FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - Before the devil knows you're dead (Onora il padre e la madre) - sidney lumet
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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Before the devil knows you're dead (Onora il padre e la madre) - sidney lumet   
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Autore Before the devil knows you're dead (Onora il padre e la madre) - sidney lumet
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 24-04-2008 01:31  
quote:
In data 2008-04-23 14:20, kagemusha scrive:
non mi pare poi che il film cerchi di sembrare alla moda...



Infatti. E' il carburatore del vecchio (de)trattore sandrix che perde i colpi e sta realmente inguaiato mentre metaforeggia coi picci.., questo campeòn del moderno dialetto che rutta come se quasi si trattasse del rigore antico...
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 14-11-2008 23:01  
Penso che il miglior modo per essere moderni sia saper percorrere con disinvoltura le strade di un certo qual classicismo.

Questo film non è forse nulla di nuovo per occhi che tutto hanno visto e che per cervelli che tutto già intuiscono, e in questo senso è in primis una fonte sicura di pecunia prima che un opera d'arte, perchè volge lo sguardo alla massa, e secondo le sue esigenze viene costruito; si mischiano un po' le carte, si saccheggiano shakespeare e la tradizione tragica et voilà.. un bel piattino da consumare la domenica.

Però... bisogna saperla cucinare, ' sta pietanza. Uno sfruttamento misurato degli attori, anche per ruoli così soggetti al rischio dell'eccesso, qualche buona mossa di macchina da vecchia volpe e un riuso ragionato dei modelli (altman non è maestro inconsapevole, la citazione finale da shortcuts mi pare lampante, anche considerando l'assonanza emotiva dei due segmenti ) bastano per un prodotto tanto godibile e perfetto quanto facilmente dimenticabile.

In questo senso trovo superiore il cinismo fatalistico di Allen rispetto al gelido corrotto lumetiano.
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Silencio...

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 14-11-2008 23:05  
quote:
In data 2008-04-03 10:07, Renford scrive:
quote:
In data 2008-04-02 18:41, quentin84 scrive:
quote:
In data 2008-04-02 12:37, Renford scrive:
la Tomei, comicamente imbecille.


Il personaggio della Tomei secondo me, non è nè comico nè imbecille.Forse il doppiaggio italiano l'ha un po' penalizzata...non ho visto la versione originale.
A me è sembrata una donna che ha un gan bisogno di sentirsi desiderata (forse non solo sessualmente), riconosciuta.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 02-04-2008 alle 18:42 ]



io farei un distinguo: una cosa è la tua opinione sul personaggio su cui non mi permetto di dissentire, un'altra e l'immagine del personaggio che vuole trasmetterci Lumet che è assai meno soggettiva:

http://www.popentertainment.com/tomei.htm

una scena come quella dell'addio con Hoffman con quel trolley trascinato maldestramente su due rampe di scale e la comica richiesta di denaro per il taxi è fatta per farci capire quanto "dingbat" è il personaggio interpretato dalla Tomei.
Il fatto che poi, come giustamente osservi, soffra, non le impedisce di essere un imbecille.



quella richiesta è la pietra tombale di ogni comunicazione, così come l'accettarla da parte di Hoffman sancisce l'assoluta rinuncia a ogni speranza di cambiamento.

credo che l'imbecillità alberghi in altri cerebri, qui.
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Silencio...

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 15-11-2008 13:08  
quote:
In data 2008-11-14 23:01, Fakuser scrive:
Penso che il miglior modo per essere moderni sia saper percorrere con disinvoltura le strade di un certo qual classicismo.

Questo film non è forse nulla di nuovo per occhi che tutto hanno visto e che per cervelli che tutto già intuiscono, e in questo senso è in primis una fonte sicura di pecunia prima che un opera d'arte, perchè volge lo sguardo alla massa, e secondo le sue esigenze viene costruito; si mischiano un po' le carte, si saccheggiano shakespeare e la tradizione tragica et voilà.. un bel piattino da consumare la domenica.

Però... bisogna saperla cucinare, ' sta pietanza. Uno sfruttamento misurato degli attori, anche per ruoli così soggetti al rischio dell'eccesso, qualche buona mossa di macchina da vecchia volpe e un riuso ragionato dei modelli (altman non è maestro inconsapevole, la citazione finale da shortcuts mi pare lampante, anche considerando l'assonanza emotiva dei due segmenti ) bastano per un prodotto tanto godibile e perfetto quanto facilmente dimenticabile.

In questo senso trovo superiore il cinismo fatalistico di Allen rispetto al gelido corrotto lumetiano.




A parte il fatto che questo film non volge lo sguardo alla massa - la sua grana è troppo fine - non vedo cosa ci azzecchino tra di loro Allen e Lumet, due mondi lontani, non estremi perchè proprio non hanno neppure in comune quel punto di congiunzione in cui gli estremi si toccano...

Lumet è, tanto per ricordarlo, un regista, fa cinema prendendo un testo a pretesto; Allen invece è uno scribacchino che ricopia i suoi "testi" patetici e vetusti, se non anche vieti, più che fatalisti, con la macchina da presa.

Recentemente intervistato, Polanski, che di cinimismo "cosmico" ne se più d'una, dice:

Domanda: Quale fase della lavorazione la eccita di più?"

P: Girare. E' quella la mia arte. Scrivere invece è la parte più noiosa. Chi non prova soddisfazione sul set dovrebbe cambiare lavoro.

Domanda: Pensi che Woody Allen dice che sul set s'annoia e l'importante è andare a acasa alle 5"

P: Ah si? E' per questo che sforna un film dietro l'altro. Sembra che faccia un altro mestiere.

Da Venerdì di repubblica di questa swettimana.
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TheSpirit

Reg.: 21 Set 2008
Messaggi: 3605
Da: Napoli (NA)
Inviato: 15-11-2008 13:20  
quote:
In data 2008-11-15 13:08, AlZayd scrive: non vedo cosa ci azzecchino tra di loro Allen e Lumet,


Un contatto comunque c'è... Allen apprezza molto Lumet, e La collina del disonore è uno dei suoi film preferiti (lo scelse a una retrospettiva di Locarno, di cui possiedo il catalogo, in cui dei registi americani dovevano presentare dei classici dimenticati del cinema americano).
Non per contraddirti, perché Lumet non lo conosco abbastanza come regista per capire cosa possa esserci di suo nel cinema di Allen, ma giusto per dare un'informazione che magari qualcuno potrebbe tradurre in una chiave di lettura possibile, o restare lì come tale.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 15-11-2008 13:32  
quote:
In data 2008-11-15 13:20, TheSpirit scrive:
quote:
In data 2008-11-15 13:08, AlZayd scrive: non vedo cosa ci azzecchino tra di loro Allen e Lumet,


Un contatto comunque c'è... Allen apprezza molto Lumet, e La collina del disonore è uno dei suoi film preferiti (lo scelse a una retrospettiva di Locarno, di cui possiedo il catalogo, in cui dei registi americani dovevano presentare dei classici dimenticati del cinema americano).
Non per contraddirti, perché Lumet non lo conosco abbastanza come regista per capire cosa possa esserci di suo nel cinema di Allen, ma giusto per dare un'informazione che magari qualcuno potrebbe tradurre in una chiave di lettura possibile, o restare lì come tale.



Vero ciò che dici, ma io mi riferisco ai punti di "contatto" artistici, non "biografici, e non riesco a trovare (conoscendoli discretamente entrambi) nessun punto di contatto - se non magari quelli puramente testuali (tutti i registi alla fine fanno ricorso alla tragedia classica e scespiriana...) - tra il cinema, in quanto tale, arte della visione, di Allen e quello di Lumet.

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TheSpirit

Reg.: 21 Set 2008
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Da: Napoli (NA)
Inviato: 15-11-2008 13:37  
quote:
In data 2008-11-15 13:32, AlZayd scrive:
quote:
In data 2008-11-15 13:20, TheSpirit scrive:
quote:
In data 2008-11-15 13:08, AlZayd scrive: non vedo cosa ci azzecchino tra di loro Allen e Lumet,


Un contatto comunque c'è... Allen apprezza molto Lumet, e La collina del disonore è uno dei suoi film preferiti (lo scelse a una retrospettiva di Locarno, di cui possiedo il catalogo, in cui dei registi americani dovevano presentare dei classici dimenticati del cinema americano).
Non per contraddirti, perché Lumet non lo conosco abbastanza come regista per capire cosa possa esserci di suo nel cinema di Allen, ma giusto per dare un'informazione che magari qualcuno potrebbe tradurre in una chiave di lettura possibile, o restare lì come tale.



Vero ciò che dici, ma io mi riferisco ai punti di "contatto" artistici, non "biografici, e non riesco a trovare (conoscendoli discretamente entrambi) nessun punto di contatto - se non magari quelli puramente testuali (tutti i registi alla fine fanno ricorso alla tragedia classica e scespiriana...) - tra il cinema, in quanto tale, arte della visione, di Allen e quello di Lumet.


Sì beh, non lo metto in dubbio, infatti precisavo di non conoscere bene lo stile e le tematiche di Lumet (qualche film suo l'ho visto ma non mi ci sono mai soffermato come regista), per dire se poi questo interesse di Allen per i suoi film possa essersi tradotto in un'influenza artistica...
Se me dici che nulla li accomuna devo conseguentemente crederti...

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 15-11-2008 13:57  
Il mio è un pare personale, non do niente per definito e scontato, se qualcuno avesse voglia di dimostrare le eventuali attinenze artistiche tra i due registi, ne discuterei ben volentieri.
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TheSpirit

Reg.: 21 Set 2008
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Da: Napoli (NA)
Inviato: 15-11-2008 14:09  
quote:
In data 2008-11-15 13:57, AlZayd scrive:
Il mio è un pare personale, non do niente per definito e scontato, se qualcuno avesse voglia di dimostrare le eventuali attinenze artistiche tra i due registi, ne discuterei ben volentieri.



No ma mi interessava la tua opinione, per i motivi già detti. Poi se qualcuno dovesse porla diversamente, leggerò con curiosità anche lui.
Tra l'altro anche a me Allen ha abbastanza stancato, in generale, come regista, e non lo tengo più nella considerazione di un tempo, anche se non arrivo ancora al tuo disprezzo nei suoi confronti.

[ Questo messaggio è stato modificato da: TheSpirit il 15-11-2008 alle 14:11 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 15-11-2008 14:20  
Non è disprezzo, semplici constatazioni...
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