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Autore La conversazione
seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 22-05-2002 14:56  
se ne parla come di un non comune film di spionaggio.La trama sembra inteessante,ma temo possa scadere nel banale e già visto.Che mi dite?
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sono un bugiardo e un ipocrita

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-05-2002 15:19  
NON è un film di spionaggio ma il film di Coppola cerca piuttosto di soffermarsi sulla vita di un uomo (uno stepitoso Gene Hackman)e sulle conseguenze del suo mestiere.
E' un film bellissimo e anche una riflessione attuale e non scontata sulle intercettazioni(vedi echelon ecc.....)
Non è un film alla "I 3 giorni del condor"...per intenderci.
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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 22-05-2002 15:50  
di che parla "i 3 giorni del condor"?
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sono un bugiardo e un ipocrita

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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 22-05-2002 17:06  
e' tratto da un libro ("i 6 giorni del condor") e parla di un'organizzazione spionistica che operava all'interno della cia..
un grande film come bellissimo è anche la conversazione (tra l'altro gene hackman interpreta un personaggio che poi ritroviamo in attacco al potere)
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tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-05-2002 17:09  
Si...io però preferisco la Conversazione.
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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 22-05-2002 17:20  
quote:
In data 2002-05-22 17:09, Quilty scrive:
Si...io però preferisco la Conversazione.



anch'io.
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tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 23-05-2002 22:05  
Hai ragione,Quilty,"La conversazione"NON è un film di spionaggio.E^ un viaggio all'interno della psiche umana,è la scoperta dei suoi poteri.è incredibile cosa due uomini
parlando possano scatenare nell'umano:Harry Caul è un uomo normale,una semplice chiacchiera gli(e ci)rimbomba in testa di continuo,scatenando strani sospetti.Questo conduce Harry all'alienazione più profonda,alla paranoia,al denudarsi dell'anima stessa.Ciò che la sua mente ha creato,lo distrugge,lo annichilisce e lo porta alla pazzia,ma a differenza di Travis,Harry si è spinto troppo in là e alla fine,in una sequenza desolante,lo vediamo in una casa vuota,come il suo sguardo,suonare note senza senso,perse nel vuoto.
Voto:8,5
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 23-05-2002 23:29  
La scena finale è troppo bella...e anche le chiacchierate tra amici che rivelano una profonda INcapacità di Hackman di saper comunicare...nonostante lavori ossessionatamente ad una conversazione.
E' la storia di un uomo che vuole controllare e finisce per essere controllato.
Un film forse non troppo appariscente ma è grande cinema.
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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 24-05-2002 09:16  
quote:
In data 2002-05-23 23:29, Quilty scrive:
E' la storia di un uomo che vuole controllare e finisce per essere controllato.
Un film forse non troppo appariscente ma è grande cinema.



Direi che questa è prorpio l'essenza del film.
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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 01-07-2007 22:38  
Cinema allo stato puro. Un lungo piano sequenza iniziale che è un pezzo di bravura tecnica coppoliana. Questo girare intorno, circolare, ipnotico, infinito. Questa sorta di trappla per topi che alla fine si chiude su un uomo che non riuscendo a decifrare i propri sentimenti (e richiudendosi nella ossessione della privacy) si trova manipolato dai propri rimorsi e dalle proprie ingenuità. Coppola è bravissimo in poche battute di dialogo a rappresentare la fragilità di un paranoico che trasforma la propria vita in un incubo ossessivo. I suoi unici momenti di debolezza (l'amore abortito e il senso di colpa per un omicidio di tanti anni prima) si trasformano in una sorta di crocefissione auto indotta, quasi a volere scontare tutti i peccati del mondo. Il pretesto dell'intercettazione telefonica serve a Coppola per mostrarci un antieroe che preferisce essere spettatore passivo della vita piuttosto che viverla. Il lavoro è un rifugio delle proprie insicurezze, ma il circolo delle proprie ossessioni sta diventando uno splendido cappio al collo.
Ad un cero punto la realtà viene trasfigurata ed assume i contorni del sogno.
Cosa è reale? Cosa è il prodotto della mia mente? Martirio finale sulle note di Duke Ellington e movimento circolare di macchina che si conclude nel punto esatto da cui è partito. Attorno le rovine di una personalità frantumata in mille schegge, riflessi di un Io che non c'è più.
La realtà non si legge sulle labbra.
L'essenziale è invisibile agli occhi (ed è anche silenzioso).

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bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 01-07-2007 23:26  
quote:
In data 2007-07-01 22:38, Schizobis scrive:
Cinema allo stato puro. Un lungo piano sequenza iniziale che è un pezzo di bravura tecnica coppoliana. Questo girare intorno, circolare, ipnotico, infinito. Questa sorta di trappla per topi che alla fine si chiude su un uomo che non riuscendo a decifrare i propri sentimenti (e richiudendosi nella ossessione della privacy) si trova manipolato dai propri rimorsi e dalle proprie ingenuità. Coppola è bravissimo in poche battute di dialogo a rappresentare la fragilità di un paranoico che trasforma la propria vita in un incubo ossessivo. I suoi unici momenti di debolezza (l'amore abortito e il senso di colpa per un omicidio di tanti anni prima) si trasformano in una sorta di crocefissione auto indotta, quasi a volere scontare tutti i peccati del mondo. Il pretesto dell'intercettazione telefonica serve a Coppola per mostrarci un antieroe che preferisce essere spettatore passivo della vita piuttosto che viverla. Il lavoro è un rifugio delle proprie insicurezze, ma il circolo delle proprie ossessioni sta diventando uno splendido cappio al collo.
Ad un cero punto la realtà viene trasfigurata ed assume i contorni del sogno.
Cosa è reale? Cosa è il prodotto della mia mente? Martirio finale sulle note di Duke Ellington e movimento circolare di macchina che si conclude nel punto esatto da cui è partito. Attorno le rovine di una personalità frantumata in mille schegge, riflessi di un Io che non c'è più.
La realtà non si legge sulle labbra.
L'essenziale è invisibile agli occhi (ed è anche silenzioso).


capolavoro assoluto,la spersonalizzazione nella macchina,l impossibilità e l ossessione del controllo.favoloso.
le vite degli altri poteva imparacce qualcosa
_________________
"tutti sognamo di tornare bambini,anche i peggiori di noi,anzi forse loro lo sognano più di tutti" il mucchio selvaggio

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 02-07-2007 00:05  
Sono d'accordo con te, una delle vette artistiche di Coppola, premiato fra l'altro con la palma d'oro al Festival di Cannes.
Evidente il debito con l'Antonioni di Blow Up (indecifrabilità della realtà) e molto numerose le citazioni in film seguenti: Blow Out di De Palma, Lost Highways di David Lynch, Cache di Haneke.
In effetti al confronto, il pur discreto Le Vite degli Altri impallidisce.
Da segnalare la sempre perfetta prova di John Cazale (5 film, 5 capolavori: I Due Padrini, La Conversazione, Qyel pomeriggio di un giorno da cani e Il Cacciatore, nel 1978, anno della sua prematura scomparsa).
Rober Duvall è il Direttore tradito dalla moglie.

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bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 02-07-2007 14:12  
quote:
In data 2007-07-02 00:05, Schizobis scrive:
Sono d'accordo con te, una delle vette artistiche di Coppola, premiato fra l'altro con la palma d'oro al Festival di Cannes.
Evidente il debito con l'Antonioni di Blow Up (indecifrabilità della realtà) e molto numerose le citazioni in film seguenti: Blow Out di De Palma, Lost Highways di David Lynch, Cache di Haneke.
In effetti al confronto, il pur discreto Le Vite degli Altri impallidisce.
Da segnalare la sempre perfetta prova di John Cazale (5 film, 5 capolavori: I Due Padrini, La Conversazione, Qyel pomeriggio di un giorno da cani e Il Cacciatore, nel 1978, anno della sua prematura scomparsa).
Rober Duvall è il Direttore tradito dalla moglie.

anche un subdolo harrison ford.peccato per Cazale sempre perfetto.
Hackman in un ruolo che vale una carriera,con quel suo impermeabile,sorta di membrana che lo dovrebbe proteggere,tanto che se nn ricordo male anche quando è a letto con la donna non se lo toglie.uno dei film piu belli della new hollywood,di una disperazione lancinate,la casa come espressione di una fatiscenza individuale che poi evidenzierà la perdita totale del protagonista,frammentato e senza più certezze.la realtà non esiste,Una realtà non esiste,non resta che sedersi e suonare,ma anche li è un canto solitario,la musica detta una melodia e lui non riesce ad armonizzarsi proprio come verso quel mondo da cui tentava di rimaner fuori ma da cui adesso non ha neanche più un minimo riparo.
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"tutti sognamo di tornare bambini,anche i peggiori di noi,anzi forse loro lo sognano più di tutti" il mucchio selvaggio

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 04-07-2007 18:05  
uno dei capolavori di coppola indubbiamente

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 19-07-2007 16:05  
quote:
In data 2002-05-22 14:56, seanma scrive:
se ne parla come di un non comune film di spionaggio.La trama sembra inteessante,ma temo possa scadere nel banale e già visto.Che mi dite?


Trovo che sia un bellissimo film, interpretato da un G.Hackman ossessivamente legato la sua scatola tecnologica, una sorta di griglia di Faraday che lo tiene lontano da qualsiasi tipo di intercettazione. Qui oltre allo spionaggio entra in gioco il montaggio e la fluidità del film. Da vedere.
Per quanto riguarda Seanma dico che è vero che entra in gioco la psiche ma non mi allontanerei troppo da un a realtà, a mio parere, un poco scontata (oppure profetizzare John Grinsham.)

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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
_________________

[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 19-07-2007 alle 16:10 ]

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