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Rec |
Claymore
 Reg.: 29 Ago 2003 Messaggi: 1129 Da: detroit (es)
| Inviato: 02-03-2008 01:05 |
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Questo film è uscito il 29, da me non si è ancora visto, chi invece fosse andato a vederlo può postare qualche opinione.
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We shall dive down through black abysses and in that lair of the deep ones we shall dwell amidst wonder and glory forever |
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kubrickfan
 Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 02-03-2008 10:05 |
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Trama: Angela Vidal è una giornalista dilettante che sembra aver trovato la sua grande esclusiva, mentre è con dei pompieri per fare un reportage, li segue in una trasferta che sembra di totale routine in un condominio. Invece appena entrati nel luogo entrano in contatto con una misteriosa minaccia che il governo sembra conoscere dato che prontamente circoscrive tutto l'abitato impedendo a chiunque di uscire. Intrappolati e con il terribile pericolo che li minaccia, Angela e il suo cameraman sono decisi a tutto pur di riprendere ogni cosa e darne testimonianza. Certo, prima bisogna anche sopravvivere ...
Commento: Jaume Balagueró (qui con Paco Plaza in aiuto regia e sceneggiatura), autore spagnolo prolifico e specializzato nel cinema horror di varie destinazioni/direzioni, (titoli come Fragile, Nameless, Darkness sono suoi), si cimentano con la tecnica "povera" della ripresa diretta con camera a mano (come se si facesse un film amatoriale) resa famosa dal grande successo internazionale di The blair Witch project e rispolverata (con tanti soldi di budget) dal recente Cloverfield di JJ Abrams. In questo caso l'amatorialità è dichiarata da subito, con la trama che ci comunica che la giornalista di una tv locale (che sembra una liceale che sta facendo un film per il giornale della scuola, bionda e con treccine) contatta i pompieri per un reportage, partecipa a una loro apparentemente uscita banale, per poi essere presente con la sua camera a delle agghiaccianti scene dovute a una misteriosa minaccia che costringe il condominio e i suoi abitanti in uno stato di quarantena imposta dal governo, che impedisce a soccorsi e soccorritori di uscire all'aperto.
Assistiamo a un primo tempo come doveroso soporifero per farci conoscere i protagonisti della storia, poi dopo Balaguerò e Plaza agiscono di progressione e ci conducono man mano in una interessante paurosa storia condominio inside, intendendo con questo termine un microcosmo pauroso che per la sua circolare stretta ambientazione impedisce grandi fughe aumentando il senso di prigionia e impotenza, per poi letteralmente esplodere con uno dei finali più agghiacchianti che si siano mai visti negli ultimi tempi utilizzando un misto di lerciume, buio, sperimentazione e colpi di scena da far evitare assolutamente ai cardiopatici.
Davvero interessante come con l'utilizzo della camera a mano in presa diretta si possa esplorare le abitudini delle persone (le interviste sono al limite dell'ilarità e coinvolgono diverse etnie come quelle orientali, o inclinazioni diverse come quelle gay, o anziani che perdono la memoria, che parlano di stupidaggini mentre incombe la misteriosa infezione continuando a criticare gli altri condomini per le solite banali liti di convivenza, volendo globalizzare il mondo in una stanza, o meglio in un palazzo) e poi possa farci entrare dentro l'azione in maniera totale e completa, come se noi fossimo lì sul posto.
Ci sono delle ingenuità di base piccole nel dettaglio (si trova una chiave in pochi secondi in mezzo a un mazzo di cento, i condomini sono macchiette che possono contrastare con l'ambientazioen di pericolo poco caratterizzati attorialemnte) ma si perdono nell'ansia imperante del tutto amplificata dalla camera a mano.
Avvisiamo subito di non mangiare prima del film perchè la camera è a dir poco psicopatica nei movimenti nella parte iniziale, poi si rende meno nemica della visione appena si arriva nel condominio infestato, con dei movimenti ovviamente sempre veloci e frenetici (d'altronde pure il coraggioso uomo camera, che logicamente non si vede mai, deve salvarsi mentre riprende) ma più morbidi, si stabilizza intelligimente per dare respiro allo spettatore (con delle volte che viene appoggiata per terra facendo vedere solo dei piedi o con del buio totale in cui si sentono solo le voci) e poi dopo confortevolizza il tutto con delle inquadrature fisse che riprendono una scena circostanziata (per esempio quella del bagno, chissà perchè con sbarre a serranda e chiusura a chiave).
Ma ci preme parlarvi del finale: gli ultimi venti minuti circa sono a dir poco strepitosi, ricordando il cinema di Fulci e Bava (il grande Mario ovviamente) con le loro iconografie del terrore, dove un articolo di giornale ricordava potentemente cose seppellite nel tempo ma attualmente pericolose di maledizioni nostrane. Il volo del terrore spicca al diapason (dopo averlo lentamente bollito al fuoco), si fanno salti sulla sedia di paura e tutte le certezze/sicurezze della vita vengono a mancare a poco a poco (spazio/luce/percezione) dove il lercio, il marcio e lo sperimentativo da pazzia hanno il sopravvento. Non ci sono vere innovazioni filmiche in questa pellicola, tecniche e modi sono consueti e collaudati, ma la pellicola è valida sopratutto perchè non è mai conciliativa, non si preoccupa di usare anche i bambini o i disabili (qui poi il grasso è bello è usato in modo del tutto personale) o gli eroi, come se ci fosse una sorta di parimenti di giustizia nel voler dare a tutti il concetto che non ci sono personaggi invulnerabili perchè bisogna restare politicamente correct a tutti i costi.
Un horror film di grandissimo impatto emotivo che potrebbe far storcere il naso ai teen appassionati di innocue forti emozioni solo visive e non emotive (di fatto le peggiori), qui le armi usate per difendersi sono minime e minimali, c'è solo qualche colpo di pistola, nessun uso delle armi da taglio e solo delle mazzette sfondaporte usate dai pompieri che vengono nella disperazione buone per altri usi. Gli effetti sono del tutto artigianali come piacerebbe a Stivaletti & Co. o ai tempi dell'Argento furioso e glorioso, le ferite fatte con le tecniche del tempo che vale e non di quello che accomoda usando il computer, fa davvero bene al nostro senso dell'horror vedere piaghe che vengono perforate da siringhe oppure delle bocche sanguinolente old style.
In definitiva un film pauroso come pochi che ci inchioda nel finale, ma anche dalla grande progressione man mano che scorre, dalla corta durata per via della camera a mano in rispetto dello spettatore, dove il mistero ci attanaglia dandoci una grandiosa sensazione di impotenza. Speriamo ora che non ci sia la moda dei film con questa tecnica, per non rischiare una caduta di qualità nella serialità, certo che questo nuovo figlio spagnolo (che state sicuri verrà saccheggiato immondamente dagli Americani mettendo una attrice on spot al posto della sconosciuta Manuela Velasco, e magari senza handcam) è davvero pregno di grande impatto. Non perdetevelo ed evitate senza tema i leccalecca americani che diventano numero senza essere niente. E per precauzione, controllate che il tasto rec del ricordo sia funzionante, non meriterebbe davvero di essere accantonato in fretta per la frenesia di accumulare altro.
_________________ non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 09-03-2008 12:15 |
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Veramente notevole, fa impallidire film come The Blair Witch Project girati con lo stesso presunto stile documentaristico e camera in spalla.
Era parecchio che non vedevo un film che mi incutesse paura e ciò significa che è decisamente un'operazione riuscita. Buonissimo il lavoro svolto sulle inquadrature e su tutti gli espedienti di un tipo di ripresa del genere, nonchè sul classico tema alla "notte dei morti viventi".
Fortemente consigliato. |
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Lollina ex "lolly19"

 Reg.: 11 Gen 2002 Messaggi: 19693 Da: albenga (SV)
| Inviato: 09-03-2008 12:37 |
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Visto ieri pomeriggio per puro caso (non ne avevo mai sentito parlare).
Che dire... forse uno dei migliori horror degli ultimi tempi; davvero realistico sotto tutti i punti di vista.
Punto di forza è stato sicuramente il modo in cui è stato girato, utilizzando una cinepresa a effetto amatoriale, identica a quella usata per The Blair Witch Project.
Il pericolo si ode dietro l'audio a volte disturbato della telecamera, ma si vede anche, spesso improvvisamente (alcune scene sono davvero terrorizzanti)tramite immagini flashate.
La tensione rimane presente per tutta la durata del film; lo spettatore non può non impersonificarsi nella protagonista (la reportage) e il suo cameraman, con scambi di battute al limite del panico e del terrore. Tutto ciò che succede in quel condominio è un qualcosa di orribile.
Davvero un buon lavoro.
VOTO: 7
_________________ Perchè sentiamo la necessita' di chiaccherare di puttanate, per sentirci a nostro agio?E' solo allora che sai di aver trovato qualcuno di davvero speciale,quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace. |
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Marco82
 Reg.: 02 Nov 2003 Messaggi: 924 Da: Lodi (LO)
| Inviato: 14-03-2008 14:14 |
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sono d'accordo sul fatto che sia un buon lavoro, aggiungo 2 righe per commentare un po'
Allora, prima di iniziare a parlare di questo film vorrei subito mettere in chiaro una cosa: The Blair witch project non c'entra nulla con tutto questo.
Ciò che di geniale faceva il film di Myrick e Sánchez, fra le tante cose, era quello di lavorare "per sottrazione" sugli elementi prettamente horror, aspetto completamente opposto a questo REC che invece aggiunge aspetti col passare del tempo della pellicola.
Chiarito quindi questo fondamentale aspetto, devo dire che il film mi ha lasciato perplesso. Iniziamo con ciò che funziona: tutta la prima parte del film, con la presentazione di Ángela e del suo arrivo insieme ai vigili del fuoco nel condominio che ha chiamato il loro aiuto. Questa parte è gestita molto bene perchè enfatizza al massimo la sensazione di "legame" che c'è fra lo spettatore e la macchina da presa. Se in altri film, come per esempio Cloverfield, si poteva anche pensare di scappare anzichè rimanere a riprendere ciò che succedeva, in questo REC non è possibile farlo poichè lo spettatore, insieme a Ángela e al suo operatore, è chiuso dentro il condominio e impossibilitato a uscire. Quindi ciò che viene messo in scena è una vera e propria quarantena anche sull'occhio della mdp/occhio dello spettatore, continuare a riprendere diventa quindi quasi inevitabile oltre che solo per assicurasi un buon servizio. Tutto si svolge abbastanza in fretta per garantire il ritmo: Ángela e i vigili del fuoco arrivano, scoprono il problema, viene avviata la quarantena e inizia il massacro. Fin qua tutto bene, il senso di spaesatezza che attanaglia le persone del condominio è lo stesso che colpisce il cameraman e quindi di riflesso lo spettatore; la polizia non è più colei che si è sempre voluto veder arrivare quando si ha un problema, bensì è l'inizio del disastro.
Il problema grosso lo si ottiene quando l'infezione, se così si può chiamarla, inizia ad espandersi velocemente agli ingnari inquilini di quel luogo, facendo diventare il tutto una sorta di zombie-movie già visto e rivisto. Certo, la location è ottima e l'utilizzo della mdp a mano sembra cadere proprio a fagiolo per creare instabilità nell'animo dello spettatore, ma di gente che scappa inseguita da una persona infetta ne abbiamo già vista tanta sullo schermo. La confusione del cercare di capire che cosa diavolo sta succedendo ben presto svanisce a (s)favore delle corse per scappare dagli infetti, mandando all'aria tutto ciò che di buono era stato costruito nella prima parte del film. Si arriva addirittura a scene ampiamente "telefonate", tipo quella in cui alcuni personaggi rinchiudono un infetto in una stanza per poi andare a intavolare un discorso proprio davanti alla porta di quella stanza, con conseguente classica fuoriuscita delle braccia dello zombie che agguantano l'ignaro interlocutore.
Quando il film sembra quindi ormai completamente perso, ecco che incredibilmente si riprende proprio nel momento più difficile, ovvero quello in cui c'è da spiegare le origini del male. Il ritmo del film e i colori della fotografia cambiano completamente; dalle corse disperate nelle fredde scale per scappare dagli infetti si passa a una stanzina minuscola dove il tempo pare essersi fermato a qualche decina di anni fa, il tutto illuminato con il faretto della cinepresa poichè la luce, ovviamente, non raggiunge quel luogo. E' così che ci si imbatte in dettagliati referti medici a proposito della salute mentale di una bambina, tutti datati anni e anni fa insieme a ritagli di giornale che a quei tempi si occuparono del suo caso. La piega del film inizia a prendere la via della religione/possessione del diavolo e, mostrata così come Balagueró e Plaza ce la mostrano, è incredibilmente inquietante. Ángela e il cameraman si ritrovano a leggere velocemente i vari pezzi di giornale e i referti medici per cercare di capirci qualcosa ma, proprio quando sembra che il mistero si stia schiarendo, arriva il colpo di scena finale, che di imprevisto non ha proprio nulla. In film come questi il primo pensiero dello spettatore va spesso sul fatto che tutti i protagonisti prima o poi moriranno, visto che la morte dell'operatore della cinepresa e il risultato del suo girato sembra andare sempre di pari passo in questi film in cui la mdp è a mano in stile reportage. Quindi questo finale, che è ormai diventato appunto un clichè del genere, andava assolutamente evitato, tuttal più che Balagueró ha dimostrato per buona parte del resto del film di avere brillanti idee per vivacizzare un modo di fare horror che ultimamente in molti stanno seguendo.
E invece nulla, REC si lascia finire proprio seguendo quel clichè tipico di questi horror senza regalare nessuna ultima scintilla di originalità. Una scelta questa che trovo abbastanza infelice visto che di fatto abbassa il livello di tutto il film, lasciando l'originalità di alcuni momenti quasi un debole ricordo in mezzo a tanti altri momenti di scontata routine.
E' un film che mi sento in ogni modo di promuovere per via di alcuni momenti prima descritti, ma che lascia un po' l'amaro in bocca per l'occasione mancata di non aver creato quello che poteva diventare benissimo il nuovo punto di riferimento di questa "nuova branchia" del cinema horror.
(tratto da qui)
_________________ "1..2..3..4..5..e 6...sei...numero perfetto..."
"ma non era 3, il numero perfetto?"
"sì, ma io ho sei colpi quì dentro..." |
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Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 14-03-2008 22:55 |
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Porca puttena,miopadre mi aveva detto che era fichissimo ma non gli avevo creduto...
Tocca recuperarlo al più presto!
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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Logan71
 Reg.: 16 Ott 2005 Messaggi: 3331 Da: TERRACINA (LT)
| Inviato: 15-03-2008 08:54 |
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quote: In data 2008-03-14 22:55, Marienbad scrive:
Porca puttena,miopadre mi aveva detto che era fichissimo ma non gli avevo creduto...
Tocca recuperarlo al più presto!
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...E ti tocca recuperarlo in fretta e in sala perchè in DVD non avrà lo stesso effetto!
E' un pezzo che vado dicendo che i film spagnoli sono fortissimi, soprattutto gli horror...semplice, ben studiato, nessuna contraddizione.
Certo a uno viene da chiedersi in una situazione del genere...ma che cazzo ci fai con la telecamera, butta tutto e corri!
invece si trova la spiegazione anche a questo, verso la fina...sulla macchina c'è l'unica fonte di luce che gli resta.
Geniale, spaventosissimo, ben girato, attori credibilissimi (la coppia di vecchietti, il sarto effemminato razzista, gli immigrati cinesi...) il tutto sapientemente frullato e servito come un babale soccorso in un normale condominio di Barcellona (ma di tutte le città "normali" del mondo) col suo microcosmo di ansie, fobie, odi e rancori da vicinato...e poi il finale...chi sono, da dove vengono...geniale!
...'Sti cazzo de Spagnoli...che forti...W Zapatero!
P.S.
...L'Happy End sarebbe stata una gran cazzata...
Voto 8
_________________ Sono il migliore in quello che faccio...ma quello che faccio a volte non è sempre piacevole...Snikt!
Né l’Uomo Ragno né Rocky, né Rambo ne affini farebbero ciò che faccio per i miei bambini, SONO UN EROE!
Io li odio i Nazisti dell'Illinois! |
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Marco82
 Reg.: 02 Nov 2003 Messaggi: 924 Da: Lodi (LO)
| Inviato: 16-03-2008 13:02 |
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quote: In data 2008-03-15 08:54, Logan71 scrive:
P.S.
...L'Happy End sarebbe stata una gran cazzata...
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e perchè? ormai TUTTI i film che sono gestiti così (stile horror e mdp a mano) finiscono con la morte dei protagonisti...cioè che palle, pur sforzandomi mi viene difficile allontare il pensiero del "tanto è inutile che scappano, moriranno di sicuro" se TUTTI finiscono così...
_________________ "1..2..3..4..5..e 6...sei...numero perfetto..."
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 16-03-2008 13:53 |
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Ma il segreto di un buon film non sta tanto nella prevedibilità del risultato finale (io stesso già a metà film sapevo come sarebbe finita) ma nel saper gestire la tensione e costruirla con suspence.
Il fatto stesso che mi sia piaciuto pur sapendo bene dove sarebbe andato a parare è sinonimo di ottima qualità perchè l'interesse e la tensione è rimasta comunque alta. |
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Marco82
 Reg.: 02 Nov 2003 Messaggi: 924 Da: Lodi (LO)
| Inviato: 16-03-2008 22:34 |
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quote: In data 2008-03-16 13:53, Quilty scrive:
Ma il segreto di un buon film sta [...]nel saper gestire la tensione e costruirla con suspence.
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questo è chiaro, è solo che costruendo il film così com'è, quindi niente montaggio delle scene e niente colonna sonora, il finale del film è girato sempre alla stessa maniera: la mdp cade per terra rovinosamente, si sente l'urlo dell'ultimo sopravvissuto, la mdp rimane ferma a terra per qualche secondo e poi partono i titoli di coda.
io pensavo che si potesse fare qualcosa di innovativo visto che nel film qualcosa di buono c'è, e invece i registi sembra quasi si siano "accontentati" di un finale "standard"...
_________________ "1..2..3..4..5..e 6...sei...numero perfetto..."
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"sì, ma io ho sei colpi quì dentro..." |
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 21-03-2008 23:11 |
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stilgar
 Reg.: 12 Nov 2001 Messaggi: 4999 Da: castelgiorgio (TR)
| Inviato: 26-03-2008 14:44 |
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Davvero notevole.
Leggendo l'analisi di Kubrickfan mi è venuto in mente che anche io quando ho visto le pagine di giornale affisse al muro, ho subito pensato a Fulci.
Era tanto che non mi divertivo così al cinema.
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Profundis - L'anima nera della rete |
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oronzocana
 Reg.: 30 Mag 2004 Messaggi: 6056 Da: camerino (MC)
| Inviato: 26-03-2008 15:42 |
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che palle... sto rosicando. Qui dalle mie parti neanche l'ombra. Sapete quando esce il dvd spagnolo?
_________________ Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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Logan71
 Reg.: 16 Ott 2005 Messaggi: 3331 Da: TERRACINA (LT)
| Inviato: 26-03-2008 15:45 |
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Tranquillo...tra 4 mesi è a casa!
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 26-03-2008 19:46 |
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