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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > David Lynch: il regista dei simbolismi   
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Autore David Lynch: il regista dei simbolismi
mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 06-11-2006 17:16  
quote:
In data 2006-11-06 17:07, Schizobis scrive:
Costruzione dell'intreccio?
Rigore nella sceneggiatura?

Boh a me sembra proprio l'opposto, cioè che Lynch improvvisi un casino....altro che sceneggiatura....



Cioè? Da cosa desumi ciò, trovi buchi narrativi, parti non necessarie, scene in cui viene lasciata briglia sciolta agli attori?
Fosse solo per il tipo di inquadrature che filma, così complesse dal punto di vista visivo, illuminate in maniera così unica (e che richiedono di conseguenza un grande lavoro di ideazione e di preparazione), mi sento di escluderlo...
E questo non dipende nemmeno dal rifarsi più o meno fedelmente a un testo scritto...
ma di certo lo trovo molto lontano dalla figura di regista che "improvvisa", alla Godard...

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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 06-11-2006 17:18  
quanto al rigore della messa in scena in lynch:
in una inquadratura di cuore selvaggio, mentre sailor sta aggiustando la macchina, passa sullo sfondo un tizio con un tubo rosso in mano.
dopo una giornata di ricerche, si era trovato solo un tubo bianco. si provò a girare la scena, ma la composizione dell'inquadratura non convinceva lynch, quindi si perse un'altra giornata per ridipingere il tubo di rosso.

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godfew

Reg.: 24 Lug 2006
Messaggi: 453
Da: Pesaro (PS)
Inviato: 06-11-2006 17:20  
quote:
In data 2006-11-06 17:15, Harold scrive:
quote:
In data 2006-11-06 17:12, godfew scrive:
Facendo un parallelo con la pittura io accosterei Kubrick ad un fiammingo del '500 (tipo Brugel) e Lynch ad un naif come Rousseau.

Kubrick-Caravaggio / Lynch- Dalì.....




Avevo pensato anche io a Caravaggio ma Brugel e in generale i fiamminghi li trovo più simbolisti.
Invece Dalì ci sta tutto.

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 06-11-2006 17:20  
No tu parli di rigore formale di attenzione maniacale alla sceneggiatura.
Lynch si lascia rapire dall'immagine, lascia che sia l'immagine deformata, onirica, ad imprimersi nello spettatore.
Non è assolutamente rigoroso, ma trae fuori un discorso involontariamente organico modello "action painting".
E' un modo di filmare che è più vicino alla pittura, è lontanissimo dalla narrazione classica.
_________________
True love waits...

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Harold

Reg.: 28 Ago 2006
Messaggi: 358
Da: Milano (MI)
Inviato: 06-11-2006 17:24  
quote:
In data 2006-11-06 17:20, Schizobis scrive:
No tu parli di rigore formale di attenzione maniacale alla sceneggiatura.
Lynch si lascia rapire dall'immagine, lascia che sia l'immagine deformata, onirica, ad imprimersi nello spettatore.
Non è assolutamente rigoroso, ma trae fuori un discorso involontariamente organico modello "action painting".
E' un modo di filmare che è più vicino alla pittura, è lontanissimo dalla narrazione classica.


si ma se il senso lo deve ricomporre lo spettatore(almeno per Strade Perdute mi pare chiaro che sia così) perchè mai ciò dev'essere considerato un pregio?
_________________
Si era visto come il re dell'anarchia, ma
l'uomo nero gli aveva guardato dentro e lo aveva ridotto a un sacco di ossa tremanti, Era rimasto vittima della sua adolescenza prolungata,
Era stato ucciso dalle sue stesse vedute velenose.

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Harold

Reg.: 28 Ago 2006
Messaggi: 358
Da: Milano (MI)
Inviato: 06-11-2006 17:28  
quote:
In data 2006-11-06 17:20, Schizobis scrive:

E' un modo di filmare che è più vicino alla pittura, è lontanissimo dalla narrazione classica.


Che poi non è (sempre ) vero. THE ELEPHANT MAN tutto mi sembra fuorchè un inno all'anarchia artistica. E anche UNA STORIA VERA (ho resistito solo mezz'ora,tanto era penosamente banale ) mi sembra che vada alla ricerca di tutto un altro tipo di concetti.....
_________________
Si era visto come il re dell'anarchia, ma
l'uomo nero gli aveva guardato dentro e lo aveva ridotto a un sacco di ossa tremanti, Era rimasto vittima della sua adolescenza prolungata,
Era stato ucciso dalle sue stesse vedute velenose.

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 06-11-2006 17:29  
Lo spettatore non deve dare un senso al film.
Deve guardare il film come guarda un quadro.
Lo deve sentire, non deve spiegarsi tutto, deve sapere lasciare da parte la logica, per tuffarsi in un mondo diverso, senza i normali parametri di riferimento.
Nella mia recensione su Strade Perdute ho provato anche a spiegare il significato della trasformazione del personaggio principale in un altro personaggio.
Ma questo è un percorso che dovrebbe venire dopo, dopoaver fatto tabula rasa su ogni pregiudizio e aspettativa.
Il film è il corrispettivo di una fuga psicogena, un viaggio dentro l'inferno del subconscio, che crea una realtà parallela dai confini labili rispetto a quella di tutti i giorni.
Lo stesso vale per Mulholland Drive, dove i rimandi e gli indizi sono più evidenti.
_________________
True love waits...

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 06-11-2006 17:29  
quote:
In data 2006-11-06 17:20, Schizobis scrive:
No tu parli di rigore formale di attenzione maniacale alla sceneggiatura.
Lynch si lascia rapire dall'immagine, lascia che sia l'immagine deformata, onirica, ad imprimersi nello spettatore.
Non è assolutamente rigoroso, ma trae fuori un discorso involontariamente organico modello "action painting".
E' un modo di filmare che è più vicino alla pittura, è lontanissimo dalla narrazione classica.



Parlo di attenzione maniacale alla sceneggiatura, intesa come ciò del testo si decide poi di mostrare nell'opera filmata, come a qualsiasi altro dettaglio della messa in scena.
La stuazione riportata da Pkdick ne è un chiaro esempio.
Secondo me cedi a una visione romantica dell'opera di questo regista. E' vero che è simile a un pittore (anche perchè è di fatto un pittore), ma proprio nel senso della cura infinitesimale a ogni dettaglio che completa l'opera, sia dal punto di vista narrativo che visvo, e persino del sonoro, nel quale è un grandissimo sperimentatore.

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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 06-11-2006 17:35  
infatti non vedo perchè rigorosità debba andare a braccetto con convenzionalità...
può anche darsi che lynch non sappia esattamente a livello razionale perchè vuole inserire una determinata inquadratura, ma di sicuro sa come la vuole.
_________________
Quattro galìne dodicimila

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 06-11-2006 17:38  
una cosa è certa: non so come diavolo abbia fatto, ma Lynch ha imparato a modellare direttamente la materia dei sogni.
altro che i surrealisti di sta ceppa.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 06-11-2006 17:38  
Inland Empire, summa della poetica lynchiana, va in un senso opposto alla tua descrizione.

The Elephant Man e Una storia Vera, pur essendo più vicini alla narrazione classica (su questo concordiamo) partono comunque da una destrutturazione di fondo. Nel primo caso si rovescia il punto di vista della paura, è il mostro ad avere paura, e forse i veri mostri sono quelli che gli girano attorno, che lo sfruttano, lo dileggiano.
Nel secondo Lynch destruttura il concetto stesso di film on the road: sostituisce la macchina con un trattore, l'eroe in fuga con un ultraottantenne alla ricerca del fratello, la velocità con l'estrema lentezza.
Tutte e due i fil terminano su un cielo stellato: questo è il bright side of the moon.
Poi in Strade Perdute, Mulholland e Inland Empire prende il sopravvento il dark side.
Si ammetto che è una visione romantica, ma a mio giudizio è più vicina ad inquadrare il cinema di Lynch, che è, sempre secondo me, essenzialmente pittorico (dark and bright).
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Sandrino

Reg.: 17 Mag 2004
Messaggi: 612
Da: Gavi (AL)
Inviato: 06-11-2006 17:47  
DECISAMENTE PITTORICO!
grazie a ciak in questi mesi ho potuto riammirare due capolavori quali mulholland e strade perdute.
Inanzitutto ho capito finalmente il primo!ed ho potuto apprezzare maggiormente il secondo.

non ho voglia di dilungarmi ma vorrei dire che in mulholland c'è il pezzo del teatro che è tra i più pittorici della storia del cinema, un essenza dell'arte pura come lo è quella straordinaria voce che interpreta "LLORANDO"...ogni volta che vedo quel pezzo e ascolto quel brano capisco il genio di linch e ho puntualmente i brividi.

molto pittorici sono (sempre artisticamente parlando) i provini per il film in cui l'attrice bionda da il massimo...peccato per lei che sta sognando....


grande david
by,by.
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Jules:<<Per caso quando sei arrivato qui hai letto "Deposito di negri morti"?>>

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 06-11-2006 17:52  
quote:
In data 2006-11-06 17:35, pkdick scrive:
infatti non vedo perchè rigorosità debba andare a braccetto con convenzionalità...
può anche darsi che lynch non sappia esattamente a livello razionale perchè vuole inserire una determinata inquadratura, ma di sicuro sa come la vuole.




Su questo credo non ci siano dubbi.
Il mio discorso è riferito al modo di rappresentare l'irrapresentabile, di dare forma all'inconsistente, dell'effetto ostetrico su un materiale inconscio.
_________________
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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 06-11-2006 23:16  
quote:
In data 2006-11-06 17:38, Schizobis scrive:
Inland Empire, summa della poetica lynchiana, va in un senso opposto alla tua descrizione.

The Elephant Man e Una storia Vera, pur essendo più vicini alla narrazione classica (su questo concordiamo) partono comunque da una destrutturazione di fondo. Nel primo caso si rovescia il punto di vista della paura, è il mostro ad avere paura, e forse i veri mostri sono quelli che gli girano attorno, che lo sfruttano, lo dileggiano.
Nel secondo Lynch destruttura il concetto stesso di film on the road: sostituisce la macchina con un trattore, l'eroe in fuga con un ultraottantenne alla ricerca del fratello, la velocità con l'estrema lentezza.
Tutte e due i fil terminano su un cielo stellato: questo è il bright side of the moon.
Poi in Strade Perdute, Mulholland e Inland Empire prende il sopravvento il dark side.
Si ammetto che è una visione romantica, ma a mio giudizio è più vicina ad inquadrare il cinema di Lynch, che è, sempre secondo me, essenzialmente pittorico (dark and bright).



ma la pittura non è affatto priva di struttura... proprio la provenienza pittorica fa comprendere a Lynch l'importanza della sruttura, i suoi film si possono definire come quadri, con in più la dimensione del tempo.
Ma, ripeto, la struttura è un aspetto fondamentale del suo lavoro, tutt'altro che improvvisato, anzi sempre frutto di un progetto dalla gestazione lunga e perseguito con estremo rigore.

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 06-11-2006 23:28  
Aggiungo, riguardo a Inland Empire, che non c'è vera improvvisazione nel film...
Lynche arrivava portando la mattina le battute che gli attori dovevano recitare, che non conoscevano la storia del film, ma non improvvisavano, e ha poi fatto una lunghissima postproduzione lavorando su ogni singola immagine, ripresa in formato digitale.
Peraltro molti affermano che Inland Empire faccia abbastanza cagare...

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