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La rivoluzione della ‘Buena Onda’ nel cinema |
lilja4ever ex "natalie73"
Reg.: 23 Ago 2003 Messaggi: 1872 Da: este (PD)
| Inviato: 22-03-2004 15:54 |
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Tutti sanno della Nouvelle Vague e di quanto abbia influito nel mondo del cinema. Pochi sanno che è stato appena coniato il termine di ‘Buena Onda’ per identificare la piccola rivoluzione che è iniziata ad opera di quattro registi innovativi e coraggiosi. A loro va riconosciuto il merito di essere usciti dagli schemi e di averci regalato opere di rara bellezza ed intensità. Di seguito riporterò i nomi dei magnifici quattro con i loro ultimi lavori. Alcuni di questi film li avrete sicuramente visti, quindi cercate di procurarvi gli altri. Si può già iniziare la discussione comunque, e le domande non mi mancano: quali sono le fonti di ispiarzione che hanno maggiormente influito su questi autori? credete che il ‘movimento’ da loro creato possa avere proseliti ed imitatori? credete che a hollywood i produttori stiano dormendo sonni tranquilli, confidando nei soliti remake/sequel? non è che questi giovani autori corrono il rischio di essere ‘comprati’ da hollywood o di cedere alla tentazione di ingaggi miliardari??? il rischio c’è effettivamente, ma finora gli americani hanno solo provato a copiare Apri gli occhi, con scarsissimi risultati… per fortuna! Resta il fatto che questi registi hanno avuto a disposizione alcune star di hollywood e ne hanno tirato fuori il meglio. Parliamone.
Alejandro Amenabar nato a Santiago del Cile nel 1972
Tesis (1996)
Apri gli occhi (1998)
The Others (2001)
Fernando Meirelles nato a San Paolo nel 1955
Domésticas (2001)
Città di Dio (2002)
Walter Salles nato a Rio de Janeiro nel 1956
Terra straniera (1996)
Central do Brasil (1998)
O Primeiro Dia (1998)
Disperato aprile (2001)
Alejandro González Iñárritu nato a Città del Messico nel 1963
Amores Perros (2000)
21 grammi (2003)
[ Questo messaggio è stato modificato da: lilja4ever il 22-03-2004 alle 20:32 ] |
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denisuccia
Reg.: 14 Apr 2002 Messaggi: 16972 Da: sanremo (IM)
| Inviato: 22-03-2004 16:59 |
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Premetto che sono un po’ rinco.
Prima di tutto bisogna dire che i tempi sono diversi tra quello che è stato la Nouvelle Vague e ciò che è la Buena Onda, soprattutto i tempi economici.
Ai tempi della Nouvelle Vague i nuovi registi francesi (ed europei in genere) avevano grossi problemi per uscire con i loro film. La crisi economica dava spazio soprattutto a successi commerciali, possibilmente americani, per questo il cinema d’autore soffriva contro il cinema più “grossolano”, che era, di certo, meno personale. Reagendo a questa situazione alcuni registi francesi affermarono il concetto di cinema d'autore, slegato dai processi di commercializzazione dei film che erano in atto (e ancora lo sono). Questa scelta provocò un brusco cambiamento di stile: film a basso costo, pubblico colto dei cineclub, premi alternativi, indussero nuove tecniche narrative e nuovi soggetti. I soggetti erano centrati soprattutto sul privato contemporaneo, raramente sulla società o sulla politica internazionale (nonostante i gravissimi avvenimenti in corso). Protagonista dei film della nouvelle vague è l'uomo alienato della società urbana, la sua vita privata, il suo “mondo”.
Per quanto riguarda la Buena onda prima di tutto c’è da ricordare che i registi hanno una loro casa di distribuzione che farà in modo di non dover passare tra intermediari, soprattutto nord-americani, la Buena onda, appunto.
Nonostante questo bisogna ammettere che lo spirito che accomuna la Nouvelle Vague alla Buena Onda è lo stesso, fondamentalmente: la voglia di mandare avanti un cinema d’autore che, allora come attualmente, deve lottare con grandi produzioni che tentano di arrivare, più che alla qualità, all’incasso.
Anche la riflessione sul singolo individuo e il realismo di molti film latino-americani può ricordare la N.V. ma bisogna comunque ammettere che non sempre si tratta di pura innovazione. Un esempio chiaro è The Others che, per quanto mi riguarda, non risulta totalmente innovativo, nonostante la bravura della Kidman e la piacevolezza che si può provare guardandolo. Mi sento quindi di dire che più che l’innovazione questi registi abbiano il merito di essere incontaminati da ciò che cinematograficamente fa loro da contorno, non seguono il commercio, non seguono i gusti del pubblico e non hanno target precisi, se non quello di piacere a chi può capire i loro film.
Ma questo è un genere di mentalità non nuovo nel sud- america. Basti ricordare anche i vecchi/nuovi scrittori Argentini, Cileni, Messicani. Loro è l’indipendenza, l’incontaminazione e la diversità stilistica, letteraria come cinematografica. Per questo ti posso dire chiaramente che le fonti di ispirazione sono sempre state assolutamente soggettive e che è molto più facile trovare un regista sud- americano che tenta di intraprendere una nuova strada piuttosto che uno occidentale che è comunque, anche se questo discorso non è generico, attento a ciò che è il gusto attuale del pubblico e a ciò che è considerato “buono”. Diciamolo, capita anche che una casa di produzione faccia decisioni per un regista, questo è risaputo ed è qualcosa contro cui gli stessi registi latino-americani lottano, loro la chiamano “colonizzazione dei registi” e forse è proprio questo loro modo di guardare il mondo occidentale dal di fuori, questo loro ancora non del tutto sviluppo economico e sociale (ricordiamo che molti di questi film sono usciti successivamente al “corallito”, cioè il blocco economico dei conti bancari) fa in modo che rimangano ancora relativamente esclusi da ciò che è il sistema cinematografico standard dei giorni nostri, con relative conseguenze.
E per ciò che riguarda gli imitatori il discorso è presto fatto… non avendo, loro, un filo conduttore comune, se non quello di perseguire i loro ideali, non possono esserci imitatori artistici ma semplicemente imitatori caratteriali. Sarà più semplice, secondo me, trovare altri registi sud-americani che emergono con nuovi soggetti piuttosto che nuovi registi s.a. che emergono ricordando questi da te citati.
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"L'america ci guarda non proprio con affetto apparentemente placida ci osserva ma in fondo, lo sospetto che l'america, l'america ha paura altrimenti non si spiega come faccia a vedere in uno stato in miniatura questa orribile minaccia"
[ Questo messaggio è stato modificato da: denisuccia il 22-03-2004 alle 17:05 ] |
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mallory
Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 22-03-2004 17:07 |
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quote: In data 2004-03-22 15:54, lilja4ever scrive:
Tutti sanno della Nouvelle Vogue...
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quote: In data 2004-03-22 16:59, denisuccia scrive:
... la Nouvelle Vogue...
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Si però basta scrivere Nouvelle Vogue...
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denisuccia
Reg.: 14 Apr 2002 Messaggi: 16972 Da: sanremo (IM)
| Inviato: 22-03-2004 17:10 |
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VOLEVO VEDERE SE TE NE ACCORGEVI!
_________________ L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi. |
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13Abyss
Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 22-03-2004 18:45 |
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A me Vanilla Sky non era dispiaciuto così tanto, premettendo che non ho visto Apri Gli Occhi...
_________________ Rubare in Sardegna è il Male. |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 22-03-2004 22:16 |
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quote: In data 2004-03-22 18:45, 13Abyss scrive:
A me Vanilla Sky non era dispiaciuto così tanto, premettendo che non ho visto Apri Gli Occhi...
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Fose è per questo che non lo hai trovato una ributtante scopiazzatura di cui non se ne sentiva affatto il bisogno.
Il cinema hispano-hablante in effetti è molto vivace e pregnante. Molti sono gli autori e le opere che meriterebbero di circolare anche in Italia. Mi piacerebbe citarne alcuni, tutti spagnoli:
Juanma Bajo Ulloa autore del sulfureo La madre Muerta e del tenero Alas de Mariposa; Luis Cuerda con il tristissimo La Lengua de Mariposa; Benito Zambrano e il suo magnifico Solas. Vorrei ricordare anche il "minimalista" e disincantanto I Lunedì al Sole, questo edito in Italia ed uscito anche in DVD, di Fernando Leon de Aranoa. E che fine avrà mai fatto La Virgen de la Lujuria del messicano Artuto Ripstein, ex aiuto regista di Luis Bunuel, un film delizioso passato a Venezia un par di edizioni fa, poi nella rassegna Venezia a Roma, dove ho avuto la possibilità di vederlo, e poi sparito nel nulla più profondo? Strano parlare di film sconosciuti ed inediti, ma... tant'è. Credo che ogni buon cinefilo dovrebbe imparare a scavare, scavare e scavare.., una profonda buca intorno alla mortifera "politica degli autori" nostrana. Questa "buena ola" è davvero spumeggiante. E noi, ancora lì a magnificare i fasti di certe abustate mejo gioventù piagnone e buoniste ed invero assai snervanti.
Complimenti a lilja per la sua curiosità e dedizione. Io ci leggo molto amore per il cinema.
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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