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The devil wears Prada |
utopia
Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 14557 Da: Smaramaust (NA)
| Inviato: 16-10-2006 23:36 |
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quote: In data 2006-10-16 23:33, gatsby scrive:
non sarà certo un masterpiece della regia, nè tantomeno della sceneggiatura, ma quella facile costruzione del linguaggio (e il linguaggio stesso) è semplice e raggiunge il suo obiettivo. E' un lavoro coerente ed in quanto tale non riesco a trovargli quella "intepretazione" ideologica che tu gli dai.
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Vabbè, diciamo che è uno di quei film americani che ti vai a vedere quando la multisala non propone nulla di meglio... insomma, ti fa passare una serata non troppo pesante che e non a chiederti il perchè di una scena o di un'ombra o di un particolare oggetto. Giusto? |
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Tenenbaum
Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 16-10-2006 23:46 |
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sbagliato
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 17-10-2006 00:04 |
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pensolo
Reg.: 11 Gen 2004 Messaggi: 14685 Da: Genova (GE)
| Inviato: 17-10-2006 00:05 |
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quote: In data 2006-10-16 23:33, gatsby scrive:
non sarà certo un masterpiece della regia, nè tantomeno della sceneggiatura, ma quella facile costruzione del linguaggio (e il linguaggio stesso) è semplice e raggiunge il suo obiettivo. E' un lavoro coerente ed in quanto tale non riesco a trovargli quella "intepretazione" ideologica che tu gli dai.
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Nemmeno io ci vedo alcuna esaltazione di un certo stile e modo di vivere...anzi..direi l'esatto contrario. E un pò come affermare che Arancia Meccanica inneggi alla violenza. Coi dovuti distinguo relativi al valore delle due pellicole.
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E' proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva
[ Questo messaggio è stato modificato da: pensolo il 17-10-2006 alle 00:12 ] |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 17-10-2006 00:07 |
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quote: In data 2006-10-16 23:36, utopia scrive:
quote: In data 2006-10-16 23:33, gatsby scrive:
non sarà certo un masterpiece della regia, nè tantomeno della sceneggiatura, ma quella facile costruzione del linguaggio (e il linguaggio stesso) è semplice e raggiunge il suo obiettivo. E' un lavoro coerente ed in quanto tale non riesco a trovargli quella "intepretazione" ideologica che tu gli dai.
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Vabbè, diciamo che è uno di quei film americani che ti vai a vedere quando la multisala non propone nulla di meglio... insomma, ti fa passare una serata non troppo pesante che e non a chiederti il perchè di una scena o di un'ombra o di un particolare oggetto. Giusto?
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ripeto: sarà che a Venezia mi è toccato vedere dei film che davvero sono l'inno al nulla, ma io mi sono divertito più che con tanti altri film analoghi.Semplice, semplice,prevedibile e tutto il negativo che si vuole, ma è un film onesto nella sua banalità, e con parecchie situazioni riuscite. Scade nel finale, ma era prevedibile.
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
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Ahsaas
Reg.: 18 Apr 2006 Messaggi: 779 Da: Parma - India (es)
| Inviato: 17-10-2006 00:20 |
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quote: In data 2006-10-16 23:21, Tristam scrive:
quote: In data 2006-10-16 22:25, Ahsaas scrive:
perdio levatevi tutti, sto film è fottutamente bello cazzaroladimminchia!
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devi ancora spiegarci perchè.
fallo in 5/10 punti sintetici e mirati.
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perchè lo dico io. e se lo dico io, vuol dire che è vero. quindi fottiti
_________________ "E' FINITA" SI DICE ALLA FINE |
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Ahsaas
Reg.: 18 Apr 2006 Messaggi: 779 Da: Parma - India (es)
| Inviato: 17-10-2006 00:22 |
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quote: In data 2006-10-17 00:07, gatsby scrive:
quote: In data 2006-10-16 23:36, utopia scrive:
quote: In data 2006-10-16 23:33, gatsby scrive:
non sarà certo un masterpiece della regia, nè tantomeno della sceneggiatura, ma quella facile costruzione del linguaggio (e il linguaggio stesso) è semplice e raggiunge il suo obiettivo. E' un lavoro coerente ed in quanto tale non riesco a trovargli quella "intepretazione" ideologica che tu gli dai.
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Vabbè, diciamo che è uno di quei film americani che ti vai a vedere quando la multisala non propone nulla di meglio... insomma, ti fa passare una serata non troppo pesante che e non a chiederti il perchè di una scena o di un'ombra o di un particolare oggetto. Giusto?
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ripeto: sarà che a Venezia mi è toccato vedere dei film che davvero sono l'inno al nulla, ma io mi sono divertito più che con tanti altri film analoghi.Semplice, semplice,prevedibile e tutto il negativo che si vuole, ma è un film onesto nella sua banalità, e con parecchie situazioni riuscite. Scade nel finale, ma era prevedibile.
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ma se il finale è fottutamente cazzuto (e appunto, coerente). più coerenti di così si muore.
_________________ "E' FINITA" SI DICE ALLA FINE |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 17-10-2006 00:27 |
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pensolo
Reg.: 11 Gen 2004 Messaggi: 14685 Da: Genova (GE)
| Inviato: 17-10-2006 00:32 |
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Il messaggio è identico a quello del libro..semplicistico forse..ma il film è assolutamente coerente con se stesso durante tutto il suo sviluppo..dal primo all'ultimo fotogramma..senza eccedere troppo nella retorica spicciola.
_________________ Bart,voglio condividere con te le tre massime indispensabili per andare avanti nella vita.N°1:"Mi raccomando coprimi" N°2: "Miticooo!Ottima idea capo" N°3:"Era già così quando sono arrivato io" |
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 17-10-2006 00:51 |
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quote: In data 2006-10-17 00:20, Ahsaas scrive:
quote: In data 2006-10-16 23:21, Tristam scrive:
quote: In data 2006-10-16 22:25, Ahsaas scrive:
perdio levatevi tutti, sto film è fottutamente bello cazzaroladimminchia!
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devi ancora spiegarci perchè.
fallo in 5/10 punti sintetici e mirati.
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perchè lo dico io. e se lo dico io, vuol dire che è vero. quindi fottiti
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Ma dai, non farmi ridere, per dio(r)!
Va beh.... ormai tu sei inattendibile da anni.
Sei un comunista berlusconiano...
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 17-10-2006 00:56 |
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quote: In data 2006-10-16 23:33, gatsby scrive:
non sarà certo un masterpiece della regia, nè tantomeno della sceneggiatura, ma quella facile costruzione del linguaggio (e il linguaggio stesso) è semplice e raggiunge il suo obiettivo. E' un lavoro coerente ed in quanto tale non riesco a trovargli quella "intepretazione" ideologica che tu gli dai.
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Ciao Gats!
Non ho capito, probabilmente deviato dal quote del tuo messaggio che fa pensolo (il nano filosofo) proprio qualche messaggio sopra, se rispondi a me o al kid.
Più che altro è anche interpretazione ideologica che mi sguida...
Monster House, mi fido (sempre) di te, ci darò un occhio!
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 17-10-2006 01:46 |
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si, rispondevo a te e quando dicevi che se uno ama Mann, Shylaman ect, non può accettare questo film.
Io nell'approcciarmi a qualsiasi giudizio cerco sempre di definire quali siano state le intenzioni deegli autori, se lo svolgimento è coerente con quanto era nelle intenzioni e se il messaggio valeva la pena che fosse detto (quest'ultimo criterio pè il più nebuloso).
Da questi tre parametri principali ne seguono molti altri, più o meno articolati. Discorsi che alcuni film non avranno mai l'onore di toccare e altri che me ne faranno venire in mente di nuovi.
Di questo Diavolo ect ect, si può criticare la banalità del "messaggio", ma non certo l'onestà con cui lo porta avanti. Poteva esserci una maggior cura nel taglio del tutto e posso capire che questo modo abbastanza piatto di fare film, contestualizzandolo all'interno di un movimento, che è il cinema di oggi, puà portare a delle implicazioni "negative".Un film così furbo e sicuramente di successo ne stimola altri, non è un passo in avanti, ma può rappresentarne qualcuno indietro. Però questi sono discorsi che vanno al di là, rientrano in un ambito di responsabilizzazione che presumo tu pretenda da tutti coloro che si apprestano a firmare un film. E' un film che segue la massa e non la porta più in là, d'accordissimo. Però è anche un lavoro che fa stare bene molti dei suoi spettatori, assolvendo(per molti) quindi una funzione che seppur non artistica, è propria del cinema, cioè l'evasione. Ci sono tanti modi per farla, questo è il meno apprezzabile, ma comunque riesce nel suo intento. E anche questo non è facile, tanti falliscono anche su questo punto.
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 17-10-2006 10:36 |
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quote: In data 2006-10-16 23:19, Tristam scrive:
quote: In data 2006-10-16 21:39, Ayrtonit scrive:
quote: In data 2006-10-16 21:30, Tristam scrive:
quote: In data 2006-10-16 20:08, Ayrtonit scrive:
sono film del cazzo entrambi, atti si a solleticare il desiderio maschile (figa) e femminile (vestiti e scarpe). ma il cinema è tutt altra cosa, a mio avviso.
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solo a tuo avviso?
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sono del modestissimo parere che il cinema serva a far pensare, più che a raccontare storie (mi pare l abbia detto qualcuno già!)
quindi vedi te come giudico film del genere, dove oltretutto la storia raccontata è o inesistente (porno) o demente (prada).
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molti sopportano il fradello di credere che il cinema sia fatto più per pensare che per raccontare (come appunto diceva qualcuno).
Non capisco come mai tu sia così seria in questi scambi e soprattutto che bisogno ci sia di affermare queste cose, così tante volte (da me già) ripetute.
_________________
Una minchia/sapida
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 16-10-2006 alle 23:20 ]
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mah sarò seria perchè ho le balle girate e la luna storta, le faccine non mi escono bene.
cmq rispondevo semplicissimamente a una tua altrettanto semplice domanda. non è che volevo trarre un dibattito dalle mie risposte.
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 17-10-2006 10:41 |
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quote: In data 2006-10-16 21:50, Tenenbaum scrive:
beh scusate ma il tanto osannnato shyamalan con the village
avete scritto fiumi di parole
beh un film carino
ma di certo non ti lascia niente
almeno qui mi sono fatto 4 risate
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ma mi faccia il piacere, mi faccia!
il film che hai citato è proprio l esempio del cinema che fa pensare più che raccontare.
ma come si fa a dire che the village non lascia niente?
per me è un mistero della fede questa affermazione.
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 17-10-2006 10:59 |
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quote: In data 2006-10-17 01:46, gatsby scrive:
si, rispondevo a te e quando dicevi che se uno ama Mann, Shylaman ect, non può accettare questo film.
Io nell'approcciarmi a qualsiasi giudizio cerco sempre di definire quali siano state le intenzioni deegli autori, se lo svolgimento è coerente con quanto era nelle intenzioni e se il messaggio valeva la pena che fosse detto (quest'ultimo criterio pè il più nebuloso).
Da questi tre parametri principali ne seguono molti altri, più o meno articolati. Discorsi che alcuni film non avranno mai l'onore di toccare e altri che me ne faranno venire in mente di nuovi.
Di questo Diavolo ect ect, si può criticare la banalità del "messaggio", ma non certo l'onestà con cui lo porta avanti. Poteva esserci una maggior cura nel taglio del tutto e posso capire che questo modo abbastanza piatto di fare film, contestualizzandolo all'interno di un movimento, che è il cinema di oggi, puà portare a delle implicazioni "negative".Un film così furbo e sicuramente di successo ne stimola altri, non è un passo in avanti, ma può rappresentarne qualcuno indietro. Però questi sono discorsi che vanno al di là, rientrano in un ambito di responsabilizzazione che presumo tu pretenda da tutti coloro che si apprestano a firmare un film. E' un film che segue la massa e non la porta più in là, d'accordissimo. Però è anche un lavoro che fa stare bene molti dei suoi spettatori, assolvendo(per molti) quindi una funzione che seppur non artistica, è propria del cinema, cioè l'evasione. Ci sono tanti modi per farla, questo è il meno apprezzabile, ma comunque riesce nel suo intento. E anche questo non è facile, tanti falliscono anche su questo punto.
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Definire le intenzioni degli autori è una processo di scoperta complesso e importante. E' giusto partire da qui per definire i limiti (negativi e positivi dei film)... Svolgimento e messaggio a me interessano invece molto meno, se non quasi nulla. E' uno sforzo tralasciarli (ma non trascurarli), ma è uno sforzo importante... soprattutto per film che possono dire senza affidarsi ad altro da ciò che mettono in scena (anche Devil wears prada dice quello che vuole dire con le immagini, per esempio. E quindi non è che farlo è di per sè positivo...)
E' proprio sul concetto di onestà che divergono i nostri giudizi (seconda volta in anni ormai! la prima è per "Tutto può succedere" della Meyers)... Io credo che dietro l'onestà che tu apprezzi si nasconda un "pericolo" non indifferente. Questa stessa onestà è, infatti, l'appiattimento di ogni discorso di cinema.
In questo film non c'è cinema, e non dico che non ci sia cinema se pensiamo al movimento più evidente del cinema contemporaneo (un esempio di quanto l' "appiattimento" possa funzionare lo vedi nei bellissimi film di Mike Binder o della Meyers), dico proprio che tutto ciò che ha portato questo film a diventare un film non è stato pensato e affrontato nel suo fare, nella sua messa in scena e con tutti quegli specifici filmici che dovrebbero caratterizzare un film di oggi... ma è stato pianficato a tavolino mentre si era ancora nella fase scritturale.
E non mi interessa quindi cosa racconta e come lo racconta o quale sia il suo 'messaggio'... mi interessa vedere che per ogni cosa che ci sarebbe da dire attraverso il film (che non è solo la sua regia) alla fine si riduce tutto sempre e comunque alla solita formula.
Mi posso divertire, posso piangere e ridere nel film, posso trovare persino dio in un film (quando - per dire - ormai non lo trovi nemmeno più nelle persone), ma non dipende da quanto preciso sia stato il lavoro di scrittura... da quanto siano bravi gli attori o bella la fotografia, i movimenti di macchina, il montaggio (eppure sono tuti importanti) dipende sempre da come questo è interpretato (da un autore), da quanto 'scatta' un film, come un ingranaggio, quando il regista mette in scena le sue intenzioni, il suo discorso di cinema.
Quando Ahsaas difende il film non si rende nemmeno conto che non sta difendendo il film, bensì la sua scrittura (anche quando parla del lato buono del diavolo, parla solo di scelte altre dallo specifico filmico).
Quando in un film come questo mi trovo a raccontare qualcosa sempre attraverso lo stesso meccanismo... e quindi appunto il montaggio sul movimento e sul passaggio in primo piano di oggetti-persone-cose per raccontare l'evoluzione di una personaggio e del suo vestire, i falsi raccordi con o senza zoom per riprendere una persona nel centro del traffico, al telefono, che combatte contro il tempo, e sempre e sempre lo ripeto a N.Y. come a Parigi, a downtown come a brooklyn, a Pigalle come a Mont Martre, la stessa azione ripetuta all'infinito e montata in sequenza (e sempre per mimare un'evoluzione), i pesi contrapposti tra un mondo patinato e lucido odiato, e poi amato e solo all'apparenza piatto, e il contrasto con il mondo scuro delle bettole newyorkesi (comunque chic and camp) che sembra povero e tristo (ma attenzione è solo una scelta di messa in scena! perché in verità Frankel mente sempre, anche mentre gira) e quindi il gioco ad incastro, ma puramente scritto, delle sequenze veloci che cercano di riequilibrare i pesi e gli affetti e quindi si rivolgono verso il pubblico (che per natura è abituato ad odiare e voler liberarsi del mondo lugubre dal quale arriva) continuamente spezzando la trasformazione (anche moralmente negativa, e va bene lo stesso! Lucas docet) a cui il film tende e fa credere sempre di tendere, attraverso l'attesa di un agognato passaggio visivo che non arriva mai (non solo quindi la fine morale di un personaggio, ma anche la fine morale di una regia banale che l'accompagna) e che mai potrà arrivare (e purtroppo lo sai già... come sai già quale sarà lo svolgimento)...
(... non riesco a trovare più l'inizio di qusta frase...)
.... per tutti questi motivi e altri, penso che il film sia un film disonesto (al contrario di onesto) e che vuole celare dietro la sua semplicità, la sua tranquillità, il suo bianco e luccicante splendore degli interni, un qualcosa che porta in sè un livellamento, una normalizzazione che può andare bene per tutti quei telefilm (come sex in the city) dove si scrive e non si fa cinema.
Tutto qui.
_________________
Una minchia/sapida
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 17-10-2006 alle 11:03 ] |
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