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Proposta di R.C. più film italiani per legge |
Valshar160
Reg.: 18 Gen 2007 Messaggi: 70 Da: Pisa (PI)
| Inviato: 24-01-2007 17:57 |
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quote: In data 2007-01-24 16:34, eltonjohn scrive:
Anche Stedeaz ha detto una cosa saggia,il cinema in Italia lo fanno sempre gli stessi e stanno facendo in modo che a continuare l'opera siano figli,nipoti,cugini,cognati,amici di famiglia ,di partito e così via.Se adesso ci tolgono anche gli americani che cazzo guardiamo?
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Semplice la risposta .... Staremo in casa a vedere le fiction della rai -_-
[ Questo messaggio è stato modificato da: Valshar160 il 24-01-2007 alle 17:59 ] |
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quentin84
Reg.: 20 Lug 2006 Messaggi: 3011 Da: agliana (PT)
| Inviato: 24-01-2007 18:20 |
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Elton invece di lamentarti che la cultura è in mano agli intellettuali di sinistra chiediti come mai la destra italiana,dal punto di vista della cultura popolare, non è riuscita a esprimere niente di meglio del Bagaglino.
Passando al cinema, credo che l'Italia dovrebbe produrre film che parlino del nostro presente (in Italia e nel mondo) senza essere provinciali, ma con un afflato universale.
I soliti ignoti e Il Sorpasso erano film italiani sulla realtà italiana, ma erano anche universali perchè raccontavano la povertà, i maldestri tentativi di uscirne (I soliti ignoti), la spavalderia e la timidezza, la voglia di non crescere mai e il timore di aprirsi (Il Sorpasso) e il fatto che l'abbiano raccontato col registro della commedia li rende ancor più incisivi.
Poi c'è il sublime Federico Fellini che ha vinto l'Oscar con Amarcord, un film che parlava di una realtà addirittura locale (la Rimini degli anni Trenta), ma mai in maniera becera e provinciale (del resto era così anche con I Vitelloni).
Oggi sembra che il cinema italiano abbia perso la capacità di parlare dell'Italia e ,al tempo stesso, farsi capire anche all'estero.
[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 24-01-2007 alle 18:21 ] |
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dan880
Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 24-01-2007 18:37 |
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il fatto è che appunto stiamo parlando di attori, film e registi unici che hanno reso unico il cinema italiano.
persone che hanno avuto una bravura e una intelligenza artistica non comune nel saper raccontare gli italiani e la storia sociale di questo Paese.
se fosse per me farei riempire le sale e le televisioni con tutti i film del cinema italiano di sordi, tognazzi, gassman e quelli diretti da monicelli, risi, scola, fellini.
su questo cinema devono scervellarsi i produttori per modificare quello di oggi: anzichè decidere quanti cellulari tim far zoomare dalla cinepresa.
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 24-01-2007 18:46 |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 24-01-2007 19:36 |
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quote: In data 2007-01-24 15:20, eltonjohn scrive:
Il filtro della sinistra passa da sempre al setaccio la produzione cinematografica italiana,Zeffirelli, molto poco amato a sinistra come ben sai, da sempre realizza i suoi film con la collaborazione di anglo americani poichè continuamente boicottato in patria.
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Potrebbe anche darsi che sia Zeffirelli ad adiare la sinistra, con la sua ripugnante arroganza, il suo servilismo berlusconesco, allorchè si è recentemente, tra l'altro, reso odioso prototagonista durante la vicenda di quella faraonica, immorale, messinscena dell'Aida rappresentata alla Scala di Milano, contestata da tutta la gente di buon senso, di desta e di sinistra, rispondendo a chi lo intervistava e gli faceva notare che con tutti i problemi che abbiamo nella Nazione (occupazione, previdenza ,malasanità, ecc, ecc, ecc,), uno spreco di denaro ANCHE pubblico del genere (dove però il pubblico era esclusivamente jet set, hight society...) era a dir poco inopportuno: "e che male c'è ad essere ricchi?"
A parte il fatto che come regista fa semplicemnete schifo e che dal 2001, dopo Callas Forever, film di imbarazzante mediocrità, come il penultimo the col mussolino, normalmente distribuito nelle sale (dovremmo semmai indignarci per l'ostracismo riservato a un buonissimo film come Saimir di Francesco Munzi - ma i casi sono molteplici) non ha girato nulla.
Non entro nello specifico dell'argomento in questione, non prima di aver ben valutato il provvedimendo, ma sono intanto in linea di principio con Quentin: "Le norme Antitrust sono sacrosante perchè impediscono la formazione di monopoli.", ed aggiungo, magari è stato già detto, che basta leggere la programmazione delle sale per accorgersi di come il cinema americano detti legge, perpetui la sua dittatura, accaparrandosi i mejo posti, in termini anche numerici, a discapito di tanto buon cinema che resta sommerso, europeo o di altre latitudini terrestri. Ed è una vergogna, una cosa che fa male al cinema. |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 24-01-2007 19:46 |
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quote: In data 2007-01-24 18:46, gatsby scrive:
è una cosa talmente stupida, contraria all'idea stessa del cinema, così come del mercato
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Il cinema, come tutte le arti, ha bisogno del mercato, ma non del mercimonio, del cartello, della mercatura. Ha bisogno di una giusta ed adeguata, politica culturale, che vada anche coraggiosamente, impopolarmente, contro le leggi di mercato spregiudicate e speculative. Non so se questo provvedimento corrisponde a ciò, ma la mia ipotesi vale come principio. Inalienabile dal mio punto di vista.
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 24-01-2007 19:55 |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 24-01-2007 20:01 |
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quote: In data 2007-01-24 18:20, quentin84 scrive:
Elton invece di lamentarti che la cultura è in mano agli intellettuali di sinistra chiediti come mai la destra italiana,dal punto di vista della cultura popolare, non è riuscita a esprimere niente di meglio del Bagaglino.
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Concordo! Pur con tutte le critiche che potremmo agevolmente rivolgere a una certa politica culturale di sinistra affatto demagogica...
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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RICHMOND
Reg.: 03 Mag 2003 Messaggi: 13089 Da: genova (GE)
| Inviato: 24-01-2007 20:03 |
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quote: In data 2007-01-24 18:20, quentin84 scrive:
Elton invece di lamentarti che la cultura è in mano agli intellettuali di sinistra chiediti come mai la destra italiana,dal punto di vista della cultura popolare, non è riuscita a esprimere niente di meglio del Bagaglino.
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Non mi sento il difensore della destra italiana e, per eviatre scomode evoluzioni dell'agomento trattato, neppure l'accusatore della sinistra. Vero è, però, che siamo di fronte ad unprogetto di legge che fa rabbrividire. E, dato che si continua a parlare di politica, colgo l'occasione per ricotrdare solo un prodotto della destra italiana (prima letteraria e poi cinematigrafica): Don Camillo. Personalmente apprezzo questo personaggio non perchè lo consideri politicizzato, ma più d'una volta si è ritenuto che "Don Camillo" fosse un subdolo strumento della destra per dare addosso ai comunisti. beh....non mi sento di paragonarlo affatto al Bagaglino. Anzi, dirò di più: per quanto mi riguarda, politica o meno, è uno dei migliori prodotti cinematografici italiani di tutti i tempi, sotto ogni punto di vista; roba che probabilmente non vedremo mai più.
Se poi vogliamo andare oltre nel discorso, dirò: a volte, se si ha la consapevolezza di non avere le capacità di intrattenere il popolo con dei bei film o dei buoni modelli culturali che siano in grado di rispecchiare anche l'ideologia politica, è meglio evitare di prendere qualunque iniziativa,e limitarsi ad un "Bagaglino" senza troppe pretese. Dicevo...meglio quello si. Meglio che sfornare film dal contenuto politico e dall'intento di indottrinare gli italiani. Della serie: meglio stare zitti e dare l'impressione di essere stupidi, che aprire bocca e togliere ogni dubbio. Non so se mi spiego.
_________________ L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post. |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 24-01-2007 20:08 |
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quote: In data 2007-01-24 19:55, gatsby scrive:
ti dico uno dei tanti paradossi, per rimanere all'ambito artistico, di questa proposta.
Se gli americani fossero costretti a limitare la distribuzione di propri film qui da noi, secondo te si salverebbe un Pirati dei caraibi o Una storia americana?
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Vorresti forse ipotizzare, in maniera opportuna e con acume, e dico sul serio, che a fronte di una eventuale limitazione poi ci arrivano i film più mediocri, più facilmente smerciabili, a danno delle opere più valide?
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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ipergiorg
Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 24-01-2007 20:11 |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 24-01-2007 20:25 |
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quote: In data 2007-01-24 20:08, AlZayd scrive:
quote: In data 2007-01-24 19:55, gatsby scrive:
ti dico uno dei tanti paradossi, per rimanere all'ambito artistico, di questa proposta.
Se gli americani fossero costretti a limitare la distribuzione di propri film qui da noi, secondo te si salverebbe un Pirati dei caraibi o Una storia americana?
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Vorresti forse ipotizzare, in maniera opportuna e con acume, e dico sul serio, che a fronte di una eventuale limitazione poi ci arrivano i film più mediocri, più facilmente smerciabili, a danno delle opere più valide?
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te che dici?
Comunque questa proposta è di un'inaattuabilità così lampantre, che quelli che l'hanno proposto davvero devono aver vissuto fino ad oggi su Marte. Ma si rendeono conto che: si favorirebbe il cienma grandi incassi rispetto a quelli spesso più validi/ che molti esercenti fallirbbero/ che in Italia non mancano film italiani (che sono invece molti), ma che ne amncano di decenti/ che nessuno produce film solo per beneficienza ma per fare soldi (è brutto, ma è così)/ che siamo in un mercato liberista e che forme protezionistiche di questo tipo (non tutte le forme protezionistiche, ma quelle di questo tipo) non solo sono fallimentari, ma credo anche in contrasto con normative europee/ hce si fomentrebbe il mercato pirata/ che si scaccerebbero molte industrie del cienma americano che investo nel nostro mercato/che si ucciderebber la sala in favore del dvd, e tanto altro ancora.
Io poi oltretutto sono addirittura contrario ai finanziamenti pubblici, mentre sarei d'accordo, come idea di base, ad un finanziamento di film italiani con parte degli incassi dei film stranieri (e non solo americani, ma stranieri)
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
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eltonjohn
Reg.: 15 Dic 2006 Messaggi: 9472 Da: novafeltria (PS)
| Inviato: 25-01-2007 13:33 |
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Anch'io mi rendo conto che colui che ha lanciato questa proposta di legge o farneticava,o provviene effettivamente da un altro pianeta.Senza il cinema americano non si può fare a meno,che ci piaccia o no,perchè quello è il Cinema da sempre.Dino Risi stesso afferma "Senza Billy Wilder non so come avrei fatto"e i nostri nonni e i nostri genitori veneravano esattamente come noi i divi di Hollywood (Gary Cooper,Clark Gable,Ava Gardner,James Dean e mille altri) è folle anche solo pensare di ridimensionare la presenza del cinema made in USA,la nostra cultura stessa ne risentirebbe.Il guaio nostro,e l'ho ribadito un migliaio di volte in questo forum,è la mancanza di idee, di varietà di generi,di talenti (ci sono molti mediocri che fanno cinema da noi,c'è poco da fare),dei vincoli posti da produttori beceri che pensano solo ai quattrini (è finita l'epoca dei mecenati alla Cristaldi,Ponti e De Laurentis) e di un'intrusione sempre più esasperante della politica. |
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Solitude
Reg.: 30 Set 2005 Messaggi: 246 Da: Cagliari (CA)
| Inviato: 25-01-2007 13:42 |
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Dalla crisi che attraversa, il nostro cine riuscirebbe a uscire se la smettesse di produrre quasi esclusivamente insulsi cinepanettoni o pastrocchi pseudointellettualimpegnati altrettanto insulsi (ta cui, non vogliatemene, occupano un posto d'onore i pur osannatissimi "La meglio gioventù" e "La bestia nel cuore") e di far lavorare figuri degni di nota per le loro comparsate televisive o la facilità con cui si levano i vestiti e che stanno agli attori veri come il mio cane sta a Marlon Brando. La destra e la sinistra non c'entrano e il tentativo di salvare ciò che difficilmente merita d'essere salvato a colpi di decreti legge al tempo stesso mi fa ridere e schifo. Anche perchè, dall'estero, ci arriva sì parecchia robetta di scarso valore, ma anche opere importanti, capaci di lasciare una traccia indelebile nel nostro cervello e nel nostro cuore e, al tempo stesso, di essere di piacevole fruizione e non noiose.E piantiamola di ficcare la politica dappertutto. Io non sono di destra, ma uno dei miei registi prediletti, Clint Eastwood, lo è. Qui da noi lavorerebbe? |
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dan880
Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 25-01-2007 13:57 |
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il cinema americano ha una sua importanza ma è un cinema da gustare non da prendere come modello di esempio per il cinema italiano.
perchè il cinema americano(contro il quale non ho niente, anzi sono un cultore di quello dei '70 con storie tipo Taxi driver...) ha un'altra storia, nasce da altre tematiche: far west, horror, fantascienza, guerra, avventura, gangsterismo, azione.
e sono tematiche strettamente legate alle loro identità nazionali, che sono distanti dalla cultura artistica italiana, ma non per questo migliori, o peggiori.
è il cinema che nasce dalla loro realtà e basta.
e poi loro hanno più mezzi finanziari a disposizione, anche se si lavora troppo su regole di mercato e con sproporzionate influenze produttive, e quindi possono anche permettersi film con iper effetti speciali e tante trovate che spettacolarizzano il tutto.forse per questo colpisce tanto da risultare meritevole di insegnamenti artistici.
quando dino risi dice quelle cose su billy wilder ecc.. non di certo intende dire che il cinema italiano viene fuori solo perchè ispirato da quello Usa o perchè si vuole rifare ad esso. intende dire che il modo di usare la macchina da presa per mettere in scena le cose e raccontarle con una certa bravura narrativa che avevano autori come Wilder lo ha convinto a fare film italiani che allo stesso modo ma in maniera italiana raccontassero di questo Paese rendendo il cinema espressione artistica della cultura italiana.
sull'invadenza della politica: io penso che film politici non se ne fanno più ormai. forse è meglio così: perchè tra destra e "sinistra" non c'è quasi più differenza. che varianti ci sono? che passione trasmette oggi alla gente la politica? veramente la sinistra vuole favorire le classi subalterne?. dunque tutto uguale, niente differenze, o minimissime.
il caimano(perchè sotto sotto volete alludere a quello)non è un film politico: non analizza la figura di berlusconi facendo un film di denuncia politica. racconta come questo Paese è diventato dopo l'entrata in politica di gente come berlusconi.punto.
i film buoni ci stanno, anche se vengono tagliati fuori dai grandi produttori e distribuiti limitatamente: auguri professore; mi piace lavorare-mobbing; anche un film con silvio orlando che uscì nel 2003 e parla delle condizioni degli operai sfruttati in fabbrica.
anche la tv li mette molto in terzo piano. andeteveli a guardare. non ci sono storie non valide. ce ne sono poche, ostacolate dai produttori potenti che non fanno cinema su tematiche poco ricercate.
hai citato un produttore fra alcuni nomi, franco cristaldi: fu il produttore del film il caso mattei, che è uno dei migliori di francesco rosi.
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