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Autore Cinema e memoria
HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 15-07-2008 20:01  
Spero per te sia l'abc della memoria corta...
Lasciamo perdere và, cazzi tuoi, anche poco interessanti in effetti.

Parli che avrebbe dovuto stimolare, intendi discussioni su maiuscola o minuscola? Dai, ognuno parla per i cazzi suoi senza sapere nemmeno se utilizzano il senso della stessa parola.
Il meglio che si è saputo fare è ricopiare da libri o riportare testi di altri di cui non si è capito una mazza, ai pochi che si sono esposti seriamente hai dato i voti, questo è lo stimolo? Mah...

Cinema e memoria, hai detto che non conosco la definizione e non posso carpirne la destinazione, spero non si parta da definizioni altrui perchè altrimenti siamo proprio alla frutta. Le tue...quali sono?
Perchè così com'è il discorso rimane completamente inutile, a meno che il centro non sia il primo post ma altro, e se è così mi sa che alla fine Oronzo non aveva tutti i torti anche se ti sei offesa.

Se non è così attendo qualcosa di utile.
Ah..."Levati dal cazzo, fottiti, non sei in grado di capire" son già utilizzati, ti rimangono un paio di "vaffanculo" se guardi bene.

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2008 22:08  
quote:
In data 2008-07-15 20:01, HistoryX scrive:
Spero per te sia l'abc della memoria corta...
Lasciamo perdere và, cazzi tuoi, anche poco interessanti in effetti.

Parli che avrebbe dovuto stimolare, intendi discussioni su maiuscola o minuscola? Dai, ognuno parla per i cazzi suoi senza sapere nemmeno se utilizzano il senso della stessa parola.
Il meglio che si è saputo fare è ricopiare da libri o riportare testi di altri di cui non si è capito una mazza, ai pochi che si sono esposti seriamente hai dato i voti, questo è lo stimolo? Mah...

Cinema e memoria, hai detto che non conosco la definizione e non posso carpirne la destinazione, spero non si parta da definizioni altrui perchè altrimenti siamo proprio alla frutta. Le tue...quali sono?
Perchè così com'è il discorso rimane completamente inutile, a meno che il centro non sia il primo post ma altro, e se è così mi sa che alla fine Oronzo non aveva tutti i torti anche se ti sei offesa.

Se non è così attendo qualcosa di utile.
Ah..."Levati dal cazzo, fottiti, non sei in grado di capire" son già utilizzati, ti rimangono un paio di "vaffanculo" se guardi bene.



Ma che post è?
Parliamo di Cinema. Con la C maiuscola. E non di coglionate. Con la c minuscola.
Se non ne hai voglia e ti annoi, nessuno ti obbliga a leggere cose di cui in definitiva non vedi nemmeno l'utilità.
Meglio gli scontri diretti fra utenti, immagino.
_________________
E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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Skualo

Reg.: 01 Mag 2005
Messaggi: 758
Da: Venezia (VE)
Inviato: 15-07-2008 22:55  
quote:
In data 2008-07-15 16:21, Richmondo scrive:
idea di fondo, (banalmente riassunta come) cinema = negazione della riflessione sul presente, che sono riconducibili, comunque, agli scritti di Deleuze.



Sono d'accordo parzialmente, dato che ho sempre considerato vera e fondamentale la massima; "Il Cinema non è altro che una gigantesca fabbrica di sogni".
Ora, il discorso di sognare, non implica anche una riflessione sul presente, dato che si sogna prevalentemente per distaccarsi dal presente, o da un presente che non piace.
Se il presente ci piacesse, non esisterebbero i sogni. Ecco che allora potremmo plasmare i sogni per tradurli nel presente.

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Kubrick5


Reg.: 19 Apr 2006
Messaggi: 5694
Da: San Zeno (BS)
Inviato: 15-07-2008 23:18  
quote:
In data 2008-07-15 20:01, HistoryX scrive:
Parli che avrebbe dovuto stimolare, intendi discussioni su maiuscola o minuscola? Dai, ognuno parla per i cazzi suoi senza sapere nemmeno se utilizzano il senso della stessa parola.

A me sinceramente ha stimolato, se rileggi i miei post; mi ha fatto riflettere su cosa era per me il cinema quando ho iniziato a "studiacchiarci" sopra
_________________
Anche la follia merita i suoi applausi

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2008 23:26  
Ma è inutile rispondere oltre ad History. Ormai ha già fatto tutto da solo. I perchè, i percome, i chi e i quando, se li è tutti stabiliti da sè per costruirsi la stradina verso la sua piccola e noiosa polemica.
E così, incapace di riflettere, si avvia imprecando contro il mondo e desideroso di farsi una sega.

Mobbastaveramente però!

_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

[ Questo messaggio è stato modificato da: Marienbad il 15-07-2008 alle 23:27 ]

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HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 15-07-2008 23:58  
quote:
In data 2008-07-15 23:18, Kubrick5 scrive:
quote:
In data 2008-07-15 20:01, HistoryX scrive:
Parli che avrebbe dovuto stimolare, intendi discussioni su maiuscola o minuscola? Dai, ognuno parla per i cazzi suoi senza sapere nemmeno se utilizzano il senso della stessa parola.

A me sinceramente ha stimolato, se rileggi i miei post; mi ha fatto riflettere su cosa era per me il cinema quando ho iniziato a "studiacchiarci" sopra


Non parlavo di te infatti, anche se ad un post così si può rispondere parlando anche di patate che va bene lo stesso.

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Skualo

Reg.: 01 Mag 2005
Messaggi: 758
Da: Venezia (VE)
Inviato: 16-07-2008 00:06  
Si però tu History hai attaccato in maniera spropositata ed è evidente che metà del tuo dissenso dipende da vecchi asti con lei, a prescindere dal suo scritto in questo post.

Il tuo secondo intervento poi...

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HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 16-07-2008 00:19  
Allora rispondete a lei no?...semplice.
_________________
[ Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo. (Johann Wolfgang Göethe) ]

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Kubrick5


Reg.: 19 Apr 2006
Messaggi: 5694
Da: San Zeno (BS)
Inviato: 16-07-2008 13:48  
Dicevamo?
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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 16-07-2008 15:50  
quote:
In data 2008-07-16 00:19, HistoryX scrive:
Allora rispondete a lei no?...semplice.




E' quello che facevamo, prima che arrivassi tu.
In ogni caso, posso comprendere lo smarimento dell'amico X, in quanto, come ho già detto a Marien in privato, i concetti che ha esposto tendono un po' forse ad accavallarsi e ad arrovellarsi vicendevolmente, intricando la faccenda.
Ma, se invece che pretendere di avere come al solito tutto e subito, si meditasse e si metabolizzasse tutto lo scritto, digerendolo, dopo un po' effetivamente dò adito a Marien che se ne ricavano non pochi stimoli o spunti interssanti.
Questo thread, come l'argomento su cui verte, va letto con "occhi spalancati sul presente", con la capacità di cominciare ad analizzarne i contenuti soltanto a lettura finita.




Certo che Marien, anche tu sei contorta, eh...
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HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 16-07-2008 17:18  
Allora continuate, o meglio...iniziate a farlo, perchè nel tuo caso hai solo citato parole di altri e hai avuto una diatriba sul caps lock.

In ogni caso continuo a non capire, su cosa verte questo discorso? su quello che il primo post suscita in chi legge?
Si ma di quello che c'è scritto nel post si può parlare o bisogna masturbarsi senza nemmeno leggere?
Quindi, dato che qua non si è al cinema dite cosa avete compreso, possibilmente senza barare così da non smenarsi troppo al buio come state facendo.
Sempre che non sia un esercizio su argomenti triti a cui la prof consegna i voti, perchè se è così basta dirlo.

Ah possibilmente non collegatevi al mio discorso ma a quello che c'è scritto sul primo post, non sia mai che History diventi la scusante per il vuoto argomentativo.

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 16-07-2008 20:04  
Ma che stracciacazzi!
_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 16-07-2008 21:22  
Ma poba...

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Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 17-07-2008 00:14  
quote:
In data 2008-07-15 16:07, Richmondo scrive:
quote:
In data 2008-07-13 22:39, Marienbad scrive:
Guardare un film è un’operazione che amplifica e svilisce insieme il senso dei ricordi. Le immagini filmiche restituiscono alla memoria scivolata nel buio un po’ di luce, ma non sappiamo utilizzarla. Ci ritroviamo ad osservare la luce e ci stupiamo della sua chiarezza. E la memoria resta irrimediabilmente bloccata nell’oscurità, fuggendo dai riflettori.
Quell’istante scintillante che il cinema ci riconsegna appare allora come l’aggiornamento continuo di un ricordo che non muore, ma che cambia. E’ impossibile annullare il processo che porta all’oblio, ma è possibile osservarne ed estenderne il percorso. Il cinema, come un autovelox, fotografa la velocità a cui viaggia il presente, gli scatta una foto e ci lascia una prova concreta della sua istantaneità irrecuperabile e tutta via riproducibile.
Il cinema così ci riconsegna una moltitudine spropositata di prove del tempo trascorso e dei personaggi che l’hanno popolato e continua a farlo, ma noi non percepiamo altro che i loro involucri immutabili. Piangiamo, ridiamo, odiamo e amiamo i simulacri dei nostri ricordi svuotati che corrono sullo schermo, delegando solo all’occhio il potere di giudicarli. I sentimenti che proviamo al cinema sono sentimenti innocui, siamo pronti a provarli all’ombra della nostra consapevolezza di spettatori. Interpretiamo ruoli che non ci appartengono con una distanza sincronica e diacronica, perché non siamo noi quelli sullo schermo.
Il cinema, come ogni altra tecnologia simulativa, ci ha derubato pian piano della possibilità, già di per sé improbabile, di formulare il senso della nostra presenza. Oggi, ormai lontanissimi dalla conquista di quel senso, ci dimostriamo incuranti della nostra precarietà e procediamo in avanti senza guardarci indietro, come se l’atto di voltarsi potesse trasformarci in pietra. Appare quasi ragionevole, in quest’ottica, il timore provato da alcuni popoli al solo pensiero di farsi fotografare. Hanno paura che l’immagine gli rubi l’anima. Forse non hanno torto.
Ma è necessario barattare la nostra anima con una totale libertà e lasciare che l’immagine fotografica e cinematografica estendendano la nostra fallace memoria in previsione di un recupero parziale che abbia effetto sul presente e non sul passato.
In questo senso il cinema è sempre un’immagine del futuro…
Si dice spesso “capire il cinema”. La verità è che non c’è nulla da capire, il cinema andrebbe guardato con gli occhi spalancati sul presente e con una profonda umiltà dello sguardo, altrimenti va a finire che “ci prende tutti a calci nel culo”.





In ogni caso direi che la tua riflessione muove dal retroterra della memoria, ma finisce per addentrarsi irrimediabilmente nel campo del rapporto Cinema/spettatore, indipendentemente dal discorso tempo.
Deleuze sostiene che il Cinema riesca a stabilire un contatto diretto con il pensiero, perché non ha bisogno di nessun supporto immaginativo nell'atto di percezione dello spettatore. Un quadro immortala un'immagine. E questa, come dici tu, può eventualmente implicare anche una sorta di immedesimazione, di empatica partecipazione a ciò che è racchiuso nella tela. Ma, in fin dei conti, è troppo il peso che si attribusce alla immaginazione, per comprendere anche il tempo. L'immagine, di per sè, che sia ferma o in movimento, implica sempre un contesto più ampio, no? Voglio dire.....come esiste il fuori campo, può esistere tranquillamente il fuori tela.
Il punto è che, come dice Deleuze, il fatto stesso che il cinema sia immagine in movimento, toglie allo spettatore il compito di pensare e riflettere, di completare a livello estetico quella stessa immagine che contempla. Noi immaginiamo il quarto stato che avanza verso di noi. Pensiamo alle pieghe dei singoli vestiti, alle ombre che cambiano, ai corpi che si modellano, all'aria che si sposta, ai suoni, ai colori che mutano, allo spazio che si dilata o si riduce. Tutti concetti che si elaborano con la mente e che eslcudono di poter operare anche una contestualizzazione più ampia, che vada oltre lo spazio della tela dipinta. Riflettiamo ed impegnamo tutte le nostre energie per riflettere su quel quadro, su quella specifica immagine, pensandola in movimento. L'immedesimazione, l'empatia in pittura o nella scultura si ferma qui. Per questo, come dice Trakovskij, noi guarderemo un quadro, pur con tutta la partecipazione possibile, sempre con un certo distacco.
Nel cinema,invece, accade l'inverso: non siamo più spettatori, ma partecipi a trecentosessanta gradi. Immersi in un mondo che si muove, che si produce e si riproduce, nei suoni ma, soprattutto, nelle immagini.
L'esempio più lampante è Duel , di Spielberg. Non ci è concessa la possibilità di riflettere, di valutare l'immagine in sé, ma, citando ancora Deleuze, siamo "costretti a pensare", su concetti che vadano oltre il singolo frame. Il movimento nega la riflessione sulla singola immagine, contestualizza i concetti ed apre un mondo molto più ampio, illimitato, capace di riprodursi innumerevoli volte, ma per niente attraverso ombre, immagini vuote o simulacri, bensì tramite le stesse immagini che, così come sono nate, permangono nella memoria, nella mente. Impresse.Ma, soprattutto, piene ancora di se stesse e, parafrasando Antonioni, di cento altre immagini.
La riflessione sull'immagine diventa attinente più al contesto, che all'icona stessa. Qui prende forma il fuori campo. Qui è chiaro come il Cinema vada oltre l'immagine rappresentata. La focalizzazione, o meglio la riflessione, è tanto sul prima, quanto sul dopo. Molto poco sul mentre. Perché la fase immediata è vissuta, in un processo di coinvolgimento totale, nella misura più irrazionale e meno consapevole possibile.
Ciò che rende il Cinema qualcosa di più spinto rispetto alle altre forme artistiche, è proprio la sua continuazione nella memoria e nella dimensione dell'immaginazione.
La testimonianza diretta, vissuta sulla propria pelle, rimane viva nella memoria e riempie le immagini vuote di cui parlavi attribuendo ad esse ora un senso, dopo un altro, domani un altro ancora e così via fino al'infinito.
A ben pensarci, il cinema vive proprio e soprattutto di memoria del passato, immaginazione del futuro, tramite una visione "ad occhi spalancati" (ed aggiungerei passivamente attoniti) sullo scorrere dinamico del presente.

_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Richmondo il 15-07-2008 alle 16:09 ]



Sono d'accordo sui presupposti teorici di questo post.
Ma non viene risolto il problema posto da Marienbad: che è quello della impossibilità ad analizzare il film, in sostanza della inutilità della critica cinematografica, della totale debolezza e confusione dello spettatore che si trova senza punti di riferimento. Più cose sai, pià ti allontani dal senso, dalla verità. E' terribile quello che dice Marien, perchè mette a nudo una delle più invereconde paure degli studiosi di Cinema, quella della pagina bianca.
La memoria può essere fonte di errore: esiste una immagine interna, una sorta di proiezione interiore della immagine che vediamo sullo schermo. Questa immagine interiore è modellata sula base delle nostre conoscenze in campo cinematografico, ma anche su altre variabili impazzite come lo stato emotivo, le esperienze vissute.
Il fatto di essere anche noi rulli in movimento non fa che complicare la situazione.
Un film che dieci anni fa avevo considerato un capolavoro sulla base delle mie conoscenze e dei miei studi sul Cinema adesso mi sembra un film appena sufficiente.
Cosa è successo?
E' stato il completarsi delle mie conoscenze teoriche a portarmi ad un giudizio più obiettivo?
Oppure le mie particolari esperienze di vita e la mia maturazione mi portano a un giudizio meno obiettivo?
Che triste rivedere un film e scoprirlo diverso.
Dove sono finite quelle sensazioni di gioia e l'eccitazione?
Come quando ritorni nei luoghi di infanzia scopri che la magia è svanita.
Allora meglio la pagina bianca.
Allora meglio fare come il protagonista di Strade Perdute:"preferiscco ricordare le cose a modo mio".
Che non vuol dire ricordarle per come sono esattamante avvenute.
Un pò come La Rimini di Fellini: probabilmente non è mai esistita ma è coincidente con l'immagine interna dei ricordi (falsati) del regista.
Ed è, per citare Bertetto, un vero e proprio simulacro del reale.



_________________
Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio

[ Questo messaggio è stato modificato da: Hegel77 il 17-07-2008 alle 00:17 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: Hegel77 il 17-07-2008 alle 00:19 ]

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-07-2008 01:39  
Molto bello!
_________________
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