gmgregori
Reg.: 31 Dic 2002
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Da: Milano (MI)
|  Inviato: 09-01-2004 10:48 |
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Dolores è una donna forte, grassa ma perfettamente lucida. La sua unica colpa risale alla vigilia del matrimonio quando disse quel fatidico “si” per sposare un uomo brutale che celava un carattere ed una coscienza malefica. Alcolizzato e fetido, il marito, morto durante il giorno di un’eclissi, accidentalmente a quanto pare, è il filo che rilega madre e figlia attraverso una riflessiva serie di immagini che vede Dolores(k. Bates) combattere una comunità che la reputa un’assassina. Ma dietro questa prima trama, il regista scruta abilmente con l’aiuto del malinconico Main gli eventi del passato, con scrupolosa attenzione verso l’evoluzione individuale di J.J.Leigh nell’apprendere i ricordi rimossi. Dolores combatte una guerra contro l’inconscio senso di colpa della figlia verso il padre violentatore, per far luce sugli accadimenti della sua adolescenza.Durante il film, la storia conduttrice, che vede Dolores imputata per l’omicidio di una ricca e insopportabile donna, si costruisce in modo pratico e veloce, ma il vero senso della pellicola è la rivalutazione dell’individuo che apprende e la modificazione dell’immagine della madre sensibile e protettrice ad Eroina pronta a sacrificarsi. Questo è un ottimo film saggio e introspettivo, laddove il senso ancestrale di colpa depressiva viene usato per connotare l’evolversi della storia. Concetti mitici come perdono e sacrificio condizionano madre e figlia, assolutamente incomunicative nella genesi della pellicola.Chi ne soffre di più è la figlia, dipendente da alcol e psicofarmaci ma anche affermata giornalista, forte e cinica. Dagli atteggiamenti ostili e dalla sua irritabilità J-J. Leigh ne uscirà grazie ai segnali della madre.
Un ottimo lavoro è stato fatto con la location, malinconica e piovosa che designa rassegnazione ed omertà. Intensa anche la modalità con cui il regista utilizza il linguaggio filmico per fare riaffiorare i ricordi, il vero filo conduttore del film.
Dolores, inconsciamente rischia il suicidio della figlia, ma riesce nell’intento di farle capire che la morte non la tocca, che assorbire la morte del padre non è necessario in quanto malefico e incestuoso.
Originale esplorazione di un rapporto mai conclusosi.
Ottimo.
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