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zodiac - david fincher |
Schizobis
Reg.: 13 Apr 2006 Messaggi: 1658 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 13-06-2007 12:20 |
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ZODIAC di David Fincher
Sin dai tempi di Seven, per David Fincher sembrano molto più importanti gli effetti che le cause: in effetti le derive esistenziali dei protagonisti (con crisi matrimoniali e professionali) lievitano spaventosamente fino a provocare un angoscia e un senso di depersonalizzazione più terrificante degli omicidi seriali del maniaco di turno. Il crollo di ogni certezza si accompagna a una totale indecifrabilità della realtà visibile e l’impossibilità a fare combaciare tutti i pezzi di un puzzle che avrebbe la pretesa di riprodurre il Vero, ma che in realtà ne è solo la fotocopia. In Zodiac, film presentato in concorso al Festival di Cannes, questo nocciolo tematico sembra ancora più importante del plot giallo, delle motivazioni psicologiche dell’assassino, della risoluzione del caso poliziesco. La vicenda si svolge a San Francisco (stupende le riprese dall’alto in caduta libera) dalla fine degli anni 60 (notate la cura nella descrizione di ambienti e vestiario) fino alla fine degli anni 90. Il regista fa una operazione difficile, ribalta i punti di vista e ci spiega minuziosamente come un caso di omicidio possa non venire risolto per l’incapacità degli investigatori di liberarsi delle proprie ossessioni e di guardare molto più semplicemente la realtà delle evidenze. Il ribaltamento è reso evidente dall’incipit in cui la soggettiva delle villette a schiera dal finestrino della macchina (con fuochi d’artificio sullo sfondo), che noi erroneamente crediamo essere il punto di vista dell’assassino, si rivela invece il punto di osservazione di una donna che va a prelevare a casa il suo giovane amante. Questo errore indotto dal regista è l’emblema stesso di tutto il film. L’errore è insito nella natura umana, il dato oggettivo investigativo filtrato dalle diverse soggettività degli inquirenti (con meccanismo proiettivo) cessa di essere prova scientifica: sbaglia l’assassino rivelando a una domestica la data del suo compleanno, sbaglia il poliziotto Mark Ruffalo (una copia caricaturale tra Peter Falk e Steve McQueen) che si incarta tra false piste e mitomani seriali, sbaglia il giornalista Robert Downey Junior che scivola lentamente nel delirio di grandezza e nella voglia di protagonismo, il sedicente esperto grafologo sembra affogare nei suoi stessi dubbi, erra infine il vignettista Jake Gyllenhaal che dilatando il particolare, concentrandosi sui singoli indizi ossessivamente, perde di vista la visione del tutto e pur arrivando a una possibile soluzione dell’enigma (ma il suo primo indiziato è solamente la proiezione del suo desiderio di trovare un colpevole) si trova con un nucleo familiare disintegrato. Eppure se si fossero recuperati i testimoni oculari sopravvissuti agli assalti del folle per un confronto diretto con il principale indiziato? E se si fosse indagato meglio sul primo omicidio? E se non ci si fosse accontentati delle perizie calligrafiche? Insomma Zodiac sembra farla franca per così lungo tempo non per insufficienza di prove ma per deficienza umana dilagante. Quello che resta è l’irreversibilità della situazione aggravata dallo scorrere del tempo. Zodiac diventa lo specchio delle nostre paure, della nostra mediocrità, del nostro fiato corto enfisematoso, delle nostre piccole meschinità. Zodiac rappresenta indirettamente tutte le contraddizioni di una generazione che cercherà in buona fede di cambiare il mondo ma che alla fine verrà sodomizzata dalla Storia. Lo sguardo del regista sulla società americana è alquanto disilluso, basti pensare ai piccoli dettagli della mercificazione delle spillette, dell’appropriazione indebita dell’immaginario cinematografico della figura del killer seriale (citazioni dirette di Bullitt e di Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo) e le paranoie collettive riversate sul bersaglio più indifeso, i bambini. Lo scetticismo di Fincher sulla natura umana sembra ad uno stadio terminale: l’uomo è l’animale più pericoloso e forse prima di cambiare il mondo dovrebbe cercare di cambiare sé stesso. Forse.
GIA' PUBBLICATO QUI
[ Questo messaggio è stato modificato da: Schizobis il 13-06-2007 alle 15:52 ] |
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vietcong
Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 16-06-2007 15:09 |
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gran bella rece. le altre due (su cinemaplus), rappresentano un po' il disappunto dello spettatore medio, perchè in effetti Zodiac è un anti-thriller, forse una paradossale forma di cinema "impegnato" dei giorni nostri. Un film senz'altro nobile nella sua austerità e desiderio di completezza, nella sua cinefilia discreta ed intelligente (il modello sembra quello del film-inchiesta degli anni 70).
Certo, nella sua aderenza alla realtà dei fatti, rende difficile qualsiasi conclusione anche filosofica (per quanto abbia apprezato le tue riflessioni), perché come insegna Aristotetele la Storia è il meno filosofico dei generi: la realtà è meno esatta, meno immediatamente significativa di un racconto di finzione. Anche per questo Zodiac è un film apparentemente dalla scarsa economia drammatica: troppo lungo, troppi fatti, troppe false piste.. E non si dica che sono tutte false piste, perchè in fondo alla fine il colpevole viene identificato quasi con certezza: e dunque non si può considerare come tema principale del film neanche il trionfo dell'incertezza, dell'impenetrabilità del reale.
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
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Schizobis
Reg.: 13 Apr 2006 Messaggi: 1658 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 02-07-2007 00:42 |
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Ma all'esame del DNA il principale sospettato sarebbe stato scagionato....
E quindi:dove sta la verità? |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 25-11-2007 04:30 |
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mi unisco al coro dei pienamente soddisfatti
ma ho altre tre cose da dire
1) Panic Room
2) vi siete tutti fusi il cervello, l'unico film salvabile di fincher è The game
3) Marie antoinette
4) abyss e maresca fottetevi
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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GionUein
Reg.: 20 Mag 2003 Messaggi: 4779 Da: taranto (TA)
| Inviato: 25-11-2007 12:50 |
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Comunque ZODIAC è un po troppo lungo, e il tempo che passa inesorabile durante la visione ne diluisce i pregi.
_________________ U N I T A C I N E F I L A |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 25-11-2007 12:56 |
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eh purtroppo a fincher gli si erano scaricate le batterie dell'orologio quindi non ha potuto rendersi conto di quanto durasse il film.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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GionUein
Reg.: 20 Mag 2003 Messaggi: 4779 Da: taranto (TA)
| Inviato: 25-11-2007 20:02 |
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kagemusha
Reg.: 17 Nov 2005 Messaggi: 1135 Da: roma (RM)
| Inviato: 25-11-2007 21:21 |
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quote: In data 2007-06-04 14:29, Quilty scrive:
E' una scema che si regge sull'interpretazione degli attori, ma in questo film non c'è praticamente nulla di cinematograficamente degno di essere annotato.
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porca troia la prima mezz'ora è veramente straordinaria
come girare scene già fatte mille volte in tutte le salse in maniera diversa da chiunque altro
_________________ http://trifo.blogspot.com |
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Skizotrois
Reg.: 12 Nov 2007 Messaggi: 275 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 07-12-2007 18:43 |
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quote: In data 2007-11-25 21:21, kagemusha scrive:
quote: In data 2007-06-04 14:29, Quilty scrive:
E' una scema che si regge sull'interpretazione degli attori, ma in questo film non c'è praticamente nulla di cinematograficamente degno di essere annotato.
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porca troia la prima mezz'ora è veramente straordinaria
come girare scene già fatte mille volte in tutte le salse in maniera diversa da chiunque altro
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Esattamente.
Fincher è prettamente post moderno.
_________________ "Saremmo voluti rimanere nella spensieratezza della nostra età, ma la vita ci fece crescere in fretta" |
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Fakuser
Reg.: 04 Feb 2005 Messaggi: 2656 Da: Milano (MI)
| Inviato: 10-12-2007 01:53 |
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Vero.questo e uno di quei film che vanno lasciati sedimentare per poterne coglierne appieno gli intenti.il discorso metaculturale che fa fincher se ci pensate e' grandioso.usa un genere il thriller col solo intento di disintegrarlo,si veste da storico scettico e rievoca una vicenda solo per dimostrarci senza appello che la Verita' non esiste,fa vestire mark ruffalo come colombo e lo dipinge cm un personaggio di ellroy ben sapendo che dallomologo reale sono derivate altre icone sacre dl poliziesco,fa interpretare a downey il ruolo di se stesso..cazzo nn fossero le 2 me lo sparerei..questo e cinema porca eva! |
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hollyday77
Reg.: 19 Ott 2007 Messaggi: 104 Da: Reggio Calabria (RC)
| Inviato: 10-12-2007 13:22 |
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Commento personale: ho dormito per quasi tre ore. Meglio dell'Halcion...
E questo sarebbe il post moderno .
Forse il post morfeo.
_________________ W I FILISTEI !!!!!!! |
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Skizotrois
Reg.: 12 Nov 2007 Messaggi: 275 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 10-12-2007 15:41 |
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quote: In data 2007-12-10 13:22, hollyday77 scrive:
Commento personale: ho dormito per quasi tre ore. Meglio dell'Halcion...
E questo sarebbe il post moderno .
Forse il post morfeo.
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Grazie per il tuo prezioso intervento.
Adesso puoi ritornare nel loculo
Grazie.
PS quiz per holly: da quale film è preso il mio avatar?
_________________ "Saremmo voluti rimanere nella spensieratezza della nostra età, ma la vita ci fece crescere in fretta" |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 24-06-2008 09:36 |
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Skizotrois
Reg.: 12 Nov 2007 Messaggi: 275 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 28-06-2008 14:46 |
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quote: In data 2008-06-24 09:36, gatsby scrive:
rivisto ieri, straordinario, l'ho apprezzato 100 volte in piú rispetto alla prima visione. Ogni scena é di una perfezione formale che mette i brividi.
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Concordo e rilancio quanto detto come Schizobis |
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Hegel77
Reg.: 20 Gen 2008 Messaggi: 298 Da: Roma (RM)
| Inviato: 16-07-2008 23:46 |
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Film davvero strano.
Ad una prima visione può sembrare irritante perchè tende a dissacrare tutti i sacri concetti del serial thriller.
Poi analizzandolo bene ti rendi conto dell'operazione sovversiva di Fincher che è stata già esplicitata da Schizobis.
Volevo aggiungere qualcosa sulla scelta delle musiche: a mio giudizio è geniale. la canzone poi che chiude il film è perfetta
_________________ Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio |
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