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Autore La finestra sul cortile
naly01

Reg.: 26 Nov 2001
Messaggi: 2248
Da: Rignano Sull'Arno (FI)
Inviato: 30-07-2004 23:39  

Uno dei film di Hitchcock che preferisco. La finestra sul cortile è uno dei suoi thriller più riusciti, completo e complesso. Una sceneggiatura senza difetti, piena di ispirazioni e carica di umorismo, impreziosita da dialoghi piacevoli e deliziosi che si rendono sempre stimolanti. Il ritmo non perde mai vita, tutto scorre con gran facilità e nel film non ci sono mai momenti incresciosi o stancanti, tenendo sempre alto il tono di mistero e ironia. Pur essendo essenzialmente un thriller, La finestra sul cortile narra però anche di una storia d'amore, quella tra Jeff e Lisa, due innamorati che non potrebbero essere più diversi tra loro. Ma amare è anche cambiare, afferma Lisa, per amore si è disposti a fare tutto, anche a cambiare la propria natura pur di vivere un'intera vita con la persona che si ama. La storia d'amore va di pari passo con la soluzione del caso: più esso diventa intricato, più Jeff e Lisa imparano ad accettarsi e ad amarsi senza difficoltà. Il film si apre come se fossimo in un teatro, le tende, ovvero il sipario, si alzano dando vita a quello che diventerà un vero e proprio spettacolo di segreti ed eventi imprevedibili. Jeff osserva un uomo sposato, lo segue, lo cerca, s'insospettisce quando la moglie scompare improvvisamente. Ecco quello che lui aspettava da tempo: un evento che cambiasse la monotonia delle sue noiose giornate. Un mistero da risolvere. Ma non è solo la sfera del thriller a convincere della bellezza di questo film. Perché La finestra sul cortile è soprattutto un film sul cinema. L'identificazione dello spettatore in Jeff è totale. Come lui, anche noi siamo inchiodati in una poltrona, impossibilitati dall'alzarsi e dall'intervenire nella storia, entrambi siamo spettatori di un mistero insolvibile. Jeff abbandona la vita reale e concentra tutto sé stesso nell'osservare il mondo fuori dalla sua finestra, lo schermo di un cinema, facendosi coinvolgere fino all'eccesso, proprio come noi spettatori. Tra le sequenze memorabili, da citare sicuramente il momento in cui Torvald tenta di aggredire Lisa. E' l'apice dell'identificazione: noi come Jeff, siamo impietriti da quello che vediamo, frustrati nell'incapacità di poter cambiare la situazione, completamente sopraffatti dall'angoscia. Hitchcock è un maestro del thriller, e qui scandaglia scene impressionanti per la suspence e l'inquietudine che esprimono (l'arrivo di Torvald nell'appartamento di Jeff). Un film sul cinema, un film thriller, un film d'amore. La finestra sul cortile è tutto e niente. E il finale non può non essere come l'inizio: un cortile, i suoi abitanti, la vita di tutti i giorni. Jeff e Lisa finalmente insieme, forse più felici. Tutto è stato visto. Cala il sipario, lo spettacolo è finito.

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Sono impossibile da dimenticare
e difficile da ricordare.


IOMA 2007

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 15-10-2006 16:31  
LA FINESTRA SUL CORTILE di Alfred Hitchcock 1954 (lo spettatore che guarda ovvero peeping Tom)

“La deve sposare!!”
”La paga molto?”

Uno dei film che stimolano diversi livelli di lettura, che hanno gettato il seme per altri filoni cinematografici non necessariamente thriller, una opera insomma germinale, costruita con una cura maniacale del particolare. La trama sembra banale, ma ricordiamoci che è il 1954, ed è davvero un azzardo basare la narrazione prendendo come perno il punto di vista dell’azzoppato James Stewart, immobilizzato e quasi costretto (ma non troppo) a subire lo spettacolo che i suoi occhi (e il suo binocolo) registrano di notte e di giorno su tanti piccoli set cinematografici delimitati da finestre e balconi.. Il megaminimondo del vicinato si offre alla sua contemplazione e l’occhio non resiste alla tentazione di violare quelle intimità segrete, quelle monadi nascoste nel retrobottega dell’anima. E’ solo osservando gli altri che capiamo meglio noi stessi. E un appassionante indagine investigativa su un presunto omicidio (cui si crede di avere assistito) diventa un mezzo per trasformare l’immobilità fisica nella mobilità di pensiero. E questa eccitazione crescente coinvolge l’eterna fidanzata di James Stewart, una stupenda e sofisticata Grace Kelly (esaltata da un primo piano diventato leggenda, mentre si china a baciare il nostro James) e la domestica Thelma Ritter che oltre alle speculazioni investigative si lasciano andare al brivido di un impresa rischiosa (entrare dentro la casa del presunto assassino). Un primo livello di lettura potrebbe essere questo: l’immobilità di James Stewart si trasforma in azione grazie al messaggero Grace Kelly, che esegue gli ordini del suo capo suscitandone ammirazione. Il nostro fotografo con la gamba ingessata che è lontano dal mondo patinato della principessa triste, lascia per il momento la sua caccia grossa alla Hemingway (e un erratico vagabondare per il mondo) e sembra immergersi in questa imitation of life che lo rende protagonista e Dio modificatore di destini. Finalmente sorride quando vede la propria amata godere anche lei dello spettacolo.
Ma il secondo livello di lettura, con velenoso riferimento allo spettatore cinematografico, potrebbe essere: siamo tutti un po’ guardoni. Ovvero messi nelle condizioni giuste, costretti in un estate torrida alla invalidità fisica (e all’impotenza), ci sollazziamo non ritraendo lo sguardo indiscreto dalla ballerina che si contorce e si piega a novanta gradi proprio davanti ai nostri occhi, alla coppia che passa tutto il giorno a letto ma non certo a dormire, al Cuore Solitario che cerca negli uomini consolazione ma diventa soltanto una facile preda sessuale, alla coppia che litiga continuamente anche sotto la pioggia battente, al pianista artista che ride con gli amici ma poi ubriaco nella solitudine dell’ebbrezza alcolica ha un disperato gesto rivelatore (e in questo appartamento, non a caso, fa capolino il grande Hitch), a Raymond Burr che assiste la moglie malata ma che è sospettato di uxoricidio. Solo la morte di un cagnolino rende queste celle a compartimenti stagno, per un momento comunicanti, e l’urlo di dolore della padrona del cane sulla insensibilità e aridità del vicinato è un perfetto atto d’accusa alla indifferenza e apatia che ci rinchiude nelle nostre piccole monadi, a difesa del nostro patetico giardinetto. Quindi non solo guardoni ma indifferenti e passivi di fronte alla sofferenza altrui.

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True love waits...

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 15-10-2006 16:32  
Ma c’è un terzo livello di lettura, ed è il più sottile. La domanda segreta (e nascosta) che si pone Hitchcock è: esiste il vero amore? Che in fondo è la stessa domanda che si pone James Stewart quando le labbra di Grace Kelly si avvicinano pericolosamente. Tra due persone c’è sempre qualcuno che ama di più: qui sembrerebbe proprio la nostra principessa bionda. Ma il finale cinico, con Grace Kelly che passa rapidamente dal libro di avventure alla rivista patinata, approfittando del riposo del guerriero Jimmy, capovolge l’assegnazione dei ruoli e lascia intravedere l’ombra di un silenzioso tradimento. L’asimmetria del rapporto d’amore trova la migliore rappresentazione in tanti piccoli segmenti che, a voler essere arditi, potrebbero significare le diverse fasi nella vita di una persona: si può partire dalla leggerezza di vivere di una spensierata ballerina, alla solitudine meditabonda dell’artista, al fuoco della passione di un amore che ha tempo solo per sé stesso, alla coppia alle prese con il figlio cagnolino (notate l’assenza di bambini nel condominio, non è casuale), ai litigi di una coppia che vede spegnersi quegli ultimi fuochi, per arrivare di nuovo alla solitudine di una donna ormai attempata che crede di avere perso l’ultima occasione (ma l’arte la salverà dal suicidio), per concludere con la malattia e con la morte della coppia anziana protagonista degli sguardi del fotografo, in un circolo che sembra chiudere la storia dell’umanità. Abbiamo visto tutto il ciclo della vita davanti ai nostri occhi: nascita copula morte. Ha ancora senso l’amore?


Uno dei film preferiti dal Maestro, a parte le anonime musiche.
Tutto il fatidico condominio è stato ricostruito in studio, con grandi problemi di caldo e di illuminazione soprattutto nei piani superiori. Lunghi piani sequenza che partono da fuori per poi ritornare all’interno dell’appartamento di James Stewart per ricordare che quello è il suo punto di vista. Ottimo esempio di film che parla attraverso le espressioni facciali di chi assiste allo spettacolo e non ha bisogno di troppe parole. A volte è più facile osservare la vita dallo specchietto retrovisore che affrontarla direttamente.
Insomma James Stewart siamo noi.



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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 15-10-2006 16:32  


PEEPING TOM

Careful not to fall
Have to climb your wall
'Cause you're the one who makes me feel much taller than you are
I'm just a peeping tom
On my own for far too long
Problems with the booze
Nothing left to lose
I'm weightless
I'm bare
I'm faithless
I'm scared
The face that fills the hole
Stole my broken soul
One that makes me seem to feel much taller than you are
I'm just a peeping tom
On my own for far too long
Troubles with the gear
Nothing left to fear
I'm weightless
I'm bare
I'm faithless
I'm scared
I'm weightless
I'm bare
I'm faithless
I'm scared
With every bet I lost
And every trick I tossed
You're still the one
Who makes me feel much taller than you are
I'm just a peeping tom
On my own for far too long
Problems with the booze
Nothing left to lose
I'm weightless
I'm bare
I'm faithless
I'm scared



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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 15-10-2006 16:42  
quote:
In data 2003-04-15 10:35, gatsby scrive:
I dialoghi della prima parte del film ,e cioà quelli intrattenuti coll'infermiera e poi con Gene kelly


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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 15-10-2006 16:47  
quote:
In data 2006-10-15 16:42, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2003-04-15 10:35, gatsby scrive:
I dialoghi della prima parte del film ,e cioà quelli intrattenuti coll'infermiera e poi con Gene kelly









Dai sei davvero bastardo, è un lapsus freudiano.
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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 15-10-2006 16:55  
sì vabbè ma come si fa a parlare de La finestra sul cortile?
basta guardarlo.
basta guardare il sipario... pardon, le tapparelle... che aprono e chiudono il film.
basta guardare la censura, ma anche l'ellissi, sulla finestra della coppia di novelli sposi.
basta guardare l'effetto K stampato in faccia a Stewart per tutto il film.
basta guardare come (non)cambia il punto di vista.
basta guardare come Stewart sia lo specchio dello spettatore impotente nel momento di suspense.
basta guardare come Stewart utillizzi la luce per difendersi.
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 15-10-2006 17:23  
Però dietro l'immaginario filmico di Peeping Tom, creato, anzi, "esplicitato", da M. Powell (non parlo di quello letterario, anzi, "leggendario"), si cela il voyeurismo clinico, la vera follia, la paranoia omicido-maniacale, non ciò che in fondo appartiene un po' a tutti noi, persone "normali".

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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 15-10-2006 alle 17:24 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 15-10-2006 17:33  
quote:
In data 2006-10-15 16:55, sandrix81 scrive:
sì vabbè ma come si fa a parlare de La finestra sul cortile?
basta guardarlo.
basta guardare il sipario... pardon, le tapparelle... che aprono e chiudono il film.
basta guardare la censura, ma anche l'ellissi, sulla finestra della coppia di novelli sposi.
basta guardare l'effetto K stampato in faccia a Stewart per tutto il film.
basta guardare come (non)cambia il punto di vista.
basta guardare come Stewart sia lo specchio dello spettatore impotente nel momento di suspense.
basta guardare come Stewart utillizzi la luce per difendersi.




Qui ti devo proprio applaudire!


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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 15-10-2006 18:49  
più che altro il film è tutto allusioni sessuali, a partire dalla gamba ingessata. Una grande sinfonia epica sull'impotenza e sul voyeurismo, condizioni che richiamano anche la posizione dello spettatore cinematografico...
Che perverso Hitchcock!

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 15-10-2006 18:59  
quote:
In data 2006-10-15 17:23, AlZayd scrive:
Però dietro l'immaginario filmico di Peeping Tom, creato, anzi, "esplicitato", da M. Powell (non parlo di quello letterario, anzi, "leggendario"), si cela il voyeurismo clinico, la vera follia, la paranoia omicido-maniacale, non ciò che in fondo appartiene un po' a tutti noi, persone "normali".

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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 15-10-2006 alle 17:24 ]


A proposito di questo mi ricordo una discussione, su altri lidi, che verteva sullo sguardo voyeur del cinema e tirava in ballo peeping tom... e in cui le nostre idee divergevano completamente, però che civiltà e rispetto!
me lo vado a rileggere!
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 15-10-2006 19:03  
quote:
In data 2006-10-15 18:49, mescal scrive:
più che altro il film è tutto allusioni sessuali, a partire dalla gamba ingessata ... Che perverso Hitchcock!



Questa "posizione" mi mancava.., ma Mescal, sei proprio uno zozzone.., altro che Hitch!

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 15-10-2006 19:06  
quote:
In data 2006-10-15 19:05, AlZayd scrive:
quote:
In data 2006-10-15 18:59, Tristam scrive:
quote:
In data 2006-10-15 17:23, AlZayd scrive:
Però dietro l'immaginario filmico di Peeping Tom, creato, anzi, "esplicitato", da M. Powell (non parlo di quello letterario, anzi, "leggendario"), si cela il voyeurismo clinico, la vera follia, la paranoia omicido-maniacale, non ciò che in fondo appartiene un po' a tutti noi, persone "normali".

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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 15-10-2006 alle 17:24 ]


A proposito di questo mi ricordo una discussione, su altri lidi, che verteva sullo sguardo voyeur del cinema e tirava in ballo peeping tom... e in cui le nostre idee divergevano completamente, però che civiltà e rispetto!
me lo vado a rileggere!




E anche affetto... Gran bella discussione, Mattia! Divergevamo? solo in parte... poi rileggo anch'io.



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penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 15-10-2006 19:06  
quote:
In data 2006-10-15 18:49, mescal scrive:
più che altro il film è tutto allusioni sessuali, a partire dalla gamba ingessata. Una grande sinfonia epica sull'impotenza e sul voyeurismo, condizioni che richiamano anche la posizione dello spettatore cinematografico...
Che perverso Hitchcock!

Freud può davvero fare molto male. Spesso può indurre indesiderate manifestazioni di psicologia "bracciantile".
Si consiglia una massiccia somministrazione di Lacan.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 15-10-2006 20:06  
Che i film di Hitchcock siano pieni di allusioni al sesso è vero, che questa sia la sola chiave per interpretarli no.

Truffaut diceva che Hitchcock girava le scene d'amore come scene d'omicidio e viceversa, ciò è senz'altro vero per La finestra sul cortile : pensate alla prima apparizione di Grace Kelly, quell'ombra che si allunga sul volto addormentato di Stewart sembra alquanto minacciosa....poi scopriamoil volto di Grace in primo piano e il bacio finale, non ricordo una scena d'amore più eccitante di questa.

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