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Autore una riflessione sul cinema
ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 04-03-2003 18:35  
quote:
In data 2003-03-04 17:21, OneDas scrive:


"Il cinema è morto ?
Ogni qual volta, assorto,
nel buio di una sala,
assisto ad un lungo o ad un corto,
per me il cinema è risorto"





wow
_________________
...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 04-03-2003 18:45  
comunque penso che in un certo senso siamo d'accordo sulla pessima situazione odierna del cinema,io però qualche barlume di speranza continuo ad avercela per il futuro,e continuo a ripetermi,per me è solo una questione di tempi,tempi nel senso di "epoca" o se vogliamo questione di un "epochè" dopotutto,la storia ci insegna che a cavallo di due secoli gli eventi sono più drammatici e gli animi più tormentati,(figurarsi a cavallo di due millenni... )probabilmente serve una nuova generazione che rifletta sulla situazione di oggi e permetta al cinema di uscire dal circolo vizioso in cui si trova,dobbiamo pensare che oggi ci sono tante più persone che studiano il cinema non solo per "capirlo"o "criticarlo" ma per farlo!!!forse la nuova strada si sta creando,all'università io vedo tante persone che si impegnano in questo senso,fortemente motivate e magari anche di talento..(accanto a tanti imbecilli questo è fuor di dubbio...)questo mi incoraggia un po',ciò non toglie il fatto che non necessariamente bisogna studiare il cinema all'università per capirne qualcosa o essere buoni critici,anzi si potrebbe dire il contrario,perchè la passione e la voglia di fare non te la insegna nessuno!!!
_________________
...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 04-03-2003 19:03  
è da quando ho iniziato ad andare al cinema che sento dire che il cinema è morto, così come è da quando ascolto musica che si sente dire che il rock è morto. rifacendomi ad uno dei post letti in questo topic: si, in effetti un pò sono confuso e forse sono anche uno spettetore incoerente e superficiale ma non vorrei che oltre all'esaurimento di buone idee per fare film ci fosse ormai un parallelo appiatimento del modo di considerare e pensare il cinema: anche l'idea dell'eterna arte morente è trita e ritrita, bolsa e datata
_________________
"Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione"

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Mullhollan


Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 115
Da: sestri levante (GE)
Inviato: 04-03-2003 19:06  
quote:
In data 2003-03-04 19:03, xander77 scrive:
è da quando ho iniziato ad andare al cinema che sento dire che il cinema è morto, così come è da quando ascolto musica che si sente dire che il rock è morto. rifacendomi ad uno dei post letti in questo topic: si, in effetti un pò sono confuso e forse sono anche uno spettetore incoerente e superficiale ma non vorrei che oltre all'esaurimento di buone idee per fare film ci fosse ormai un parallelo appiatimento del modo di considerare e pensare il cinema: anche l'idea dell'eterna arte morente è trita e ritrita, bolsa e datata




...anch'io non mi sento molto bene...
_________________
Se vuoi costruire una nave,
non radunare uomini
per raccogliere il legno e distribuire i compiti
ma insegna loro la nostalgia del mare
ampio e infinito...

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 04-03-2003 19:22  
quote:
In data 2003-03-04 19:03, xander77 scrive:
è da quando ho iniziato ad andare al cinema che sento dire che il cinema è morto, così come è da quando ascolto musica che si sente dire che il rock è morto. rifacendomi ad uno dei post letti in questo topic: si, in effetti un pò sono confuso e forse sono anche uno spettetore incoerente e superficiale ma non vorrei che oltre all'esaurimento di buone idee per fare film ci fosse ormai un parallelo appiatimento del modo di considerare e pensare il cinema: anche l'idea dell'eterna arte morente è trita e ritrita, bolsa e datata


Forse proprio l'idea dell'eterna arte morente, trita e ritrita, bolsa e dilatata è il perno su cui si fonda. Secoli di storia e maierismi vari ci hanno insegnato che l'innovazione è conseguente a periodi storici e a contesti poltici, sociali e culturali in continuo cambiamento. Questo è sucuramento un periodo contradditorio che porterà a qualcosa di nuovo.
Banale ma vero!
_________________
la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
_________________

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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 04-03-2003 19:29  
quote:
In data 2003-03-02 15:51, mallory scrive:
Lo sviluppo vero e proprio del cinema come linguaggio avvenne intorno agli anni 20,un'evoluzione introdotta dalle teorie di Griffith,che con il suo Intolerance ispirò l'espressività degli autori a seguire,grazie al'uso metodico del montaggio.

Allora non bisogna dimenticare il cammino che ha compiuto il cinema,e gli esponenti che ne hanno scritto la storia,
del cinema americano di Griffith,Keaton,Flaherty,Hawks,Ford,Welles,Hitchcock,Wilder;
del cinema francese di Melies,Clair,Renoir,Carnè,Bresson,Tati,Truffaut,Godard,Rohmer;
del cinema tedesco di Wiene,Lang,Murnau;
del cinema italiano di Blasetti,Camerini,De Sica,Rossellini,Antonioni,Comencini,Pasolini;
del cinema sovietico di Vertov,Ejzenstein,Pudovkin,Dovzenko;
del cinema danese di Dreyer;
del cinema inglese di Korda,Olivier,Reed,Powell,Reisz;
del cinema svedese di Siostrom(?)e Bergman;
del cinema spagnolo di Berlanga e Bunuel,
del cinema giapponese di Mizoguchi,Ozu,Kurosawa,Oshima...

analizzare e ricordare,o come diceva qualcuno sviscerare da dentro,perchè "un film è fatto più per pensare,che per raccontare storie",...che esso lo voglia o meno(potremmo aggiungere oggi);mettersi nella condizione di avere abbatanza nozioni cinematografiche,tecniche e non solo,per riconoscere effettivamente l'originalità,il significato,la regia di un film,mettersi in condizione insomma di far propri quei parametri di giudizio che con il tempo ci sono venuti a mancare,primo fra tutti la "politica degli autori",ma anche "la politica dei non autori",che al giorno d'oggi segna il netto distacco che c'è tra il cinema blockbuster e il cinema impegnato,come può essere quello di Kitano,Loach,Polansky...ma anche Shyamalan,Carpenter,Raimi...

Bisognerebbe parlare di ogni corrente storico-cinematografica,dei suoi componenti e delle tipologie registiche adottate...
sono certa che molti utenti comincerebbero ad apprezzare un cinema diverso,affrontandolo più maturamente,e accostandolo più all'arte che all'intrattenimento.
insomma,imparare ad amarlo davvero.


mi ha fatto piacere leggere i nomi di raimi, kitano,carpenter alla fine del tuo post. per molti anni è stato proprio lo snobismo culturale di certa critica (che in alcuni casi continua tuttora, certi vizi sono duri a morire si sa) a relegare all'interno del "recinto" del cinema popolare di genere pellicole belle, interessanti e importanti(per la storia del cinema) dei suddetti autori e di moltri altri, uno su tutti, per giunta italiano, sergio leone. i nomi di altri registi maltrattati sono molti e non basterebbe questo post per elencarli tutti, fra i nomi dei "maestri" che tu citi alcuni sono un punto di riferimento tuttora e non mi stancherò mai di guardare i loro film(neorealismo e hitchcock su tutti) ad altri è stata attribuito il titolo di mostri sacri e da lì non ci si è più mossi o per questione di tradizioni e tabù da non infrangere o perchè per pigrizia mentale non si cerca mai di verificare ciò che da anni è dato per scontato(beppe grillo docet): così antonioni è intoccabile anche se è un regista inattuale e poco moderno (oltre che noioso oltre misura, diciamocelo), così si parla di d.w.griffith aggrappandosi sempre alla rivoluzione tecnica delle sue opere e mai al loro contenuto(birth of a nation), così si osannano statue di sale e si lasciano per strada autori vitali e intelligenti, così infine si allontana lo spettatore
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"Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione"

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 04-03-2003 19:40  
quote:
In data 2003-03-04 19:29, xander77 scrive:
quote:
In data 2003-03-02 15:51, mallory scrive:
Lo sviluppo vero e proprio del cinema come linguaggio avvenne intorno agli anni 20,un'evoluzione introdotta dalle teorie di Griffith,che con il suo Intolerance ispirò l'espressività degli autori a seguire,grazie al'uso metodico del montaggio.

Allora non bisogna dimenticare il cammino che ha compiuto il cinema,e gli esponenti che ne hanno scritto la storia,
del cinema americano di Griffith,Keaton,Flaherty,Hawks,Ford,Welles,Hitchcock,Wilder;
del cinema francese di Melies,Clair,Renoir,Carnè,Bresson,Tati,Truffaut,Godard,Rohmer;
del cinema tedesco di Wiene,Lang,Murnau;
del cinema italiano di Blasetti,Camerini,De Sica,Rossellini,Antonioni,Comencini,Pasolini;
del cinema sovietico di Vertov,Ejzenstein,Pudovkin,Dovzenko;
del cinema danese di Dreyer;
del cinema inglese di Korda,Olivier,Reed,Powell,Reisz;
del cinema svedese di Siostrom(?)e Bergman;
del cinema spagnolo di Berlanga e Bunuel,
del cinema giapponese di Mizoguchi,Ozu,Kurosawa,Oshima...

analizzare e ricordare,o come diceva qualcuno sviscerare da dentro,perchè "un film è fatto più per pensare,che per raccontare storie",...che esso lo voglia o meno(potremmo aggiungere oggi);mettersi nella condizione di avere abbatanza nozioni cinematografiche,tecniche e non solo,per riconoscere effettivamente l'originalità,il significato,la regia di un film,mettersi in condizione insomma di far propri quei parametri di giudizio che con il tempo ci sono venuti a mancare,primo fra tutti la "politica degli autori",ma anche "la politica dei non autori",che al giorno d'oggi segna il netto distacco che c'è tra il cinema blockbuster e il cinema impegnato,come può essere quello di Kitano,Loach,Polansky...ma anche Shyamalan,Carpenter,Raimi...

Bisognerebbe parlare di ogni corrente storico-cinematografica,dei suoi componenti e delle tipologie registiche adottate...
sono certa che molti utenti comincerebbero ad apprezzare un cinema diverso,affrontandolo più maturamente,e accostandolo più all'arte che all'intrattenimento.
insomma,imparare ad amarlo davvero.


mi ha fatto piacere leggere i nomi di raimi, kitano,carpenter alla fine del tuo post. per molti anni è stato proprio lo snobismo culturale di certa critica (che in alcuni casi continua tuttora, certi vizi sono duri a morire si sa) a relegare all'interno del "recinto" del cinema popolare di genere pellicole belle, interessanti e importanti(per la storia del cinema) dei suddetti autori e di moltri altri, uno su tutti, per giunta italiano, sergio leone. i nomi di altri registi maltrattati sono molti e non basterebbe questo post per elencarli tutti, fra i nomi dei "maestri" che tu citi alcuni sono un punto di riferimento tuttora e non mi stancherò mai di guardare i loro film(neorealismo e hitchcock su tutti) ad altri è stata attribuito il titolo di mostri sacri e da lì non ci si è più mossi o per questione di tradizioni e tabù da non infrangere o perchè per pigrizia mentale non si cerca mai di verificare ciò che da anni è dato per scontato(beppe grillo docet): così antonioni è intoccabile anche se è un regista inattuale e poco moderno (oltre che noioso oltre misura, diciamocelo), così si parla di d.w.griffith aggrappandosi sempre alla rivoluzione tecnica delle sue opere e mai al loro contenuto(birth of a nation), così si osannano statue di sale e si lasciano per strada autori vitali e intelligenti, così infine si allontana lo spettatore



non è così semplice il discorso,i grandi maestri sono sempre i grandi maestri,peccato che la loro cerchia non è sempre allargata perchè ci sono "dogmi"per cui certi generi sono di serie b o certi registi lo sono,io penso che se le masse vedessero i grandi classici senza l'influenza della "critica"non direbbero "che palle" se sentissero nominare rossellini o simili,se cominciassero a dire che cameron è un maestro assoluto(ho fatto un esempio a caso di regista i cui film fammo molto successo...)molti non lo andrebbero a vedere per partito preso(parlo per esperienza personale,conosco gente che ragiona in questo modo..)
penso che certa critica è veramente snob,e certo pubblico lo è in un altro senso...o forse entrambe le "categorie"sono alquanto ignoranti...
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 04-03-2003 21:58  
Qualcuno si muove?
In gioco non è solo se e come sia possibile mettere in immagini concetti filosofici o il sapere storico o scientifico o artistico, o l'attività documentaristica e saggistica. All'ordine del giorno è soprattutto il problema della dissociazione che si fa sempre più accentuata e drammatica, tra l'immagine e il pensiero nella cultura di ogni giorno, nel senso e nell'immaginario comune delle nostre società iperindustrializzate.

Un recente Libro Bianco della Commissione Europea ha sottolineato la necessità di promuovere, oltre e per certi versi contro la cosidetta "società dell'informazione" una società dell'apprendimento, la quale implica il rilancio e quindi l'impegno formativo di una cultura generale di base che superi i vecchi steccati tra scienza e umanesimo e faciliti l'acquisizione dell "nuove conoscenze", sottraendole all'egemonia degli specialismi e del determinismo tecnologico. In particolare essa dovrebbe avviare un processo di alfabetizzazione nel delicatissimo, variegato e decisivo territorio di frontiera tra linguaggi e media diversi - parole suoni visioni - il cui abc sta nell'apprendere a metabolizzare la funzione delle "immagini", la cui quotidiana valanga altrimenti rischia di ottundere ogni spirito di osservazione e di critica.

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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 05-03-2003 05:01  
Forse Ilaria hai paura a sentire proprio che un film possa essere di un maestro perchè associ alla parola maestro la parola noia....
poi parli di snobismo di registi e critici che influiscono sulla fruizione dei film... beh, scusa, mi fai dei nomi grazie...?

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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 05-03-2003 05:37  
Ilaria ha semplicemente detto quello che la gente fa e pensa. "che palle" è un luogo comune per i pecoroni!
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 05-03-2003 06:03  
Comunque questo forum mi ha stimolato a letture varie sul cinema giapponese che conosco poco. Sembra che l’industria cinematografica giapponese ha un problema di autoimmagine. Da un lato, ha formato talenti di calibro mondiale Ozu, Mizoguchi, Kurosawa, Imamura, Oshima e e il Kiyano di Demon producendo più film di qualunque altro paese asiatico ad eccezione dell’India e, nel suo momento di massimo splendore, di Hong Kong. E’ inoltre riuscita a tenersi stretta una consistente quota del proprio mercato cinematografico, oltre un terzo, per buona parte degli anni ‘90, senza sovvenzioni o quote.

Magari fosse così in Italia!

D’altro canto, è fortemente consapevole che, in un declino durato decenni, ha perso gran parte del suo enorme pubblico e, di conseguenza, anche il suo posto in cima alla piramide dello spettacolo. I media giapponesi si prosternano ai protagonisti della più recente fiction televisiva o agli idoli della pop music, ma ignorano spesso gli attori cinematografici, fatta eccezione per le vecchie star dell’epoca gloriosa o le figure popolari che si muovono fra tv, musica e altri media. Tadanobu Asano, ex cantante pop convertitosi esclusivamente alla carriera cinematografica e protagonista, negli ultimi dieci anni, di parecchi film, come Gojoe di Sogo Ishii e Gohatto di Nagisa Oshima, era praticamente sconosciuto al pubblico giapponese finché non si è dedicato alla televendita per un produttore di fotocopiatrici. Koji Yakusho, l’attore migliore e col maggior numero di ruoli della sua generazione, pur essendo il protagonista di film di cassetta come Shall We Dance? di Suo Masayuki del 1995 e di film vincitori di festival importanti come The Eel di Shohei Imamura del 1997, è però diventato una celebrità nazionale principalmente per il suo lavoro televisivo, che spazia da cupe storie di samurai a innocue pubblicità di birra.

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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 05-03-2003 09:36  
quote:
In data 2003-03-04 19:22, gmgregori scrive:


Forse proprio l'idea dell'eterna arte morente, trita e ritrita, bolsa e dilatata è il perno su cui si fonda. Secoli di storia e maierismi vari ci hanno insegnato che l'innovazione è conseguente a periodi storici e a contesti poltici, sociali e culturali in continuo cambiamento. Questo è sucuramento un periodo contradditorio che porterà a qualcosa di nuovo.
Banale ma vero!

[/quote]
Per niente banale. Mi sembra uno degli interventi più condivisibili.
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tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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superk245

Reg.: 26 Feb 2003
Messaggi: 1231
Da: Agrigento (AG)
Inviato: 05-03-2003 11:34  
Non è proprio morto...
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"Hamburger, la colonna portante di ogni colazione vitaminica"

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 05-03-2003 12:11  
è morto un certo cinema. questo è certo. e con esso è morta una certa concezione della struttura del film. un certo modo di riprendere e di porsi nel confronto del soggetto sia narrativo che da inquadrare e quindi poi è morta una certa idea di regia.
è morta quella commistione tra narrazione delegata alla scrittura e narrazione delegata al cinema.
quando si parla di morte non si parla mai di morte totale di un'arte o di un qualcosaltro di affine, bensì si parla dello svanimento di certe attitudini positive e pregevoli che sono state sostituite da atteggiamenti e scelte che, poste in concordanza con quelle che riteniamo più consone, perdono il paragone.
molto semplice.
se il cinema è in crisi, questo non mi interessa. non mi interessa andare al cinema, ho e avrò sempre altri film da guardare e comprare e vedere e studiare, se si parla di crisi si parla solo di regsiti che non ci sono più o che peggio sono rimasti esclusi dalle macchinazioni distributive e produttive.
Voi avete visto gli ultimi film di James Toback, quel regista che insieme a Scorsese e poi De Palma hanno fatto la storia del cinema americano negli anni 70 in particolare?
Beh Toback è uno che si potrebbe definire un genio eppure ha una limitatissima produzione e un'azzerata distribuzione. Ho visto "2 girls and a guy" quasi per caso in tv a Londra. Toback dovrebbe essere dapertutto.
Il cinema non è morto? langue? come volete, è solo linguaggio.
Mancano i registi che sono morti e manca tanto coraggio di produrre e distribuire film di più alto livello.

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 05-03-2003 18:31  
quote:
In data 2003-03-05 05:01, Tristam scrive:
Forse Ilaria hai paura a sentire proprio che un film possa essere di un maestro perchè associ alla parola maestro la parola noia....
poi parli di snobismo di registi e critici che influiscono sulla fruizione dei film... beh, scusa, mi fai dei nomi grazie...?




il nome più banale che posso fare è mereghetti...la media dei suoi giudizi su i film è di uno o due "fiorellini",leggi le sue critiche non va bene nulla,sia dei film di oggi che di ieri,possibile che la media sia così bassa?i criteri con i quali giudica sono cosi rigidi,e da che basi parte?eppure lui è un critico diaciamo un po' alla portata di tutti ,nel senso che anche le masse lo conoscono non solo gli "addetti ai lavori",anche su un giornale per masse come ciak i film di registi considerati "autori" hanno recensioni di tutt'altro genere rispetto a quelli più "commerciali",scusate le virgolette e le categorie usate barbaramente ma è solo per epsrimermi meglio..
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