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Il settimo sigillo |
seanma
Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 11-10-2002 15:38 |
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Una partita a scacchi.Questa è la simbologia portante di questa pellicola,davvero così diversa dall'American way of Cinema.L'incarnazione della morte mi ha lasciato un po' stranito all'inizio,ma nn mi è sembrata poi tanto malvagia.Nel complesso è un film però troppo cupo e pessimistaper potermi colpire in positivo,anche se a volte oscilla abilmente da un registro drammatico a uno più comico.E forse la cosa migliore di questo film è proprio l'estrema ironia con cui viene dipinta e trattata la Morte:esemplare in questo senso la scena della "finta morte"a cui seguirà la sarcstica morte "vera"per mezzo della sega( )
Man mano che si procede alla fine la prospettiva si scurisce sempre più,anche se il motivo della "morte ironica" rimane comunque.
Non un film perfetto,ma ottimo sì.
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Buongiorno signori. Signori, io sono un elaboratore HAL 9000. Entrai in funzione alle officine HAL di Verbana, Illinois, il 12 gennaio 1992... il mio istruttore m'insegno' anche a cantare una vecchia filastrocca. Se volete sentirla, posso cantarla...
[ Questo messaggio è stato modificato da: seanma il 01-05-2003 alle 15:44 ] |
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 12-10-2002 11:02 |
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seanma
Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 12-10-2002 11:37 |
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infatti:è proprio questa dualità la forza del filmmi sono espresso male.
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 30-04-2003 00:20 |
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Strano ci siano così pochi interventi a rigurado di uno dei film più importanti della storia del cinema....
Come al solito l'ha aperto Seanma, a cui intanto faccio i complimenti per l'estrema oculatezza con cui sceglie i film di cui parlare.
Il settimo sigillo, non può essere valutato estraniandolo dalla concezione cinematografica di Bergman.
In questa pellicola dell'ormai 1956, sono presenti tutte le tematiche che caratterizzavano l'autore nordico.
Un senso di pessimismo pervade l'intera vicenda.Abbiamo la morte, la paura che tutto finirà, le battaglie perdute, la ricerca del perdono e una forte critica per ciò che fece la Chiesa e che allora ancora non disconosceva.
I paesaggi caratterizzati da un cielo freddo, da un mare agitato ci introducono in questo breve percorso a contatto colla morte.
ma non è tanto la figura in se della morte che ci spaventa, non è il vedercela di fronte, ma il vedere che sia già passata dove si debba ancora passare che da sconsolazione.
Certo alla fine i due saltimbanchi si salvano, ma ciò non toglie che il pessimismo di chi vorrebbe trovare la fede senza riuscirci, e che muore nel dubbio, è certamente il mesaggio predominante.
Le inquadrature hanno poi un forte richiamo colla pittura del tempo.
I sei personaggi che alla fine si presantano davanti alla morte, vedendo in lei l'unica soluzione possibile mi ha fatto pensare ai ritratti di Goya.
Ma soprattutto la scena finale della morte che porta con se lungo la vallate i vari personaggi mentre ballano, mi ha ricordato tanto la "Danza" di Matisse.
Bello,forse non prende molto lo spettatore, ma è un'opera talmente ricca da non dover essere nemmeno preso in considerazione il coinvolgimento come parametro di giudizio.
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
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mutaforme
Reg.: 25 Lug 2002 Messaggi: 4608 Da: Monte Giberto (AP)
| Inviato: 30-04-2003 02:44 |
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 30-04-2003 11:42 |
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Mmmh il vecchio topicdella sfida lanciata dal giovane seanma (che avrebbe perso) contro il vecchio Tristam che ritorna in auge...
e come mai?
Allora sono di fretta perche' tra 20 min torno al lavoro ma dico velocemente la mia.
Il settimo sigillo e' forse il peggior film di Bergman. Comparato alla dolcezza e la capacita' emotiva (che in Bergman non va dimenticata) sia narrativa che registica, di avvicinarsi ai soggetti e alla storia pare che questo settimo sigillo sia un'opera incompiuta e mutilata da troppi tentativi di mettere in scena un trama molto emotiva attraverso uno stile che diventa piu' un difetto che un pregio.
Il settimo sigillo e' un film un po' atipico (seppure sempre bergmaniano- si vedano le scene sulla spiaggia) rispetto all'altra produzione dello stesso autore. Siano da esempio i film realizzati dal 1955 fino al Luci di Inverno o i film precedenti al settimo sigillo stesso, in particolare Sorrisi di una notte d'estate. Film tutti questi che sono riusciti ad esprimere ad ogni livello molto di piu' di quanto sia riuscito a fare il settimi sigillo, film forse piu' famoso di Bergman che non merita pero' la stessa considerazione degli altri.
e questo per diversi motivi. Innanzi tutto un singhiozzante montaggio parallelo che sposta azioni, tempi e luoghi quasi arbitrariamente, improvvisamente.
e non e'nemmeno il disagio psicologico che cerca di esssere rappresentato perche' quello che succede invece sembra essere soltanto un tentativo simbolico mal riuscito (almeno cinematograficamente) sospeso tra morte e fiducia, la perdita di fede, il ritorno in una casa non piu' conosciuta.
Troppi simboli e poca sostanza che impedisce a Bergman di architettare (si puo' sempre fallire un film) un'idea che probabilmente in mano di Dreyer (per citarne uno a caso....) avrebbe avuto sicuramente una potenza decisdamente piu' incisiva (si veda 'non presero il traghetto', proprio del 1955 o 54)
d'altro canto tutta la messa in scena si riduce ad una teatralita' quasi nauseante(bergman e' difatti autore di teatro) che impedisce quindi allo stesso regista di riuscire ad organizzare in maniera piu' indipendente le scene del film. assistiamo quindi (un po' per il montaggio, un po' per la regia e messa in scena) ad un film slegato in tante parti e cucito insieme senza una precisa consequenzialita', troppo parlato e troppo sechematizzato.
ora devo andare purtroppo...
Il settimo sigillo e' stato l'ultimo film del millennio che ho visto...
Una vera delusione...
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 30-04-2003 22:42 |
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Ragazzi che sciagurato...ma come si fa??? |
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Daniel
Reg.: 14 Feb 2003 Messaggi: 4301 Da: Nuoro (NU)
| Inviato: 01-05-2003 00:19 |
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Mha non concordo in tutto e per tutto ...per quanto riguarda la forte teatralità ricordiamo che Bergman è un forte debitore del kammerspiel film e della poetica di Mayer (il più celebre esponente) ... il settimo sigillo possiede interpretazioni sommesse e cosa più importante estremamente evocative ... non è la sua opera più riuscita come Sussurri e Grida che ha saputo qui esplorare meglio la crisi esistenziale di ogni singolo personaggio (e se vogliamo nel primo citato si è rilevato piuttosto fallimentare) forse perchè la potenza del simbolo è banalmente meno forte che in altre sue opere (vedi lo stesso Sussuri e grida ma anche Persona) ... in sostanza credo possa essere criticabile tutto tranne proprio la messa in scena teatrale affatto rindondante e quantomai appropriata ... non un'opera matura certamente ma contenente pregevoli premesse per i lavori successivi ... e adesso scappo.Ciauz!
_________________ ::M:: cineForum |
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 01-05-2003 04:39 |
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ma infatti non è questione di ridondanza... è solo questione di teatralità, pura e semplice. una teatralità che spezza e rimaneggia la fluidità prima della scena e poi del legame tra sequenze.
non nego, come già detto nel mio primo messaggio, che ci siano sequenze di enorme efficacia. lo stesso gioco della macchina da presa che si raccorda nei campi e controcampi giocando intorno alla veste della morte, spesso usandola proprio come quinta teatrale, è interessante e interamente giocato sul cinema e sul potere dell'inquadratura. Non a caso Bergman è un maestro della costruzione spaziale e della sua articolazione. In questo assomiglia in un certo senso, ma solo formalmente (e magari nemmeno troppo) a Dreyer. -Il cinema nordico e la sua morale-
Comunque anche il settimo sigillo è fatto spesso di buone inquadrature e quindi di una buona organizzazione spaziale, il fatto è che spesso Bergman perde la concentrazione tra intenzioni e poca lucidità di trasposizione. é proprio questa trasposizione in immagini da un testo o da un mondo simbolico che invade terribilmente la scena, lo spazio del cinema per riportare all'occhio tutta una serie di opere di delega che per loro stessa natura indeboliscono da una parte il cinema e dall'altra offrono migliaia di spunti sulla psicologia e sulla filosofia.
Ed è per questo sostanzialmente che il film può piacere o no. Chi si interessa molto alla storia, ai risvolti morali, ai simbolismi etc etc è ovvio che avrà molto materiale da aprezzare, indipendentemente che il film sia bello o no.
Lo ripeto, a me ha dato un forte senso di squilibrio, una forte impessione di film troppo parlato e recitato con toni troppo pesanti e drammatci. mi è sembrato un film che ha cerato di premere sull'acceleratore della letteratura e del teatro dimenticandosi un pò troppo i mezzi del cinema. Ha dato troppo spazio alle "bocche che parlano" e alle parole che significano. ha anche cercato di bilanciare, da buon regista, con una regia, ma il risultato è, alla fine dei conti, squilibrato..
un piccolo appunto:
bergman e dreyer, i due autori nordici più conosciuti e forse più importanti dei tempi che furono (Bergman è ancora vivo e fa film) hanno sempre dato moltissima importanza ai dialoghi e alla recitazione. Non voglio affermare che il loro potere della parola sia da sottovalutare.. con quello che ho detto vorrei soltanto fare capire che nonostante questa importanza (che ha davvero risvolti nella morale e poi nel personale vedi Luci d'inverno del norvegerse e Ordet del danese) sia rilevante nei loro film spesso quando questa assume toni troppo empatici e poco mediati rischia di invadere, e quindi di disomogeneizzare, quello che dovrebbe essere (o che comunque era) il lavoro del regista. il controllo di più parti, di più dicipline sotto l'elemento dosante, dello spazio, del tempo e della durata, che è l'articolazione della messa in scena.
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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seanma
Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 01-05-2003 15:46 |
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quote: In data 2003-04-30 22:42, Quilty scrive:
Ragazzi che sciagurato...ma come si fa???
| vedi...è questo il tuo problema...esprimi poco rispetto per le opinioni altrui...non c'è un modo migliore di dire "mattia,non sono d'accordo"?
eddai...
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 01-05-2003 17:03 |
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dipende sempre da chi lo dice seanma,,,,
anche se quilty mi avesse offeso io so che lui mi ama e lui sa che io lo amo...
quindi non potremmo mai offenderci...
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 01-05-2003 20:38 |
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Esatto...solo i comunistoni come seanma non posseggono il minimo senso dell'ironia...sono sempre così seri e isterici! Uh |
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seanma
Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 02-05-2003 14:46 |
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quote: In data 2003-05-01 20:38, Quilty scrive:
Esatto...solo i comunistoni come seanma non posseggono il minimo senso dell'ironia...sono sempre così seri e isterici! Uh
| ah,davvero...oh...non me ne ero accorto....
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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ilaria78
Reg.: 09 Dic 2002 Messaggi: 5055 Da: latina (LT)
| Inviato: 02-11-2004 21:22 |
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ieri ho visto questo film, ma in effetti ci devo riflettere ancora su perchè non tutto mi è chiaro.
non posso che concordare con mattia sul fatto che sia un film davvero teatrale, non solo per la verbosità che rende statico il film, e ha un che di stucchevole, ma anche per l'organizzazione degli spazi e dei movimenti degli attori nell'inquadratura stessa nonchè dei tempi.
non si può negare quanto il film sia figurativo e i richiami alla pittura di goya sono evidenti, così come al tema del brutto, e via dicendo.
la morte è emblematica, quasi "serica" non è cattiva nè buona, non ha sentimento alcuno, nè di pietà ne di giustizia, è li, inevitabile sia per chi è pronto e per chi non lo è, sia per chi crede nell'aldilà e in dio sia per ci non sa che pensare, o non crede in nulla.
diciamo che non so se mi sia piaciuto o meno, credo di non averlo ancora assimilato bene, quel che è certo è che mi ha colpito.
_________________ ...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere... |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 02-11-2004 21:37 |
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lo stavo vedendo e mio padre ha interrotto tutto!!! sono ancora incazzata nera a distanza di giorni...ora dovrò riprenderlo da capo. devo dire che fino a metà, quel che ho visto, mi ha lasciato parimenti soddisfatta e perplessa. poi ci rifletterò con mooolta calma.
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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