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Autore MATCH POINT
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 16-01-2006 00:43  
quote:
In data 2006-01-16 00:41, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2006-01-16 00:30, stevie scrive:
con un retrogusto quasi bergmaniano. E mo' l'ho detta grossa.


invece il richiamo a Bergman ci sta tutto.




Non sarebbe la prima volta.
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 16-01-2006 01:24  
quote:
In data 2006-01-15 21:32, badlands scrive:
il cui cinema che lo proietta dista solo 105 km,in linea d'aria,da casa mia.te l'hai visto?almeno quello t'è piaciuto?
ciao!



quello è (quasi) capolavoro
_________________
eh?

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lestat79

Reg.: 02 Gen 2006
Messaggi: 28
Da: Carignano (TO)
Inviato: 16-01-2006 11:19  
Accidenti che botta questo film di Woody Allen!

Bellissimo sia dal punto di vista tecnico, un perfetto ingranaggio basato su una sceneggiatura che con fluidità ci porta a sbattere la testa contro i nostri limiti, un montaggio musicale che restituisce i tempi dell'Opera, attori intriganti e in parte, anche e soprattutto i secondari, che da quello contenutistico. Quante cose doveva dirci Allen! Da non perdere.
_________________
il mio blog

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 16-01-2006 13:54  
quote:
In data 2006-01-16 00:30, stevie scrive:
Straordinario mi pare troppo. Forse extra-ordinario perché fuori dalle solite corde di Woody.
Insomma mi è piaciuto ma non sapevo cos'era quel senso di deja vu che mi accompagnava durante la visione. poi ho capito: era un perfetto Agatha Christie, ambientazione personaggi motivaziooni,lo stesso dipanarsi della vicenda, ma con un retrogusto quasi bergmaniano. E mo' l'ho detta grossa.

Scarlett è una bomba sexy e vale tutto il film.




mah,più che altro la storia alla christie mi pare un pretesto,come lo era stato per altman nel suo gosford park(comunque meno riuscito certamente) o se vogliamo il melò alla sirk per lontano dal paradiso.il fatto che allen giochi con materiali già ben noti e consolidati non credo sia un difetto,semmai aumenta il valore dell'opera,se da una storia scontata a tirato fuori un film così profondo e universale,credo.
ciao!

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Kieslowski

Reg.: 09 Mag 2005
Messaggi: 1754
Da: Reykjavik (es)
Inviato: 16-01-2006 14:22  
quote:
In data 2006-01-16 00:43, AlZayd scrive:
quote:
In data 2006-01-16 00:41, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2006-01-16 00:30, stevie scrive:
con un retrogusto quasi bergmaniano. E mo' l'ho detta grossa.


invece il richiamo a Bergman ci sta tutto.




Non sarebbe la prima volta.




Il richiamo a Bergman c'è, ma era pesantemente evitabile. A parte questa, che è una delle molteplici falle dell'ultimo lavoro di Allen, si possono trovare buchi strutturali (il regista si salva dicendo che i personaggi sono volutamente introdotti rapidamente, privati di qualsiasi descrizione, appositamente per far trapelare un senso di facilità nell'inserirsi in certi ambienti, cosa per altro falsa) in tutto il film, che è si qualcosa di diverso, non tanto per il cambiamento di genere, rispetto alle ultime incresciose uscite, ma che non vede nemmeno con il binocolo l'aggettivo "straordinario". Vale la pena vederlo, ma senza le grandi aspettative che vi riponevo.
_________________

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Kieslowski

Reg.: 09 Mag 2005
Messaggi: 1754
Da: Reykjavik (es)
Inviato: 16-01-2006 14:27  
quote:
In data 2006-01-16 00:30, stevie scrive:
Straordinario mi pare troppo. Forse extra-ordinario perché fuori dalle solite corde di Woody.
Insomma mi è piaciuto ma non sapevo cos'era quel senso di deja vu che mi accompagnava durante la visione. poi ho capito: era un perfetto Agatha Christie, ambientazione personaggi motivaziooni,lo stesso dipanarsi della vicenda, ma con un retrogusto quasi bergmaniano. E mo' l'ho detta grossa.

Scarlett è una bomba sexy e vale tutto il film.




Ma il senso di dejavu è dovuto unicamente alla totale ritrasposizione di intere se pur brevi scene da altri suoi successi, quasi a indicare un senso di nostalgia (questo termine può essere interpretato in un'infinità di modi) per i suoi tempi migliori. Il contesto cambia nel particolare (Londra anzichè un'altra delle sue amate metropoli) ma non nel contesto generale di personaggi inseriti nella grande città, con lunghi dialoghi al ristorante, famiglie agiate che si trastullano sulla musica "che conta", ecc.. a New York come a Londra
_________________

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 16-01-2006 14:27  
La nostra vita è dominata dal caso, spesso romanticamente chiamato fortuna. Il calcolo delle probabilità insegna che una moneta ha il 50% di possibilità di cadere per un verso o per l’altro.
Abbiam scoperto l’acqua calda. E Woody l’ha riscaldata.
La metafora iniziale del film usa la pallina e la rete da tennis; avrebbe potuto sostituirla con quella della monetina, con qualsiasi altra immagine. Niente di geniale.
La riflessione sulla fortuna dovrebbe accompagnarci per tutto il film, visto il lapidario esordio. Invece scompare, lasciando personaggi della ricca borghesia inglese ad affaccendarsi attorno ai soliti cliché, alle solite scene dell immaginario collettivo proletario – ville in campagna, battute di caccia, nepotismo, opportunismo e ipocrisia degli arrivisti come Chris, consapevole, cosciente e responsabile di ogni sua singola azione, che con la fortuna nulla c’entra. Assieme ad essi, una serie di scelte narrative facili facili: il tradimento da parte di Chris con la bella (?) Nola, lei che rimane incinta (ma va????) e lo ricatta (sorpresona anche questa..).
La dea bendata ricompare ormai al tramonto, quando deve decidere della partita del nostro eroe: che vinca o che perda, sarà solo questione di fortuna. Ricompare quando il patatrac è stato già compiuto da un Woody che in vena di mèlo raduna bocconi di Lyne (attrazione fatale) e Hitchcock (la donna che visse due volte), derubandoci crudamente di ogni briciola di comicità. Quella comicità asciutta, ironica, malinconica e sarcastica che ha creato il mito di woody cosi come lo conosciamo, e che qui sembra non aver più voglia nemmeno di fare una smorfia di sorriso.Qualcuno ha scritto che woody non avrebbe mai potuto interpretare questo film, eppure come ne avrebbe risollevato le sorti se fossero stati il suo viso, i suoi tic, il suo balbettio a dar corpo al suocero di chris!
Il giallo e il noir non sono mai stati i colori di woody, se non mescolati con tanto humour come n criminali da strapazzo. Match point avrebbe potuto seguirne le ombre e non lo fa, abbandonandosi lascivo al pessimismo cosmico che a woody mal si addice. Chris è il demonio in persona: falso ipocrita criminale crudele opportunista. E chi l ha visto sa come il film va a finire.
E’ certo il finale, coerente e lineare, a strappare applausi a quest opera non del tutto convincente, seppur dotata di una fotografia superba, da oscar, di attori bravi e,loro si, convincenti,(soprattutto rhys-meyers), di un uso raffinato di altrettanto raffinata musica.
Tecnicamente un buon film, come ce ne sono diversi (certo registicamente parlando, malick o cronenberg non sono secondi a allen) ; ma se chi dice che la tecnica non è tutto ha ragione, che l anima di un film deve trasudare e colpire emotivamente lo spettatore anche al di là dei suoi meriti o demeriti, match point è ben lontano dall esser un capolavoro per chi, come me, ha nostalgia del vecchio e insostituibile woody.

_________________
"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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AnnieHall

Reg.: 04 Nov 2005
Messaggi: 2375
Da: Firenze (FI)
Inviato: 16-01-2006 14:38  
quote:
In data 2006-01-16 14:22, Kieslowski scrive:
quote:
In data 2006-01-16 00:43, AlZayd scrive:
quote:
In data 2006-01-16 00:41, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2006-01-16 00:30, stevie scrive:
con un retrogusto quasi bergmaniano. E mo' l'ho detta grossa.


invece il richiamo a Bergman ci sta tutto.




Non sarebbe la prima volta.




Il richiamo a Bergman c'è, ma era pesantemente evitabile. A parte questa, che è una delle molteplici falle dell'ultimo lavoro di Allen, si possono trovare buchi strutturali (il regista si salva dicendo che i personaggi sono volutamente introdotti rapidamente, privati di qualsiasi descrizione, appositamente per far trapelare un senso di facilità nell'inserirsi in certi ambienti, cosa per altro falsa) in tutto il film, che è si qualcosa di diverso, non tanto per il cambiamento di genere, rispetto alle ultime incresciose uscite, ma che non vede nemmeno con il binocolo l'aggettivo "straordinario". Vale la pena vederlo, ma senza le grandi aspettative che vi riponevo.




Il richiamo a Bergman (che è già presente in tanti altri suoi film) stavolta non l'ho colto. Qualcuno di voi puo' illuminarmi?

_________________


[ Questo messaggio è stato modificato da: AnnieHall il 16-01-2006 alle 14:39 ]

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Kieslowski

Reg.: 09 Mag 2005
Messaggi: 1754
Da: Reykjavik (es)
Inviato: 16-01-2006 14:45  
quote:
In data 2006-01-16 14:27, Ayrtonit scrive:
Il giallo e il noir non sono mai stati i colori di woody, se non mescolati con tanto humour come n criminali da strapazzo. Match point avrebbe potuto seguirne le ombre e non lo fa, abbandonandosi lascivo al pessimismo cosmico che a woody mal si addice. Chris è il demonio in persona: falso ipocrita criminale crudele opportunista. E chi l ha visto sa come il film va a finire.
E’ certo il finale, coerente e lineare, a strappare applausi a quest opera non del tutto convincente, seppur dotata di una fotografia superba, da oscar, di attori bravi e,loro si, convincenti,(soprattutto rhys-meyers), di un uso raffinato di altrettanto raffinata musica.
Tecnicamente un buon film, come ce ne sono diversi (certo registicamente parlando, malick o cronenberg non sono secondi a allen) ; ma se chi dice che la tecnica non è tutto ha ragione, che l anima di un film deve trasudare e colpire emotivamente lo spettatore anche al di là dei suoi meriti o demeriti, match point è ben lontano dall esser un capolavoro per chi, come me, ha nostalgia del vecchio e insostituibile woody.



Ma, se permetti tutto quello che Allen aveva da dire con la sua comicità l'ha detto. Ci ha lasciato bellissimi e divertentissimi film arrivando a un periodo in cui il calando della sua ironia era padrone incontrollato dello schermo. Assodato questo, penso che il problema non stia tanto nel cambiare genere (ma come vedremo, il genere è solo concetto che muta in superficie, un cambiamento reale di stile vero e proprio che giustifichi un minimo di fiducia nelle prossime produzioni non c'è, com'era prevedibile), quanto nel voler immettersi in una trama che a un autore di spiccata simpatia e comicità (un uomo che ci ha abituato a strappare sorrisi persino nei momenti più tetri dei suoi film) come lui non avrebbe mai saputo gestire: il destino, come regolatore di ogni ingranaggio vitale, come mantello vastissimo che protegge/condanna ogni persona. Un discorso troppo grande per un regista che sembra davvero sulla soglia della fine, che avrebbe dovuto smettere parecchi anni fa, lasciando a tutti un ricordo positivo associato alla genialità delle sue battutine nevrotiche. Ci sono trovate, c'è una buona fotografia, ma la bilancia verte troppo dall'altra parte.
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Kieslowski

Reg.: 09 Mag 2005
Messaggi: 1754
Da: Reykjavik (es)
Inviato: 16-01-2006 14:46  
quote:
In data 2006-01-16 14:38, AnnieHall scrive:

Il richiamo a Bergman (che è già presente in tanti altri suoi film) stavolta non l'ho colto. Qualcuno di voi puo' illuminarmi?

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[ Questo messaggio è stato modificato da: AnnieHall il 16-01-2006 alle 14:39 ]



Il tormento dei sensi di colpa materializzati come visioni metafisiche nella cucina, di notte.
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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 16-01-2006 14:50  
quote:
In data 2006-01-16 14:45, Kieslowski scrive:
quote:
In data 2006-01-16 14:27, Ayrtonit scrive:
Il giallo e il noir non sono mai stati i colori di woody, se non mescolati con tanto humour come n criminali da strapazzo. Match point avrebbe potuto seguirne le ombre e non lo fa, abbandonandosi lascivo al pessimismo cosmico che a woody mal si addice. Chris è il demonio in persona: falso ipocrita criminale crudele opportunista. E chi l ha visto sa come il film va a finire.
E’ certo il finale, coerente e lineare, a strappare applausi a quest opera non del tutto convincente, seppur dotata di una fotografia superba, da oscar, di attori bravi e,loro si, convincenti,(soprattutto rhys-meyers), di un uso raffinato di altrettanto raffinata musica.
Tecnicamente un buon film, come ce ne sono diversi (certo registicamente parlando, malick o cronenberg non sono secondi a allen) ; ma se chi dice che la tecnica non è tutto ha ragione, che l anima di un film deve trasudare e colpire emotivamente lo spettatore anche al di là dei suoi meriti o demeriti, match point è ben lontano dall esser un capolavoro per chi, come me, ha nostalgia del vecchio e insostituibile woody.



Ma, se permetti tutto quello che Allen aveva da dire con la sua comicità l'ha detto. Ci ha lasciato bellissimi e divertentissimi film arrivando a un periodo in cui il calando della sua ironia era padrone incontrollato dello schermo. Assodato questo, penso che il problema non stia tanto nel cambiare genere (ma come vedremo, il genere è solo concetto che muta in superficie, un cambiamento reale di stile vero e proprio che giustifichi un minimo di fiducia nelle prossime produzioni non c'è, com'era prevedibile), quanto nel voler immettersi in una trama che a un autore di spiccata simpatia e comicità (un uomo che ci ha abituato a strappare sorrisi persino nei momenti più tetri dei suoi film) come lui non avrebbe mai saputo gestire: il destino, come regolatore di ogni ingranaggio vitale, come mantello vastissimo che protegge/condanna ogni persona. Un discorso troppo grande per un regista che sembra davvero sulla soglia della fine, che avrebbe dovuto smettere parecchi anni fa, lasciando a tutti un ricordo positivo associato alla genialità delle sue battutine nevrotiche. Ci sono trovate, c'è una buona fotografia, ma la bilancia verte troppo dall'altra parte.



si!infatti se leggi tra le righe, diciamo la stessa cosa.
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"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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Kieslowski

Reg.: 09 Mag 2005
Messaggi: 1754
Da: Reykjavik (es)
Inviato: 16-01-2006 14:59  
Rettifico comunque come sia stato apprezzabile vedere la presunta consapevolezza di Allen nel tagliare nettamente con un certo tipo di comicità addentrandosi, se pur non troppo fluidamente, in altre tematiche. Per questo motivo posso dire di aver abbastanza gradito il film.
_________________

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 16-01-2006 15:13  
quote:
In data 2006-01-16 13:54, badlands scrive:
quote:
In data 2006-01-16 00:30, stevie scrive:
Straordinario mi pare troppo. Forse extra-ordinario perché fuori dalle solite corde di Woody.
Insomma mi è piaciuto ma non sapevo cos'era quel senso di deja vu che mi accompagnava durante la visione. poi ho capito: era un perfetto Agatha Christie, ambientazione personaggi motivaziooni,lo stesso dipanarsi della vicenda, ma con un retrogusto quasi bergmaniano. E mo' l'ho detta grossa.

Scarlett è una bomba sexy e vale tutto il film.




mah,più che altro la storia alla christie mi pare un pretesto,come lo era stato per altman nel suo gosford park(comunque meno riuscito certamente) o se vogliamo il melò alla sirk per lontano dal paradiso



Già, su questo sono totalmente d'accordo.
_________________
E' ok per me!

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 16-01-2006 15:18  
Devo ammettere che il film mi ha piacevolmente sorpreso. Non tanto, come qualcuno ha scritto, per il fatto di aver visto un Allen completamente diverso dal solito. Allen è lo stesso; la sua poetica, le sue scelte stilistiche non sono certamente cambiate.
Mi ha sorpreso perchè è riuscito a trasportarle in un altro genere senza far loro perdere smalto.
Sia chiaro che non penso di essere davanti ad un capolavoro. Però ad un'ottima opera sì.
Un elemento in particolare che mi piace rilevare è la bravura registica di un Allen che da questo punto di vista non credo sia mai stato tanto maturo. A livello figurativo è a dir poco affascinante come è stato introdotto il tema del fato; naturalmente non mi spingo oltre o mi do allo spoiler puro.
_________________
E' ok per me!

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 16-01-2006 15:44  
Se facessi un film serio, senza avere problemi di comicità, penso che potrebbe sembrare realizzato da un regista prodigioso.

ma anche

Il pubblico vuole vedere sempre gli stessi film. Invece bisogna deluderlo, altrimenti non si farebbe nulla di interessante nell'arte.


citazioni a parte...
Scusa ayrtonit, se mi permetto di dire che secondo me non hai capito nulla di questo film, nè di quanto Allen abbia fatto in precedenza.
Il pessimismo cosmico mal si addice ad Allen? ma se tutto quello che fa nasce da lì.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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