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Autore l'occhio da Scott a Chabrol
gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 30-11-2003 13:45  
laddove l'occhio rappresenta uno dei sensi più importanti del nostro vivere si rese necessario nel tempo di renderlo passivo al cinematografo propinandoci una serie di pellicole rappresentative del mondo e del modus vivendi di ogni epoca. Al di là dello spettacolo chidiamoci dove ancora esista l'artista moderno o Tony Scott è solo una carretta? Mi chiedo se Ridley Scott è un artista od un professore. Pensiamoci bene.
Ma se toriniamo indietro nel tempo il cinema ha dato la possibilità ad un massa di persone di sognare insieme i "fantasmi dell'irreale"
Da un altro punto di vista, è stato un vero e proprio corpo contunedente, un arma per Bunuel che come dice Pascal, non presentava ombre.
Da questo punto di vista, se il cinema dovesse parlarsi, cosa direbbe: "sono una donna con tanto di occhio, una maitresse?"
Ma lasciamo le speculazioni al tempo che trovano...
Si potrebbe parlare ultimamente di autori come Fincher e Burton che con grande garbo hanno utlizzato strumenti tipici del noir. Da questo punto di vista, gli interni e gli esterni notturni, impediscono di cogliere un centro di luce e di realtà . Non per niente lo stile visivo degli interni noir, è ambientazione nottura, per non parlare del Mistero di Sleepy Hollow, dove Tim Burton ha perfettamente fuso fiaba, mitologia e realtà col tecnicismo del visual style.
Ecco, il problema che voglio portare a galla al quale mi aspetto commenti è se ormai siamo vittime di emozioni, siamo galvanizzati, o la narrazione e l’occhio svolgono interazione reciproca? Ricordo un film dove i miei cari elementi naturali, il nonsense e l'estrema abilità degli autori hanno creato un incubo vero e proprio, laddove niente ha senso, laddove non ci sono risposte, ma una brughiera, quindi qualcosa che non ha orizzonte blocca tutti, compreso lo spettatore. Tornatore è stato bravo a limitare la passività dell’occhio alla completa interazione col protagonista, angosciandoci, proprio come un incubo vuole essere. Esatto: “una pura formalità”.
E se dovessimo cogliere il “buio nella mente” lascerei lontano invidie di classe e affini per concentrarmi su di una profonda analisi del regista sulla personalizzazione silenziosa e statica della Huppert che scoppia.
Fatemi sapere. Questo film di Chabrol mi ha colpito, fatemi sapere.
Scusatemi, sono autoditatta, per questo mischio filosofia a tecnicismi.

[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 30-11-2003 alle 13:45 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 30-11-2003 alle 18:01 ]

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Trix180

Reg.: 06 Dic 2002
Messaggi: 202
Da: Fornovo (PR)
Inviato: 30-11-2003 15:38  
Non è da molto che posto su questo forum e forse per questo faccio un po fatica a capirti (e perchè sei un po casinista ... ), cmq dimmi se ho capito male

quote:
In data 2003-11-30 13:45, gmgregori scrive:
Da questo punto di vista, se il cinema dovesse parlarsi, cosa direbbe: "sono una donna con tanto di occhio, una maitresse?"
Ma lasciamo le speculazione al tempo che trovano...



forse sul tuo discorso ci starebbe meglio un : il cinema è come un donna che vuole essere osservata o solo narrata ? o tutte e due ?

quote:
[i]
Ecco, il problema che voglio portare a galla al quale mi aspetto commenti è se ormai siamo vittime di emozioni, siamo galvanizzati, o la narrazione e l’occhio svolgono interazione reciproca?



Penso certi film vogliano solo essere guardati , ma mai solo narrati senza dare peso all' immagini. Cio che voglio dire è che il cinema puo' essere solo immagine ,frame, dipinto in movimento e sonoro come nei film di lynch , Bunel...
Tu citi Fincher e Burton che non si discanno mai estremamente dalla trama per prendere solo la pura schietta immagine per loro e per quasi tutta la cinematografia moderna è impossibile distaccarsi dalla trama , il narrato.


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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 30-11-2003 16:58  
la penso come ho scritto. Quando il cinema è incubo, può essrlo tramite l'occhio del regista, tramite l'occhio tecnico(visual style) o tramite un insieme di tutto, dove la sinergia tra le parti è una e una sola.

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 30-11-2003 18:06  
comunque il senso che hai dato è quello.
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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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Trix180

Reg.: 06 Dic 2002
Messaggi: 202
Da: Fornovo (PR)
Inviato: 30-11-2003 23:18  
ok , beh non volevo essere per nulla offensivo anzi ho trovato mooolto stimolante il tuo 3d
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 01-12-2003 09:44  
quote:
In data 2003-11-30 23:18, Trix180 scrive:
ok , beh non volevo essere per nulla offensivo anzi ho trovato mooolto stimolante il tuo 3d


Non ti preoccupare, non sei l'unico che fa fatica a capirmi. ma se hai capito che ne pensi?

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