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Autore Brokeback Mountain
Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 23-01-2006 18:47  
quote:
In data 2006-01-23 18:12, Cronenberg scrive:
Anch'io concordo.

In ogni caso esplico anch'io il motivo per cui non ritengo il film di Ang Lee un gran film.

Prima di tutto rapportare o anche minimamente riferire quest'opera alla cateogria con su riportata la dicitura 'cinema omosessuale', mi sembra oltremodo sconveniente per il film e per l'evoluzione positivissima che il cinema gay ha proposto negli ultimi decenni. Per questo penso che se inteso come "innocuo" film d'amore, o ancor meglio di amicizia, ne tragga vantaggio sia il messaggio filmico che l'intento della produzione Brockeback Mountain. Perchè se non fosse così, l'immagine del film sarebbe terribilmente ipocrita e disdicevole, dato che come si sa, il tema dell'omosessualità è un richiamo meta-morboso per il grande pubblico dell'universo.



credo che le eticchette siano state messe dalla stampa o la tv piuttosto che rappresentare le intenzioni del regista e dell'autore del libro

io spero che sia, e così lo inteso, un film su una storia d'amore
certo fra due uomini ma mi auguro che ciò che conti alla fine sia solo la parola amore


quote:
In data 2006-01-23 18:12, Cronenberg scrive:

Quindi parlare di western-gay o similari mi lascia allibito, per come ho appreso essere la sensibilità gay presente nel vero cinema gay, e per come appare la limpida messinscena che mai osa tanto per dichiararsi da una parte o dall'altra. Ma è bene anche pensare che non ci sia tanto bisogno di ricercare in sè o nel film la 'definizione', che a molti sembra interessare più del film in sè, quanto l'onestà, la qualità e l'originalità di una pellicola che sta ricvedendo così tanti consensi. Per questo penso che Brockeback Mountain sia un'arma a doppio taglio, un bel film d'amicizia da un lato, e un machiavellico trattato di presunta omosessualità hollywoodiana dall'altro.
Pensando e guardando a un Derek Jarman, preferisco considerare il film di Ang Lee una emozionante(?) storia d'amore incondizionato, quel genere di film che se proposto con il solito binomio uomo-donna non ci avrebbe permesso di essere qui a parlarne in certi termini.



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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 23-01-2006 18:56  
quote:
In data 2006-01-23 18:35, kagemusha scrive:
Quello che è Bm( e non pretende di essere altro) è una storia d'amore fra due uomini ( non vedo perchè dici d'amicizia quando il loro rapporto è innegabilmente basato sul contatto fisico dolce o violento che sia) onesta, sincera e commovente perchè irrealizzabile ecc ecc. non è affatto un trattato sull'omosessualità ma è cmq una rappresentazione onesta dell'omosessualità per nulla sfruttata come tema meta-morboso e lontana da qualsiasi stereotipo.




Amicizia eufemisticamente, fisicamente a mio avviso c'è solo un confronto-scontro quasi amicale e mai propriamente amoroso. Una sorta di fascinazione che i due subiscono e materializzano nell'atto, ma l'amore è un'altra cosa secondo me, specie se tra due omosessuali. Il contesto steretipizza già di per sè l'azione, infatti la valle solitaria e i due fieri cow-boy sono condotti verso la fisicità del loro essere e apparire.
Penso in conclusione che in quanto a circoscritta ostentazione emozionale funzioni se vogliamo, ma per me è totalmente priva di qualsivoglia sincerità e onestà...

Poi la "morbosità" spettatoriale viene da sè, basta una rivista dove si legge "cow-gay pluripremiati" e l'attenzione delle persone viene inconsciamente attivata.
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La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 23-01-2006 19:04  
quote:
In data 2006-01-23 18:47, Tenenbaum scrive:
quote:
In data 2006-01-23 18:12, Cronenberg scrive:
Anch'io concordo.

In ogni caso esplico anch'io il motivo per cui non ritengo il film di Ang Lee un gran film.

Prima di tutto rapportare o anche minimamente riferire quest'opera alla cateogria con su riportata la dicitura 'cinema omosessuale', mi sembra oltremodo sconveniente per il film e per l'evoluzione positivissima che il cinema gay ha proposto negli ultimi decenni. Per questo penso che se inteso come "innocuo" film d'amore, o ancor meglio di amicizia, ne tragga vantaggio sia il messaggio filmico che l'intento della produzione Brockeback Mountain. Perchè se non fosse così, l'immagine del film sarebbe terribilmente ipocrita e disdicevole, dato che come si sa, il tema dell'omosessualità è un richiamo meta-morboso per il grande pubblico dell'universo.



credo che le eticchette siano state messe dalla stampa o la tv piuttosto che rappresentare le intenzioni del regista e dell'autore del libro

io spero che sia, e così lo inteso, un film su una storia d'amore
certo fra due uomini ma mi auguro che ciò che conti alla fine sia solo la parola amore

amore o non amore io non l'ho purtroppo rintracciata, piuttosto trovo ci sia l'ipocrita macchinazione commerciale dietro alle molteplici etichette assegnate a questo film. Il sentimento e la passione spero anch'io siano state le intenzioni del regista, ma l'effetto scaturito è per me di pretestuosa definizione emozionale e appunto amorosa.
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DiTraverso

Reg.: 02 Gen 2006
Messaggi: 409
Da: Bruino (TO)
Inviato: 23-01-2006 19:06  
Secondo me il fatto che siano due gay anzichè una coppia normale è solo una montatura per far pubblicità...
Magari il sentimento è espresso bene se non meglio, ma mi pare solo una forzatura...
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Papa', tu sei come Babbo Natale e Topolino messi insieme: cosi' incantevole e cosi' finto...". (da "Big fish")

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 23-01-2006 19:20  
beh
allora non facciamo film d'amore fra omosessuali perchè fa sempre pubblicità e continuiamo a tenerli nascosti dietro la porta


e poi poco me ne frega dell'amore omosessuale
mi piace come è stata descritta la storia
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DiTraverso

Reg.: 02 Gen 2006
Messaggi: 409
Da: Bruino (TO)
Inviato: 23-01-2006 19:25  
bah....
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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 23-01-2006 20:57  
Brokeback mountain, una semplice storia d'amore. Semplice nell'accezione più positiva del termine. Effettivamente non vi è nulla di straordinario, di nuovo, di originale nel soggetto del film di ang lee.
Ma questo, di per sè, non costituisce un difetto in un film. Le storie del cinema son sempre le stesse, un pò come a dire che le domande che l'uomo si pone, da secoli, son sempre le stesse, in fondo. Un autore però ci mostra le sue risposte, ci racconta come vede LUI il mondo. E dunque ang lee si concentra sull'amore, una storia d amore impossibile, quelle di cui letteratura e cinema han narrato migliaia di volte. Che sia una storia gay, nulla conta. Lo sguardo di lee non è stendardo dei diritti gay, nè impietosamente sviscera le ipocrisie di una società bigotta e senza tempo. Vede solo loro, Ennis e Jack,calati in un paesaggio non solo esteticamente bello fino alla perfezione, ma anche e soprattutto solitario e immenso, incapace di seguire gli amanti e mutare con loro. Tutto il film è costruito attorno ai momenti amorosi dei due, chiusi ermeticamente e isolati da tutto il resto.Questo è il nocciolo del film, di cui tutto si può dire tranne che sia furbo. Proprio perchè lee tratta i suoi protagonisti come avrebbe trattato un uomo e una donna. Siamo noi probabilmente a sbagliare scandalizzandoci per l amore gay, ma il film nulla ha di scandalistico. E probabilmente fossero stati un uomo e una donna, saremmo tutti più concordi nel definirlo un ottimo film. Troppo spesso ci si attacca al tema del cow-gay,inutilmente, come inutili sono paragoni con film precedenti.La sceneggiatura, degna vincitrice del globe, ricalca la semplicità stilistica del regista, scelta che vale anche per la colonna sonora, senza colpire con eccessivi pathos, isterismi, crisi o drammi. Molti episodi con i comprimari sono sfocati, quasi strappati via di fretta o invece solo accennati, e quel che rimane impresso, perchè davvero calcato durante il film, è il dialogo attraverso gli anni dei due amanti. Due ore abbondanti in cui si svelano 20 anni di amore segreto e tormentato, due ore di cinema classico ed elegante.E certo se ci si attendeva un film scandalo alla von trier o esoterico alla shyamalan, si rimarrà delusi.Ma lee sa il mestier suo. I due protagonisti danno sfoggio di un ottima prova, rendendo al massimo il disegno di due romantici e tormentati personaggi. Effettivamente andrebbero nominati in due categorie diverse, dato che è Ennis il vero protagonista, ma cmq , di certo, nominati entrambi.
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"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 23-01-2006 21:46  
Tratto da QUI

GIURAMENTO DI UN AMORE ETERNO

Metabolizzato e metabolizzante, dopo il fallimento ai botteghini di Hulk, pochi volevano consegnare ad Ang Lee un progetto ad alto budget. Per ripicca, e ancor di più per sorpresa (non del sottoscritto, che nell’autore taiwanese ha sempre avuto fiducia cieca e non ha mai avuto dubbi sulla grandezza di Hulk), Lee presenta al mondo un film così piccolo (a livello di produzione) ma che contiene dentro di sé tutto il suo Cinema portato al massimo della (ri)evoluzione e raffinatezza/ricercatezza artistica, riuscendo (grazie a Dio) ad ottenere i riconoscimenti meritati(ssimi) tra Leoni ruggenti e Globi preziosi.

Partiamo appunto dal percorso autoriale. Innanzitutto in Brokeback vengono condensati due tra i topoi ricorrenti di Lee: l’ambiguità sessuale e la shakesperiana ricerca del proprio io.
La perdizione-divisione-riconciliazione della propria sessualità è sempre emerso nel Cinema di Ang Lee, sia esplicitamente (si pensi a Banchetto di nozze) che implicitamente (La tigre e il dragone, dove la protagonista, per convenzionalità e per carattere, viene scambiata più volte per un uomo).
Si parte dal presupposto che i 2 protagonisti del film, Ennis e Jack, siano velatamente omosessuali (il film in sé è targato “Western Gay”), ma in fondo il sottoscritto ci crede quando i due dicono di “Non essere froci” (tradotto in italiano da una censurata “Non sono così”), perché la dimensione stereotipata del sesso viene completamente cancellata nell’opera, abolita come peste in quanto Ang Lee non intende catalogare o suddividere i suoi personaggi. Lo spirito di fondo è quello bohemien dell’amore cieco che colpisce quando meno te lo aspetti, dove la sessualità (uomo o donna?) non conta più in quanto il sentimento viene portato ad un livello superiore, oltre ogni marcatura per giungere ad una spiritualità dove a parlare è il cuore.
Si, Ennis e Jack non sono omosessuali. Sono solamente due persone innamoratosi. Nient’altro. Siamo quindi ad un passo avanti Banchetto di nozze, che per quanto brillante, rilegava comunque a sé quella catalogazione sempre e comunque inutile ogni volta che si tenta di razionalizzare un affetto così irrazionalizzabile come l’amore.
L’altra faccia (complementare e conseguente) del film è invece il dubbio (H)amletico sul proprio io. In questo senso, Ennis Del Mar non è altro che un Hulk in altre vesti, un uomo in trasformazione emotiva (e fisica) che ha paura di accettare la nuova figura che si ritrova davanti allo specchio. E’ qua che subentra l’importanza della confettura western, in particolare la mitica e leggendaria figura del cow-boy, il macho per eccellenza, il duro John (Wayne) (Clint) Eastwood.
Ang Lee “distrugge” il mito-stereotipo di queste icone classiche, regalandocene un lato alternativo che ancora non conoscevamo.

Questa impossibile convivenza tra persona fragilmente innamorata e macho cowboy sarà proprio il fulcro dell’opera, che vive di opposità marcatissime dall'autore. I corpi assumono un’importanza fondamentale in Brokeback Mountain (così come del resto in tutto il Cinema di Ang Lee, si pensi ai voli leggiadri dei corpi-spiriti-fantasmi de La tigre e il dragone), in particolare è meraviglioso osservare come questi stessi corpi siano in realtà il riflesso della psiche interiore dei protagonisti.
C’è dunque un’attenzione meticolosa per la fisicità, per i corpi di Heath Ledger e Jake Gyllenhaal, sempre in conflitto tra di loro: persiste continuamente un’attrazione/repulsione con forti abbracci e allontanamenti reciproci, in quanto vogliono amarsi e stare per sempre insieme (l’abbraccio è il segno d’affetto per eccellenza, forse più del bacio), ma nel contempo stesso lasciarsi e allontanarsi l’un l’altro per la paura. Emblematica in questo senso la scena dove durante uno scambio di coccole tra Ennis e Jack, essi si prendano improvvisamente a scazzottate, proprio per sottolineare quest’attrazione/repulsione continua.

La narrazione stessa vive di due versanti stilistici opposti: la quiete e la tempesta. I primi minuti del film sono di una pulizia visiva eccellente, come hanno definito molti, i quadri di Ang Lee sono “da cartolina” o da “pubblicità della Marlboro”. Questa pulizia Ivoriana ci suggerisce la quiete della vita routinesca dei due protagonisti, che pascolano le pecore tra la natura incontaminata di Brokeback Mountain. Poi, d’improvviso, la scossa/tempesta con la prima manifestazione di sesso/amore, il punto di non ritorno che cambierà le loro esistenze.
Non è un caso nemmeno il fatto che Ennis e Jack riusciranno a dimostrarsi affetto reciproco solamente tra la natura incontaminata di Brokeback, come a dirci che l’amore tra loro due è la cosa più naturale del mondo, e proprio per questo destinato ad essere vissuto solamente in mezzo alla natura e lontano dalla città bigotta e ipocrita. Brokeback diventa simbolo d’innocenza e purezza, proprio come è innocente e puro l’amore mostratoci.

Incredibile poi come Ang Lee, con una tematica come questa, riesca a resuscitare comunque atmosfere alla Ford, Hawks, o Schlesinger, soprattutto considerando le sue origini ben lontane dalla cultura occidentale. Ma in fondo, della grande capacità di Lee nel penetrare la cultura romanzata americana ed europea, ne avevamo già avuta prova in passato, con opere quali Ragione e Sentimento (adattata da Jean Austen) o Tempesta di ghiaccio (il ritratto esistenziale di una famiglia americana).
E poi, il sottoscritto ne è più sicuro che mai: Ang Lee, ormai, non ha più nulla da invidiare ad autori come Ford, Hawks, o Schlesinger.



[ Questo messaggio è stato modificato da: NancyKid il 24-01-2006 alle 00:02 ]

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Tenenbaum

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Da: cagliari (CA)
Inviato: 23-01-2006 21:58  
Banchetto di nozze

ma esiste il dvd ?
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AlZayd

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Da: roma (RM)
Inviato: 24-01-2006 00:44  
quote:
In data 2006-01-23 17:08, kagemusha scrive:
quote:
In data 2006-01-23 16:31, AlZayd scrive:


E allora a Venezia doveva vincere il coraggio, pellicole di gran lunga più belle e "coraggiose", anche di questi tempi...




dicci quali
non cerco polemiche
se tu sei stato a venezia e hai visto film belli che non sono ancora usciti consigliaceli.
chi doveva vincere secondo te?



Ne avevo parlato qui, in una panoramica riassuntiva sul festival. Comunque, film come Vers Le sur di L. Cantet (coraggiosissimo, meraviglioso!), Lady Vendetta, Gabrielle di P. Chereau, Espelho Magico di de Oliveira ( questo il commento un po' "particolare" di un mio amico), Les Amants Reguliers (sebbene abbastanza ostico), O Fatalista di J. Bothelo (bizzarro, sorprendente, "coraggioso), stanno almeno venti spanne sopra il film di Lee, per originalità, densità, dei contenuti e delle estetiche.

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AlZayd

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Da: roma (RM)
Inviato: 24-01-2006 00:51  
quote:
In data 2006-01-23 18:12, Cronenberg scrive:

Prima di tutto rapportare o anche minimamente riferire quest'opera alla cateogria con su riportata la dicitura 'cinema omosessuale', mi sembra oltremodo sconveniente per il film e per l'evoluzione positivissima che il cinema gay ha proposto negli ultimi decenni. Per questo penso che se inteso come "innocuo" film d'amore, o ancor meglio di amicizia, ne tragga vantaggio sia il messaggio filmico che l'intento della produzione Brockeback Mountain. Perchè se non fosse così, l'immagine del film sarebbe terribilmente ipocrita e disdicevole, dato che come si sa, il tema dell'omosessualità è un richiamo meta-morboso per il grande pubblico dell'universo. Quindi parlare di western-gay o similari mi lascia allibito,
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Per questo penso che Brockeback Mountain sia ..... un machiavellico trattato di presunta omosessualità hollywoodiana dall'altro.
.......film che se proposto con il solito binomio uomo-donna non ci avrebbe permesso di essere qui a parlarne in certi termini.




Mi sembra che si sia d'accordio su tale questione con la quale ho aperto il mio commento al film.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

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Inviato: 24-01-2006 00:56  
quote:
In data 2006-01-23 21:46, NancyKid scrive:
E poi, il sottoscritto ne è più sicuro che mai: Ang Lee, ormai, non ha più nulla da invidiare ad autori come Ford, Hawks...





uhmmm ... passi il resto, ma questa non te la passo. Non mi ci farai dormire stanotte...
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Tenenbaum

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Inviato: 24-01-2006 11:17  
quote:
In data 2006-01-24 00:44, AlZayd scrive:
quote:
In data 2006-01-23 17:08, kagemusha scrive:
quote:
In data 2006-01-23 16:31, AlZayd scrive:
E allora a Venezia doveva vincere il coraggio, pellicole di gran lunga più belle e "coraggiose", anche di questi tempi...




dicci quali
non cerco polemiche
se tu sei stato a venezia e hai visto film belli che non sono ancora usciti consigliaceli.
chi doveva vincere secondo te?



Ne avevo parlato qui, in una panoramica riassuntiva sul festival. Comunque, film come Vers Le sur di L. Cantet (coraggiosissimo, meraviglioso!), Lady Vendetta, Gabrielle di P. Chereau, Espelho Magico di de Oliveira ( questo il commento un po' "particolare" di un mio amico), Les Amants Reguliers (sebbene abbastanza ostico), O Fatalista di J. Bothelo (bizzarro, sorprendente, "coraggioso), stanno almeno venti spanne sopra il film di Lee, per originalità, densità, dei contenuti e delle estetiche.

il fatto che un film possa emozionare senza il bisogno di essere per forza originale la dice lunga sul suo valore
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Ayrtonit
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Da: treviglio (BG)
Inviato: 24-01-2006 12:49  
si che poi, io apprezzo l originalità ci mancherebbe altro. lo scorso anno il mio film preferito fu the village. ciò non toglie che un film classico e con estetiche e contenuti non proprio originalissimi come mllion dollar baby fosse un ottimo film, ben fatto.
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Petrus

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Inviato: 24-01-2006 13:10  
ma anche perchè poi se il fattore fondante in un film dovesse essere l'innovatività della messa in scena avremmo due o tre film da segnalare all'anno
e nemmeno decenti in molti casi

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e gli orinali messi sotto i letti per la notte e un film di Ejzestejn sulla rivoluzione

[ Questo messaggio è stato modificato da: Petrus il 24-01-2006 alle 13:10 ]

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