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Autore Bylly Elliot, la favola
gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 01-05-2003 18:26  
Billy Elliot, sebbene sia una storiella ha sotto un carattere importantissimo che nel cinema britanico, più di altri viene preso in considerazione:il territorio. Il film esula da concezioni deterministiche, lavorando sulla sfera soggettiva e ambientale(in questo caso urbana) e nella loro intersezione al fine di mostrare le caratteristiche culturali delle province operaie inglesi. Se vogliamo il film è un territorio umano dove vengono messi in discussione valori sociali e rappresentazioni collettive proprie del territorio.
La storia del ragazzo che vuole a tutti costi cimentarsi nel ballo è solo una favola, dietro un’attenta analisi delle problematiche delle suddette zone che il sottoscritto conosce e le ha vissute come un imbuto di degrado. La consistenza della condizione familiari di Billy e le relative problematiche che deve affrontare vengono utilizzate dal regista in modo meno drammatico di altri film, nonostante ogni dimensione venga colta in tutte le sue caratteristiche particolari. Basti guardarlo in lingua originale per capire il ruolo dell’accento che viene considerato svilente nel momento del saggio.
Billy è di poche parole. “donnò”(Don’t know) dice sempre quasi come un intercalare.
Proprio queste considerazioni ci dicono come l’essere umano è “programmato” per affrontare le situazioni che lo mettono in rapporto con l’ambiente fisico e sociale.
L’umorismo del film è così candido e poco volgare che anche le tristissime strade del Nord diventano luogo di gioco.
Il concetto di omosessualità visto in tanti film non è per niente complesso. Da qui la bravura del regista nel mostrarci solo ciò che.
B.Elliott è una favola proprio perché in tutte le favole la situazione penosa e tormentosa della povertà viene allontanata per favorire il sentimento e gli affetti che stanno alla base dei nostri atteggiamenti.
Il padre diventa un crumiro(Crub) pur di aiutare il figlio, il fratello raccoglie soldi dalla comunità solidale e alla fine la Provvidenza vince!



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Trovo una difficoltà grandissima a congiungere gli estremi della vita e immettere Mallory in centro di gravità permanente, costruire un sogno cinefilo dove tutti siam d'accordo, e si dice: "bello, brutto, fa schifo"

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 02-05-2003 04:02  
non c'è problema
non c'è problema?
Se non capite è colpa della Svizzera, ci metto solo un'ora in macchina, vado e torno!
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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 02-05-2003 04:38  

una cosa è sicura: esiste una relazione precisa tra cultura della rappresentazione e classe sociale (working class, ancora meglio) inglese.
Questo non soltanto perchè la tradizione pragmatica in inghilterra è molto forte (qui sono tutti lavoratori, tutti, dai 15 anni fino ai 65) o perchè l'inghilterra è stata la prima che storicamente ha vissuto la rivoluzione industriale (che ancora adesso ha lasciato i segni nella società), ma soprattutto perchè l'inglese continua per la sua strada e nulla può o riesce a impensirirlo.
per questo esiste una precisa naturalezza di portare l'umanita in pellicola e sul video. una macchina da presa in inghilterra potrebbe costantemente vivere a contatto con una persona, o una serie di persone, e questo non cambierebbe nulla. perchè è davvero naturale.
Il cinema inglese (tralsciando alcuni autori, tra cui Hitchcock, che ha poco di inglese) ha una fortissima tradizione documentaristica. probabilmente nata dalla figura eteroclita di Robert J. Flaherty, o forse anche prima, questa tradizione ha accompagnato moltissimo cinema e anzi si potrebbe dire l'intera storia del cinema nazionale. Passando attraverso il free cinema fino ai giorni nostri con Loach, Winterbottom e chi più ne ha più ne metta, sconfinando nella televisione la presenza della macchina da presa è diventata una questione socialmente accettata.
come fosse un elemento naturale della vita di ogni giorno.
Questa tendenza ha poi un riflusso importantissimo nella costruzione dello sfondo di una storia, nella definizione dei personaggi e nei dialoghi.
Poichè l'inglese è un uomo umile e medio anche il suo cinema si è rivolto spesso verso questa umanità. non tanto con intento sociale o deterministico (come dicevi tu), anche se non ci metterei assolutamente la mano sul fuoco! anzi per nulla, ma anche per un preciso intento rappresentativo.
per questo sullo sfondo di Billy Elliot ecco emergere l'uomo che si spezza la schiena per mantenere una casa di spazio ridotto, ecco i pub, l'acool, le fabbriche.
Ogni prodotto inglese si rivolge verso il mondo, mi piacerebbe dire un mondo così come veramente è, e ingloba nella sua registrazione un'infinità di particolari e di modalità di vita che saltano agli occhi di uno straniero...
L'inghilterra esce sempre da ogni film, da ogni documentario televisivo. Questo è il loro modo di vivere e di fare il cinema ma che non siconfonda però con un loro intento populista.
Rivolgendosi spesso al loro stesso mondo non possono fare altro che inglobare ciò che per noi potrebbe essere ricondotto ad una certa tendenza del cinema neo-realista o pasoliniano. eppure da quando Flaherty inziò a vivere e riprendere la vita di un pescatore sull'isola di Aran o a fare documentari sulle industrie britanniche, tutto cambiò. e quello che cambiò e come lo cambiò si vede adesso ogni giorno in tv, e spesso al cinema.

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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 02-05-2003 04:52  
Nondimeno Loach con piovono pietre ha espresso al meglio il concetto!


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non c'è niente di peggio di una ragazza che la pusher del proprio corpo

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 06-05-2003 00:15  
Quando ho visto Billy Elliott, mi è venuto subito in mente Cielo d'Ottobre, un film semisconosciuto che aveva la stessa identica trama solo che ambientato negli Usa.

Fare riferimento a FullMonty per descrivere la situazione lavorativa in Inghilterra saprebbe scontato.
Onoestamente nonostante le considerazioni da te esposte siano giustissime, non ho visto una particolare attenzione del regista nel presentarceke, ma le ho viste come un elemento funzionale alla storia e quindi rappresentato.
Nè più nè meno tanti altri film Inglesi e non.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 01-12-2003 23:31  
L'ho rivisto stasera e devo dire che col doppiaggio ha perso molto.
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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 02-12-2003 09:00  
Bellissimo questo film, davvero ben fatto, ben recitato e sebbene pecchi di una punta di retorica in alcuni punti, resta sempre un gran bel film.
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Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo.
I miei dvd

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Squall

Reg.: 25 Dic 2002
Messaggi: 3315
Da: Selargius (CA)
Inviato: 02-12-2003 09:04  
Leggendovi, mi sono pentito di non averlo visto ieri!
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konart

Reg.: 27 Nov 2002
Messaggi: 275
Da: ravenna (RA)
Inviato: 02-12-2003 09:22  
questo film merita assolutamente la visione. (per me era la seconda )ma come dice dubliner peccatto per quelle scene ironiche che a mio avvisso ne hanno abbassato il livello.
Capace di strappare qualche lacrima (anche + di qualche) ma senza cadere nel solito film smieloso dove il sentimento e il sacrificio viene espresso in modo marcato in ogni millimetro di pellicola. Mi è piaciuto il modo in cui si spezzano i momenti romantici. mi riferisco in particolare alla lettera della madre e alla scena sul traghetto. i dialoghi sono veri e freddi, non si viene "intortati" da parole forzate ma piuttosto dall'immaginarsi in quella determinata situazione ...e qui l'ambientazione la fa da padrone.
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"Quando finisce la musica SPARA se ti riesce"

"Bam!-Che succede Ragazzo!
-Niente vecchio ..non tornavano i conti"

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Ale777

Reg.: 26 Mag 2003
Messaggi: 31
Da: Sassari (SS)
Inviato: 02-12-2003 09:43  
Uno dei film che più mi ha commosso...molto bello

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cipriano

Reg.: 09 Apr 2001
Messaggi: 277
Da: Padova (PD)
Inviato: 02-12-2003 09:51  
Purtroppo anch'io l'ho visto solo in italiano, e non in originale

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Marxetto

Reg.: 21 Ott 2002
Messaggi: 3954
Da: Milano (MI)
Inviato: 02-12-2003 11:26  
Come al solito concordo con la Dubli,mi ha colpito molto favorevolmente,delicato e intelligente!
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Sicilia

Reg.: 03 Nov 2003
Messaggi: 1072
Da: bari (BA)
Inviato: 02-12-2003 15:48  
un film bello mi è piaciuto veramente e poi ti fa venire voglia di alzarti dalla poltrona e incominciare a muoverti sotto il ritmo di una musica.........
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Non esiste una sola realtà...

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Natalija

Reg.: 22 Ott 2003
Messaggi: 500
Da: Pianella (PE)
Inviato: 02-12-2003 20:04  
quote:
In data 2003-05-06 00:15, gatsby scrive:
Quando ho visto Billy Elliott, mi è venuto subito in mente Cielo d'Ottobre, un film semisconosciuto che aveva la stessa identica trama solo che ambientato negli Usa.




Verissimo. La vera storia di Homer Hickman (il ragazzo che "voleva costruire i razzi") con 1 ottimo Chris Cooper nel ruolo del padre minatore.
Ma Billy Elliot è nettamente superiore, commovente ma del tutto privo di buonismo (ciò non si puù invece affermare per "Cielo d'ottobre").
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E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell'averla scoperta, là, mentr'ella saliva pel cielo, la Luna.

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