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The Black Dahlia - >De Palma |
LucyVP03

 Reg.: 29 Lug 2003 Messaggi: 938 Da: Roma (RM)
| Inviato: 29-09-2006 11:19 |
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Chiedo scusa a Lucy per l'intrusione nel post
Qui di seguito sono riuniti gli interventi principali diquesta discussione.
Qualora qualcuno volesse veder "riabilitato" un proprio post, se ritenuto valido, lo editi, ripulendolo dai riferimenti e dai quote di messaggi che non lo circondano più, e me lo indichi via pvt.
Sarà mia premura recuperarlo.
Cerchiamo, in questo topic, di attenerci all'oggetto, senza insulti nè battaglie personali di nessun genere.
Grazie
PETRUS
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Visto qualche settimana fa in versione originale.
Ero curiosissima e avevo grandi aspettative su questo film: non ho letto i libri di Ellroy, ma a suo tempo L.A. Confidential mi era davvero piaciuto.
La storia di The black Dahlia è sicuramente più torbida.
Il film è buono, tuttavia non ho trovato pienamente convincenti gli interpreti, eccetto Scarlett e Mia Kirshner (tutte le sue scene sono molto belle, forse le migliori). Non male Aaron Eckhart, anche se l'ho apprezzato di più in Nella società degli uomini e Thank you for smoking...
Hilary Swank è sicuramente androgina, equivoca, ma non ce la vedo come femme fatale.
Di tutto il cast il meno entusiasmante mi è sembrato il ragazzone, anche se, sentendo la voce (teribbile!) dei trailers italiani, devo ammettere che l'originale va molto meglio...
Ho trovato fastidiosa la colonna sonora, incessante e assordante.
Molto confusionario il finale. Peccato: rovina l'intero film.
Divertentissima la cena a casa dei ricconi!
_________________
Io dunque sono figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà...
Pirandello
[ Questo messaggio è stato modificato da: Petrus il 05-10-2006 alle 14:48 ] |
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gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 29-09-2006 11:26 |
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Bellissimo film, rimetto qui quanto scritto per Filmup a http://filmup.leonardo.it/theblackdahlia.htm . Il ritorno della regia su tutto il resto.
...Nel tradurre il tutto sul grande schermo De Palma però non si limita a rievocare le atmosfere e ad accompagnare una narrazione, quella del libro, comunque molto cinematografica. Il suo linguaggio pretende un'unione dei due aspetti e così si impegna ad impregnare di significati ogni scena o semplice fotogramma del proprio lavoro. In questa comunità dove tutto è corrotto, in cui le stesse fondamenta delle case sono fatte di cartapesta, ogni personaggio nasconde la propria colpa. Nessuna tenda rimane bianca, neppure Bucky la cui "fortuna" proviene, nonostante tutto, da un incontro di boxe perso appositamente. Concetti sintetizzati (soprattutto) nella scena del ritrovamento del cadavere di Elizabeth Short che De Palma costruisce il fulcro centrale del proprio film. In questo lungo piano sequenza che tanto ricorda l'Orson Welles di "L'infernale Quinlain", abbiamo l'unione delle due storie che incrociandosi caratterizzeranno tutto il resto della narrazione. E così l'efferato omicidio dell'aspirante attrice si lega alla sparatoria che i due protagonisti intraprendono con due tizi di colore davanti ad un motel.
Lezione di regia, ma anche e soprattutto omaggio verso il genere noir. Black Dahlia è tutto questo: è il citare la Rita Hayworth protagonista di tanti film degli anni '50, è la scelta di nomi per i personaggi (dall'Emmett che ricorda lo scrittore pulp Hammett alla Key Lake variazione dell'Hitchockiana Veronica Lake di "Rebecca"), è il ricordo di "Blu dalia" (anch'esso con Veronica Lake) e il cadavere nella fontana di quello Scarface prima di Hawks e poi dello stesso De Palma. E'sua poi la voce fuoricampo dei filmini in cui i sogni e le disillusioni di Elizabeth Short trovano vita, ricordo e monito di quanto sotto le luci della magica Hollywoodland si rischi di trovare il rosso del sangue ed il nero della cronaca...
_________________
L'uomo invisibile è bellissimo, solo che nessuno lo sa...
Ammazza la vecchia!!!
[ Questo messaggio è stato modificato da: gatsby il 01-10-2006 alle 22:05 ] |
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Saeros
 Reg.: 27 Mag 2004 Messaggi: 7565 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 29-09-2006 18:46 |
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mah...io l'ho visto in lingua originale e mi e` piaciuto molto. condivido le opinioni sul finale e sulla regia - bella ma alcune scelte mi han lasciata perplessa - ma sono in completo disaccordo sulle interpretazioni: Hilary Swank, vabbe`, non ha l'aria della femme fatale e sono d'accordo. ma Josh Hartnett mi e` piaciuto molto (lo avevo visto anche il giorno prima in Slevin, quindi, doppia sorpresa), Aaron Eckart anche, e anche la madre del personaggio interpretato dalla Swank (non ricordo il suo nome, ma e` stata grandiosa!). brava anche Mia Kirshner, lei e` davvero l'unico punto che mette tutti d'accordo. ma sulla Johansson ho delle riserve: l'ho sempre trovata bella e brava, ma in questo film mi e` sembrata incartata e a disagio, non so come spiegarvelo. ecco, a me la sua interpretazione non ha convinto molto (non uccidetemi)..
per il resto, mi e` piaciuto molto. non e` un capolavoro di inestimabile valore, ma, specialmente coi tempi che corrono, mi e` sembrato ottimo.
_________________ Mizar:Sae è da interpretare stile rebus..
Un Lugubre Equivoco |
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PaTbAteMaN
 Reg.: 04 Set 2006 Messaggi: 100 Da: Riccione (RN)
| Inviato: 29-09-2006 22:06 |
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quote: In data 2006-09-29 18:46, Saeros scrive:
mah...io l'ho visto in lingua originale e mi e` piaciuto molto. condivido le opinioni sul finale e sulla regia - bella ma alcune scelte mi han lasciata perplessa - ma sono in completo disaccordo sulle interpretazioni: Hilary Swank, vabbe`, non ha l'aria della femme fatale e sono d'accordo. ma Josh Hartnett mi e` piaciuto molto (lo avevo visto anche il giorno prima in Slevin, quindi, doppia sorpresa), Aaron Eckart anche, e anche la madre del personaggio interpretato dalla Swank (non ricordo il suo nome, ma e` stata grandiosa!). brava anche Mia Kirshner, lei e` davvero l'unico punto che mette tutti d'accordo. ma sulla Johansson ho delle riserve: l'ho sempre trovata bella e brava, ma in questo film mi e` sembrata incartata e a disagio, non so come spiegarvelo. ecco, a me la sua interpretazione non ha convinto molto (non uccidetemi)..
per il resto, mi e` piaciuto molto. non e` un capolavoro di inestimabile valore, ma, specialmente coi tempi che corrono, mi e` sembrato ottimo.
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Devo ancora vederlo, ma ti perdono a priori su Scarlett....
_________________ Pat Bateman
Your own Penthotal Jesus |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 30-09-2006 00:38 |
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Per la sua potenza di estensione (immaginate un film così teso e tirato sulla superficie di un suo immaginario supporto, tanto da espandersi oltre ai confini dell'occhio) e intensità (perdere un secondo è impossibile, perchè pure nella sua 'monotonia' si tratta pur sempre di un film potente e schiacciante) a me questo film ha fatto quasi piangere per l'entusiasmo. E' un film che ha un peso psicologico non indifferente proprio perchè si tratta di un film "grosso" come non se ne vedono...
(Poi c'è l'attore del fantasma del palcoscenico.)
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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leonessa
 Reg.: 09 Ago 2002 Messaggi: 5315 Da: Abbiategrasso (MI)
| Inviato: 30-09-2006 02:50 |
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Un noir in piena regola per mr. DePalma che si affida ad un cast multigenere per mettere in piedi una storia di cronaca (vera) riscritta (con un po' di fantasia) dallo scrittore Ellroy.
Alla battuta di avvio si presentano Josh Hartnett che dopo ruoli in film da cassetta, sta decisamente migliorando il suo standard. E con esso anche la recitazione ci guadagna. Accanto a lui il "partner" Aaron Eckhart un po' spaesato e con un personaggio poco approfondito. Tra loro la femme fatale Scarlett Johansson che gioca coi vestiti di Katherine Hepburn e si diverte interpretando una dolce e talvolta sexy Kay.
Accanto a loro sfilano una Hilary Swank davvero molto poco convincente e una bellissima e intensissima rivelazione come Mia Kirshner.
Un film sicuramente da rivedere. Non subito. Non è per palati facili nè per stomaci deboli. Ma sicuramente un buon film di genere.
1bix8
_________________ I'm impossible to forget but hard to remember |
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VincVega
 Reg.: 15 Dic 2003 Messaggi: 453 Da: Rimini (RN)
| Inviato: 30-09-2006 14:24 |
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Sono combattuto su questo film: il regista, gli attori, il genere di film, le vostre opinioni mi coinvolgono, ma in America è stato un flop incredibile, non è piaciuto a nessuno, per tutti è una menata pazzesca.
_________________ Mi piacciono i killer. Qualunque cose gli fai, non ti senti mai in colpa. Al contrario, peggio li conci, meglio ti senti. Marv |
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natacha
 Reg.: 21 Lug 2006 Messaggi: 95 Da: Firenze (FI)
| Inviato: 30-09-2006 14:44 |
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E non è un buon motivo per andarlo a vedere?
Il mio giudizio è abbondantemente positivo. Non avrei girato a Sofia però, perchè nonostante la bravura eccezionale di Ferretti, l'aria del vecchio continente è già diversa da quella californiana.
Sono stati molto bravi gli attori maschili, che hanno dato un carattere più accentuato ai personaggi interpretati, rispetto alle attrici, brave anche loro, ma non indispensabili per la riuscita del ruolo.
Hartnett è riuscito ad essere un detective come quelli realmente esistiti, con la sigaretta in bocca e l'aria riflessiva.
E' eccezionale come De Palma sia riuscito a dare oltre all'aspetto noir anche quello di thriller psicologico. Il film infatti riesce ad essere psicologicamente importante e ad avere un peso che è da considerare indipendente alla trama.
Molto bello! |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
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| Inviato: 30-09-2006 14:47 |
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lo vedrò in settimana (dopo lady in the water e profumo,cmq).
il genere non mi appassiona, ma de palma mi incuriosisce, anche perchè femme fatale feceagare a tutti tranne che a me a quanto pare.
da questo mi aspetto quindi molto di più.
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 30-09-2006 14:53 |
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femme fatal piacque anche a me molto.
questo è un'altra cosa... è un DePalma più esteso, di maggior respiro e portata.
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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bunch311
 Reg.: 20 Gen 2005 Messaggi: 430 Da: roma (RM)
| Inviato: 30-09-2006 19:35 |
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.film deludente,narrativamente incompleto,scostante,irrisolto.attori pessimi,scarlett inutile,hartnet uno dei tanti,swank troppo finta per piacere.si salva solo la regia,ma è meglio tornarsi a vedere complesso di colpa e ciao america
_________________ "tutti sognamo di tornare bambini,anche i peggiori di noi,anzi forse loro lo sognano più di tutti" il mucchio selvaggio |
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stefano76
 Reg.: 02 Dic 2003 Messaggi: 191 Da: Milano (MI)
| Inviato: 30-09-2006 21:47 |
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Aspettavo da tempo immemore la possibilità di vedere questo film, perché avevo una curiosità da soddisfare. Ma più che curiosità, un atroce dubbio: essendo grande amante del regista e guardando le sue ultime pellicole, l’idea di non vedere mai più un grande film di Brian De Palma circolava nella mia mente dal momento in cui i titoli di coda di Femme Fatale erano comparsi sullo schermo di un cinema del centro di Milano, dove tre anni fa vidi l’ultima opera del maestro.
Possibile che De Palma, dopo Carlito’s Way, non fosse più riuscito a realizzare una pellicola degna del suo nome? Ne La dalia Nera avevo riposto moltissime speranze, perché ero convinto che questa volta ci fossero le basi per realizzare qualcosa almeno al livello delle sue opere migliori ma non classificabili come capolavori (vedi Vestito per uccidere o Blow Out). Uno dei difetti degli ultimi lavori di De Palma è la sceneggiatura, a partire da Omicidio in diretta la sceneggiatura dei suoi film è sempre il punto debole, e proprio per questo speravo che ne La Dalia Nera, tratto dall’ottimo romanzo di Elroy,le cose, da questo punto di vista, fossero diverse.
Purtroppo, venendo al sodo, La Daria Nera si allinea agli ultimi film di De Palma, dove il regista è quasi l’ombra del grande regista che fu. La Dalia Nera è un film con una sceneggiatura pessima, potenzialmente bellissima, ma che viene buttata giù senza la minima pretesa di realizzare quello che poteva essere un bellissimo film, ma solo cercando ti tenere insieme i vari elementi ( e sono tanti) che la costituiscono. La Daria Nera è una storia complessa, è la storia di un omicidio che però rimane sullo sfondo e fa da parete a questioni ben più importanti e complicate, che purtroppo nel film non sono assolutamente approfondite. I personaggi hanno uno spessore psicologico praticamente nullo, e De Palma si sforza di sopperire a questa mancanza infilandoli in sontuose scenografie anni ’40 (di Dante Ferretti) e sfoggiando momenti di tecnica a cui ormai ci ha abituato.
Il risultato, purtroppo, è una pellicola molto lontana dall’essere definita un bel film. Il primo tempo è completamente senza ritmo e la noia e lo sbadiglio varcano la soglia più di una volta. Il secondo tempo si risolleva decisamente, ma la sensazione finale è quella di aver assistito all’ennesimo film minore di De Palma, ma questa volta senza la scusante di aver affrontato generi diversi dal solito: questa volta, mi dispiace dirlo, De Palma aveva per le mani tutte le carte per poter fare poker. Aveva tutti gli elementi per tirare fuori un film molto bello, ma ha fallito. Questo non è il De Palma di Scarface, Carlito’s Way, Carrie e non è nemmeno il De Palma di Blow Out, Vestito per uccidere o Vittime di guerra. Questo, al massimo, è il De Palma di Doppia personalità.
Io oggi sono a lutto, perché il De Palma dei capolavori è definitivamente tramontato.
_________________ Redattore e moderatore di FILMSCOOP. |
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PaTbAteMaN
 Reg.: 04 Set 2006 Messaggi: 100 Da: Riccione (RN)
| Inviato: 01-10-2006 02:16 |
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quote: In data 2006-09-30 21:47, stefano76 scrive:
Aspettavo da tempo immemore la possibilità di vedere questo film, perché avevo una curiosità da soddisfare. Ma più che curiosità, un atroce dubbio: essendo grande amante del regista e guardando le sue ultime pellicole, l’idea di non vedere mai più un grande film di Brian De Palma circolava nella mia mente dal momento in cui i titoli di coda di Femme Fatale erano comparsi sullo schermo di un cinema del centro di Milano, dove tre anni fa vidi l’ultima opera del maestro.
Possibile che De Palma, dopo Carlito’s Way, non fosse più riuscito a realizzare una pellicola degna del suo nome? Ne La dalia Nera avevo riposto moltissime speranze, perché ero convinto che questa volta ci fossero le basi per realizzare qualcosa almeno al livello delle sue opere migliori ma non classificabili come capolavori (vedi Vestito per uccidere o Blow Out). Uno dei difetti degli ultimi lavori di De Palma è la sceneggiatura, a partire da Omicidio in diretta la sceneggiatura dei suoi film è sempre il punto debole, e proprio per questo speravo che ne La Dalia Nera, tratto dall’ottimo romanzo di Elroy,le cose, da questo punto di vista, fossero diverse.
Purtroppo, venendo al sodo, La Daria Nera si allinea agli ultimi film di De Palma, dove il regista è quasi l’ombra del grande regista che fu. La Dalia Nera è un film con una sceneggiatura pessima, potenzialmente bellissima, ma che viene buttata giù senza la minima pretesa di realizzare quello che poteva essere un bellissimo film, ma solo cercando ti tenere insieme i vari elementi ( e sono tanti) che la costituiscono. La Daria Nera è una storia complessa, è la storia di un omicidio che però rimane sullo sfondo e fa da parete a questioni ben più importanti e complicate, che purtroppo nel film non sono assolutamente approfondite. I personaggi hanno uno spessore psicologico praticamente nullo, e De Palma si sforza di sopperire a questa mancanza infilandoli in sontuose scenografie anni ’40 (di Dante Ferretti) e sfoggiando momenti di tecnica a cui ormai ci ha abituato.
Il risultato, purtroppo, è una pellicola molto lontana dall’essere definita un bel film. Il primo tempo è completamente senza ritmo e la noia e lo sbadiglio varcano la soglia più di una volta. Il secondo tempo si risolleva decisamente, ma la sensazione finale è quella di aver assistito all’ennesimo film minore di De Palma, ma questa volta senza la scusante di aver affrontato generi diversi dal solito: questa volta, mi dispiace dirlo, De Palma aveva per le mani tutte le carte per poter fare poker. Aveva tutti gli elementi per tirare fuori un film molto bello, ma ha fallito. Questo non è il De Palma di Scarface, Carlito’s Way, Carrie e non è nemmeno il De Palma di Blow Out, Vestito per uccidere o Vittime di guerra. Questo, al massimo, è il De Palma di Doppia personalità.
Io oggi sono a lutto, perché il De Palma dei capolavori è definitivamente tramontato.
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E io posso solo quotare mesto il tuo epitaffio.
_________________ Pat Bateman
Your own Penthotal Jesus |
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Skualo
 Reg.: 01 Mag 2005 Messaggi: 758 Da: Venezia (VE)
| Inviato: 01-10-2006 11:02 |
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Mamma mia ragazzi, questo film è qualcosa di incredibilmente stupendo, un "De Palma at his best".
Il regista americano ha sempre fin dagli esordi sfruttato con sapienza e maestria quella grammatica cinematografica hitchcockiana che appunto, per la sua perfezione, si prestava ad una precisa trasposizione filmica di ciascuna situazione. Naturalmente,come si confà alle menti brillanti, da discepolo (indiretto ed autodidatta) ha subito una rapida evoluzione svincolandosi ed evolvendosi a suo modo (pur mantenendone le radici) dal grande maestro inglese. Questo era già evidente negli ultimi suoi films precedenti, dove aveva già cominciato a spiccare il volo, come una sorta di aquilone legato sempre pero'a quel filo (in)visibile testimone delle sue radici.
E' una premessa doverosa, perchè a mio parere non si puo' conoscere e comprendere De Palma senza prima aver assaporato ed assimilato Hitchcock.
"The Black Dalia" è un film assolutamente e completamente (e lo sottolineo) psicologico e cerebrale: un viaggio affascinante, complicato e sinistro all'interno della psiche umana. Tutto il resto non conta, tutto il resto si prefigura solo come contorno, un mezzo, un tramite, per far sì che questo viaggio introspettivo abbia luogo e si manifesti. Tutto il resto è solamente, semplicememte e magnificamente quello che Hitchcock amava definire "Mc Guffin".... un pretesto appunto. E il brutale omicidio che dà l'avvio alla vicenda altro non è che questo, e il regista lo sottolinea continuamente, a partire dal piano sequenza in travelling che partendo dal palazzo dove avrà luogo la scena (principale?)- la sparatoria - , scavalca l'edificio e riprende il luogo del delitto in CM di sfuggita, dove l'istanza narrante manovra la mdp scegliendo di seguire la donna urlante che lo ha scoperto piuttosto che mostrarcene i dettagli, ed appunto relegandolo ad un fuori campo per poi proseguire con l'azione principale. Solo al termine della sparatoria il luogo del delitto verrà riproposto, dapprima incorniciato in profondità di campo dalla vetrata di una delle finestre dell'edificio, e poi avvicinato da una carrellata in avanti rappresentante una soggettiva psiclogica del giovane ufficiale Dwight. Presentazione metalinguistica stupenda, come soltanto un grande regista arriva a concepire.
Non esagero dicendo che "The Black Dahlia" rappresenta il personale "Vertigo" di Brian De Palma: con tutte le implicazioni e conseguenze sottese. E' un'opera di piscoanalisi, diretta con sapientissima maestria (ma qui è inutile sottolinearlo con un simile regista), dove le citazioni hitchcockiane si sprecano (il tema delle scale, il doppio - ma qui di più: il triplo! - la stupenda sequenza dell'omicidio di Lee che riporta alla memoria la memorabile scena del finto suicidio di Madeline in "Vertigo" nelle scale della torre del convento, deliziosi rimandi al bellissimo "Strangers on the Train" (la famiglia Linscott e la famiglia di Bruno), il tema della madre, per citarne solo alcuni.
Che dire poi della deliziosa soggettiva di Dwight durante l'incontro con la famiglia Linscott: soggettiva surreale ed "eccentrica" (che rimanda all'innaturalità di "Lady in The Lake" di Robert Montgomery) e appunto per questo specchio riflettente di quella famiglia dai contorni a dir poco singolari.
Ragazzi andatelo a vedere assolutamente: fatelo solo per tre scene da antologia (l'omicidio di Lee, la presentazione in soggettiva della famiglia Linscott, la scena del prologo (sempre sulle scale!) con la bravissima Fiona Shaw che interpreta Ramona Linscott, la madre.) Questi tre momenti da soli valgono il biglietto del film.
Un'ultima considerazione: dopo la prematura scomparsa di Kubrick, avevo avuto come un vuoto, venendo a mancare quello che io considero uno dei più grandi registi contemporanei indagatori della psiche umana. Solamente in Lynch avevo trovato conforto. Ora, cavolo, posso annoverare anche De Palma.
Sono stra felice
P.S. La gente seduta dietro di me al cinema non vedeva l'ora di scoprire chi era l'assassino niente di più divertente.... ed inutile. Se aspettate questo, non si è capito un tubo di quest'opera: è come guardare il dito che indica la luna, invece che gustarsi la luna.
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Skualo
 Reg.: 01 Mag 2005 Messaggi: 758 Da: Venezia (VE)
| Inviato: 01-10-2006 11:17 |
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quote: In data 2006-09-30 21:47, stefano76 scrive:
La Daria Nera è una storia complessa, è la storia di un omicidio che però rimane sullo sfondo e fa da parete a questioni ben più importanti e complicate, che purtroppo nel film non sono assolutamente approfondite.
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Scusa se rido, ma guarda che l'omicidio è appunto concepito in quel modo, e semmai sei tu che non sei riuscito ad approfondire(o non hai voluto)
quote: In data 2006-09-30 21:47, stefano76 scrive:
I personaggi hanno uno spessore psicologico praticamente nullo, e De Palma si sforza di sopperire a questa mancanza infilandoli in sontuose scenografie anni ’40 (di Dante Ferretti) e sfoggiando momenti di tecnica a cui ormai ci ha abituato.
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direi tutto il contrario... ma abbiamo assistito allo stesso film?
quote: In data 2006-09-30 21:47, stefano76 scrive:
Questo non è il De Palma di Scarface, Carlito’s Way, Carrie e non è nemmeno il De Palma di Blow Out, Vestito per uccidere o Vittime di guerra. Questo, al massimo, è il De Palma di Doppia personalità.
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Qui hai ragione
Questo è un De Palma diverso, un De Palma at his best, un regista maturo, un De Palma favoloso, un regista che osa andare oltre.
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[ Questo messaggio è stato modificato da: Skualo il 01-10-2006 alle 12:29 ] |
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