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Autore LO SPECCHIO di Tarkovskij
Skizotrois

Reg.: 12 Nov 2007
Messaggi: 275
Da: Aosta (AO)
Inviato: 24-12-2007 21:03  
Una sorta di biografia in forma di atto di dolore, l'infanzia traumatizzata dalla separazione dei genitori che si riflette nello specchio di un presente di divorzio e affidamento di minore. Una seduta psicoanalitica in cui Tarkovskij confonde passato e presente nella identificazione della madre-moglie, con un senso di colpa edipico elevato alla ennesima potenza.
In questo si innesta pure il racconto di un'altra madre, la Madre Patria Russa sconvolta da guerre passate (la II Guerra Mondiale) ed incubi del presente (la minacciosa Cina di Mao). Con gli esuli spagnoli della Spagna di Franco a ribadire i loro ideali di libertà.
Film difficilissimo, molto personale, a tratti chiuso nella sua ermeticità.
Ma con momenti indimenticabili come quello della corsa in tipografia a verificare un errore di stampa (come si era repressi sotto Stalin), quello della pioggia dentro casa e il finale con un lungo carrello laterale che si spegne tra gli alberi.
Quest'uomo confuso ha ritrovato la parola con le immagini del cinema. La sua balbuzie è diventata canto, il suo dolore un inno di fede.
Bravissimi gli attori, tra iquali moglie madre del regista.
Censurato dal regime sovietico e ritirato dal mercato per troppa incomprensibilità.
Corsi e ricorsi storici.

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 27-12-2007 14:21  
“Ogni istante dei nostri incontri
lo festeggiavamo come un’epifania,
soli a questo mondo. Tu eri
più ardita e lieve di un’ala di uccello,
scendevi come una vertigine
saltando gli scalini, e mi conducevi
oltre l’umido lillà nei tuoi possedimenti
al di là dello specchio.
Quando giunse la notte mi fu fatta
la grazia, le porte dell’iconostasi
furono aperte, e nell’oscurità in cui luceva
e lenta si chinava la nudità
nel destarmi: “Tu sia benedetta”,
dissi, conscio di quanto irriverente fosse
la mia benedizione: tu dormivi,
e il lillà si tendeva dal tavolo
a sfiorarti con l’azzurro della galassia le palpebre,
e sfiorate dall’azzurro le palpebre
stavano quiete, e la mano era calda.

Nel cristallo pulsavano i fiumi,
fumigavano i monti, rilucevano i mari,
mentre assopita sul trono
tenevi in mano la sfera di cristallo,
e – Dio mio! – tu eri mia.

Ti destasti e cangiasti
il vocabolario quotidiano degli umani,
e i discorsi s’empirono veramente
di senso, e la parola tu svelò
il proprio nuovo significato: zar.

Alla luce tutto si trasfigurò, perfino
gli oggetti più semplici – il catino, la brocca – quando,
come a guardia, stava tra noi
l’acqua ghiacciata, a strati.

Fummo condotti chissà dove.
Si aprivano al nostro sguardo, come miraggi,
città sorte per incantesimo,
la menta si stendeva da sé sotto i piedi,
e gli uccelli c’erano compagni di strada,
e i pesci risalivano il fiume,
e il cielo si schiudeva al nostro sguardo…

Quando il destino ci seguiva passo a passo,
come un pazzo con il rasoio in mano.”

In questa poesia del padre, c'è tutto il Tarkovskij figlio...Che grande, grandissimo film.


_________________

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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 27-12-2007 14:25  
Lo vedrò appena possibile.
_________________
Formula della mia felicità: un sì, un no, una linea retta, una meta... (F.W.Nietzsche)

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Thegyra

Reg.: 29 Dic 2007
Messaggi: 8
Da: garda (VR)
Inviato: 31-12-2007 09:50  
quote:


In questa poesia del padre, c'è tutto il Tarkovskij figlio...Che grande, grandissimo film.



Grazie per aver riportato qui quel passo del film.

Questo splendido lungometraggio e' poesia pura.. vi sono delle immagini e dei montaggi che sono cosi' belle che nn hanno bisogno di parole.. un regista dal linguaggio cinematografico molto profondo


..questo film mi ha stupito,
mi ha ridato un po'di quella poesia che non trovavo da tempo.



[ Questo messaggio è stato modificato da: Thegyra il 31-12-2007 alle 09:52 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 31-12-2007 14:57  
"Ci sono scene di un film in cui l'immagine si fa musica, e la musica immagine" - cit. me stesso.

Le ultime, sublimi e catartiche sequenze finali, iniziano con una mano "premurosa" che lancia verso il cielo un piccolo uccello (la macchina da presa, dunque il cinema stesso, si libera, prende il "volo", immateriale, ad ali spiegate). Da un "interno" l'"occhio di vetro" passa ad esplorare prati, campi, boschi, fiori ed erbacce, "oggetti" abbandonati in una fossa acquitrinosa (Stalker, ancora le acque ferme, placentari, mentre fluttuano nella sensualità quelle del fiume "teatro", ventre maternale, della festa pagana notturna di Andrej Rublev). Parte la possente invocazione del coro iniziale della Passione secondo Giovanni di J. S. Bach: "Herr, unser Herrscher", manto metafisico-lirico che con la concitazione delle sue frasi incalzanti, "ad onda" (ancora acqua), avvolge lo "Specchio" del sogno e della veglia, degli umani effetti e della trascendenza. Tornano i personaggi non più elementi della storia (non lo sono mai stati), bensì entità di un insieme visivo lirico-trasfigurante, di diafana trasparenza, elementi dell'Estetica immaginifica (dell'immagine, letteralmente), appartenenti alla Natura religiosa delle cose (in una panoramica si nota, di passaggio, un palo a forma di croce). Il grido (selvaggio) di un bambino anticipa di pochi attimi da parola Fine. (Che è un inizio)

(da) Scolpire il tempo: "E' difficile pensare che il concetto di immagine artistica possa esser espresso con una forma chiara, precisa e comprensibile. Questo al tempo stesso non è nè possibile, nè auspicabile. Posso soltanto dire che l'immagine tende all'infinito e conduce all'assoluto."

A. Tarkovskij

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 31-12-2007 alle 15:15 ]

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Jerry88

Reg.: 12 Mar 2007
Messaggi: 2130
Da: L'Aquila (AQ)
Inviato: 01-01-2008 23:46  
io di questo film non ho capito una cosa, anzi non ne ho capite tante... diciamo che non ho capito niente di niente, però mi è piaciuto lo stesso. Penso che dovrò rivederlo un bel po' di volte
_________________
Questo non è un lavaggio del cervello, questo non è un lavaggio del cervello, questo non è un lavaggio del cervello, questo non è un lavaggio del cervello, questo non è un lavaggio del cervello, questo non è un lavaggio del cervello, questo non è un lavag

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Skizotrois

Reg.: 12 Nov 2007
Messaggi: 275
Da: Aosta (AO)
Inviato: 04-01-2008 15:17  
quote:
In data 2007-12-31 14:57, AlZayd scrive:
"Ci sono scene di un film in cui l'immagine si fa musica, e la musica immagine" - cit. me stesso.

Le ultime, sublimi e catartiche sequenze finali, iniziano con una mano "premurosa" che lancia verso il cielo un piccolo uccello (la macchina da presa, dunque il cinema stesso, si libera, prende il "volo", immateriale, ad ali spiegate). Da un "interno" l'"occhio di vetro" passa ad esplorare prati, campi, boschi, fiori ed erbacce, "oggetti" abbandonati in una fossa acquitrinosa (Stalker, ancora le acque ferme, placentari, mentre fluttuano nella sensualità quelle del fiume "teatro", ventre maternale, della festa pagana notturna di Andrej Rublev). Parte la possente invocazione del coro iniziale della Passione secondo Giovanni di J. S. Bach: "Herr, unser Herrscher", manto metafisico-lirico che con la concitazione delle sue frasi incalzanti, "ad onda" (ancora acqua), avvolge lo "Specchio" del sogno e della veglia, degli umani effetti e della trascendenza. Tornano i personaggi non più elementi della storia (non lo sono mai stati), bensì entità di un insieme visivo lirico-trasfigurante, di diafana trasparenza, elementi dell'Estetica immaginifica (dell'immagine, letteralmente), appartenenti alla Natura religiosa delle cose (in una panoramica si nota, di passaggio, un palo a forma di croce). Il grido (selvaggio) di un bambino anticipa di pochi attimi da parola Fine. (Che è un inizio)

(da) Scolpire il tempo: "E' difficile pensare che il concetto di immagine artistica possa esser espresso con una forma chiara, precisa e comprensibile. Questo al tempo stesso non è nè possibile, nè auspicabile. Posso soltanto dire che l'immagine tende all'infinito e conduce all'assoluto."

A. Tarkovskij

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 31-12-2007 alle 15:15 ]



Fantastico!

Scolpire il Tempo è una stupenda autobiografia. Adesso è quasi introvabile, credo sia andata fuori catalogo (Ubu libri firenze)

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 05-01-2008 01:04  
quote:
In data 2008-01-04 15:17, Skizotrois scrive:
Scolpire il Tempo è una stupenda autobiografia. Adesso è quasi introvabile, credo sia andata fuori catalogo (Ubu libri firenze)



Ne parlammo alcuni mesi fa, sono riuscito a trovare, dopo vari tentativi, credo l'ultima copia rimasta in una libreria romana. Un libro emozionante, sul cinema, sull'uomo.
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 07-01-2008 13:01  
C'è c'è! Ho trovato Scolpire Il Tempo in una piccola libreria di Venezia la scorsa estate...e ce n'erano altre 4 copie. Illuminante, a dir poco, per profondità di pensiero e valore puramente artistico.
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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 12-01-2008 11:19  
quote:
In data 2007-12-24 21:03, Skizotrois scrive:

Film difficilissimo, molto personale, a tratti chiuso nella sua ermeticità.




Questa è la prima cosa che ho pensato dopo la visione del film; ma è anche la seconda, e la terza... anzi, lo penso tutt'ora.
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Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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