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Autore Nodo alla gola ( Rope)
Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 09-03-2003 01:35  
Nodo alla gola ( Rope, 1948 ) di Alfred Hitchcock, USA, con : James Stewart (Rupert Cadell), John Dall (Brandon Shaw), Farley Granger (Phillip Morgan), Douglas Dick (Kenneth Lawrence) e Joan Chandler (Janet Walker)


Titoli di testa, una tranquilla via, con il suo altrettanto tranquillo tram-tram di passanti e auto, appare al fresco occhio dello spettatore.
Il tutto è contornato da un'uggiosa giornata di sole. D'improvviso la cinepresa abbandona vorticosamente l'immagine di quiete e si addentra, con uno stacco, in un appartamento oscurato dalle tende chiuse. Dove due giovani commettono un efferato assassinio.
Questo sarà il primo, e evidente, di una decina di stacci, stavolta invisibili, che Hitchcock inscenerà per un film di gran lunga sperimentale e di svolta.
The Rope tratto da una celebre piece teatrale di Patrick Hamilton ha il pregio di essere il primo lungometraggio con un unico (falso) piano sequenza e di essere anche la prima opera a colori del regista inglese.
Tra i numerosi temi che vengono affrontati (quali: la superiorità ideologica intellettuale degli snob e ricchi studenti, la tensione omossessuale tra i due, la corrosione della colpa sull'animo di antico stampo Dostojewskiano e Poeiano quello che salta subito all'occhio è l'indistinta altalena tra apparenza e essere , tra falsità e verità di forte ambiguità e indiscusso climax.
I due giovani (John Dall e Farley Granger) dopo una burrascosa discussione uccidono un loro vecchio compagno di college (Dick Hogan) e lo nascondono in una cassapanca che diventa un macabro simulacro (si notino i candelabri posti sl coperchio a mo' di funereo simbolo) e dove gli ospiti ignari si nutrono servendosi delle pietanze allestita appositamente su essa con orrida ritualità.
Tra sofismi inutili e citazioni nietzchiane vedremo il crollo psicologico del più debole e il compiacimento risoluto del più forte, il quale farà cadere il sospetto (che diviene fondato nell'ultima parte quando Brandon tiene stretta la rivoltella nella tasca) e a cui il professor Cadell (interpretato da un poco istrionico Stewart) porrà rimedio gettandovi la parola fine. Una parola però che risente di una certa amarezza; riesce infatti a liberare lo spettatore ma non Stewart, vittima dei suoi stessi insegnamenti male interpretati e messi a frutto dai suoi pupilli. La gravità del crimine e la sfida anti sociale raggiungono un'isopportabile durezza e il doppio fondo morale degli studenti - boia fa esplodere l'innocente complicità di Cadell che rinnega i propri principi filosofici man mano che accetta le provocazioni dialettiche.
Alle spalle di questo spettrale simposio, oscillante tra false apparenze e nette evidenze, la giornata trascorre da un assolato pomeriggio, al crepuscolo, alla notte, trapunta di luci metropolitane : paesaggio finto (come la normalità della situazione) ed insieme contrappunto dell'unità di tempo, di luogo e azione nel segno stilistico della tragedia del teatro classico coadiuvato da una povertà ambientale (il luogo dove l'azione si svolge è estremamente ridotto a tre stanze) che lascia spazio a una grandiosa poetica degli oggetti; infatti Hitchcock pone qui l'oggetto come idea, come sensazione, come segnale, come rifrazione psicologica, una sorta di ingranaggio del cine - occhio.
Cinque oggetti (la panca, la corda, il cappello, la rivoltella e il pianoforte) catalizano in maniera sublime la concentrazione dello spettatore e di qualche personaggio (da antologia la scena della governante che sparecchia il 'simulacro', con straordinaria ordinarietà, infliggendo al nostro sguardo un senso di angoscia e di orrore nell'imminente probabilità che questo venga aperto facendo scoprire agli occhi di tutti gli invitati l'atrocità del delitto; e nel frattempo voci fuori campo che si interrogano paradossalmente sul 'dove sia finita' la vittima).
L'universo di Nodo alla gola è occulto ed è improbabile lasciarlo per coloro che hanno commesso il crimine e noi per primi lo abbiamo commesso, noi spettatori, perchè siamo innanzitutto testimoni e insieme a noi lo è pure la cinepresa. E' in questo loco dove 'Dio è morto che deve avere la resurrezione ... e l'unica a poterla attuare è la Giustizia'.
Come da prassi per la maggior parte delle sue opere il regista appare come passante al fianco di una donna all'inizio del film, in segno di una continuità stilistica che lo accompagnerà negli anni a venire.
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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 09-03-2003 15:00  
Qualcuno ha visto questo film? ...
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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 09-03-2003 19:47  
quote:
In data 2003-03-09 15:00, Daniel scrive:
Qualcuno ha visto questo film? ...



a quanto pare no ... -_-
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 09-03-2003 19:56  
"... non so veramente perché mi sia lasciato trascinare in questo pasticcio di Nodo alla gola...La commedia aveva la stessa durata dell'azione... e non si sarebbe dovuto fare alcuna interruzione all'interno di una storia che incomincia alle 19.30 e termina alle 21.15. Allora mi è venuta questa idea un po' folle di girare un film costituito da una sola inquadratura (in realtà le inquadrature sono 10, della durata di 10 minuti ciascuna, cioè la totalità del metraggio della pellicola contenuta in un caricatore della macchina da presa)" (A.H.)

"... lei è severo quando parla di Nodo alla gola come di un'esperienza stupida; credo che un film come questo rappresenti qualcosa di molto importante in una carriera; è la realizzazione di un sogno che ogni regista deve accarezzare in un certo periodo della sua vita, il sogno di poter legare le cose in modo da ottenere un solo movimento" (François Truffaut)

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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 09-03-2003 20:05  
quote:
In data 2003-03-09 19:47, Daniel scrive:
quote:
In data 2003-03-09 15:00, Daniel scrive:
Qualcuno ha visto questo film? ...



a quanto pare no ... -_-



come no???io credo che fra di noi pochi sono quelli che non l'hanno visto!
un gran bel bel bel film in cui nonostante sia evidentemente lento (per la natura in cui è girato),non manca mai la suspence tipica di hitckcook creata veramente con poco!!!!
a me è piaciuto molto!
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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 09-03-2003 20:17  
Già la suspence ... assolutamente straordinaria ...

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...E' mai possibile o porco di un cane che le avventure in codesto reame debban risolversi tutte con grandi puttane ... [F.De Andrè]

[ Questo messaggio è stato modificato da: Daniel il 09-03-2003 alle 20:18 ]

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 09-03-2003 20:26  
quote:
In data 2003-03-09 20:17, Daniel scrive:
Già la suspence ... assolutamente straordinaria ...

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[ Questo messaggio è stato modificato da: Daniel il 09-03-2003 alle 20:18 ]



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GREEDO
ex "ellepi"

Reg.: 06 Nov 2001
Messaggi: 2768
Da: Milano (MI)
Inviato: 09-03-2003 20:31  
amo i film senza esterni di zio Alfred.
dopo La finestra sul cortile c'e' Rope.
affronta argomenti allora non certo facili come il razzismo e l'omosessualita'.
e il risultato e' veramente ottimo.




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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 10-03-2003 18:55  
quando lo vidi all'epoca mi sembrò eccessivamente lento e oppressivo vista la ristrettezza dell'ambiente...ma ricordo che avevo trovato il finale davvero geniale...un colpo da maestro assoluto,un coniglio dal cilindro...ripensandoci a mente fredda è un ottimo film con la poetica dell'assassinio a dominare(il discorso sulle galline)
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sono un bugiardo e un ipocrita

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 06-10-2003 19:16  
Meraviglioso gioiellino di tecnica,questo film si dimostra ancora una volta capace di emozionare col minimale,con il banale se vogliamo.Non c'è bisogno,e questo sarà il difetto di molti altri film di Hitchcick,per provocare tensione,di dipanare l'azione in luoghi e tempi estesi,ma basta e anzi è più efficace un piccolo e ristretto spazio.Impagabilmente bello è come nella stanza deserta,le uniche cose parlanti sono paradossalmente gli oggetti e l'uso che ne viene fatto.Questo perchè essi più di qualsiasi altro fattore,sono portatori inconsapevoli della Verità,eppure non controllabili in quanto costantemente maneggiati dagli ospiti.Ovviamente il punto di vista è tutto quello dei colpevoli,presi a morsa in uno sferzante e estenuante gioco a nascondino.La serafica calma di Rupert non fa che aumentare il sentimento di scoperta tragressione:tuttavia egli non rinnega affatto i suoi "principi filosofici"(sintomo peraltro,i una certa vacuità del Pensiero medesimo)bensì ne rinnega la malindirrizzata e malintesa applicazione.L'ultimo fondamento di coscienza etica sopravvive in una stanza dove tutto è dominato da un arbitrario e supponente senso di inutile e goffa superiorità,che contrapposta a specchio dalla perenne insicurezza dell'amico,finirà per cadere,aprendo il velo a ciò che davvero rappresentava:l'effettiva nullità dello pseudodisincantato dandy inglese.Così un omicidio sarà "servito" per far crollare false e fuorvianti certezze giovanili.(Interessante notare sullo sfondo una patina di "protocontestazione giovanile"con l'eversivo professore apparentemente spogliato d'ogni morale e i pedissequi e beoti studenti-pecore irretiti da cotante affermazioni)
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sono un bugiardo e un ipocrita

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Superzebe

Reg.: 25 Mag 2002
Messaggi: 3172
Da: Genova (GE)
Inviato: 02-12-2003 23:01  
L'ho visto stasera. Bel film, forse a tratti un po' artificioso ma i difetti portati dall'abbandono della grammatica cinematografica sono compensati da un insolubile accumulo di tensione che si scioglie soltanto con i tre spari finali.
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konart

Reg.: 27 Nov 2002
Messaggi: 275
Da: ravenna (RA)
Inviato: 03-12-2003 09:38  
io lo vidi anni fa. veramente bello ma quello che mi sorprende praticamente sempre nei film di Hitchcock (LI HO VISTI TUTTI tranne 3/4vecchissimi) è l'ordine maniacale.
Non so se avete la stessa impressione ma ogni suo film lo vedo come una casa ordinata(per rendere l'idea), che sia la classe degli attori che mi da questa impressione? ..oppure i dialoghi?
a voi è mai capitato di vedere questo lato?
_________________
"Quando finisce la musica SPARA se ti riesce"

"Bam!-Che succede Ragazzo!
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Marxetto

Reg.: 21 Ott 2002
Messaggi: 3954
Da: Milano (MI)
Inviato: 31-12-2003 14:41  
L'ho trovato strepitoso.La capacità di Hitchcock di suscitare tensione e trepidante attesa nello spettatore,senza adottare le tecniche più banali(sangue a litri,musiche eccessivamente pompose)è sorprendente.Il tutto si svolge in un unico ambiente,apparte la scena iniziale,e questo che per moltissimi altri registi potrebbe rivelarsi un elemento negativo ai fini della riuscita del film,qui diviene un punto di forza assoluto.Il sadismo dei due protagonisti nel servire il pranzo sul cassone dove è rinchiuso il cadavere viene espresso sapientemente e con emorme stile.Dialoghi sempre fonte di interesse,che riescono a toccare senza che ce ne si renda quasi conto temi dei più disparati,dalla filosofia alla politica giudiziaria.E grande come sempre Stewart...sornione ma efficace.Mi ha folgorato!
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TERENCE

Reg.: 30 Dic 2003
Messaggi: 23
Da: VERONA (VR)
Inviato: 31-12-2003 14:59  
Io l'ho visto un paio di volte.Bel film,davvero originale,anzi unico visto che c'e' un unico piano sequenza(almeno cosi' sembra,le inquadrature in realta' sono 10).Il timore che prima o poi qualcuno possa scoprire il cadavere nella cassapanca(fulcro centrale di tutto il film)e' forte...poi quando tutto sembra finire...e il bello(anzi brutto)e' che alla festicciola partecipano anche i genitori della vittima!ps:non so se ci avete fatto caso,ma John Dall e' uguale a Billy Costacurta.

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 31-12-2003 15:11  
Untouchable movie.
_________________
Rubare in Sardegna è il Male.

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