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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > INLAND EMPIRE di David Lynch   
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Autore INLAND EMPIRE di David Lynch
sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 30-05-2008 18:53  
curioso, ne stavo rivedendo un po' proprio oggi pomeriggio. penso abbia molto del godard soprattutto post-sessantottino, quello dei "film fatti politicamente" insomma, quello in cui ci si pone il problema (l'ossessione) del rapporto tra immagini e suoni, quello in cui ogni parte, ogni immagine (e ogni suono), mette in discussione la precedente.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 30-05-2008 19:21  
certo che ne hanno dette di puttanate marien e abyss. e il bello è che tristam li aveva anticipati nel secondo post del topic. (e tralasciamo il fatto che l'ira per non averci capito un cazzo del film ha spinto marien fino a prendere sul serio quel post di tristam)
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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 06-06-2008 13:00  
rileggendo la discussione, un po' mi rompe aver speso tre ore la scorsa notte a mettere per iscritto concetti che avevo già espresso in questo topic, ma visto che ormai il tempo ce l'ho perso, ecco:
(fondamentalmente volevo arrivare a spiegare un po' meglio quello che dicevo qualche giorno fa, ossia nel post che apre questa pagina)

In Lynch, cineasta degli universi (non paralleli, ma) accavallati, cineasta forse per eccellenza dell'immaginario (inteso come sistema complesso di immagini reali e immagini pensate (immagini e immaginazioni, per citare bertetto)), l'invisibile diventa visibile, e l'immaginazione si affianca all'immagine, per mettere in ombra (stavo per scrivere "in discussione", ma dati il genere e le atmosfere dei suoi film, parlare di ombre mi sembra quanto mai puntuale) il reale.
"Il grande tema culturale e filosofico della contemporaneità, la fine del mondo vero, per citare Nietzsche, o la perdita della credenza nella realtà, per citare Deleuze, sono l'orizzonte centrale di riferimento della sua immaginazione [...]" (P. Bertetto, in David Lynch, Marsilio, 2007)
A differenza di surrealisti e quant'altri prima di lui abbiano provato a giocare a quel seducente gioco che è "cinema e sogni", Lynch non si limita a mettere insieme immagini a casaccio, o comunque a mescolare realtà e fantasie. Lynch sa che il cinema non può riprodurre i sogni perché non può essere la stessa cosa, non ha lo stesso impatto, la stessa presa, gli stessi effetti, nè può nascere allo stesso modo (se anche un autore provasse a mettere in scena un sogno che ha avuto, la mediazione del ricordo del sogno e della sua organizzazione in narrazione ne annullerebbero totalmente l'ontologia, come del resto spiegaa bene hitch con la storiella del tipo che prende appunti sul block notes nel dormiveglia, e quando si alza trova scritto "un ragazzo incontra una ragazza, si innamorano").
Lynch non è un surrealista, non ci pensa nemmeno. Non mette in discussione il reale guardando ad un reale deformato da strane mescolanze, lo fa guardando altrove (o perlomeno, guardando anche altrove): Lynch deforma direttamente lo sguardo, riuscendo a puntarlo sull'immaginario. Per questo risulta tramendamente efficace, più di chiunque altro, nel trattare "la materia di cui sono fatti i sogni": tratta la loro materia, appunto, non cerca di emularli.
Il cinema, in questo mondo fatti di universi intrecciati e supplementari, è uno di questi universi possibili (il cowboy di Mulholland Drive), se non proprio quello centrale (il film polacco 4 7 non concluso di Inland Empire, e parallelamente il suo remake).
Inland Empire è dunque la messa in discussione del reale attravverso un sistema-immaginario incentrato sul cinema e nel cinema.
Quindi la questione da porsi è: in che modo Lynch gioca, nel simbolico, questa partita tra reale e immaginario? Non ha senso chiedersi di cosa parli Inland Empire, dal momento che per saua stessa ammissione Lynch l'ha girato senza uno straccio di idea stabile di partenza. Ci si può chiedere solo: come funziona? e dunque, Come significa?
Inland Empire è quindi "un film in fieri" (un film in da farsi, in corso di costruzione), esattamente come riportava il primo cartello de La Cinese, di Godard. del resto non era forse proprio godard quello che non dava il copione ma dei foglietti sparsi nel corso delle riprese? Ne La Cinese, in uno scambio tra due personaggi si sente dire: "l'effetto estetico è immaginario"; "sì, ma questo immaginario non è il riflesso della realtà, è la realtà di questo riflesso".
Inland Empire, come La Cinese, entrambi "più cinema che film", per citare farassino, sono esattamente questo, la realtà del riflesso del reale, la realtà cioè della rappresentazione, della messa in scena, della finzione.
Inland Empire, possiamo dire a questo punto, è un film "fatto cinematograficamente".
(06/06/2008, ore 4:15)

questo è quanto per ora, se mi viene voglia nei prossimi giorni approfondisco un po'.


oppure potevo dire semplicemente "inland empire non l'ho visto e non mi piace".

_________________
– Ah sì, anch’io sono per il lieto fine, mica come quei film moderni che non si capisce niente, in fondo sono un sentimentale. Scusi tanto, non ha mica visto le mie mutande?

[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 06-06-2008 alle 13:02 ]

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 06-06-2008 13:29  
Cagate, tutto sommato...
Ma una domanda ce l'ho. L'hai visto La Cinese?
_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 06-06-2008 13:29  
quote:
In data 2008-06-06 13:00, sandrix81 scrive:
rileggendo la discussione, un po' mi rompe aver speso tre ore la scorsa notte a mettere per iscritto concetti che avevo già espresso in questo topic, ma visto che ormai il tempo ce l'ho perso, ecco:
(fondamentalmente volevo arrivare a spiegare un po' meglio quello che dicevo qualche giorno fa, ossia nel post che apre questa pagina)

In Lynch, cineasta degli universi (non paralleli, ma) accavallati, cineasta forse per eccellenza dell'immaginario (inteso come sistema complesso di immagini reali e immagini pensate (immagini e immaginazioni, per citare bertetto)), l'invisibile diventa visibile, e l'immaginazione si affianca all'immagine, per mettere in ombra (stavo per scrivere "in discussione", ma dati il genere e le atmosfere dei suoi film, parlare di ombre mi sembra quanto mai puntuale) il reale.
"Il grande tema culturale e filosofico della contemporaneità, la fine del mondo vero, per citare Nietzsche, o la perdita della credenza nella realtà, per citare Deleuze, sono l'orizzonte centrale di riferimento della sua immaginazione [...]" (P. Bertetto, in David Lynch, Marsilio, 2007)
A differenza di surrealisti e quant'altri prima di lui abbiano provato a giocare a quel seducente gioco che è "cinema e sogni", Lynch non si limita a mettere insieme immagini a casaccio, o comunque a mescolare realtà e fantasie. Lynch sa che il cinema non può riprodurre i sogni perché non può essere la stessa cosa, non ha lo stesso impatto, la stessa presa, gli stessi effetti, nè può nascere allo stesso modo (se anche un autore provasse a mettere in scena un sogno che ha avuto, la mediazione del ricordo del sogno e della sua organizzazione in narrazione ne annullerebbero totalmente l'ontologia, come del resto spiegaa bene hitch con la storiella del tipo che prende appunti sul block notes nel dormiveglia, e quando si alza trova scritto "un ragazzo incontra una ragazza, si innamorano").
Lynch non è un surrealista, non ci pensa nemmeno. Non mette in discussione il reale guardando ad un reale deformato da strane mescolanze, lo fa guardando altrove (o perlomeno, guardando anche altrove): Lynch deforma direttamente lo sguardo, riuscendo a puntarlo sull'immaginario. Per questo risulta tramendamente efficace, più di chiunque altro, nel trattare "la materia di cui sono fatti i sogni": tratta la loro materia, appunto, non cerca di emularli.
Il cinema, in questo mondo fatti di universi intrecciati e supplementari, è uno di questi universi possibili (il cowboy di Mulholland Drive), se non proprio quello centrale (il film polacco 4 7 non concluso di Inland Empire, e parallelamente il suo remake).
Inland Empire è dunque la messa in discussione del reale attravverso un sistema-immaginario incentrato sul cinema e nel cinema.
Quindi la questione da porsi è: in che modo Lynch gioca, nel simbolico, questa partita tra reale e immaginario? Non ha senso chiedersi di cosa parli Inland Empire, dal momento che per saua stessa ammissione Lynch l'ha girato senza uno straccio di idea stabile di partenza. Ci si può chiedere solo: come funziona? e dunque, Come significa?
Inland Empire è quindi "un film in fieri" (un film in da farsi, in corso di costruzione), esattamente come riportava il primo cartello de La Cinese, di Godard. del resto non era forse proprio godard quello che non dava il copione ma dei foglietti sparsi nel corso delle riprese? Ne La Cinese, in uno scambio tra due personaggi si sente dire: "l'effetto estetico è immaginario"; "sì, ma questo immaginario non è il riflesso della realtà, è la realtà di questo riflesso".
Inland Empire, come La Cinese, entrambi "più cinema che film", per citare farassino, sono esattamente questo, la realtà del riflesso del reale, la realtà cioè della rappresentazione, della messa in scena, della finzione.
Inland Empire, possiamo dire a questo punto, è un film "fatto cinematograficamente".
(06/06/2008, ore 4:15)

questo è quanto per ora, se mi viene voglia nei prossimi giorni approfondisco un po'.


oppure potevo dire semplicemente "inland empire non l'ho visto e non mi piace".

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– Ah sì, anch’io sono per il lieto fine, mica come quei film moderni che non si capisce niente, in fondo sono un sentimentale. Scusi tanto, non ha mica visto le mie mutande?

[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 06-06-2008 alle 13:02 ]



ebbravo fratello. Ma marien è una merda però. L'altra sera su Mirc le ho detto gli stessi concetti scritti qui sopra e mi ha detto che parlo a vanvera. Mò vediamo quando ti legge...

e cmq a breve lo rivedo, non ci son cazzi.
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Silencio...

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EricDraven

Reg.: 02 Lug 2005
Messaggi: 22547
Da: genova (GE)
Inviato: 06-06-2008 13:31  
ha appena letto
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Da triste, apro il water

IO E LE DROGHE

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 06-06-2008 13:32  
Stessi concetti?
Ma tu hai delirato insensatezze, quelle di Sandrix, seppur fregnacce, almeno sono logiche.

Basta con le merendine, Fak.
_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 06-06-2008 13:33  
quote:
In data 2008-06-06 13:29, Marienbad scrive:
Cagate, tutto sommato...
Ma una domanda ce l'ho. L'hai visto La Cinese?


non più di due volte per intero e pezzi sparsi ogni tanto, ce l'ho da poco.
ma non volevo paragonarli, solo evidenziare delle caratteristiche comuni. in realtà più che la cinese, a cui mi sono riferito per comodità di riferimenti, mi ricorda i film post-68, come dicevo del resto più sopra; quelli del gruppo dziga vertov, per intenderci, peraltro molto più infruibili di inland empire.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 06-06-2008 13:34  
quote:
In data 2008-06-06 13:33, sandrix81 scrive:
a cui mi sono riferito per comodità di riferimenti,


e dopo questa direi che ho fuso
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 06-06-2008 13:35  
Kict> a me è venuto in mente solo quello schifo di Inland Empire
<FakOrganizer> mi conviince e no sto indiano
<FakOrganizer> cosasaaaaa????
<FakOrganizer> coooooooooooooooooooooooooooooooommmmmmmmmmmmmmeeeeeeeeeeee?
<@Deeproad> mi iland non ti era piaciuto'
<Kict> chemmerda
<Kict> ma deep poi lo vide?
<@Deeproad> ah no era tristam
<FakOrganizer> marien fottiti
<@Deeproad> no, mai visto
<FakOrganizer> ahah
<FakOrganizer> sei uscita di senno
<Kict> cazzo,su quello avrei voluto sapere la tua
<Kict> ma è una merda fak
<FakOrganizer> inland è il tuo pane e me lo schifi???
<@Deeproad> è molto semplice guarda
<@Deeproad> lo metto a scaricare
<FakOrganizer> ma perchè???
<Kict> un guazzabuglio dal senzo banale
<FakOrganizer> ecco bravo
<@Deeproad> ahahah
<Kict> deep, se lo vedi però... non mi odiare dopo
<FakOrganizer> sul mulo c'è da tempo una versione ottima di 700mb
<@Deeproad> ho scritto marien sul mulo
<@Deeproad> chissà perché
<Kict> ahahahahahaha
<Kict> scarica
<FakOrganizer> ahahah
<FakOrganizer> senso banale? e quale sarebbe?
<@Deeproad> ma cmq il dissenso di fak mi fa già capire che sarà una merda
<FakOrganizer> cioè intendiamoci
<Kict> la ricerca, nell'oscurità, della propria identità
<FakOrganizer> mulholland è un altra galassia
<Kict> generalizzando
<FakOrganizer> ma qui si parla cmq di genio puro
<FakOrganizer> ma va
<Kict> mavvaaaa
<FakOrganizer> che cagata è?
<FakOrganizer> da te nn me la aspettavo una simile banalizzazione
<Kict> ma hai letto cosa ha detto quel demente di Lynch dopo l'uscita?
<@Deeproad> l'impero della mente?
<FakOrganizer> e il metalinguismo dove lo metti?
<Kict> ahahahahaha
<FakOrganizer> no nn credo
<Kict> ma quale metalinguismo
<FakOrganizer> ma sai cos'è almeno?
<Kict> non usiamo terminacci a cazzo che non mipiace
<FakOrganizer> io nn uso mai termini a cazzo
<Kict> mi sa che non lo sai bene allora
<FakOrganizer> ahah
<FakOrganizer> se certo
<Kict> o che hai, come tuttiper altro, appiccicato una verità sul film che di fatto non c'è
<FakOrganizer> e i riferimenti a joyce li vuoi eliminare?
<FakOrganizer> al contrario cara
<Kict> ma dove?
<Kict> non c'è nessun riferimento
<FakOrganizer> io me lo dovrò rivedere perchè nn cho capito nulla
<FakOrganizer> perchè mi sn lasciato trasportare
<Kict> ma guarda
<FakOrganizer> ma devo metabolizzarlo
<Kict> basta leggersi l'intervista di lynch per capire che quel film non può avere un senso
<FakOrganizer> come sei limitata cara mia
<FakOrganizer> e vabbè linkamela
<Kict> come sei affamato di bellezza
<Kict> eh
<FakOrganizer> cioè è ovvio che i riferimenti non sono scoperti, ma INLAND EMPIRE è la versione cinematografica dell'ULISSE
<Kict> io l'ho letta su una rivista di critica
<Kict> mavvaaaa
<FakOrganizer> punto e stop
<Kict> allora te lo dico io
<Kict> praticamente, nell'intervista, lynch dice che è il primo ed unico film per il quale non abbia scritto una sceneggiatura
<FakOrganizer> in che senso affamato di bellezza?
<FakOrganizer> seee
<Kict> praticamente ogni giorno
<FakOrganizer> e tu ci credi?
<Kict> prendeva la sua telecamerina
<FakOrganizer> seeeee
<Kict> e giravapezzi di film a caso, senza sapere cosa ne volesse fare
<@Deeproad> scusa ma lynch è uno di quegli autori
<Kict> insomma, un esperimento
<@Deeproad> che se non scrive la sceneggiatura
<@Deeproad> boh
<@Deeproad> non ha molto senso
<Kict> alla fine, riguardandolo
<FakOrganizer> e infatti
<FakOrganizer> ma dai
<Kict> ha deciso di montarlo in modo da dargli un senso pseudo logico
<@Deeproad> che poi
<@Deeproad> la sua logica
<FakOrganizer> ma a questo serve il montaggio
<@Deeproad> va capita insomma
<FakOrganizer> il montaggio *è* il cinema
<FakOrganizer> no dip
<Kict> anche se, parole sue, non c'è una chiave di lettura, si è basato solo sugliumori del momento
<FakOrganizer> va amata non capita
<Kict> stop
<@Deeproad> però se la sceneggiatura non è sua si puà presumere che sia dovuto scendere a compromessi
<FakOrganizer> va assimilata
<FakOrganizer> ok
<FakOrganizer> ma il film è finito,montato
<FakOrganizer> quindi
<Kict> tutte le fregnacce che ci hanno scritto intorno, sono praticamente spazzate via da questaintervista
<FakOrganizer> *ha* un senso
<FakOrganizer> se noi poi nn lo possiamo capire
<@Deeproad> fak non dire coglionate
<FakOrganizer> è un altro discorso
<FakOrganizer> cosa dip?
<FakOrganizer> quale coglionata?
<Kict> aahahah
<@Deeproad> va anche capito... nella sua di ottica più che nella tua, ma cmq un minimo sforzo di fruizione ci dev'essere
<FakOrganizer> a va bè
<Kict> te lo dio io cosa significa il film
<Kict> fak
<FakOrganizer> ma io per assimilare intendevo vivere con coscienza
<FakOrganizer> e quindi "capire"
<FakOrganizer> almeno embrionalmente
<FakOrganizer> dai su
<FakOrganizer> provatici
<@Deeproad> cmq l'ho messo in download
<FakOrganizer> marien è sempre un drago
<FakOrganizer> ma voi nn potetre capire
<FakOrganizer> se non siete affamati di bellezza come me
<FakOrganizer> ebbravo
<FakOrganizer> che file hai preso?
<Kict> significa che Lynch, amareggiato dalla sua raggiunta notorietà, e triste per la sua perdita d'identità, ha deciso di fare un film a casaccio, dimostrando che il suo pubblico l'avrebbe amato, perchè è Lynch, e non un uomo qualunque. E' il male che prima o poi affligge tutte le grandi personalità.
<@Deeproad> 701.73
<FakOrganizer> ottimo dip
<@Deeproad> bene
<FakOrganizer> cazzate da critica boriosa
<FakOrganizer> e lo sai
<Kict> ma non è vero niente
<Kict> è così cazzo
<FakOrganizer> perchè nn ti sforzi di analizzare neanche un po
<Kict> ma se non faccio altro da 15 anni
<@Deeproad> un critico borioso non andrebbe contro un regista che ama moltissimo
<Kict> infatti
<FakOrganizer> ti basi su un luogo comune sociologico
<Kict> apparte questo
<FakOrganizer> se va bè allora sei pirla
* Kict è conosciuto ora come Marienbad
<FakOrganizer> io nn credo sia vero
<@Deeproad> si è messa il nick da guerra
<FakOrganizer> cmq lo rivedrò a breve
<FakOrganizer> mi hai messo troppa curiosità
<Marienbad> no,è chemi faceva scrifo Kick
<@Deeproad> ma smettila... sei come stallone in over the top che si gira la visiera del cappellino
<Marienbad> cazzo, se riesci a rivederlo sei potentissimo
<FakOrganizer> ???
<FakOrganizer> ovvio
<Marienbad> ahahah
<FakOrganizer> come si fa a rivedere una potenza del genere?
<FakOrganizer> cioè
<Marienbad> io non lo rivedrei nemmeno con la cura ludivico
<FakOrganizer> basta avere il tempo
<FakOrganizer> e quello ora nn mi manca
<FakOrganizer> sei troppo condizionata
<Marienbad> da che?
<FakOrganizer> se dai tuoi studi o da te stessa non so
<Marienbad> studi?
<FakOrganizer> ma sei condizionatissima
<Marienbad> mica si sudia Lynch
<Marienbad> t
<FakOrganizer> e ok
<Marienbad> anzi, non se n'è mai parlato
<FakOrganizer> ma parlavo in generale
<Marienbad> sono la persona più sola del mondo
<FakOrganizer> nn mi prendere x il culo che non serve....
<Marienbad> da chi potrei farmi condizionare?
<FakOrganizer> e quindi?
<FakOrganizer> da te stessa
<FakOrganizer> dalla tua intelligenza
<FakOrganizer> o da abysso mahgari
<Marienbad> ... ora capisco perchè ti piace Inland
<FakOrganizer> dica maga
<@Deeproad> anche io mi condizione... a volte quello che dico mi sembra talmente giusto che quasi ci credo
<FakOrganizer> vediamo se ci hai preso
<FakOrganizer> dai dip
<Marienbad> questa è una battura alla sandrix
<FakOrganizer> parlavo seriamente
<@Deeproad> era per dire
<FakOrganizer> marien si cita addosso
<FakOrganizer> e si pensa addosso
<@Deeproad> che essere condizionati da sé stessi
<@Deeproad> alla fine
<@Deeproad> è essere sè stessi
<FakOrganizer> no
<@Deeproad> tu riesci a non essere d'accordo con te stesso?
<FakOrganizer> io cerco di guardare un filmn sempre puntando al coinvolgimento emotivo viscerale più naturale
<FakOrganizer> senza dire
<@Deeproad> allora è una merda
<@Deeproad> perdonami
<FakOrganizer> seanma sta guardando qst film
<@Deeproad> ah no
<@Deeproad> ho letto il contrario scusa
<FakOrganizer> seanma deve giudicarlo mentre lo guarda
<@Deeproad> cmq sei una merda cmq
<@Deeproad> a prescindere
<FakOrganizer> mi capisci?
<FakOrganizer> e perchè?
<@Deeproad> no cioè
<FakOrganizer> che ne sai ?
<Marienbad> ti piace perchè, le persone che non hanno senso critico e/o che non hanno l'intelligenza per comprendere e capire le questioni astratte che tirano in gioco le arti, spesso si affezionano a quelle opere che per astrusità non hanno bisogno di essere spiegate... senza offesa eh
<@Deeproad> secondo me non devi fare troppe distinzioni
<FakOrganizer> no nn mi offendo
<FakOrganizer> per mulholland drive probabilmente è cosi
<FakOrganizer> ma inland nn lo amo cosi tanto
<FakOrganizer> mi sembra solo geniale
<FakOrganizer> e cmq per capire basta volerlo
<Marienbad> ...
<FakOrganizer> fidati
<Marienbad> ma ti sei bevuto il cervello
<Marienbad> a volte comunque, penso che gli scemi siamo noi, perchè stiamo qui a discorrere con te
<FakOrganizer> va bè
<Marienbad> non per offenderti
<FakOrganizer> pensa come vuoi
<FakOrganizer> no no
<Marienbad> non sto dicendo che sei deficiente
<FakOrganizer> mm ni offendo
<FakOrganizer> ma no
<Marienbad> dico solo che butti lì cose a caso
<FakOrganizer> nn preoccuparti
<FakOrganizer> so di nn esserlo
<Marienbad> senza spiegare, senza essere chiaro
<FakOrganizer> è vero
<Marienbad> sperando che gli altri ti stimino un po,
<FakOrganizer> hai ragionissimo
<Marienbad> e invece sei una merda
<Marienbad> sii meno merda dai
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Silencio...

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 06-06-2008 13:42  
quote:
In data 2008-06-06 13:32, Marienbad scrive:
Stessi concetti?
Ma tu hai delirato insensatezze, quelle di Sandrix, seppur fregnacce, almeno sono logiche.

Basta con le merendine, Fak.




ovvio, cara, perchè il fratellone ha avuto il tempo di concretizzare meglio le idee, una cosa che evidentemente su mirc non si può fare. e poi io Godard non l'ho visto e non mi piace, cazzo.
_________________
Silencio...

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 06-06-2008 13:46  
Bah, boh.

Comunque non è difficile percepire e riferire senza scomodare critici e registi.

Una buona critica, secondo me, deve sempre partire da un buon sentire. La comunicazione tra l'opera e il fruitore dev'essere fluida e comprensibile. Poi ci si può addentrare nella riflessione.

Lo sforzo del cinefilo dovrebbe essere nullo, quello del critico dovrebbe risiedere solo nella formulazione. La parola è un'arma impropria.

Non capisco perchè si avverta sovente l'esigenza di sforzarsi a capire e a formulare e a confezionare.
Il cinema ti spara una mitragliata colpendo occhi, cuore e cervello. Se non ti colpisce da qualche parte, perchè fingere di essere feriti?
Forse restare in piedi tra tanti cadaveri in una sala mette paura.

Però mica si può fingere così bene.
Quando un film ti colpisce e ne scrivi, chiunque può leggerlo tra le tue parole. Non importa quanto sia formalmente curato o culturalmente avanzato, il sentire condisce e fluidifica l'insalata di parole che butti nel piatto delle relazioni.

Questo film non l'ho visto e non mi piace, dice un ottimo critico e un ottimo uomo, probabilmente perchè non intende dire che non l'ha visto fisicamente, ma che non è riuscito a vederlo pur avendolo davanti agli occhi...

Io sono dello stesso parere.


_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 06-06-2008 13:49  
quote:
In data 2008-06-06 13:46, Marienbad scrive:
Comunque non è difficile percepire e riferire senza scomodare critici e registi.

eppure continui a parlare male di inland empire parlando di quello che hanno scritto su di esso i vari critici e di quello che ha detto quell'esaurito di lynch in un'intervista.
_________________
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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 06-06-2008 14:00  
Sei un gran pezzo di merda perchè non è così e lo sai. Ieri sera te l'ho spiegao con enorme chiarezza perchè il film non mi è piaciuto, senza tirare in ballo frizzi e cazzi.
Tu invece non sei riuscito a dirmi nemmeno una delle sensazioni che ti ha cagionato la visione.

Usare la critica o le informazioni può essere utile per giocarci su, ma quando si parla di sensazioni, non ci si può nascondere dietro un dito.

Quindi fottiti.

Quando scriverai qualcosa di decente, onesto e spogliato di tutti gli orpelli parigini ti leggerò con serietà. Per ora mi deprimo e basta.
Poi mettici pure Fakuser che ti appoggia e mi cade l'utero in terra...
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Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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Fakuser

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Inviato: 06-06-2008 14:12  
quote:
In data 2008-06-06 13:46, Marienbad scrive:
Bah, boh.

Comunque non è difficile percepire e riferire senza scomodare critici e registi.

Una buona critica, secondo me, deve sempre partire da un buon sentire. La comunicazione tra l'opera e il fruitore dev'essere fluida e comprensibile. Poi ci si può addentrare nella riflessione.

Lo sforzo del cinefilo dovrebbe essere nullo, quello del critico dovrebbe risiedere solo nella formulazione. La parola è un'arma impropria.

Non capisco perchè si avverta sovente l'esigenza di sforzarsi a capire e a formulare e a confezionare.
Il cinema ti spara una mitragliata colpendo occhi, cuore e cervello. Se non ti colpisce da qualche parte, perchè fingere di essere feriti?
Forse restare in piedi tra tanti cadaveri in una sala mette paura.

Però mica si può fingere così bene.
Quando un film ti colpisce e ne scrivi, chiunque può leggerlo tra le tue parole. Non importa quanto sia formalmente curato o culturalmente avanzato, il sentire condisce e fluidifica l'insalata di parole che butti nel piatto delle relazioni.

Questo film non l'ho visto e non mi piace, dice un ottimo critico e un ottimo uomo, probabilmente perchè non intende dire che non l'ha visto fisicamente, ma che non è riuscito a vederlo pur avendolo davanti agli occhi...

Io sono dello stesso parere.





E' anche vero però che talvolta della ferita te ne accorgi solo in un secondo momento, perchè quella particolarearma cinematografica è concepita in modo da non far sentire la penetrazione.. in quel caso una ruminazione successiva non è sinonimo di "critica a tutti i costi " ma piuttosto il risultato di una consapevolezza per cui c'è voluto del tempo.

Come esperienza personale, mi viene in mente UNFORGIVEN di Eastwood: visto una prima volta nn lho capito nè apprezzato.. costrettomi a rivederlo a distanza di mesi, con un esperienza di spettatore più consistente, ne ho colto tutte le sfumature di grandezza, e non solo: ne ho sentito tutta la potenza di Mito (del Cinema ) ricostruito (al Cinema )


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Silencio...

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