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Qual è il capolavoro minore di Kubrick? |
pensolo
 Reg.: 11 Gen 2004 Messaggi: 14685 Da: Genova (GE)
| Inviato: 29-07-2006 23:32 |
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quote: In data 2006-07-29 23:09, mescal scrive:
Ma che senso avrà comunicare utilizzando linguaggi differenti? Mi sembra evidente che è inutile che continuiate a discutere così: o Sandrix adotta un lessico comprensibile ai più, o Pensolo e Ayrtonit si leggono qualche libro di teoria.
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in realtà non ha bisogno di adottare un lessico più comprensibile in quanto in queste due pagine non ha spiegato un bel nulla..ma lo ha fatto altrove e sono stato ben lieto di leggerlo..quindi può risparmiarsi la fatica di ripetersi e noi quella di rileggere cose già dette e ridette in altri topic.
_________________ Bart,voglio condividere con te le tre massime indispensabili per andare avanti nella vita.N°1:"Mi raccomando coprimi" N°2: "Miticooo!Ottima idea capo" N°3:"Era già così quando sono arrivato io" |
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kubrickfan
 Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 29-07-2006 23:34 |
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i codici filmici di arancia meccanica
genere : drammatico ( i codici variano da genere a genere ovviamente perche' diverso il fine diverso il mezzo )
codici di linguaggio : Storie vere, ricordo di chi ha lasciato il segno, esposizione di diritti dell'uomo nella societa', eroe non convenzionale.
termini descrittivi : Intenso,Commovente, Seducente, Passionale, realistico, sociale, storico,biografico, coinvolgente,
approfondimento qui:http://www.generativedesign.com/tesi/134/FILM_CODES.htm
sand , era questo che intendevi ? oppure ti riferivi a qualcosa d'altro ? perche' nel caso dell'arancia direi che il codice filmico e' pienamente rispettato sia nel codice di linguaggio che del termine descrittivo.
se invece volevi dire altro ovviamente sorry...
_________________ non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT |
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pensolo
 Reg.: 11 Gen 2004 Messaggi: 14685 Da: Genova (GE)
| Inviato: 29-07-2006 23:44 |
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“Comprendere la poesia di Johnathan Evans Prichard, Professore emerito. Per comprendere appieno la poesia, dobbiamo, innanzitutto, conoscere la metrica, la rima e le figure retoriche e, poi porci due domande: uno con quanta efficacia sia stato il fine poetico e due, quanto sia importante tale fine.
La prima domanda valuta la forma di una poesia, la seconda ne valuta l’importanza. Una volta risposto a queste domande, determinare la grandezza di una poesia, diventa una questione relativamente semplice.
Se segniamo la perfezione di una poesia sull’asse orizzontale di un grafico e la sua importanza su quello verticale, sarà sufficiente calcolare l’area totale della poesia per misurarne la grandezza.
Un sonetto di Byron può avere valori alti in verticale, ma soltanto medi in orizzontale, un sonetto di Shakespeare avrà, d’altro canto, valori molto alti in orizzontale e in verticale con un’imponente area totale, che, di conseguenza, ne rivela l’autentica grandezza.
Procedendo nella lettura di questo libro, esercitatevi in tale metodo di valutazione, crescendo così la vostra capacità di valutare la poesia, aumenterà il vostro godimento e la comprensione della poesia”
"Escrementi" (*cit)
_________________ Bart,voglio condividere con te le tre massime indispensabili per andare avanti nella vita.N°1:"Mi raccomando coprimi" N°2: "Miticooo!Ottima idea capo" N°3:"Era già così quando sono arrivato io" |
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mescal
 Reg.: 22 Lug 2006 Messaggi: 4695 Da: napoli (NA)
| Inviato: 29-07-2006 23:45 |
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pensolo
 Reg.: 11 Gen 2004 Messaggi: 14685 Da: Genova (GE)
| Inviato: 30-07-2006 00:03 |
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quote: In data 2006-07-29 23:45, mescal scrive:
in questa pagina se ne parla, se interessa.
a occhio e croce vi ho beccato una bella pagina...
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Interessante..mi cimenterò domani..non mi sembra l'ora adatta
_________________ Bart,voglio condividere con te le tre massime indispensabili per andare avanti nella vita.N°1:"Mi raccomando coprimi" N°2: "Miticooo!Ottima idea capo" N°3:"Era già così quando sono arrivato io" |
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mescal
 Reg.: 22 Lug 2006 Messaggi: 4695 Da: napoli (NA)
| Inviato: 30-07-2006 00:15 |
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quote: In data 2006-07-30 00:03, pensolo scrive:
quote: In data 2006-07-29 23:45, mescal scrive:
in questa pagina se ne parla, se interessa.
a occhio e croce vi ho beccato una bella pagina...
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Interessante..mi cimenterò domani..non mi sembra l'ora adatta
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non è mica un obbligo... se uno vuole sapere cosa diavolo sono i codici cinematografici e i codici filmici lì comunque c'è scritto.  |
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pensolo
 Reg.: 11 Gen 2004 Messaggi: 14685 Da: Genova (GE)
| Inviato: 30-07-2006 10:20 |
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quote: In data 2006-07-30 00:15, mescal scrive:
non è mica un obbligo... se uno vuole sapere cosa diavolo sono i codici cinematografici e i codici filmici lì comunque c'è scritto.
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Lo so che non è d'obbligo..a grandi linee lo so cosa sono (anche se sandrix giustamente dubita)infatti anche dopo aver letto dubito che mi accosterò alla sua idea di cinema (che poi è quella di marien)..visto che già in passato ho avuto modo di rendermi conto di esserne piuttosto distante.
Il cinema è narrazione? Su questo possiamo essere d'accordo.E' anche quello. Infatti a me che guardo Kubrick con gli occhi del (quasi) profano il suo cinema comunica qualcosa...lo farà nel modo giusto o nel modo sbagliato? Non lo so...sta di fatto che raggiunge quello scopo. E lo stesso credo accada a molti altri. E allora la mia domanda è questa: tutti quelli a cui il cinema kubrickiano "comunica" non si rendono conto che egli è un pessimo narratore solo perchè non conoscono i codici filmici?
L'errore secondo me sta alla base..il cinema non è solo narrazione..è anche astrazione..emotività... e la narrazione non è un qualcosa di univoco che deve seguire schemi precisi per poter ottenere lo scopo di comunicare.
Se così fosse non si potrebbe per paradosso arrivare a dire che esiste un solo modo giusto di narrare e comunicare e che rompere quel determinato schema equivale a non riuscirci?
Il cinema viene anche percepito univocamente da ogni individuo...almeno questo è quello che penso io..e credo che ogni individuo continui a mantenere una sua personale percezione anche dopo aver eventualmente appreso cosa sono i codici filmici.
Sono per l'estetica a maglie larghe. In qualsiasi campo artistico.
Kubrick sacrifica la narrazione all'estetica visiva? Benissimo..può anche essere vero..non lo nego. O forse le fonde arrivando a toccare corde che schemi prefissati non riescono a sfiorare? Non lo so...so solo che questo per me è il Cinema.
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utopia

 Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 14557 Da: Smaramaust (NA)
| Inviato: 30-07-2006 11:15 |
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Io credo 'Eyes Wide Shut', mi è sembrato un film abbastanza 'stanco'...
_________________ Tutto dipende da dove vuoi andare... Non importa che strada prendi!
Happiness only real when shared. |
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mescal
 Reg.: 22 Lug 2006 Messaggi: 4695 Da: napoli (NA)
| Inviato: 30-07-2006 11:50 |
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quote: In data 2006-07-30 10:20, pensolo scrive:
quote: In data 2006-07-30 00:15, mescal scrive:
non è mica un obbligo... se uno vuole sapere cosa diavolo sono i codici cinematografici e i codici filmici lì comunque c'è scritto.
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Lo so che non è d'obbligo..a grandi linee lo so cosa sono (anche se sandrix giustamente dubita)infatti anche dopo aver letto dubito che mi accosterò alla sua idea di cinema (che poi è quella di marien)..visto che già in passato ho avuto modo di rendermi conto di esserne piuttosto distante.
Il cinema è narrazione? Su questo possiamo essere d'accordo.E' anche quello. Infatti a me che guardo Kubrick con gli occhi del (quasi) profano il suo cinema comunica qualcosa...lo farà nel modo giusto o nel modo sbagliato? Non lo so...sta di fatto che raggiunge quello scopo. E lo stesso credo accada a molti altri. E allora la mia domanda è questa: tutti quelli a cui il cinema kubrickiano "comunica" non si rendono conto che egli è un pessimo narratore solo perchè non conoscono i codici filmici?
L'errore secondo me sta alla base..il cinema non è solo narrazione..è anche astrazione..emotività... e la narrazione non è un qualcosa di univoco che deve seguire schemi precisi per poter ottenere lo scopo di comunicare.
Se così fosse non si potrebbe per paradosso arrivare a dire che esiste un solo modo giusto di narrare e comunicare e che rompere quel determinato schema equivale a non riuscirci?
Il cinema viene anche percepito univocamente da ogni individuo...almeno questo è quello che penso io..e credo che ogni individuo continui a mantenere una sua personale percezione anche dopo aver eventualmente appreso cosa sono i codici filmici.
Sono per l'estetica a maglie larghe. In qualsiasi campo artistico.
Kubrick sacrifica la narrazione all'estetica visiva? Benissimo..può anche essere vero..non lo nego. O forse le fonde arrivando a toccare corde che schemi prefissati non riescono a sfiorare? Non lo so...so solo che questo per me è il Cinema.
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ma in effetti la questione dei codici con i limiti di Kubrick come regista non c'entra una mazza.
Tutto si può dire poi, di Kubrick, meno che non sia un narratore...
[ Questo messaggio è stato modificato da: mescal il 30-07-2006 alle 11:55 ] |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 30-07-2006 13:17 |
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ok, faccio un esempio poi forse mi tolgo.
sequenza sul bordo del canale (quella in cui alex scaraventa i drughi nello stesso).
il signor kubrick (che è il primo a sapere che "il vero linguaggio del cinema è il montaggio") si rende conto che la sequenza non rende. non comunica, non è potente.
e allora che fa?
lavora sul montaggio?
no, lavora sui codici. ralenty, una musica di sicuro effetto, e il gioco è fatto.
ma per me il cinema non è questo.
è per questo che spesso definisco kubrick un furbo, perché sa come nacondere (o meglio, come far passare di fronte ai più) i propri evidenti limiti. perché è il primo a riconoscere dove il suo cinema non funziona, ma invece di porvi rimedio butta la polvere sotto il tappeto, e via.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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Kermunos
 Reg.: 19 Nov 2004 Messaggi: 2306 Da: Gorizia (GO)
| Inviato: 30-07-2006 13:50 |
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quote: In data 2006-07-30 13:17, sandrix81 scrive:
ok, faccio un esempio poi forse mi tolgo.
sequenza sul bordo del canale (quella in cui alex scaraventa i drughi nello stesso).
il signor kubrick (che è il primo a sapere che "il vero linguaggio del cinema è il montaggio") si rende conto che la sequenza non rende. non comunica, non è potente.
e allora che fa?
lavora sul montaggio?
no, lavora sui codici. ralenty, una musica di sicuro effetto, e il gioco è fatto.
ma per me il cinema non è questo.
è per questo che spesso definisco kubrick un furbo, perché sa come nacondere (o meglio, come far passare di fronte ai più) i propri evidenti limiti. perché è il primo a riconoscere dove il suo cinema non funziona, ma invece di porvi rimedio butta la polvere sotto il tappeto, e via.
| mmmmh, interessante. A te quindi posso porre la seguente domanda. Dove sta la prefezione ideale nel linguaggio cinematrografico? Se è un arte, e come tale libera forma di espressione, può esservi un "giusto" modo e un modo "furbo"?
_________________ "Fortunatamente io rispetto un regime di droghe piuttosto rigido, per mantenere la mente diciamo... flessibile"
"Questo non é il Vietnam. E' FilmUp, ci sono delle regole" |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 30-07-2006 14:40 |
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posta l'abilità nell'usare sti benedetti codici, che non è certo di tutti, non ci sono modi giusti e modi sbagliati, solo più o meno onestà.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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Kermunos
 Reg.: 19 Nov 2004 Messaggi: 2306 Da: Gorizia (GO)
| Inviato: 30-07-2006 14:41 |
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quote: In data 2006-07-30 14:40, sandrix81 scrive:
posta l'abilità nell'usare sti benedetti codici, che non è certo di tutti, non ci sono modi giusti e modi sbagliati, solo più o meno onestà.
| Onestà rispetto a cosa?
_________________ "Fortunatamente io rispetto un regime di droghe piuttosto rigido, per mantenere la mente diciamo... flessibile"
"Questo non é il Vietnam. E' FilmUp, ci sono delle regole" |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 30-07-2006 14:45 |
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onestà intellettuale, coerenza, e anche un po' di rispetto per quello che c'è nella capoccia di chi guarda il film.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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natacha
 Reg.: 21 Lug 2006 Messaggi: 95 Da: Firenze (FI)
| Inviato: 30-07-2006 14:52 |
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Ah ma nessuno ha detto che il cinema è solo arte. Auguste Renoir alla fine della sua carriera di pittore aveva bisogno di qualcuno che teneva il pennello al suo posto. In quegli ultimi anni faceva arte e si poteva ancora definire un artista, però non aveva più la buona tecnica per dipingere da solo un quadro, e doveva affidarsi a qualcuno o qualcosa che lo avrebbe aiutato a raggiungere il suo scopo.
Se si considera il cinema una arte allora è giusto dire che Kubrick non sempre riusciva con la sola tecnica a raggiungere il suo scopo e cercava con altri mezzi di allontanare l'attenzione dalla tecnica cinematografica. Questo è buono per un artista che ha bisogno di aiuto, ma non per un tecnico. Se si guarda il lavoro come artistico si considera "furbo", se si guarda come tecnico si considera fallito. Penso sia questa la differenza perchè un buon tecnico e un buon regista non hanno bisogno di nessun aiuto per mostrare quello che hanno in mente, lo fanno e basta.
Spero di essermi spiegata bene.
_________________ Dans la forêt de la mémoire - Surgis soudain - Tends-nous la main - Et sauve-nous. |
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