe, e bisognerebbe vedere quanto la realta' sia aderente al racconto che vediamo sullo schermo.
Le recitazioni di Molina e Gere sono solo di maniera senza nerbo alcuno , troviamo anche Stanley Tucci, ultimamente molto prezzemolino, nella parte di un editore.Un film ben confezionato con manuale da cinema in mano ,senza sbavature ,ma per questo senza sussulti, quasi troppo rispettoso di ogni variazione emotiva e che non eccede mai in individualismi di regia,che va bene per una serata cinematograficamente passatempistica ma assolutamente anonima che finira' presto nella sezione dimenticatoio del nostro cervello.
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
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