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Autore Amadeus - di Milos Forman
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 10-08-2005 19:09  
Scusa se ti rispondo in tal modo, VromeV, ma faccio prima.

Guarda, l'invenzione della dodecafonia me la sarei anche risparmiata, ma comunque idee dodecafoniche ne esistevano già nel primo '600.

************ Credo tu abbia le idee un po’ confuse. Ciò che chiami dodecafonia in realtà erano forme di dissonanza, di modulazioni o relazioni armoniche ardite prevalentemente inusitate a quei tempi (come ad esempio l’accordo del diavolo.., chiamato in tal modo - se non ricordo male, ma resterei cmq nei paraggi… - perché considerato “scandaloso”, provocatorio, secondo il comune e corrente senso del “sentire”. Cose che accadono ancora oggi). La musica del già citato J. S. Bach ne era piena (e tali arditezze contribuirono a renderlo impopolare in vita: troppo difficile per l’ascoltatore medio che gli preferiva il più orecchiabile Telemann, oggi pressoché dimenticato) ma anche la musica medioevale e rinascimentale era spesso connotata da tali espedienti armonici. Nel periodo barocco, due musicisti/compositori del calibro di Georg Muffat e Franz Biber, ad esempio, usavano le dissonanze, quelle “relazioni pericolose”, a iosa. C’è una sonata di quest’ultimo, intitolata La Battalia, in cui il compositore, per esprimere gli iconoclastici clamori e furori della tenzone, ricorre massicciamente alle dissonanze, al punto tale che in certi momenti quella musica potrebbe essere tranquillamente presa per un brano sperimentale del ‘900. Ma siamo al livello di ludiche e gioiose “provocazioni” armoniche, non usatissime ma facenti comunque parte del patrimonio di quelle musiche. Discorso a parte si dovrebbe fare per Bach, ma diverrebbe assai lungo e “tecnico”...
La dodecafonia è ben altra cosa; è un linguaggio ben strutturato, organizzato, codificato, pragmatico, definitivo, rivoluzionario, tutt’altro che episodico, come invece accadeva con le dissonanze dei musicisti dei tempi che furono. A tale riguardo mi è tornata in mente un’intervista a Roman Vlad, insigne musicologo di origine rumena - peraltro erede diretto della dinastia Vlad Drac, ovvero del famigerato conte Dracula (sul serio) -, che spiega bene perchè Mozart fu il primo ad inventare compiutamente e consapevolmente una scala dodecafonica, 100 anni prima di Schoenberg. Riporto:

Intervistatore:
"Quante sorprese riserva la lettura della partitura del Don Giovanni!"

Vlad
" ... e quando la statua del Commendatore si presenta a casa di Don Giovanni che l'ha inviata a cena, ci troviamo chiaramente in una scena straordinaria. Sono di fronte un libertino galante e blasfemo, Leporello il servo che trema di paura sotto un tavolo, e infine l'indignato fantasma d'un uomo, il commendatore, che Don Giovanni ha ucciso e di cui ha cercato di violentare la figlia ("Sforzar la figlia ed ammazzare il padre"). Situazione inaudita che Mozart rende con una musica inaudita. Così, in corrispondenza delle parole del Commendatore "Non si pasce di cibo mortale chi si pasce di cibo celeste", Mozart usa tutte e 12 le note della scala, configura cioè la prima completa serie dodecafonica della storia della musica".

Interv.
" Ne era consapevole?"

Vlad
"Come può dubitarne? Non ne sono stati consapevoli invece gli studiosi. Il primo a rendersene conto della struttura di questa frase straordinaria è stato nel nostro secolo Darius Milhaud. Insomma in Mozart, il musicista settecentesco "en culotte de soie", c'è più ardimento musicale di quanto ce ne sia in Wagner con tutti i suoi fragori".

Non c’è dubbio che Vlad abbia ragione, basterebbe (saper) ascoltare per rendersene conto …

Giovanni Paisiello ha scritto un concerto per pianoforte e orchestra sul modello di Rachmaninov quando di quest'ultimo non esisteva neanche il cognome.E in Russia di musica se ne faceva poca.Cioè 150 anni prima.
Eppure nessuno lo paragonerebbe a Mozart.Ciò che Mozart faceva era, spesso, rubare idee da musicisti italiani e ripeterle all'infinito nei boriosi e monotoni concerti della sua produzione.Il mozart operistico nessuno lo discute.

****** Sarebbe lungo e difficile, amico mio, spiegare a parole perché la musica di Mozart è esattamente il contrario di come tu (non) la descrivi. Le tue (non) argomentazioni al riguardo sono deboli, speciose, strumentali, ma forse solamente ingenue. Il grande G. F. Haendel, un musicista tedesco trapiantato a Londra che componeva musica italiana (opera e concertistica), oltre cha a plagiare se stesso, soleva copiare la musica di Alessandro Stradella – un genio misconosciuto! – e di altri musicisti italiani. I quali a loro volta si ricopiavano a vicenda. Parlo di geni assoluti come A.Scarlatti, Veracini, Corelli, Geminiani, Caldara… Il sommo J.S. Bach, che ammirava molto Vivaldi, amava trascrivere le musiche del Prete Rosso.., oltre ad ispirarsi/appropriarsi della grammatica musicale di autori quali Kuhnau e Buxteuhde, ecc. Il primo Beethoven sembra, anzi, E’ Mozart sputato, in persona, copiato in stile ed espressione, “affetti”… Così come il primo Mozart ricorda in maniera impressionante Haydn. Prima era una prassi lo “scopiazzamento” ( non meno di oggi, e cercare di spiegarne le ragioni ci porterebbe troppo lontano), dove tuttavia non era un mero copiare ma un partire dalle basi comuni della riconoscibilità semantica e lessicale, allorchè ciascun musicista era poi in grado di spiccare il suo volo creativistico affatto geniale e personale, originale, pur nella comunanza dei linguaggi adottati. D’altra parte, i linguaggi quelli erano..; si trattava di creare l’increato partendo e rivoluzionando l’ordinaria amministrazione. L’arte è sempre stata così. Vale anche per il cinema. Mozart non fa eccezione. Tra Mozart e grandi autori come Paisiello, Cimarosa, Clementi, ecc, esistevano delle forti affinità ideali, filosofiche e musicali, ma a mio avviso – la storia della musica e della critica musicale, della musicologia è unanime nell’asserire ciò, e poi basterebbe ascoltare… – Mozart fu colui che seppe volare più in alto di tutti, colui il quale rivoluzionò il linguaggio musicale gettando le basi per i posteri.
Arriviamo al Mozart operistico… Ma secondo te l’opera – a parte il libretto, le parole – non è fatta di musica? In un’opera ci sono tutte le forme di composizione proprie della musica concertistica: sinfonica, da camera, quartettistica.., ecc. Paradossale sostenere che nell’opera Mozart fu in grado di una grandezza assoluta (il Don Giovanni è a mio avviso la più grande opera dell’intera storia della musica), mentre nella concertistica si rivelò una mezza sega e per giunta ricopione!?!? Andiamo… Hai mai ascoltato la musica sacra di Mozart, a parte il Requiem che è la quintessenza della bellezza e della spiritualità tradotti in musica? Parlo della Grande Messa in do minore; l’Ave Verum; il Vespere solemnes de confessore; la Messa dell’Incoronazione, ecc, ecc, ecc? Oppure le sublimi sinfonie Praga e Jupiter? Solo un esempio fugace… E le folate liriche annidiate negli accordi misurati e negli strabilianti e sommessi dispiegamenti melodici delle sonate e concerti per pianoforte? Ad libitum. Mozart è uno di quei rari musicisti, come Bach, Monteverdi (escluso Beethoven a mio avviso…), Chopin, ecc, che non hanno mai scritto né una nota in più, né una nota in meno del necessario!
Per quanto riguarda l’accusa di ripetitività (mio dio!), Mozart è ripetitivo come lo è Bach (spesso vanamente accusato di ciò), il jazz, il rock, il blues, il gregoriano, il samba, la bossanova, il fado, il flamenco, la musica soufi, ecc, ecc, ecc, ma solo per orecchie che si fermano ad ascoltare superficialmente, incapaci di cogliere le infinite risonanze evocate da infiniti microcosmi estetici ed espressivi. “La vera musica è tra le note”, soleva ripetere Mozart. La leggerezza ed insieme la complessità della partitura mozartiana è esemplare! Ma è nel tuo pieno diritto disdegnare la sua musica concertistica, specifichiamo.., o qualunque altro tipo di musica, ma poi si tratta di argomentare per benino, quando si tocca il “sacro”, ciò che orami è affidato alla storia, che è gloria e memoria, ed anche materia viva che seguita a risuonare alta e sublime nelle orecchie nelle viscere dell’uomo contemporaneo. Cosa che tu mi sembra non stia facendo.
Il merito di Paisiello (non so a quale suo concerto ti riferisci e di che anno è) non si discute, ma questa cosa non la puoi portare come prova del presunto disvalore mozartiano.


Per il resto senza Mozart la musica sarebbe andata comunque avanti, certo il contributo del musicista austriaco è oggettivo,chi lo nega ma, per farti un esempio, senza un certo Felix Mendellson noi oggi non sentiremmo neanche una nota di Bach, e di tanti altri suoi contemporanei.Felix è uno che ha fatto evolvere la musica, un mecenate impagabile, un musicista supremo.(Vedi la scozzese).

*********Non ho detto che la musica senza Mozart non sarebbe andata avanti; ho asserito che “se non fosse esistito Mozart non sarebbe esistita la musica romantica, e nemmeno quella moderna, così come le conosciamo”. Per dire che la sua influenza è stata enorme. Così com’è stata enorme l’influenza del linguaggio di Griffith nel cinema moderno, o la pittura di Caravaggio nel barocco. L’esempio di Mendelssohn non c’entra nulla. Grande musicista, a mio avviso sottovalutato (commosso estimatore di Mozart), viene dopo Mozart e contribuisce grandemente all’evoluzione del linguaggio musicale romantico come altri musicisti della sua generazione. I quali adoravano tutti indistintamente Mozart che consideravano – al pari di Bach - un padre spirituale, un modello di riferimento, una fonte d’ispirazione, per tecniche, contenuti e poetica. Dovresti leggerti i quaderni critici raccolti ne la Musica Romantica di R. Schumann (che oltre ad essere un grande musicista fu critico sensibile ed arguto) per farti un ragione di ciò. Mendelssohn, a parte i meriti già ricordati, non ha fatto evolvere la musica per aver scoperto Bach. La musica di Bach era già fortemente strutturata, presente nel respiro e alla radice nelle musiche a seguire, nella loro grammatica, e le sue opere, semmai, sarebbero state comunque riscoperte, prima o poi, vista la CAPITALE importanza che rivestivano, rivestono, così come il suo “temperamento della scala” che era, ed è, alla base dell’armonia moderna e contemporanea, non dodecafonica.

Urca, quanto ho scritto! Scusate..,anche l'OT, ma certi argomenti o si affontano per benino (come meritano), oppure meglio parlare d'altro.



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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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roccomedia

Reg.: 15 Lug 2005
Messaggi: 3829
Da: Bergamo (BG)
Inviato: 10-08-2005 19:23  
quote:
In data 2005-08-10 01:47, AlZayd scrive:
Da queste lettere traspare il vero Mozart, forse molto più "malandrino" di quanto ce lo descrive Forman

Lettera di Mozart alla cugina

Adesso le scrivo una lettera
come si deve, una buona volta, puoi anche scherzare un po', in modo però
da far capire che hai ricevuto tutte le lettere; così lei non ha
più motivo di preoccuparsi e di stare in pena. Ma trés chére
Niéce! Cousine! fille! Mère, Soeur, et Epouse! Colpo di fulmine,
per mille sagrestie, croati furfanti, diavoli, fattucchiere, streghe, battaglioni
crociati a volontà, colpo di fulmine, aria, acqua, terra e fuoco,
Europa, Asia, Africa, America, gesuiti, agostiniani, benedettini, cappuccini,
frati minori, francescani, domenicani, certosini, cavalieri della santa
croce, canonici regulares e irregulares, e tutti i mascalzoni, bricconi,
dormiglioni, cazzi e coglioni a cavalcioni, asini, bufali, buoi, buffoni,
stupidi e fessi! Ma che modi, 4 soldati e 3 bandoliere? Un paquet, ma niente
portrait? Ero già pieno di curiosità, lo davo per sicuro, poiché tu stessa mi avevi scritto da poco tempo che lo avrei ricevuto
presto, anzi prestissimo. Dubiti forse che io non mantenga la parola? Voglio
ben sperare che non sia per questo! Insomma, la supplico, me lo invii,
al più presto, al più presto possibile. E spero che sia come l'avevo chiesto e cioè con lei vestita alla francese.
Se mi piace Mannheìm?
Mi piace quanto può piacere un luogo senza cuginetta. Scusami per
la brutta scrittura, la penna è ormai vecchia. Ma la verità
è che sono quasi 22 anni che caco dallo stesso buco e tuttavia non
si è ancora consumato! E son tante le volte che ho cacato e che
ho mordicchiato la merda con i denti.
Spero che anche tu, a tua
volta, come è giusto, abbia regolarmente ricevuto le mie lettere:
una da Hohenaltheim, 2 da Mannheim e questa; questa, come è giusto,
è la terza da Mannheim, ma la quarta in tutto, come è giusto.
Ora devo terminare, come è giusto, perché non sono ancora
vestito e tra poco mangiamo, per poter poi cacare, così come dev'esser.
Se io ti sarò sempre caro come tu sei cara a me, non cesseremo mai
d'amarci, anche se il leone dovesse aggirarsi tra le mura, nonostante la
dura vittoria non sia stata ben studiata e la tirannide dei despoti sia
scomparsa cautamente, Codro, saggio philosophus, spesso divora moccio al
posto dell'avena e i romani, che mi sorreggono il culo, sono vissuti, vivono
e sempre vivranno senza far fatica.
adieu, j'espére que
vous aurés deja pris quelque lection dans la langue française,
et je ne doute point, que... Ecoutés: que vous saurés bientót
mieux le francais, que moi; car il y a certainement deux ans, que je n'ai
pas ecrit un mót dans cette langue. adieu cependant. je vous baise
vos mains, votre visage, vos genoux et votre ?.. afin, tout ce que vous
me permettés de baiser. Je suis de tout mon coeur
votre trés affectioné
Neveu et Cousin
Wolf. Amadé Mozart.






Più che malandrino amante dello "shit"...

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VromeoV
ex "arancino"

Reg.: 27 Ott 2003
Messaggi: 3288
Da: Napoli (NA)
Inviato: 10-08-2005 19:45  
Scusa se ti rispondo in tal modo, VromeV, ma faccio prima.

Guarda, l'invenzione della dodecafonia me la sarei anche risparmiata, ma comunque idee dodecafoniche ne esistevano già nel primo '600.

************ Credo tu abbia le idee un po’ confuse. Ciò che chiami dodecafonia in realtà erano forme di dissonanza, di modulazioni o relazioni armoniche ardite prevalentemente inusitate a quei tempi (come ad esempio l’accordo del diavolo.., chiamato in tal modo - se non ricordo male, ma resterei cmq nei paraggi… - perché considerato “scandaloso”, provocatorio, secondo il comune e corrente senso del “sentire”. Cose che accadono ancora oggi). La musica del già citato J. S. Bach ne era piena (e tali arditezze contribuirono a renderlo impopolare in vita: troppo difficile per l’ascoltatore medio che gli preferiva il più orecchiabile Telemann, oggi pressoché dimenticato) ma anche la musica medioevale e rinascimentale era spesso connotata da tali espedienti armonici. Nel periodo barocco, due musicisti/compositori del calibro di Georg Muffat e Franz Biber, ad esempio, usavano le dissonanze, quelle “relazioni pericolose”, a iosa. C’è una sonata di quest’ultimo, intitolata La Battalia, in cui il compositore, per esprimere gli iconoclastici clamori e furori della tenzone, ricorre massicciamente alle dissonanze, al punto tale che in certi momenti quella musica potrebbe essere tranquillamente presa per un brano sperimentale del ‘900. Ma siamo al livello di ludiche e gioiose “provocazioni” armoniche, non usatissime ma facenti comunque parte del patrimonio di quelle musiche. Discorso a parte si dovrebbe fare per Bach, ma diverrebbe assai lungo e “tecnico”...
La dodecafonia è ben altra cosa; è un linguaggio ben strutturato, organizzato, codificato, pragmatico, definitivo, rivoluzionario, tutt’altro che episodico, come invece accadeva con le dissonanze dei musicisti dei tempi che furono. A tale riguardo mi è tornata in mente un’intervista a Roman Vlad, insigne musicologo di origine rumena - peraltro erede diretto della dinastia Vlad Drac, ovvero del famigerato conte Dracula (sul serio) -, che spiega bene perchè Mozart fu il primo ad inventare compiutamente e consapevolmente una scala dodecafonica, 100 anni prima di Schoenberg.

E' UNA TEORIA TUA E DI VLAD, IN MOZART CI SONO IDEE, MA NON ESISTONO SCALE DODECAFONICHE, PER PIACERE.

Giovanni Paisiello ha scritto un concerto per pianoforte e orchestra sul modello di Rachmaninov quando di quest'ultimo non esisteva neanche il cognome.E in Russia di musica se ne faceva poca.Cioè 150 anni prima.
Eppure nessuno lo paragonerebbe a Mozart.Ciò che Mozart faceva era, spesso, rubare idee da musicisti italiani e ripeterle all'infinito nei boriosi e monotoni concerti della sua produzione.Il mozart operistico nessuno lo discute.

****** Sarebbe lungo e difficile, amico mio, spiegare a parole perché la musica di Mozart è esattamente il contrario di come tu (non) la descrivi. Le tue (non) argomentazioni al riguardo sono deboli, speciose, strumentali, ma forse solamente ingenue. Il grande G. F. Haendel, un musicista tedesco trapiantato a Londra che componeva musica italiana (opera e concertistica), oltre cha a plagiare se stesso, soleva copiare la musica di Alessandro Stradella – un genio misconosciuto! – e di altri musicisti italiani. I quali a loro volta si ricopiavano a vicenda. Parlo di geni assoluti come A.Scarlatti, Veracini, Corelli, Geminiani, Caldara… Il sommo J.S. Bach, che ammirava molto Vivaldi, amava trascrivere le musiche del Prete Rosso.., oltre ad ispirarsi/appropriarsi della grammatica musicale di autori quali Kuhnau e Buxteuhde, ecc. Il primo Beethoven sembra, anzi, E’ Mozart sputato, in persona, copiato in stile ed espressione, “affetti”… Così come il primo Mozart ricorda in maniera impressionante Haydn. Prima era una prassi lo “scopiazzamento” ( non meno di oggi, e cercare di spiegarne le ragioni ci porterebbe troppo lontano), dove tuttavia non era un mero copiare ma un partire dalle basi comuni della riconoscibilità semantica e lessicale, allorchè ciascun musicista era poi in grado di spiccare il suo volo creativistico affatto geniale e personale, originale, pur nella comunanza dei linguaggi adottati. D’altra parte, i linguaggi quelli erano..; si trattava di creare l’increato partendo e rivoluzionando l’ordinaria amministrazione. L’arte è sempre stata così. Vale anche per il cinema. Mozart non fa eccezione. Tra Mozart e grandi autori come Paisiello, Cimarosa, Clementi, ecc, esistevano delle forti affinità ideali, filosofiche e musicali, ma a mio avviso – la storia della musica e della critica musicale, della musicologia è unanime nell’asserire ciò, e poi basterebbe ascoltare… – Mozart fu colui che seppe volare più in alto di tutti, colui il quale rivoluzionò il linguaggio musicale gettando le basi per i posteri.

TU FAI UN RAGIONAMENTO E POI UN ASSUNTO CHE NON SI LEGA ASSOLUTAMENTE CON IL RAGIONAMENTO FATTO.MOZART FU COLUI CHE SEPPE VOLARE PIU IN ALTO DI TUTTI.SI, E COME SI COLLEGA QUESTO A CIO' CHE HAI DETTO PRIMA?

Arriviamo al Mozart operistico… Ma secondo te l’opera – a parte il libretto, le parole – non è fatta di musica? In un’opera ci sono tutte le forme di composizione proprie della musica concertistica: sinfonica, da camera, quartettistica.., ecc. Paradossale sostenere che nell’opera Mozart fu in grado di una grandezza assoluta (il Don Giovanni è a mio avviso la più grande opera dell’intera storia della musica), mentre nella concertistica si rivelò una mezza sega e per giunta ricopione!?!? Andiamo… Hai mai ascoltato la musica sacra di Mozart, a parte il Requiem che è la quintessenza della bellezza e della spiritualità tradotti in musica? Parlo della Grande Messa in do minore; l’Ave Verum; il Vespere solemnes de confessore; la Messa dell’Incoronazione, ecc, ecc, ecc? Oppure le sublimi sinfonie Praga e Jupiter? Solo un esempio fugace… E le folate liriche annidiate negli accordi misurati e negli strabilianti e sommessi dispiegamenti melodici delle sonate e concerti per pianoforte? Ad libitum. Mozart è uno di quei rari musicisti, come Bach, Monteverdi (escluso Beethoven a mio avviso…), Chopin, ecc, che non hanno mai scritto né una nota in più, né una nota in meno del necessario!
Per quanto riguarda l’accusa di ripetitività (mio dio!), Mozart è ripetitivo come lo è Bach (spesso vanamente accusato di ciò), il jazz, il rock, il blues, il gregoriano, il samba, la bossanova, il fado, il flamenco, la musica soufi, ecc, ecc, ecc, ma solo per orecchie che si fermano ad ascoltare superficialmente, incapaci di cogliere le infinite risonanze evocate da infiniti microcosmi estetici ed espressivi. “La vera musica è tra le note”, soleva ripetere Mozart. La leggerezza ed insieme la complessità della partitura mozartiana è esemplare! Ma è nel tuo pieno diritto disdegnare la sua musica concertistica, specifichiamo.., o qualunque altro tipo di musica, ma poi si tratta di argomentare per benino, quando si tocca il “sacro”, ciò che orami è affidato alla storia, che è gloria e memoria, ed anche materia viva che seguita a risuonare alta e sublime nelle orecchie nelle viscere dell’uomo contemporaneo. Cosa che tu mi sembra non stia facendo.
Il merito di Paisiello (non so a quale suo concerto ti riferisci e di che anno è) non si discute, ma questa cosa non la puoi portare come prova del presunto disvalore mozartiano.

IO PARLO DI RIPETITIVITA' NEI VARI CONCERTI, MICA NEL SINGOLO CONCERTO.NON DICEVO QUESTO ASSOLUTAMENTE.NELLA LIRICA LA COMPONENTE MUSICALE E' COMPLETAMENTE DIFFERENTE, IN NESSUNA DELLE OPERE DI MOZART V'E' NEANCHE L'OMBRA DEL PASSO DI UN BACH.MOZART E' NOIOSO PERCHE' LE SUE IDEE MUSICALI ERANO SEMPRE LE STESSE.GLI STRUMENTI SI ALTERNANO NELLO STESSO MODO PER TUTTA LA DURATA DELLA PARTITURA E QUESTO FA RISULTARE IL BRANO DISARMONICO.

E le folate liriche annidiate negli accordi misurati e negli strabilianti e sommessi dispiegamenti melodici delle sonate e concerti per pianoforte?

MA FAI SUL SERIO, GUARDA TI CONCEDO LA JUPITER, ASCOLTABILE.MA NON C'E' INNOVAZIONE, MAI, NON C'è NULLA CHE ESCA DAL BRODO DELL'OPERA, OGNI COSA MANTIENE LO STESSO FILO, LA STESSA TENSIONE(BASSA) PER TUTTA LA DURATA.E' L'IDEA, LA GENIALITA' CHE MANCA.SEMPRE.LA LIRICA E' COMPLETAMENTE DIVERSA.TUTTO SI REGGE SU ALTRE BASI.SE NO COL CAZZO CHE VERDI DIVENTAVA UN MUSICISTA(CHE PER ME MANCO LO E').

Per il resto senza Mozart la musica sarebbe andata comunque avanti, certo il contributo del musicista austriaco è oggettivo,chi lo nega ma, per farti un esempio, senza un certo Felix Mendellson noi oggi non sentiremmo neanche una nota di Bach, e di tanti altri suoi contemporanei.Felix è uno che ha fatto evolvere la musica, un mecenate impagabile, un musicista supremo.(Vedi la scozzese).

*********Non ho detto che la musica senza Mozart non sarebbe andata avanti; ho asserito che “se non fosse esistito Mozart non sarebbe esistita la musica romantica, e nemmeno quella moderna, così come le conosciamo”. Per dire che la sua influenza è stata enorme. Così com’è stata enorme l’influenza del linguaggio di Griffith nel cinema moderno, o la pittura di Caravaggio nel barocco. L’esempio di Mendelssohn non c’entra nulla. Grande musicista, a mio avviso sottovalutato (commosso estimatore di Mozart), viene dopo Mozart e contribuisce grandemente all’evoluzione del linguaggio musicale romantico come altri musicisti della sua generazione. I quali adoravano tutti indistintamente Mozart che consideravano – al pari di Bach - un padre spirituale, un modello di riferimento, una fonte d’ispirazione, per tecniche, contenuti e poetica. Dovresti leggerti i quaderni critici raccolti ne la Musica Romantica di R. Schumann (che oltre ad essere un grande musicista fu critico sensibile ed arguto) per farti un ragione di ciò. Mendelssohn, a parte i meriti già ricordati, non ha fatto evolvere la musica per aver scoperto Bach. La musica di Bach era già fortemente strutturata, presente nel respiro e alla radice nelle musiche a seguire, nella loro grammatica, e le sue opere, semmai, sarebbero state comunque riscoperte, prima o poi, vista la CAPITALE importanza che rivestivano, rivestono, così come il suo “temperamento della scala” che era, ed è, alla base dell’armonia moderna e contemporanea, non dodecafonica.

TI RIPETO CHE IL 600 E LE SUE "DISSONANZE COME LE CHIAMI TU", HANNO CONTRIBUITO MOLTO DI PIU' ALLA DODECAFONIA DI QUANTO ABBIA FATTO MOZART.PER IL RESTO CHE VUOL DIRE, LA MUSICA SI EVOLVE, COME TUTTE LE ARTI.ASSERIRE CHE CIO' CHE E' VENUTO DOPO DIPENDA DA CIO' CHE E' VENUTO PRIMA(MI RIFERISCO A MOZART E ALLA MUSICA ROMANTICA) NON E' DI CERTO UN ARGUZIA.

[ Questo messaggio è stato modificato da: VromeoV il 10-08-2005 alle 19:46 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 11-08-2005 00:19  
Scusa se ti rispondo in tal modo, VromeV, ma faccio prima.

Guarda, l'invenzione della dodecafonia me la sarei anche risparmiata, ma comunque idee dodecafoniche ne esistevano già nel primo '600.

************ Credo tu abbia le idee un po’ confuse. Ciò che chiami dodecafonia in realtà erano forme di dissonanza, di modulazioni o relazioni armoniche ardite prevalentemente inusitate a quei tempi (come ad esempio l’accordo del diavolo.., chiamato in tal modo - se non ricordo male, ma resterei cmq nei paraggi… - perché considerato “scandaloso”, provocatorio, secondo il comune e corrente senso del “sentire”. Cose che accadono ancora oggi). La musica del già citato J. S. Bach ne era piena (e tali arditezze contribuirono a renderlo impopolare in vita: troppo difficile per l’ascoltatore medio che gli preferiva il più orecchiabile Telemann, oggi pressoché dimenticato) ma anche la musica medioevale e rinascimentale era spesso connotata da tali espedienti armonici. Nel periodo barocco, due musicisti/compositori del calibro di Georg Muffat e Franz Biber, ad esempio, usavano le dissonanze, quelle “relazioni pericolose”, a iosa. C’è una sonata di quest’ultimo, intitolata La Battalia, in cui il compositore, per esprimere gli iconoclastici clamori e furori della tenzone, ricorre massicciamente alle dissonanze, al punto tale che in certi momenti quella musica potrebbe essere tranquillamente presa per un brano sperimentale del ‘900. Ma siamo al livello di ludiche e gioiose “provocazioni” armoniche, non usatissime ma facenti comunque parte del patrimonio di quelle musiche. Discorso a parte si dovrebbe fare per Bach, ma diverrebbe assai lungo e “tecnico”...
La dodecafonia è ben altra cosa; è un linguaggio ben strutturato, organizzato, codificato, pragmatico, definitivo, rivoluzionario, tutt’altro che episodico, come invece accadeva con le dissonanze dei musicisti dei tempi che furono. A tale riguardo mi è tornata in mente un’intervista a Roman Vlad, insigne musicologo di origine rumena - peraltro erede diretto della dinastia Vlad Drac, ovvero del famigerato conte Dracula (sul serio) -, che spiega bene perchè Mozart fu il primo ad inventare compiutamente e consapevolmente una scala dodecafonica, 100 anni prima di Schoenberg.

E' UNA TEORIA TUA E DI VLAD, IN MOZART CI SONO IDEE, MA NON ESISTONO SCALE DODECAFONICHE, PER PIACERE.

Ma la prego.., è una "teroria" anche di Darius Milhaud, un grande compositore. A parte questa risibile forma di supponenza da parte tua, e le idee degli altri, ciò che è più grave E'che stai domostrando di non aver ascolato Mozart, e se si, di non capire affattola sua musica. Non è una teoria, ma un dato tecnico-linguistico oggettivo, dimostrabile. Peccato che non si possa postare quel brano dodecafonico, sarebbe divertente vedere la faccia che faresti di fronte a quella scala "inaudita" per l'epoca, e che utilizza tutte e 12 le note delpentagramma. Non è un'opinione, una teoria, un dato di fatto! Un carrello, al cinema, è un carrello. Punto" Non sai di cosa parli. Seguiti a fare battute infruttifere, ovvero ad arrampicarti sugli specchi negando l'evidenza. Di musica sai ben poco.

Giovanni Paisiello ha scritto un concerto per pianoforte e orchestra sul modello di Rachmaninov quando di quest'ultimo non esisteva neanche il cognome.E in Russia di musica se ne faceva poca.Cioè 150 anni prima.
Eppure nessuno lo paragonerebbe a Mozart.Ciò che Mozart faceva era, spesso, rubare idee da musicisti italiani e ripeterle all'infinito nei boriosi e monotoni concerti della sua produzione.Il mozart operistico nessuno lo discute.

****** Sarebbe lungo e difficile, amico mio, spiegare a parole perché la musica di Mozart è esattamente il contrario di come tu (non) la descrivi. Le tue (non) argomentazioni al riguardo sono deboli, speciose, strumentali, ma forse solamente ingenue. Il grande G. F. Haendel, un musicista tedesco trapiantato a Londra che componeva musica italiana (opera e concertistica), oltre cha a plagiare se stesso, soleva copiare la musica di Alessandro Stradella – un genio misconosciuto! – e di altri musicisti italiani. I quali a loro volta si ricopiavano a vicenda. Parlo di geni assoluti come A.Scarlatti, Veracini, Corelli, Geminiani, Caldara… Il sommo J.S. Bach, che ammirava molto Vivaldi, amava trascrivere le musiche del Prete Rosso.., oltre ad ispirarsi/appropriarsi della grammatica musicale di autori quali Kuhnau e Buxteuhde, ecc. Il primo Beethoven sembra, anzi, E’ Mozart sputato, in persona, copiato in stile ed espressione, “affetti”… Così come il primo Mozart ricorda in maniera impressionante Haydn. Prima era una prassi lo “scopiazzamento” ( non meno di oggi, e cercare di spiegarne le ragioni ci porterebbe troppo lontano), dove tuttavia non era un mero copiare ma un partire dalle basi comuni della riconoscibilità semantica e lessicale, allorchè ciascun musicista era poi in grado di spiccare il suo volo creativistico affatto geniale e personale, originale, pur nella comunanza dei linguaggi adottati. D’altra parte, i linguaggi quelli erano..; si trattava di creare l’increato partendo e rivoluzionando l’ordinaria amministrazione. L’arte è sempre stata così. Vale anche per il cinema. Mozart non fa eccezione. Tra Mozart e grandi autori come Paisiello, Cimarosa, Clementi, ecc, esistevano delle forti affinità ideali, filosofiche e musicali, ma a mio avviso – la storia della musica e della critica musicale, della musicologia è unanime nell’asserire ciò, e poi basterebbe ascoltare… – Mozart fu colui che seppe volare più in alto di tutti, colui il quale rivoluzionò il linguaggio musicale gettando le basi per i posteri.

TU FAI UN RAGIONAMENTO E POI UN ASSUNTO CHE NON SI LEGA ASSOLUTAMENTE CON IL RAGIONAMENTO FATTO.MOZART FU COLUI CHE SEPPE VOLARE PIU IN ALTO DI TUTTI.SI, E COME SI COLLEGA QUESTO A CIO' CHE HAI DETTO PRIMA?

Ma di cosa stai parlando? Cosa non lega con cosa? Non vedo scollature o contraddizioni nel mio discorso. Se per favore ti sprecassi un po' di più...

Arriviamo al Mozart operistico… Ma secondo te l’opera – a parte il libretto, le parole – non è fatta di musica? In un’opera ci sono tutte le forme di composizione proprie della musica concertistica: sinfonica, da camera, quartettistica.., ecc. Paradossale sostenere che nell’opera Mozart fu in grado di una grandezza assoluta (il Don Giovanni è a mio avviso la più grande opera dell’intera storia della musica), mentre nella concertistica si rivelò una mezza sega e per giunta ricopione!?!? Andiamo… Hai mai ascoltato la musica sacra di Mozart, a parte il Requiem che è la quintessenza della bellezza e della spiritualità tradotti in musica? Parlo della Grande Messa in do minore; l’Ave Verum; il Vespere solemnes de confessore; la Messa dell’Incoronazione, ecc, ecc, ecc? Oppure le sublimi sinfonie Praga e Jupiter? Solo un esempio fugace… E le folate liriche annidiate negli accordi misurati e negli strabilianti e sommessi dispiegamenti melodici delle sonate e concerti per pianoforte? Ad libitum. Mozart è uno di quei rari musicisti, come Bach, Monteverdi (escluso Beethoven a mio avviso…), Chopin, ecc, che non hanno mai scritto né una nota in più, né una nota in meno del necessario!
Per quanto riguarda l’accusa di ripetitività (mio dio!), Mozart è ripetitivo come lo è Bach (spesso vanamente accusato di ciò), il jazz, il rock, il blues, il gregoriano, il samba, la bossanova, il fado, il flamenco, la musica soufi, ecc, ecc, ecc, ma solo per orecchie che si fermano ad ascoltare superficialmente, incapaci di cogliere le infinite risonanze evocate da infiniti microcosmi estetici ed espressivi. “La vera musica è tra le note”, soleva ripetere Mozart. La leggerezza ed insieme la complessità della partitura mozartiana è esemplare! Ma è nel tuo pieno diritto disdegnare la sua musica concertistica, specifichiamo.., o qualunque altro tipo di musica, ma poi si tratta di argomentare per benino, quando si tocca il “sacro”, ciò che orami è affidato alla storia, che è gloria e memoria, ed anche materia viva che seguita a risuonare alta e sublime nelle orecchie nelle viscere dell’uomo contemporaneo. Cosa che tu mi sembra non stia facendo.
Il merito di Paisiello (non so a quale suo concerto ti riferisci e di che anno è) non si discute, ma questa cosa non la puoi portare come prova del presunto disvalore mozartiano.

IO PARLO DI RIPETITIVITA' NEI VARI CONCERTI, MICA NEL SINGOLO CONCERTO. NON DICEVO QUESTO ASSOLUTAMENTE.NELLA LIRICA LA COMPONENTE MUSICALE E' COMPLETAMENTE DIFFERENTE, IN NESSUNA DELLE OPERE DI MOZART V'E' NEANCHE L'OMBRA DEL PASSO DI UN BACH.MOZART E' NOIOSO PERCHE' LE SUE IDEE MUSICALI ERANO SEMPRE LE STESSE.GLI STRUMENTI SI ALTERNANO NELLO STESSO MODO PER TUTTA LA DURATA DELLA PARTITURA E QUESTO FA RISULTARE IL BRANO DISARMONICO.

Ma che stai a dì? Chiaro che intendevi dire che tutta la musica di Mozart, non la singola opera, è ripetitiva. Si era capito... Però non è vero. Fa risultare i brano disarmonico? Ma lo sai cosa vuol dire disarmonico? No! Il linguaggio è importante... Tutto si può dire di Mozart meno che le sue composizioni non siano perfettamente armoniche. Forse, anzi lo hai detto, volevi dire cacofoniche...


E le folate liriche annidiate negli accordi misurati e negli strabilianti e sommessi dispiegamenti melodici delle sonate e concerti per pianoforte?

MA FAI SUL SERIO, GUARDA TI CONCEDO LA JUPITER, ASCOLTABILE.MA NON C'E' INNOVAZIONE, MAI, NON C'è NULLA CHE ESCA DAL BRODO DELL'OPERA, OGNI COSA MANTIENE LO STESSO FILO, LA STESSA TENSIONE(BASSA) PER TUTTA LA DURATA.E' L'IDEA, LA GENIALITA' CHE MANCA.SEMPRE.LA LIRICA E' COMPLETAMENTE DIVERSA.TUTTO SI REGGE SU ALTRE BASI.SE NO COL CAZZO CHE VERDI DIVENTAVA UN MUSICISTA(CHE PER ME MANCO LO E').

Ma mischi tutto, seguiti a separare l'opera dal concerto, a parlare di lirica e di Verdi.., ma che dici? Ma che c'entra? Qui si capisce solo che hai la testa in confusione. L'opera è il concerto sono entrambi MUSICA, con le stesse esigenze tecnico-estetico-espressive, così come il documentario e il film con una storia, esemplificando, sono entrambi CINEMA. Con caratteristiche diverse, ma... Te lo devo proprio spiegare? Non ne ho voglia.


Per il resto senza Mozart la musica sarebbe andata comunque avanti, certo il contributo del musicista austriaco è oggettivo,chi lo nega ma, per farti un esempio, senza un certo Felix Mendellson noi oggi non sentiremmo neanche una nota di Bach, e di tanti altri suoi contemporanei.Felix è uno che ha fatto evolvere la musica, un mecenate impagabile, un musicista supremo.(Vedi la scozzese).

*********Non ho detto che la musica senza Mozart non sarebbe andata avanti; ho asserito che “se non fosse esistito Mozart non sarebbe esistita la musica romantica, e nemmeno quella moderna, così come le conosciamo”. Per dire che la sua influenza è stata enorme. Così com’è stata enorme l’influenza del linguaggio di Griffith nel cinema moderno, o la pittura di Caravaggio nel barocco. L’esempio di Mendelssohn non c’entra nulla. Grande musicista, a mio avviso sottovalutato (commosso estimatore di Mozart), viene dopo Mozart e contribuisce grandemente all’evoluzione del linguaggio musicale romantico come altri musicisti della sua generazione. I quali adoravano tutti indistintamente Mozart che consideravano – al pari di Bach - un padre spirituale, un modello di riferimento, una fonte d’ispirazione, per tecniche, contenuti e poetica. Dovresti leggerti i quaderni critici raccolti ne la Musica Romantica di R. Schumann (che oltre ad essere un grande musicista fu critico sensibile ed arguto) per farti un ragione di ciò. Mendelssohn, a parte i meriti già ricordati, non ha fatto evolvere la musica per aver scoperto Bach. La musica di Bach era già fortemente strutturata, presente nel respiro e alla radice nelle musiche a seguire, nella loro grammatica, e le sue opere, semmai, sarebbero state comunque riscoperte, prima o poi, vista la CAPITALE importanza che rivestivano, rivestono, così come il suo “temperamento della scala” che era, ed è, alla base dell’armonia moderna e contemporanea, non dodecafonica.

TI RIPETO CHE IL 600 E LE SUE "DISSONANZE COME LE CHIAMI TU", HANNO CONTRIBUITO MOLTO DI PIU' ALLA DODECAFONIA DI QUANTO ABBIA FATTO MOZART. PER IL RESTO CHE VUOL DIRE, LA MUSICA SI EVOLVE, COME TUTTE LE ARTI.ASSERIRE CHE CIO' CHE E' VENUTO DOPO DIPENDA DA CIO' CHE E' VENUTO PRIMA(MI RIFERISCO A MOZART E ALLA MUSICA ROMANTICA) NON E' DI CERTO UN ARGUZIA.

Non le chiamo io dissonanze, SONO dissonanze! Ovvero alterazioni insolite ed audaci, non codificate o poco frequentate, ripeto, ora e mai più, della scala armonica di uso corrente. Per usare un linguagio acdessibile anche a chi non conosce la teoria musicale. Le quali dissonanze hanno si contruito a ciò cui fai riferimento, ma Mozart ha fatto ben altra cosa. Io non ho sostenuto ciò che vai mettendomi in bocca tu, farneticando, banalizzando vanamente, dando prova di scarsa arguzia e conoscenza della materia; io ho detto che la musica dopo Mozart si è evoluta anche grazie alla lezione mozartiana, argomentanto, spiegando il perchè, con fatti e non suggestioni, così come ho cercato di motivare ogni altro ragionamento. Tu salti tutto e passi oltre segno che non conosci la storia della musica.
Per concludere, non ci tornerò più su, non hai ancora spiegato perchè secondo te la musica di uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi, celebrato, osannato ed amato - soprattutto studiato - da intere generazioni di appassionati di musica, di musicisti, critici, musicologi, ecc, che ha meritato consensi unanimi e a suffraggio universale, sarebbe una cacca. Bella responsabilità! Ma fino ad ora hai solo dimostrato di aver mangiato troppo e digerito male.




[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 11-08-2005 alle 00:47 ]

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ipergiorg

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Inviato: 17-08-2005 17:33  
Io francamente non capisco granchè di musica, ma Mozart mi ha sempre annoiato. Quindi ringrazio Vromeov per aver dato delle fondamenta dotte ai miei sbadigli.
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VromeoV
ex "arancino"

Reg.: 27 Ott 2003
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Da: Napoli (NA)
Inviato: 17-08-2005 18:14  
quote:
In data 2005-08-17 17:33, ipergiorg scrive:
Io francamente non capisco granchè di musica, ma Mozart mi ha sempre annoiato. Quindi ringrazio Vromeov per aver dato delle fondamenta dotte ai miei sbadigli.




Ma in realtà anche io non ne capisco quasi nulla, ma mi ha sempre fatto schifo.Poi ci provo, ma Alzayd ne capisce proprio.Discuto solo per rapire da lui frammenti di cultura musicale.
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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
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Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 17-08-2005 21:57  
Ma ci mettiamo pure a criticare Mozart senza motivo?
E' vero che di fronte a Bach mi inchino, ma Mozart sta lì e non si tocca.

Ma poi, se non vado erro, sei lo stesso VromeoV che quando dissi che i Carmina Burana di Orff sono uno dei 5 pezzi che porterei in un'isola deserta mi quotò dicendo che sono 'namerda?

Questa è blasfemia pura!!!
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VromeoV
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Reg.: 27 Ott 2003
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Da: Napoli (NA)
Inviato: 17-08-2005 22:25  
quote:
In data 2005-08-17 21:57, DottorDio scrive:
Ma ci mettiamo pure a criticare Mozart senza motivo?
E' vero che di fronte a Bach mi inchino, ma Mozart sta lì e non si tocca.

Ma poi, se non vado erro, sei lo stesso VromeoV che quando dissi che i Carmina Burana di Orff sono uno dei 5 pezzi che porterei in un'isola deserta mi quotò dicendo che sono 'namerda?

Questa è blasfemia pura!!!




Poi forza, noi Bergmaniani dobbiamo essere coesi.
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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
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Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 17-08-2005 22:31  
quote:
In data 2005-08-17 22:25, VromeoV scrive:
quote:
In data 2005-08-17 21:57, DottorDio scrive:
Ma ci mettiamo pure a criticare Mozart senza motivo?
E' vero che di fronte a Bach mi inchino, ma Mozart sta lì e non si tocca.

Ma poi, se non vado erro, sei lo stesso VromeoV che quando dissi che i Carmina Burana di Orff sono uno dei 5 pezzi che porterei in un'isola deserta mi quotò dicendo che sono 'namerda?

Questa è blasfemia pura!!!




Poi forza, noi Bergmaniani dobbiamo essere coesi.



Su Bergman ti do ragione, ma non mi toccare il buon vecchio Carletto Orff...tanto meno Mozart
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VromeoV
ex "arancino"

Reg.: 27 Ott 2003
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Da: Napoli (NA)
Inviato: 17-08-2005 22:34  
quote:
In data 2005-08-17 22:31, DottorDio scrive:
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In data 2005-08-17 22:25, VromeoV scrive:
quote:
In data 2005-08-17 21:57, DottorDio scrive:
Ma ci mettiamo pure a criticare Mozart senza motivo?
E' vero che di fronte a Bach mi inchino, ma Mozart sta lì e non si tocca.

Ma poi, se non vado erro, sei lo stesso VromeoV che quando dissi che i Carmina Burana di Orff sono uno dei 5 pezzi che porterei in un'isola deserta mi quotò dicendo che sono 'namerda?

Questa è blasfemia pura!!!




Poi forza, noi Bergmaniani dobbiamo essere coesi.



Su Bergman ti do ragione, ma non mi toccare il buon vecchio Carletto Orff...tanto meno Mozart




Te li tocco, oh.
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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 22-06-2007 10:00  
quote:
In data 2005-08-10 01:21, VromeoV scrive:
quote:
In data 2005-08-10 00:30, AlZayd scrive:
quote:
In data 2005-08-09 19:26, VromeoV scrive:
Mozart era davvero così, l'unico errore del film è rappresentarlo come un buon musicista, quando invece era una cacca.




Se è uno scherzo.., un buon non carnevale a te!




Nessuno scherzo, un dato di fatto.Mozart?Ripetitivo, monotono, noioso.Sopravvalutatissimo.800 concerti per violino e orchestra tutti uguali.Tranne le opere e il requiem non si salva nulla.Una grande pastrocchia.Tutta la produzione mozartiana messa insieme e moltiplicata per 100 non vale neanche una nota di Bach.




Ma sparati, se non lo hai già fatto...

Non si può prescindere da Bach, che ha aperto la strada, questa è la sola cosa di senso che hai scritto. Ma Mozart è semplicemente il più grande genio che abbia mai messo piede su questa terra, e non solo in ambito musicale...

Parli di concerti per violino tutti uguali...
Ma che cazzo ne sai? Studi musica? Io sì e ti posso dire che Mozart non era certo il Ligabue o il Max Pezzali imparrucchettato che descrivi tu con poca dovizia di particolari, in modo bifolco e arrogante, tra l'altro...

Mai ascoltato un'opera? No dai, non pretendo troppo...Mezza ouverture?? Quella del Don Giovanni? La Clemenza Di Tito? Un concerto per pianoforte ed orchestra, soprattutto quelli dell'ultimo periodo? I concerti per corno ed orchestra? E quello per arpa?

Note tutte uguali...? Babbeo. Stai parlando di un genio che se avesse potuto avrebbe scritto pure musica per scarpe da tennis e orchestra...Si è cimentato con qualsiasi strumento esistente, ha esaltato un fiato come il clarinetto portandolo ad un livello di intensità a novità senza pari.

Perché si parla senza sapere? Chi te lo fa fare ad esporti a cotanto ludibrio? Mi fai schifo. Ignorante.

Un conto è dire non mi piace Mozart perché mi annoia e vabbè pazienza, la musica classica non è cosa per tutti ai nostri giorni, un altro conto è sentenziare con burinaggine camuffata da finta sapienza costruita su basi di sterco appena sfornato che Mozart non vale una nota di Bach...Ma vai a cagare!

Immagino che del film di Forman le uniche cose che avrai apprezzato saranno state le risatine semi-isteriche di Wolfy, che strapperebbero sorrisetti idioti anche ad un povero mentecatto (come te), e ti avrà appassionato la figura di Salieri, presentato come una figura da film giallo, unica piccola pecca del film a mio avviso...Tanto più che il rapporto Mozart-Salieri è molto meno chiaro e preciso di quanto non voglia mostrare Forman...Anzi, il modesto compositore italiano per importanza e partecipazione alla vita mozartiana vale più o meno 0, secondo varie fonti.

Forman se ne è però servito abilmente per tratteggiare in modo oscuro il tema della morte, dominante nella visione del regista...Infatti i punti più intensi della pellicola si concentrano in questa figura ammantata di nero...Sarà Salieri? Sarà lui che commissiona il Requiem? Altra interpretazione molto forzata di zio Milos...Però rende bene.

Che altro dire...Leggere certe cose di mattina fa venire voglia di vomitare la colazione sul monitor del pc, ma tant'è, il forum è aperto anche alle capre e i recinti ancora non li vedo...

" ...Intercedo per tutti i mediocri del mondo. Io ne sono il campione e anche il Santo Patrono. Mediocri, ovunque voi siate! Io vi assolvo! Io vi assolvo tutti!... "(Salieri)
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Inviato: 23-06-2007 11:17  
quote:
In data 2005-08-17 17:33, ipergiorg scrive:
Io francamente non capisco granchè di musica, ma Mozart mi ha sempre annoiato. Quindi ringrazio Vromeov per aver dato delle fondamenta dotte ai miei sbadigli.




Che poi ciò che mi fa più ridere è la solidità delle fondamenta su cui poggiava costui che a quest'ora sarà fragorosamente crollato, direttamente all'inferno, spero...

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TomThom

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Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 23-06-2007 11:25  
Eh già, alla faccia delle fondamenta dotte..." ...Note tutte uguali e ripetitività... "

Sti cazzi questa sì che è critica musicale!

Buona giusto per i tacchini da cortile
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 23-06-2007 11:27  
quote:
In data 2007-06-22 10:00, TomThom scrive:

Sarà Salieri? Sarà lui che commissiona il Requiem? Altra interpretazione molto forzata di zio Milos...Però rende bene.





Non è molto forzata, è completamente inventata. Il Requiem fu commissionato a Mozart da un ricco aristocratico, un mitomane, di cui ora non ricordo il nome, che intendeva spacciare l'opera per farina del suo sacco.., come da prezzo pattuito in un contratto capestro che Mozart fu costretto ad accettare poichè ridotto in miseria, in malattia, assillato dai creditori, dalle pretese di agiatezza della moglie Costanza, una donna non esattamente virtuosa e fedele, come probabilmente lo stesso Mozart non lo era...


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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
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Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 23-06-2007 11:37  
Sì in effetti leggendo un ottimo libro qual'è "Mozart" di Paumgartner, edizioni Einaudi, vengono a galla molte storie, aneddoti e "verità", perlomeno basate su fonti attendibili (la vita del salisburghese è zeppa di misteri) di un certo valore storico...

Non da ultimo la commissione del Requiem...Se non ricordo male era un principe o un conte come dici tu, che appunto voleva spacciare per suo il prezioso spartito, dietro compenso al povero genio ormai alle corde, in tutti i sensi...

Però fino al Lacrimosa è un discorso, poi si sente notevolmente quando subentra la penna d'oca "mortale" di Sussmayr, il suo allievo...

Ah, Wolfy...Come te nessuno mai
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