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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > L'Uomo Ragno e Sam Raimi   
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Autore L'Uomo Ragno e Sam Raimi
Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 25-06-2002 14:18  

ti rispondo appena sono riuscito a decifrare i tuoi gusti..
ok?
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 25-06-2002 14:19  
Non penso che tutti si dimentichino così presto...il rischio che invece contemplo sono sempre questi sequels (Star Wars, Spider.Man e Signore degli Anelli) che tornaneranno a replicarsi, in maniera sempre più inquietantemente vuota...rinascita del cinema americano non l'ho certo pensato...ma neppure il tuo fantasma del dimenticatoio è così tangente, Lemon...

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 25-06-2002 14:26  
quindi se stasera vado al cinema a vederlo non rimango delusa?
_________________
L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 25-06-2002 14:32  
dipende denise....
ma credo di no,,
resta un film che può piacere a molti,,,
che molti possono attaccare e non capire
e poi dimenticare,,,
x me è un film molto importante, che va quindi difeso...
_________________
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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 25-06-2002 16:14  
Bhe, certo che sia un buon film è dichiarato...ma visto che Lemon ha pregiudizio x ogni "eventone" americano...

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 25-06-2002 23:30  


[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 27-09-2007 alle 03:42 ]

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 26-06-2002 15:19  
[quote]In data 2002-06-24 01:49, dmrrgg scrive:
A me, come già detto in altra sede, il film non è piaciuto.
Grado di coinvolgimento pari a zero
e poi trovo Tobey Maguire, molto spesso, esageratamente inespressivo.
Il costume del Goblin poi era ridicolo; sembrava un Power Ranger
Raimi è un regista che apprezzo. Per altri film.



L'ho visto ieri sera. Sono andata per un motivo specifico: il regista era Raimi
Io non ho mai saputo niente dell'Uomo Ragno, quindi per me è stato tutto una scoperta...
Dunque... il primo tempo mi è sembrato quasi perfetto... Tobey Maguire è stato espressivo secondo me, poco finto, aveva uno sguardo sincero, quasi come se stesse veramente credendo in ciò che faceva e diceva...
Non sò Dmrrgg cosa stessi guardando...probabilmente la poltroncina davanti a te... perchè a me invece è sembrato fantastico, non a caso i primi piani di lui erano sempre nei punti dove lui sorrideva o piangeva... mai quando faceva chissà cosa... erano momenti da guardare e "sentire"...secondo me... come il sorriso che fa a lei (non ricordo bene quando) che sembra davvero che sia venuto da un altro mondo, o quando piange il giorno del diploma... non ricordo scene inespressive.

Anche per il grado di coinvolgimento non sono molto d'accordo... ricordo perfettamente che nei momenti in cui le riprese scendevano di colpo passando in mezzo al traffico mi si è accelerato il battito del cuore perchè mi sembrava di trovarmi attaccata a quella "ragnatela"...
Sarò stata io troppo "immedesimata"?

Bah... alcuni momenti nel secondo tempo mi sono sembrati...come dire... un pò scontati... però c'era sempre qualcosa che rimediava: un'inquadratura particolare, i colori particolarmente dominanti (la scena dell'incendio...lui torna dentro a prendere "una donna" che poi non è altro che Goblin...scontatissimo... però è meraviglioso tutto quel fuoco intorno e quasi non te ne frega niente di quello che dicono perchè l'immagine è PIENA e ti ipnotizza...

Che altro dire... Willem Dafoe mi è piaciuto quando parlava da solo allo specchio...
Lei è brava
Lui... ottime le inquadrature di Raimi al suo sedere e alla schiena...ha pensato a me! Poi effettivamente è bravo...




_________________
L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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TheCrow
ex "dmrrgg"

Reg.: 18 Apr 2001
Messaggi: 3320
Da: Hollywood (es)
Inviato: 27-06-2002 00:16  

Denisuccia...
non guardavo la poltroncina davanti, bensì quella vicino a me, alla mia destra.
Più precisamente guardavo la biondina che era seduta su quella poltroncina
A parte ciò (non scendo in particolari, anche perchè in questo forum non tutti sono maggiorenni) ho visto anche il film.
E non mi è piaciuto.

Tobey Maguire superinespressivo, ad esempio quando muore lo zio.
Ma dico, feriscono a morte lo zio di Peter Parker che lo vede, a terra, in procinto di salire al creatore e dobbiamo sorbirci un primo piano di Tobey che ci regala la migliore espressione da ebete della storia del cinema.
Sembrava il mio gatto quando dorme sulla poltrona del salotto: il pathos emotivo era lo stesso.
Poi, i dialoghi tra Peter e Mary Jane sembravo presi integralmente dalla peggiore tra le telenovele brasiliane (e anche qui Tobey ci regala delle perle di inespressività assoluta).

Vabbè, inutile continuare oltre...a te il film è piaciuto, a me no.
E' un dato di fatto. Prendiamone atto.

_________________
Rem tene, verba sequentur

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 27-06-2002 14:52  
quote:
In data 2002-06-25 14:14, lemona scrive:
come rinascita del cinema considero morto con i coen o lars von trier o altri ma per i film americani sui generis di uomo ragno o signore dgli anelli non lo considero rinascita ma coma irreversibile adatto a un determinato pubblico che si accontenta di cio. pensare che deve usciru hulk bella rinascita'?



scusa ma io non riesco ancora a capire quello che cerchi di dire in questo discorso,,, e perchè so che ci tieni e preme fare sapere le tue idee (lo leggo in altri post) mi puoi renedere la grazia di presentarmi un giudizio un pò più articolato e comprensibile...
ci sono anche molti errori di ortografia e davvero non capisco...
grazie...
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 29-06-2002 22:23  
quote:
In data 2002-06-25 14:14, lemona scrive:
pensare che deve usciru hulk bella rinascita'? con questo a me e' piaciuto l'uomo ragno non grido al capolavoro ma me lo sono gia dimenticato come tutti con star wars e il signore degli anelli a parte i patiti di hobbit e d elfi e coloro che hanno letto il libro



secondo me sono queste considerazioni che non rientranomolto nella possibilità di voler vedere un film e nel giudizio che ne può nascere.
perchè un film, al di là del tema che può trattare, resta un film. un lavoro di un regista.
non avrebbe senso decretare la riuscita di un film dal successo commerciale, dagli intenti di produzione o dalla storia che decide di raccontare.
perchè così facendo ci si precluderebbe del tutto lapossibilità di giudicare realmente il film.
l'uomo ragno è un film che è costato tanto, fatto per attirare solo pubblico, e di fruttare soldi.
ok questa è l'industria del cinema-
dimenticarsi però che dentro l'industria ci siano degli operai che svolgono un lavoro capace di fare capo ancora ad un gusto, ad una tradizione, capaci di pensare e di vedere il film, è un errore (o un pregiudizio) tremendo-...
Che sia stao l'uomo ragno è un caso.....
poteva essere il signore degli anelli (pessimo film) o sarà ancora magari Hulk.
o forse la storia di una scarpa che vive in un vicolo di new york...
non ha importanza...
la trama è solo un bel pretesto, pr fare regia, per fare un film.
è molto più importante per esempio come viene sviluappato, nella messa in scena, una sequenza narrativa. quali sono le inquadrature di questa sequenza e perchè ci sono. quanto durano e come insieme sanno costruire quella necessità che nel cinema commerciale si chiama raccontare....

_________________
Hei ciao! Sei offeso?
No, sono morto. Sono vivo. E' notte, è giorno. Italia-Australia. Ovvio no?


[ Questo messaggio è stato modificato da: mattia il 29-06-2002 alle 22:24 ]

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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 18-07-2002 10:45  
Ieri sera la congiunzione dei pianeti si è finalmente compiuta e sono riuscito a vederlo.
Premesso che per me il cinema non è mai morto, rivive, prolifico e gagliardo, ogni volta che sento C. Lambert urlare “Ne rimarrà uno solo”, o ogni volta che vedo recitare M.Serrault in “Nelly e Mr. Arnauld”;
premesso che la lunga ed esauriente prolusione di Mattia soddisfa a pieno la mia tecno-libido colmando alcune clamorose lacune sulle tecniche esegetiche e di questo lo ringrazio (a proposito ma “diegetiche” che vuol dire??)
premesso tutto quanto sopra, vorrei soffermarmi sul protagonista del film, vera ed unica ragione dell’opera stessa.
Uno dei pregi maggiori di Raimi, oltre quelli stilistici giustamente decantati da Mattia, è a mio parere, quello di aver centrato a pieno la tormentata psicologia di Peter.
Raimi conosce Peter e soprattutto conosce gli “eroi” nati dalla mente di Stan Lee, il padre padrone della Marvel. Gli eroi dei fumetti di marchio Marvel, sono eroi con la “e” minuscola. Molti di loro hanno un vissuto personale difficile se non addirittura drammatico. I poteri, donati loro da un Dio capriccioso e beffardo, sono spesso le cause, o gli effetti, di tragedie personali che segnano la loro vita futura per sempre. Penso a Devil e la sua cecità, a Ben Grim - La Cosa – e il suo complesso per la sua bruttezza, Hulk e il suo alter ego Bruce Banner afflitto da quella doppia personalità così violenta e brutale, e naturalmente a Peter , rapidamente cresciuto – in una sola notte - e gettato nel mondo degli adulti, gravido di incombenze e doveri. “Da un grande potere deriva una grande responsabilità” gli dice lo zio Ben prima di morire proprio a causa dell’unica volta che Peter si comporterà da irresponsabile, unica ma fatale. E Peter si porterà appresso questa colpa per il resto della sua vita. Le conseguenze di tutto ciò trovano la loro espressione massima nel cauto e rispettoso rifiuto dell’amore esternato con delicatezza a M.Jane. “Da un grande potere deriva una grande responsabilità” queste parole sono macigni , Peter non può ignorarle a costo di rinunciare al sogno che ha coltivato sin da quando era alle scuole elementari: amare M.Jane Watson.
Raimi lavora con le macchine e gli effetti speciali con un progetto ben studiato dietro le spalle, come nota con arguzia Mattia, lavora con linearità ed equilibrio, fuggendo inutili ed eccessivi spettacolarismi. Ma Raimi con intelligenza, percorre il solco tracciato da Stan Lee: eroi dallo sguardo triste, che non conoscono la sopraffazione e lo sbeffeggiamento del nemico, combattano con gli occhi bassi e sempre avendo ben presente il grave peso che opprime le loro spalle e il loro spirito. Sono eroi post freudiani , combattono apparentemente un nemico in carne ed ossa che rappresenta, invero, il peggiore degli avversari da combattere : la loro psiche ed il loro inconscio. In fondo chi è in realtà Norman Osborn alias Goblin ? Non è quel padre mai avuto e mai conosciuto la cui mancanza tanto ha segnato la sua infanzia ? Combatte contro l’idea della mancanza , contro il sogno del ritrovamento che probabilmente per molte troppe notti ha visitato i suoi sogni di adolescente. Ma, ucciso Osborn, Peter ha placato il suo inconscio tormentato ? E’ riuscito a sedare le sue angosce di orfano prematuro ? Solo il lettino di uno psicanalista potrebbe darci una risposta o il sequel, che lo sguardo di Harry, il figlio di Norman, fa presagire…

_________________
tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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mrsgrape

Reg.: 03 Ott 2001
Messaggi: 750
Da: Pisa (PI)
Inviato: 18-07-2002 14:37  
quote:
In data 2002-07-18 10:45, OneDas scrive:
Ieri sera la congiunzione dei pianeti si è finalmente compiuta e sono riuscito a vederlo.
Premesso che per me il cinema non è mai morto, rivive, prolifico e gagliardo, ogni volta che sento C. Lambert urlare “Ne rimarrà uno solo”, o ogni volta che vedo recitare M.Serrault in “Nelly e Mr. Arnauld”;
premesso che la lunga ed esauriente prolusione di Mattia soddisfa a pieno la mia tecno-libido colmando alcune clamorose lacune sulle tecniche esegetiche e di questo lo ringrazio (a proposito ma “diegetiche” che vuol dire??)
premesso tutto quanto sopra, vorrei soffermarmi sul protagonista del film, vera ed unica ragione dell’opera stessa.
Uno dei pregi maggiori di Raimi, oltre quelli stilistici giustamente decantati da Mattia, è a mio parere, quello di aver centrato a pieno la tormentata psicologia di Peter.
Raimi conosce Peter e soprattutto conosce gli “eroi” nati dalla mente di Stan Lee, il padre padrone della Marvel. Gli eroi dei fumetti di marchio Marvel, sono eroi con la “e” minuscola. Molti di loro hanno un vissuto personale difficile se non addirittura drammatico. I poteri, donati loro da un Dio capriccioso e beffardo, sono spesso le cause, o gli effetti, di tragedie personali che segnano la loro vita futura per sempre. Penso a Devil e la sua cecità, a Ben Grim - La Cosa – e il suo complesso per la sua bruttezza, Hulk e il suo alter ego Bruce Banner afflitto da quella doppia personalità così violenta e brutale, e naturalmente a Peter , rapidamente cresciuto – in una sola notte - e gettato nel mondo degli adulti, gravido di incombenze e doveri. “Da un grande potere deriva una grande responsabilità” gli dice lo zio Ben prima di morire proprio a causa dell’unica volta che Peter si comporterà da irresponsabile, unica ma fatale. E Peter si porterà appresso questa colpa per il resto della sua vita. Le conseguenze di tutto ciò trovano la loro espressione massima nel cauto e rispettoso rifiuto dell’amore esternato con delicatezza a M.Jane. “Da un grande potere deriva una grande responsabilità” queste parole sono macigni , Peter non può ignorarle a costo di rinunciare al sogno che ha coltivato sin da quando era alle scuole elementari: amare M.Jane Watson.
Raimi lavora con le macchine e gli effetti speciali con un progetto ben studiato dietro le spalle, come nota con arguzia Mattia, lavora con linearità ed equilibrio, fuggendo inutili ed eccessivi spettacolarismi. Ma Raimi con intelligenza, percorre il solco tracciato da Stan Lee: eroi dallo sguardo triste, che non conoscono la sopraffazione e lo sbeffeggiamento del nemico, combattano con gli occhi bassi e sempre avendo ben presente il grave peso che opprime le loro spalle e il loro spirito. Sono eroi post freudiani , combattono apparentemente un nemico in carne ed ossa che rappresenta, invero, il peggiore degli avversari da combattere : la loro psiche ed il loro inconscio. In fondo chi è in realtà Norman Osborn alias Goblin ? Non è quel padre mai avuto e mai conosciuto la cui mancanza tanto ha segnato la sua infanzia ? Combatte contro l’idea della mancanza , contro il sogno del ritrovamento che probabilmente per molte troppe notti ha visitato i suoi sogni di adolescente. Ma, ucciso Osborn, Peter ha placato il suo inconscio tormentato ? E’ riuscito a sedare le sue angosce di orfano prematuro ? Solo il lettino di uno psicanalista potrebbe darci una risposta o il sequel, che lo sguardo di Harry, il figlio di Norman, fa presagire…



Più che un presagio è una certezza,fumetto docet!!!
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"Era uno sporco poliziotto,ma a suo modo era anche un grand'uomo"

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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 21-07-2003 18:20  
Spulciando l'archivio mi sono ritrovato "intrappolato nella tela".
All'epoca non c'ero, ma non posso esimermi dal commentare il mio Spidey.

SPIDERMAN
di Sam Raimi
9+

Correva l’anno 1999 quando in un trafiletto di due righe gettate in fondo alla pagina delle NEWS di CIAK lessi più o meno : “ James Cameron pronto a girare SPIDER-MAN “. Ebbi un sussulto che mi riempì il cuore. Le gesta di Peter Parker, il super-eroe più amato , partorito dalla mente di STAN LEE e dalla matita di STEVE DIKTO , erano pronte a trasferirsi su pellicola dando tridimensionalità ad un sogno di carta che mi aveva accompagnato per anni. E di anni ne sarebbero passati addirittura 13 da quel momento, anni in cui il destino cinematografico del tessiragnatele passò di mano in mano e di cassetto in cassetto fino ad approdare sotto le grinfie dell’eccentrico SAM RAIMI, il pirotecnico artefice della saga EVIL DEAD, di DARKMAN e ARMY OF DARKNESS. Tutto sommato , Spidey era in buone mani.

Il secondo sussulto lo ebbi un’annetto fa, al cinema. Un trailer. Dei rapinatori facevano irruzione in una banca. Il mio senso di ragno si mise in moto dopo pochi istanti. Rimasi per tutto il tempo bloccato con la bocca spalancata, la mascella appesa e la mani infilate nel pacco di cipster. L’elicottero impigliato nella tela gigante tra le twin – towers mi portò quasi alle lacrime di emozione ( Giuro ! ). E’ passato un altro anno da allora. La ( triste ) realtà che supera la fantasia con l’11 settembre 2002. L’ennesimo slittamento.

Poi, finalmente il 7 Giugno 2002. Tutto questo “prologo” perché questa non sembri una semplice recensione faziosa, anzi. Si comprenda l’animo del fan ipercritico, tribolato da un’attesa infinita che ha caricato l’uscita del film di aspettative davvero difficili da esaudire (quest’anno mi era già successo con IL SIGNORE DEGLI ANELLI).

Bene. Anzi, benissimo. Anzi , di più. Lo SPIDER-MAN di SAM RAIMI si arrampica e volteggia disinvolto sulla storia del cinema. Si appende a testa sotto a strizzare l’occhio divertito e irraggiungibile a tutti i film tratti dai fumetti usciti finora. Si lancia in mezzo al traffico degli action – movie di tutti i tempi irridendoli con piroette e pose impossibili. E’ un meccanismo ad orologeria perfetto in cui tutti gli ingranaggi sono oleati con somma maestria dal genio di SAM RAIMI : humour-azione-effetti speciali e ( soprattutto ) la sua capacità di portare la cinepresa dove vogliamo noi. Lanciata nel vuoto appesa ad una ragnatela ( in sequenze così entusiasmanti che alla fine ti ritrovi a sistemarti i capelli spettinati dal vento sulla poltrona del cinema ), agganciata alla coda dell’aliante respirare il fumo di scarico di Green Goblin, oppure timida testimone della scena del bacio ( già nella leggenda ) tra Spider ( a testa in giù ) e Mary Jane, sotto una pioggia torrenziale.




Come se non bastasse, la caratterizzazione dei personaggi ( per i fan di spidey ) è strepitosa : l’impacciato Peter, la pacata Zia May,il leale zio Ben l’introverso Harry Hosborne. Non credevo ai miei occhi nel vedere il burbero J.Jameson in carne ed ossa sbraitare contro tutti i sui collaboratori e accanirsi nella sua storica crociata contro il tessiragnatele ( “MINACCIA O EROE ? “). Il film di SAM RAIMI ha l’enorme pregio di riuscire a soddisfare proprio tutti : il fan di una vita e chi invece non ha mai letto un fumetto in vita sua. E ci riesce grazie alla capacità di rendere al meglio le sfumature di Peter Parker alias Spider-man, sottolineando l’aspetto psicologico della sua condizione : l’eroe per caso che ognuno di noi potrebbe essere , a cui i superpoteri hanno portato superproblemi. Con tutta la fase della “metamorfosi “ e della metabolizzazione del suo nuovo status condita da trovate davvero irresistibili.

Ma possibile che non ci sia proprio nessuna colpa da imputare al regista, nessuna anomalia di sceneggiatura da segnalare?

Beh, a dire il vero qualcosa ci sarebbe . Dopotutto un motivo ci sarà se ci ritroviamo a commentare un nove e non un dieci pieno.

Innanzitutto il ragno che morde Peter , radioattivo nella realtà (??) modificato geneticamente nel film. Il carattere di Mary Jane poi, estroversa e sciupa - uomini ( tutto l’opposto nel film ). Ci sarebbe anche il discorso della ragnatela : è Peter Parker a costruirsi artigianalmente un lancia ragnatele ( nel film il fluido gli schizza fuori direttamente dai polsi ). E giusto per mettere la ciliegina sulla torta , la scena con Green Globin che tiene appesa nel vuoto M.J. : Peter Parker in circostanze del genere perse il suo primo grande amore , la bionda Gwen Stacy. E per concludere, tirerei in ballo il costume di Green Globin : troppo tecnologico. Lo avrei preferito più semplice con una maschera meno rigida. E questo è tutto. La scrematura degli “insoddisfatti cronici” ( quelli che trovano un “po grosse” le caviglie della Bellucci per intenderci ) trattiene quindi poco e niente . Passano due ore eccezionali di CINEMA MAIUSCOLO, quello che diverte i plebei e soddisfa i patrizi. Il cinema che raccontarlo è un piacere perché ti riempie il cuore . Il cinema che ha un grande potere , quello di accompagnarci in un sogno ad occhi aperti.



Perché “Da un grande potere, derivano grandi responsabilità” – BEN PARKER.


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70gn3z


Reg.: 31 Mag 2003
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Da: italia (VR)
Inviato: 21-07-2003 20:33  
CREDO KE IL MIGLIOR FILM SUI SUPEREROI (questi film di certo nn li amo) RIMANGA "BATMAN", TUTTAVIA NN AMO IL GENERE SUPEREROI, ANZI DIREI L'OPPOSTO!

MI HANNO TRASCINATO AL CINEMA A VEDERLO, MI ASPETTAVO UNA CAVOLATA DI PROPORZIONI BIBLIKE, PERCIò, VISTO LE ASPETTATIVE KE AVEVO, NN LHO TROVATO DISASTROSO AL MASSIMO LIVELLO, DICIAMO.
LA PERSONA KE MI HA TRASCINATO, INVECE, KE, VEDENDO LE CRITIKE POSITIVE FATTE DAPPERTUTTO, SI ASPETTAVA UN CAPOLAVORO, OVVIAMENTE DIRE KE è RIMASTO DELUSO è DIRE POCO!

TUTTAVIA IL PRODOTTO LHO TROVATO TUTTO: AZIONCINA... DISCORSONE... AZIONCINA... PROBLEMI ESISTENZIALI... AZIONCINA... DISCORSONE... AZIONCINA... PROBLEMI INESISTENTI ..ECC... IL FINALE KE MOLLA LA TIPA POI VERAMENTE IIIIIIPROBLEMI!!
IL TUTTO MOLTO BANELE, SPECIALMENTE I DISCORTI QUANDO UNO CREPA SN RIDICOLI,
DA GRANDI SBADIGLI!!!

OVVIAMENTE SN DI PARTE, ODIO I SUPEREROI, PERCIO CERTAMENTE NN posso dire ke l'ho apprezzato, E CERKERO DI NN VEDERNE DI NUOVI (ma sto vedendo Hulk ke è veramente una noia mortale nn succede mai un cazzo), VISTO KE SN SEMPRE LA STESSA ROBA... SOLITO PERSONAGGIO CN UN CERTO POTERE (QUI SI DEFERSIFICA UNATTIMINO PERKE UN PO SFIGATELLO INVECE DEL SOLITO DURO) KE DEVE SALVARE IL MONDO O UNA TIPA O UNA CITTA DAL SOLITO O SOLITI SKIZZATOI ANKEGLI LOGICAMENTE SUPERPOTENTE!

CMQ ESISTE DI PEGGIO, VEDI DAREDAVIL (ed HULK)!

_________________
"Siete soltanto la canticchiante e danzante merda del mondo"

IL MONDO E' BELLO PERKE' VARIO!

\,,/ =;-o \,,/

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 22-07-2003 11:36  
Concordo con la precisa e attenta analisi del film. Credo comunque che meriti più la crescita del regista che il film in sè. Si sa il fumetto è la memoria storica della nostra generazione, e mai è risultata più azzeccata la scelta di di riproporre il senso dell'ambiguità della vita tramite la contrapposizione buono-cattivo senza la quale non avremmo il senso del consenso,di decidere fin da piccoli per chi parteggiare.
Al di là di questo credo che Soldi Sporchi sia il suo miglior film. La fumettistica ha bisogno di rimanere sempre in vita. Un po' in disaccordo sulla qualità della pellicola!
_________________
la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
_________________

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