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Autore Star Wars - La vendetta dei Sith
vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 18-12-2005 16:51  
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In data 2005-12-05 15:04, meskal scrive:
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In data 2005-12-05 14:35, Petrus scrive:
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In data 2005-12-05 14:31, meskal scrive:
Mi fido di Tristam in questo caso.



bugiardo



Fidati.




fidati di me, La Vendetta dei Sith è un cattivo film. Puoi trovare un commento vietcong a pag.5

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La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili

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royearle
ex "meskal"

Reg.: 06 Mag 2005
Messaggi: 6294
Da: napoli (NA)
Inviato: 18-12-2005 17:16  
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In data 2005-12-18 16:51, vietcong scrive:
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In data 2005-12-05 15:04, meskal scrive:
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In data 2005-12-05 14:35, Petrus scrive:
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In data 2005-12-05 14:31, meskal scrive:
Mi fido di Tristam in questo caso.



bugiardo



Fidati.




fidati di me, La Vendetta dei Sith è un cattivo film. Puoi trovare un commento vietcong a pag.5




Lo leggerò, ma l'ho già visto 2 volte e la seconda mi è piaciuto ancora di più...presto lo vedrò per la terza e sono certo che noterò ancora più cose.

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 18-12-2005 17:45  

tanto più che ti è piaciuto devi rispondere ai miei commmenti, voglio capire come si possa approvare in toto questo film.
:blink:
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royearle
ex "meskal"

Reg.: 06 Mag 2005
Messaggi: 6294
Da: napoli (NA)
Inviato: 18-12-2005 19:08  
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In data 2005-12-18 17:45, vietcong scrive:

tanto più che ti è piaciuto devi rispondere ai miei commmenti, voglio capire come si possa approvare in toto questo film.
:blink:



Beh, una differenza tra la tua esperienza di visione di questo film e la mia è fondamentale, per iniziare: io non vi ho visto assenza di cuore; certo manca il lato ironico, si tratta di una tragedia cupissima, ma l'argomento del film lo imponeva.
Vedo con piacere che hai notato alcune sequenze notevoli del film: una in particolare più che un montaggio parallelo la definirei un campo-controcampo in luoghi diversi, una sequenza straordinariamente poetica e di perfezione formale "classica". Da lì in poi tutto il film è una magnifica sinfonia filmica tutta costruita sul montaggio alternato Anakin-Padme, come se quel loro sguardo "afferrasse" il film e lo conducesse sino alla fine nel racconto dei tragici destini incrociati dei due amanti.
Anche il taglio "politico" che Lucas ha scelto di dare alla nuova trilogia l'ho trovato molto azzeccato e all'altezza dei tempi. Insomma, ho davvero poco da rimproverare a questo film...

[ Questo messaggio è stato modificato da: meskal il 18-12-2005 alle 19:09 ]

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 19-12-2005 01:03  
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In data 2005-12-18 17:45, vietcong scrive:

tanto più che ti è piaciuto devi rispondere ai miei commmenti, voglio capire come si possa approvare in toto questo film.
:blink:




io ne ho seminati un paio tra queste pagine, ma il 56k mi toglie qualsiasi voglia di andarli a ripescare
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 20-12-2005 14:30  
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In data 2005-12-18 19:08, meskal scrive:
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In data 2005-12-18 17:45, vietcong scrive:

tanto più che ti è piaciuto devi rispondere ai miei commmenti, voglio capire come si possa approvare in toto questo film.
:blink:



Beh, una differenza tra la tua esperienza di visione di questo film e la mia è fondamentale, per iniziare: io non vi ho visto assenza di cuore; certo manca il lato ironico, si tratta di una tragedia cupissima, ma l'argomento del film lo imponeva.
Vedo con piacere che hai notato alcune sequenze notevoli del film: una in particolare più che un montaggio parallelo la definirei un campo-controcampo in luoghi diversi, una sequenza straordinariamente poetica e di perfezione formale "classica". Da lì in poi tutto il film è una magnifica sinfonia filmica tutta costruita sul montaggio alternato Anakin-Padme, come se quel loro sguardo "afferrasse" il film e lo conducesse sino alla fine nel racconto dei tragici destini incrociati dei due amanti.
Anche il taglio "politico" che Lucas ha scelto di dare alla nuova trilogia l'ho trovato molto azzeccato e all'altezza dei tempi. Insomma, ho davvero poco da rimproverare a questo film...

[ Questo messaggio è stato modificato da: meskal il 18-12-2005 alle 19:09 ]



sì, però io ho fatto millemila critiche e tu ti aggangi a una delle poche notazioni positive che ho trovato.. se il film è una 'tragedia cupissima' perchè quegli inutili momenti comedy fra anakin e wankenobi? O i lazzi dei due robot? Il realtà non è che manchi un lato leggero a causa della tragicità della storia, manca un'intelligenza che sappia gestire l'ironia in una forma non banale e drammaturgicamente utile.

E poi, se l'andamento è da tragedia, perchè l'andamento è così poco "affilato", con metà film dedicata alla caccia di un certo lord Grevious? Forse per vendere più pupazzi di questo insignificante personaggio?

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royearle
ex "meskal"

Reg.: 06 Mag 2005
Messaggi: 6294
Da: napoli (NA)
Inviato: 20-12-2005 20:12  
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In data 2005-12-20 14:30, vietcong scrive:
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In data 2005-12-18 19:08, meskal scrive:
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In data 2005-12-18 17:45, vietcong scrive:

tanto più che ti è piaciuto devi rispondere ai miei commmenti, voglio capire come si possa approvare in toto questo film.
:blink:



Beh, una differenza tra la tua esperienza di visione di questo film e la mia è fondamentale, per iniziare: io non vi ho visto assenza di cuore; certo manca il lato ironico, si tratta di una tragedia cupissima, ma l'argomento del film lo imponeva.
Vedo con piacere che hai notato alcune sequenze notevoli del film: una in particolare più che un montaggio parallelo la definirei un campo-controcampo in luoghi diversi, una sequenza straordinariamente poetica e di perfezione formale "classica". Da lì in poi tutto il film è una magnifica sinfonia filmica tutta costruita sul montaggio alternato Anakin-Padme, come se quel loro sguardo "afferrasse" il film e lo conducesse sino alla fine nel racconto dei tragici destini incrociati dei due amanti.
Anche il taglio "politico" che Lucas ha scelto di dare alla nuova trilogia l'ho trovato molto azzeccato e all'altezza dei tempi. Insomma, ho davvero poco da rimproverare a questo film...

[ Questo messaggio è stato modificato da: meskal il 18-12-2005 alle 19:09 ]



sì, però io ho fatto millemila critiche e tu ti aggangi a una delle poche notazioni positive che ho trovato.. se il film è una 'tragedia cupissima' perchè quegli inutili momenti comedy fra anakin e wankenobi? O i lazzi dei due robot? Il realtà non è che manchi un lato leggero a causa della tragicità della storia, manca un'intelligenza che sappia gestire l'ironia in una forma non banale e drammaturgicamente utile.

E poi, se l'andamento è da tragedia, perchè l'andamento è così poco "affilato", con metà film dedicata alla caccia di un certo lord Grevious? Forse per vendere più pupazzi di questo insignificante personaggio?




Beh, queste sono notazioni soggettive, per me il film è magnifico.
Il lato comedy mi sembra quasi del tutto assente dopo la prima sequenza...
La caccia a Grevious è fondamentale nello sviluppo della storia, è grazie a quella che è possibile lo sterminio degli Jedi...

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giulio4


Reg.: 02 Dic 2005
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Da: fdsfs (KR)
Inviato: 21-12-2005 00:59  
quote:
In data 2005-05-07 13:48, 13Abyss scrive:
Come ha giustamente sottolineato Petrus, c'è più di una generazione debitrice all'immaginario creato nei lontani '70 da George Lucas.
La nuova trilogia, ormai è definitivamente approvato, non è all'altezza della precedente e niente di più mi aspetto dal terzo e conclusivo episodio.
Sussiste, però, un debito morale (almeno personalmente) nei confronti di Star Wars e del suo universo e alla visione non si scappa. Perchè è parte della mia gioventù, perchè è parte del mio cinema, perchè è, semplicemente, Star Wars.



quoto!!le vado a vedere tutte perchè sono un grande fan di star wars, ma niente
ma sono comunque contento di vederle, se non altro perchè come dice 13Abyss c'è un debito morale nei confronti di star wars che comunque porta ad andare a vedere la nuova triologia.
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"Dovremmo prenderne una manciata, mangiarle e vedere che succede!" "Di cosa?" "Estratto di pineale!"

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
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Da: Genova (GE)
Inviato: 21-12-2005 19:12  
Abyss un po' più fantasia nel crearti i fake...
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Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
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Da: treviglio (BG)
Inviato: 21-12-2005 21:58  
quote:
In data 2005-12-15 09:31, Tenenbaum scrive:
quote:
In data 2005-12-11 12:43, spongy scrive:
io sono ...l'eletto...


tipo Berlusconi




ahahahahma chi è quel pazzo??
ma deve essere per forza un fake, anzi un fake di tristam stesso!!
occazzo è troppo fuori............
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"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 28-12-2005 16:54  
quote:
In data 2005-12-15 04:14, Tristam scrive:
E visto che ci siamo...


....
prot!






Una recensione molto bella, è inutile negarlo, ma che di certo non si basa sul tipo di argomento più adatto per “uscirsene sempre con la ragione” dalla propria parte. In modo esplicito, il tuo giudizio del film passa infatti attraverso l’elemento irrazionale e viscerale. Certo, facendo appello all’inconscio si può difendere il proprio amore per qualsiasi film, senza dover indicare quando e in che modo il testo-film interagisca con quel mondo misterioso di significati, pulsioni e ricordi: si tratta di un lavoro nascosto, sotto la soglia della coscienza. Eppure, mi pare di capire che è da lì che scaturisce secondo te la carica emotiva del film; è su questo portato irrazionale (oltre che sulla polemica con la critica più obsoleta) che basi la tua rece. E allora, sarà il caso di dirle due parole su quale possa essere il lavoro dell’immaginario sull’inconscio, per quanto sia un compito davvero difficile. È su questo che voglio focalizzarmi.
Del resto, le mie considerazione tecniche sui molti difetti a livello di sceneggiatura e messa in scena le ho già fatte, e non voglio passare più del dovuto per un critico di quarant’anni fa…

A leggere la tua entusiastica descrizione di come l’esalogia tutta disveli i significati più reconditi dell’animo umano, si direbbe che tu stia parlando dell’Odissea o, nel peggiore dei casi, della Wasteland di Eliot. Ma il mondo di Star Wars ha la stessa forza mitica di questi classici? Mi spiego: quando mi trovo di fronte al tentativo di costruire un impianto di tipo mitologico, la domanda che trovo giusto pormi è: che grado di necessità ha il mondo che hanno costruito, e quanto mi aiuta a capire il mio? Senza scomodare la polverosa letteratura, posso fare degli esempi più consoni, e del tutto personali: la new york di Watchmen (sono sicuro che conosci questo fumetto) e la foresta di mononoke mi sono assolutamente necessari (senza di essi non avrei potuto neppure concepire determinate idee che adesso mi paiono scontate); Sin City e LOTR sono divertissement altamente marginali (naturalmente questo criterio vale anche per ricostruzioni dichiaratamente realistiche, come la Roma di Rossellini, ma la fantascienza e la fantasy impongono in particolar modo di chiedersi perché si è realizzato un certo mondo e non un altro).

La mia teoria è che la trilogia classica di Star Wars, in quanto costruzione di un mondo immaginario, sia una realizzazione eccezionale, il cui merito però è in un certo senso puramente formale. Come tutti sappiamo, persino il Mereghetti che parla di “sincretismo culturale”, Star Wars è in primo luogo un grandioso calderone, un deposito di immaginari dove convergono i segni e gli stilemi più disparati: le avventure spaziali di flash Gordon, il western (il ranch nel deserto di tatooine), l’immaginario cavalleresco e quello legato alle arti marziali orientali, e poi ancora l’androide di Metropolis, il jazz bar da film noir, il leit motiv wagneriano…
Grazie a questo ricco processo di accumulo e condensazione (non a caso uno dei meccanismi base del lavoro onirico…), ogni personaggio, ambiente e situazione è dotato di una straordinaria carica suggestiva, in grado di attivare un’infinità di rimandi nel repertorio fantastico di ognuno di noi, sfruttando la memoria pregressa come una sorta di cassa di risonanza. Naturalmente l’immaginario non viene riproposto crudo, ma reinventato con grande fantasia, soprattutto visiva.
Ma se il potenziale suggestivo di questo mondo è infinito, infinitamente più bassa – almeno per una persona adulta – ne è la portata cognitiva, ossia la capacità di farci capire la realtà in modo più profondo (funzione essenziale della mitologia).
Possiamo speculare quanto vogliamo sulla rivelazione che chiude la prima trilogia, ma per quanto fascino possa emanare Darth Vader, non è certo lui la figura che mi aiuterà a capire la natura del Male, almeno non nella stessa misura in cui Ulisse mi aiuta a capire la natura dell’intelligenza umana. Né Leila e compagni saranno la mia chiave d’accesso all’idea di Resistenza o la Forza (benché sia una delle idee più geniali del film) a quella dell’energia dell’universo.
La trilogia lavora sul repertorio e sui grandi temi del mito e della favola, trasformandoli con abilità in un grande Spettacolo visivo (SW, insieme al Mago di Oz è il principale riferimento dei testi di sceneggiatura basati su un impianto mitico), ma senza esplorarli. Un mondo dunque, che non è frutto della comprensione dei grandi archetipi, ma della compressione dei tanti immaginari che hanno espresso quegli archetipi in precedenza. Il mezzo è la lotta fra bene e male, il messaggio è la spada laser e il respiro amplificato di Vader.
La profondità non era del resto nelle intenzioni (o nelle corde) di Lucas e Kasdan.

Per tutte queste ragioni parlo di meriti soprattutto formali. Indubbiamente SW ha cambiato il nostro modo di vedere il cinema, ma non quello di vedere il mondo (distinzione che in genere preferisco non fare, ma qui forzo un po’ per essere più didascalico).
Per questo trovo inopportuna la tua esaltazione di Lucas come sciamano che fa emergere i simboli misteriosi del nostro inconscio: per come la vedo io non c’è bisogno di tutta questa mistica: non c’è alcun mistero che SW colga meglio di altri, non c’è alcuna rivelazione da portarsi a casa, ma solo il puro sfarzo del fantastico (che tende a creare significati indefiniti come nell’esperienza musicale, non infiniti come nell’esperienza mistica).

Eliminata la dimensione trascendente, cosa posso dire della tua esaltazione che trovo senz’altro sincera? Per come la vedo io, la “profonda e sopita memoria” di cui parli non è l’Inconscio Collettivo dell’umanità, ma soltanto l’eco della vecchia trilogia. Quindi, semplicemente, una memoria largamente condivisa. Non un’essenza “psicogenetica”, ma il vissuto infantile/adolescenziale di molti di noi (non tutti, c’è persino chi non ha mai visto SW).
In questo senso, il tuo intervento si situa pericolosamente in quell’area “i miei balocchi d’infanzia racchiudono il senso della vita”, per cui la dimensione affettiva del ricordo produce una distorsione del giudizio, socialmente protetta da una forte condivisione collettiva. (genere molto in voga nella generazione che adesso ha più o meno trent’anni; ogni tanto leggiamo sui giornali qualche giovane attore-cantante-scrittore che condisce con iperboli e lacrime la propria preistoria culturale fatta di cartoni giapponesi, musica anni ottanta ecc.)

Alla luce di quanto detto fino adesso, non posso che confermare il mio giudizio poco positivo sulla nuova saga, che tutto sommato continua a sembrarmi frutto di uno spirito ben diverso da quello che aveva animato la prima (basti pensare al fallimento di un personaggio creato in laboratorio come jar jar: l’ingenuità non si compra). La nuova trilogia, con il suo approccio “filologico” volto a spiegare tutto, a tappare i buchi e a fare nomi e cognomi, non fa che dissipare il grandioso capitale immaginativo che la trilogia classica aveva guadagnato a forza di suggestioni (tu stesso parli giustamente di storia che viene prima del mito). Laddove i primi tre film avevano un retroterra culturale virtualmente infinito, i nuovi episodi si appoggiano quasi esclusivamente sui quegli stessi film, cercando di dimostrare che quel mondo può andare avanti da solo (sostituendo la vaghezza dell’epica e quindi del mito, fondato sull’imprecisione della tradizione orale, con la precisione della cronaca, tipica delle saghe fantasy)
Anche per questo ripiegarsi parassitario sui testi precedenti La Vendetta dei Sith è destinato ad appassionare solo gli iniziati, come molti hanno fatto notare, essendo ben lungi dal “rappresentare i significati più profondi” della vita di tutti.



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Tenenbaum

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Da: cagliari (CA)
Inviato: 28-12-2005 17:00  
vietcong ti amo

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GionUein

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Da: taranto (TA)
Inviato: 28-12-2005 17:09  
E comunque resta l'unico episodio con un duello tra spade laser dello stesso colore.

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
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Da: Genova (GE)
Inviato: 28-12-2005 18:07  
quote:
In data 2005-12-28 17:09, GionUein scrive:
E comunque resta l'unico episodio con un duello tra spade laser dello stesso colore.





Il che, dopo il post di Vietcong, non poteva che essere puntualizzato.
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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 28-12-2005 18:10  
quote:
In data 2005-12-28 18:07, Marienbad scrive:
quote:
In data 2005-12-28 17:09, GionUein scrive:
E comunque resta l'unico episodio con un duello tra spade laser dello stesso colore.





Il che, dopo il post di Vietcong, non poteva che essere puntualizzato.




anzi, mi scuso per la manchevolezza

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