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Autore The black Dahlia
PaTbAteMaN

Reg.: 04 Set 2006
Messaggi: 100
Da: Riccione (RN)
Inviato: 02-10-2006 21:30  
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In data 2006-10-02 16:08, Skualo scrive:
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In data 2006-10-02 15:51, PaTbAteMaN scrive:

Di certo posso mettermi nel club delle attese deluse, e probabilmente questo ha influito sulla mia visione dell'opera, ma sei certo che tu dal tuo canto non abbia un adorazione eccessiva per il regista e che quantomeno ti abbia influenzato in questa tua apologia?
Qua ad esempio sembri difendere DePalma regista assoluto e non il DePalma di Black Dalia...



Guarda si cerca sempre di liberarsi da pregiudizi e preconcetti, ma non sempre è facile. Ti rispondo che senz'altro la mia personale idea di De Palma ha influito su ciò che ho scritto, ma ho già detto che mi è impossibile essere obiettivo come vorrei dopo una visione soltanto. Come vedi so dimostrare anche umiltà, qua non esistono critici assoluti d'essai come alcuni affermano. Si discute solo per scambiare opinioni. Chi se la prende, si offende o quant'altro (ammesso che non ci siano offese gratuite e personali) per me puo' anche essere ignorato.

Il De Palma di "The Black Dahlia" l'ho già difeso diversi posts più in alto, poi senti, non è mio scopo far cambiare idea a nessuno.
Non mi sembra di aver fatto nessun apologia. Ho soltanto cercato di argomentare le mie opnioni.




Non voleva essere un attacco tranquillo, lo sfogo generale era qualche messaggio + su, si fa per capire e capirsi e discutere...
Cmq posso anche essere d'accordo su chi affermava che black Dalia anche un film sul cinema. E su quello Depalma non ha fallito affatto, tutt'altro. Ma rimane anche una storia potenzialmente valida adattata per lo schermo in maniera discutibile. Presa a blocchi la storia i personaggi e i loro intrighi sono tutti validissimi, ma sono cuciti insieme con un po' troppa faciloneria. Purtroppo oltre ai significati nascosti e ad alcune chicche registiche veramente interessanti si deve anche guardare la superficie, il senso generale, la mera fabula ed intreccio. Che sono a mio parere gestite male a livello proprio di sceneggiatura, come si diceva sopra, e forse anche in fase di montaggio si poteva fare di +. Poi il doppiaggio italiano ha dato la stoccata finale, ma non posso farne una colpa a chi il film l'ha girato, scritto o interpretato.

_________________
Pat Bateman

Your own Penthotal Jesus

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 02-10-2006 21:33  
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In data 2006-10-02 20:45, stefano76 scrive:
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In data 2006-10-02 14:10, AlZayd scrive:
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In data 2006-10-02 14:05, stefano76 scrive:
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In data 2006-10-02 14:03, AlZayd scrive:
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In data 2006-10-02 13:48, stefano76 scrive:
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In data 2006-10-02 13:42, AlZayd scrive:
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In data 2006-10-02 13:24, stefano76 scrive:

Dio Mio, mi sembra di aver già scritto abbastanza su questo...Ma sapete cos'è una sceneggiatura?




Certamente no. Ma neanche tu hai mai visto Il falcone maltese di Huston o il Grande sonno di Hawks, altrimenti non parleresti così. La sceneggiatura non necessariamente deve metterci in bocca significati precotti , scontati, univoci. Un regista immaginifico da per scontato che anche il suo pubblico lo sia...




Per risponderti dovrei ripetere cose che ho già scritto a più riprese. Crdo che il mio pensiero non sia così difficile da capire.

D'altronde discutere (se così si può parlare riguardo al vostro modo di discutere) in 10 contro 1 è poco piacevole. Anche perchè finora ho ricevuto più insulti e commenti da asilo nido (le tue recensioni fanno schifo, gnè gnè) che altro. Siete calcificati nelle vostre convinzioni, e chi non è d'accordo con voi è un idiota che non conosce De Palma, non ha mai visto il grande sonno eccetera. Io di solito sono abituato ad essere più aperto verso gli altri, ma in questa discussione ho trovato solo una chiusura pazzesca.

Detto questo mi ritiro e vi lascio il campo. Continuate pure a compiacervi tra voi e appena arriva qualcuno che dirà che questo film non è poi così bello, trattatelo come avete trattato me e l'altro (che secondo Tristam non capisce niente di cinema perchè guarda i film su SKY).






Rilancio: hai mai visto Il falcone maltese di Huston o il Grande sonno di Hawks? Tutto il resto è noia...




Non li ho mai visti, ma non credo che questo possa impedirmi di giudicare una sceneggiatura buona o non buona, ne credo che per te averli visti costituisca un fattore che ti rende detentore della verità assoluta.




Intuivo. Allora vedili e poi torna, accompagnato dai genitori...
Senza quesro "retroterra" (daba, non dico beckground.., che non è semplice nozionismo, ma conoscenza dei linguaggi), non puoi sapere di cosa parli. A proposito di sceneggiature incomprensibili, dense e fitte, ecc... dove però trionfa il CIMEMA!




Ma li vedrò senza dubbio, tuttavia sono piuttosto certo che la visione di questi film non mi farà cambiare idea sulla sceneggiatura
de La Dalia, perchè qui non si tratta di conoscere o meno determinati film, ma di rendersi conto che la sceneggiatura de La Dalia fa cacare!




Sono assolutamente certo che non capiresti manco quelli. Qui si tratta e come di conoscere, da cinefilo, da semplice appassionato, se non proprio da "critico" (e tu non sei nessuna di questre tre cose, spettatore deomenicale, ecco, yes okei!) la storia del cinema, dei linguaggi, ecc, tanto per potersi dare una orientata. Ma che te lo dico affare così seriamente, quando vacilli immanintenemtemente colla mente mentre attrespolato sulla tazza caghi in instabile postura sull'oggetto della tua abissale ignoranza e presunzione?

Naturalmente si scherza... e poi il topic è già andato abbondantemente a puttane.


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stefano76

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 191
Da: Milano (MI)
Inviato: 02-10-2006 21:35  
Guarda se qui c'è un presuntuoso, quello di sicuro non sono io...

Saluti. Ah, naturalmente si scherza.
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Redattore e moderatore di FILMSCOOP.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 02-10-2006 22:18  
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In data 2006-10-02 21:30, PaTbAteMaN scrive:

Cmq posso anche essere d'accordo su chi affermava che black Dalia anche un film sul cinema. E su quello Depalma non ha fallito affatto, tutt'altro.



Se muà! Ecco dai, forse riusciamo a far riprendere quota al topic se ci concentrassimo un po' di più significati più intriganti e veri, che sono poi quelli più nascosti.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 02-10-2006 22:20  
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In data 2006-10-02 21:35, stefano76 scrive:

Saluti. Ah, naturalmente si scherza.



Guarda che non mi offendo mica se mi saluti, anzi, vedi un po'.., mo va a finire che ricambio!
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 03-10-2006 03:30  
Scusa?

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-10-2006 08:39  
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In data 2006-10-02 19:37, bunch311 scrive:
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In data 2006-10-02 14:55, gatsby scrive:
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In data 2006-10-02 14:50, bunch311 scrive:
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In data 2006-10-02 14:39, gatsby scrive:
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In data 2006-10-02 14:34, bunch311 scrive:
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In data 2006-10-02 14:32, gatsby scrive:
In collateral c'è un rimescolamento del poliziesco. E allora?
Preferivi un l'uomo hce non c'era 2?
Rimaniamo al film, perchè se si incominciano a citare altri film solo per genere non arriviamo da nessuna parte. Ho fatto dlele domande prima, se ti va rispondi.


ho fatto l'esempio de l'uomo che non c'era per evidenziare un uso sensato di forme metalinguistiche.ma che cosa c'è da rispondere alle tue domande?



non lo so, delle risposte magari...
Mi sembra l'unico modo per arrivare alla compresnione di cosa pià o meno sia questo film dal punto di vista della sceneggiatura (nocciolo che dePalma poi riprende registicamente alla grande). Sono comunque più rivolte a Stefano che a te, però porva a scriverle, e cerca di vedere se trovi un filo logico al tutto.


per me il problema della sceneggiatura è che cerca di far roteare tutto e di legare ogni cosa in un perfetto mosaico e non ci riesce.



mi dici quale è per te questo tutto? cosa voglia rappresnetare il mosaico?


lo sai qual è il problema?che io e te possiamo parlare di qualsiasi cosa e non ci capiremo mai perchè tu pensi che io sono un idiota e io ti stimo allo stesso modo,quindi evitiamo di inzozzare i topic con le nostre fregnacce



no, invece davvero non penso mai questo, nè di te, nè di nessun altro. Mi piace parlare di cienma, non offendere.E se pongo domande o mi impegno a scrivere a te o ad altri, è perchè mi piace farlo, e penso che ci sia modo e tempo per arrivare ad una visione comune delle cose.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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stefano76

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 191
Da: Milano (MI)
Inviato: 03-10-2006 09:39  
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In data 2006-10-03 03:04, Tristam scrive:
Qunati anni ha De Palma? Da quanti anni lavora dietro la macchina da presa... Da quanto tempo il suo cinema si costruisce film dopo film, sequenza dopo sequenza. Soluzioni adattabile e adattate in quel gioco metonimico dove la parte sta per il tutto. Quanto tempo è servito per sbagliare, cercare, e ritrovare una strada che fosse un cinema.
Un suo cinema.
E quante passioni si sono consumate nella messa in scena, nell'uso della macchina da presa come mezzo per arrivare a dire di cinema, fare cinema prima ancora di fare cinema con l'inquadratura.

Perchè se il cinema di De Palma si costruisce nell'occhio di chi guarda, questo è già fatto ancora prima che De Palma dica "Azione!". E non è quindi dallo "Stop" che si segna l'inizio del suo fare che passa poi attraverso la trasformazione della materia grezza attraverso la significanza del montaggio.

La scaturigine cinematografica è da ricercarsi nelle idee ancor prima che nella pratica.
Pratica che è la superficie malleabile di una forma più ampia che come in Godard risale fino all'uomo, alla sua cultura e alla sua intenzione e modalità di esprimersi. Fare cinema ancora prima di fare cinema, come la critica per la nouvelle vague.
Questa rientranza dal fare si appoggia su una morale, riguarda l’azione, il fare in relazione "all’idea che si ha del bene e del male".

E' quindi una scelta di campo quella che origina nel 'pre-cinema' di De Palma. E il cinema è l'azione della trasformazione. Trasfomare se stessi in relazione al mondo che ci circonda... attraverso il linguaggio, strumento di luce che si ritaglia angoli di bagliori nel nero dei simboli.

Da quanti anni De Palma parla, ci parla, si parla.
Da quanto porta avanti se stesso attraverso le immagini, da quanto si lancia nella significanza. La sua stessa maniacalità spesso manifesta in ricostruzioni personali dei capolavori amati, dei metodi rivoluzionari che sono pietre miliari della sua stessa esperienza diretta, non è sfociata nella volontà di ricalcare un cinema già vissuto.
Non ha significato morte, perchè riscoperta e applicazione, come ha invece preteso, cercato e voluto Van Sant nell'autodistruttivo esperimento di essere Hitchcock (da allora non è un caso che il suo cinema ha significato morte, distruzione e spaesamento e Last days ne è il supremo esempio), ma si è sempre tenuto un passo in dietro.
Non ha occupato un varco già preso, ne ho solo modificato il passaggio cui attraverso questo varco accade. Ne ha filtrato la luce reimprimendola a modo suo, facendo critica prima e poi cinema e legando i suoi film ad una morale precisa e quindi ad uno suo stile indelebile.

Ma nessuno (forse solo gli Straub) ripeterebbe all'infinito il concetto espresso con efficacia e meraviglia. Al contrario ne riprenderebbe i toni, gli entusiasmi e passerebbe a ciò che le implicazioni di un'idea fattasi materia verrebbero a crearsi.
E questo è precisamente il lavoro e il processo di De Palma.
Ama, guarda, propone, segna e riprende, aggiungendo, rielaborando se stesso attraverso il suo cinema e il cinema che ama. Il risultato di questa commistione di intenzioni e risultati lo ha portato da film in film a generare percorsi evolutivi impazziti, mai completamente esauriti e che si sono radicati intorno ad un pretesto necessario e iconografico: una storia da raccontare. Ma solo la sua struttura. Non la sua estensione fatta, finita e completa.

Ed ecco perchè ogni sceneggiatura di De Palma è solo l'ossatura su cui si radicano tendini, muscoli, lacerti fibrosi, vene e liquidi. Ed ecco perchè analizzare e bloccarsi su ciò che serve solo da pretesto iconografico è mancare in pieno il film. Perchè sarebbe come criticare una forma (che non è la regia) e non ciò che contiene (che non è la sceneggiatura).
Ed ecco perchè De Palma non è la sua regia. Non è la fattura delle immagini, è ciò che la scelta di queste inquadrature legate assieme e poggiate su una struttura semplice e basilare (che non necessita di specializzazione o costruzione particolare) segna nel suo essere. Perchè già essere vuol dire aver eliminato tutte le altre possibili possibilità di essere.

Il cinema di De Palma è una scelta, prima ancora che materia. E poi è una materia riflesso di una scelta. E' una metafisica doppiamente incarnata. Sia a livello morale (scelta tra ciò che è bene e ciò che è male), sia a livello fisico.
La Dalia Nera è il gran finale di questo lunghissimo processo che ha subito e subisce continui cambiamenti e che ripete e ripropone la figura stessa di De Palma, in quanto il suo cinema non può slegarsi da lui stesso.
E' il cinema come espressione di sè. E' il cinema che scatta nel suo farsi e non nel suo scriversi... proprio perchè nel suo scriversi (nella sua sceneggiatura) la risoluzione è evitata, protratta e prolungata in un altrove successivo, e allo stesso tempo è già nell'idea (quindi è prima della sceneggiatura).

Il cinema di De Palma non scatta nella perfezione e nella pianificazione preordinata, ma esattamente nella sua immaginificazione.
Questo ultimo film è l'emblema di un'espansione dell'immagine oltre il bordo del campo.
E' una dilatazione verso il cinema che viene prima e allo stesso tempo è un cinema che porta in sè la sensazione fisica di un bloccaggio. La Dalia Nera è quindi una superficie tesa che si infiltra come un liquido negli interstizi e gela formando un monolite compatto e inscalfibile. E' un quadro non fruibile a colpo d'occhio, un quadro che schiaccia verso il basso e permette di essere indagato, dove lo sguardo di chi assiste segue l'occhio ubiquo dello stesso De Palma, cercando, perdendosi e vivendo quella sensazione di impossibilità di visione totale e allo stesso tempo una benefica e salvifiva chiusura fisica: i bordi sframgiati del campo che segnano, fermano e vanno oltre.

La potenza visiva di questo film non è certo dovuta ad Ellroy o alla sceneggiatura che De Palma ha utilizzato. Scaturisce esattamente da questa volontà di dire e fare, di appropriarsi di una conoscenza, di un'ossatura per potersi parlare.
La montagna offre appigli, ha le sue asperità e trappole, ma è lo scalatore a compiere l'impresa.

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Una minchia/sapida

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 03-10-2006 alle 03:11 ]



Non c'è una sola frase chiara in questo inutile pistolotto. Se vuoi ergerti a critico, prima ti conviene sciaquarti la bocca e imparare a esprimere il tuo pensiero con chiarezza!
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Inviato: 03-10-2006 09:46  
sob! vuol dire che non potrò mai lavorare a film scub?
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stefano76

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Inviato: 03-10-2006 09:48  
quote:
In data 2006-10-03 09:46, Tristam scrive:
sob! vuol dire che non potrò mai lavorare a film scub?




Ehm mi sa di no...Peccato, perchè paghiamo profumatamente!
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Inviato: 03-10-2006 09:55  
No dai... aspetta com'era?
Ma io scrivo sin da bambino, mi piace scrivere di cinema, e poi sono bravo a scrivere recensioni...

Guarda, non pagano nemmeno per scrivere libri. Cineforum ti dà 25 euro a cartella. E filmup poco meno a recensione. Figurarsi Film scoop.
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Inviato: 03-10-2006 09:56  
quote:
In data 2006-10-03 09:55, Tristam scrive:
No dai... aspetta com'era?
Ma io scrivo sin da bambino, mi piace scrivere di cinema, e poi sono bravo a scrivere recensioni...

Guarda, non pagano nemmeno per scrivere libri. Cineforum ti dà 25 euro a cartella. E filmup poco meno a recensione. Figurarsi Film scoop.




Ah perchè ci hai creduto?.......
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Inviato: 03-10-2006 09:57  
Per un momento si! Ma poi ho pensato... se ci dovessi lavorare io non ci sareste più voi. Mi sarebbe spiaciuto togliere dei soldi profumati a così tante bocche...
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quote:
In data 2006-10-03 09:57, Tristam scrive:
Per un momento si! Ma poi ho pensato... se ci dovessi lavorare io non ci sareste più voi. Mi sarebbe spiaciuto togliere dei soldi profumati a così tante bocche...




Magari prima o poi avrò modo di leggere le tue cazzate su qualche libro di cinema?
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