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Autore The Bourne ultimatum
gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 26-09-2007 12:25  
Metto qui la rece che ho scritto già
qui(l'immagine è già bella da sé).
Apro un topic di cinema dopo tanto tempo perchè questo è davvero un film eccezionale

Avevamo lasciato i secondi patemi d’animo di Jason Bourne, Chi sono?, Perché ho perso la memoria?, accompagnati dalla volontà di vendicare l’amata e innocente compagna appena uccisa in India da agenti segreti senza scrupoli. Ritroviamo l’eroe che non conosce il suo vero nome a Mosca inseguito come al solito da masse di poliziotti.

Si parte subito con scene adrenaliniche, un rituale abbastanza consueto per un film d’azione. Il bello in questo The Bourne Ultimatum è che quel che segue è altrettanto tirato, anzi di più. Un vero e proprio manuale della suspance, cento minuti di apnea che non lasciano prendere fiato. L’inglese Paul Greengrass, che giá aveva curato il secondo episodio, continua con la sua imprescindibile camera a mano, riuscendo a costruire, più che la volta precedente, una caccia all’uomo che non ha tappe intermedie. Un’ obiettivo raggiunto combinando più elementi di varia natura.

Rapido è il cambio di location. Mosca, Torino, Parigi, Londra, NewYork: in pochi minuti si passa da un luogo a un altro senza soluzione di continuità. Altrettanto riuscita è l’idea di girare alcune sequenze (su tutte quella alla Waterloo station di Londra) in mezzo alla gente comune, dando il giusto senso di frenesia e caoticità.
La storia orizzontale che segue e, finalmente, chiarifica buona parte degli interrogativi lanciati nei precedenti capitoli, lasciando all’intuito dello spettatore il restante, continua ad affidarsi su rivelazioni spontanee e flashback per andare avanti, espedienti semplici, ma che riescono a rendere fluido l’intrattenimento. La struttura narrativa della doppia caccia all’uomo (Bourne che cerca i suoi nemici a sua volta inseguito di volta in volta dalla polizia locale e agenti segreti) si presta a numerose varianti, rendendo sempre claustrofobico il solo pensiero di stare fermi a pensare e facile l’immedesimazione (lo spettatore è da sempre dalla parte dell’inseguito).

Greengrass confeziona così un vero, grandissimo film d’azione che segue più che mai quel nuovo modo di fare cinema che ha preso il va dal primo Spiderman al terzo Mission Impossibile e l’ultimo 007. Un cinema lontano dalle banalità narrative e visuali che non ha paura di sperimentare e che accumula effetti speciali non per apparire e far vedere, ma per costruire, per mettere sostanza e trasportare.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 26-09-2007 12:32  
l'avrei snobbato alla grande, ma ora mi hai fatto venire voglia di vederlo.
Parlando di film d'azione consiglio anche a te, e a tutti, di andare a vedere Die hard 4.
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Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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EricDraven

Reg.: 02 Lug 2005
Messaggi: 22547
Da: genova (GE)
Inviato: 26-09-2007 12:37  
Il primo mi era piaciuto un sacco.
Il secondo decisamente meno.
Tengo le dita incrociate per questo terzo.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 26-09-2007 12:46  
questo terzo è straordinario, passa in un minuto.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 27-09-2007 23:15  
eccoci. concordo con quanto scritto da gatsby. grande ritmo che si manifesta come una sorta di composizione musicale che alterna scale frenetiche a battute più lunghe e statiche. Un tira e molla coinvolgente ed incalzante a più non posso.
Onestamente il secondo capitolo non mi era piaciuto, ma questo è decisamente più maturo e rodato.
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Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 01-11-2007 12:57  
Jason Bourne trova chi riesce a stargli dietro.
La vita adrenalinica di un braccato, pronta a movimentarsi anche nei momenti apparentemente più tranquilli, aveva bisogno di una mano salda e smaliziata che ne seguisse senza cali di tensione le peripezie. E la trova in Paul Greengrass, autore inglese che aveva già sapientemente diretto Supremacy, oltre ad essersi conquistato due nominations all'Oscar per United 93.
Per la buona riuscita della pellicola c'era bisogno di un tipo tosto come Greengrass, capace di scelte sporche, non convenzionali, in grado di rischiare con le scelte stilistiche, al pari di Bourne nella storia. In caso contrario l'ultimo (?) capitolo della storia sarebbe stata una lunga, retorica, cavalcata verso lo svelarsi di una spiegazione come un'altra, correndo il rischio di focalizzare tutto su un finale che sarebbe stato depotenziato da un corpus narrativo debole, involuto su sé stesso e sul finale.
Greengrass fiuta il pericolo, e capisce che l'unica soluzione possibile è quella di costruire un solido film di azione. Così la storia viene asciugata, ridotta a quel tanto che basta alla funzionalità dell'azione, e improntata ad un'immediata fruibilità. Il regista non permette allo spettatore di rilassarsi, di fare inutili congetture su un finale che, sotto la tremenda aspettativa imposta da oltre sei ore di girato, non potrà che essere deludente.
La scelta è quella di raccontare una storia serrata, ficcante, ricollegandola al filo rosso della vicenda di Bourne solo quel tanto che basta ad aggiungere un ulteriore spunto di interesse nell'intreccio generale. Inseguito, al solito, dalla Cia, Bourne intuisce che il suo risultare così particolarmente scomodo ai servizi segreti del proprio paese è ricollegato ad un programma segreto dal nome in codice Blackbriar. Inizia così una lunga ricerca, inseguendo chi in realtà pensa di inseguire lui, che passa per Torino, Madrid, Londra, Tangeri, per concludersi nel cuore della Grande Mela.
L'insistito utilizzo della macchina a spalla, ben dosato e mai abusato, aiuta a mantenere alta la soglia di attenzione, di incertezza continua che determina l'azione scenica, anche nei momenti apparentemente più tranquilli, anche attraverso la scelta di inquadrature strette, spezzate da elementi scenici, sporcate a più non posso dall'utilizzo della materialità presente e dall'ausilio della fotografia. Greengrass, appena può, piazza la macchina da presa a ridosso del proprio personaggio, tra la nuca e la spalla, ottenendo il duplice effetto di stare addosso ai propri personaggi anche fisicamente, e di chiudere e oscurare il campo visivo dello spettatore quel tanto che basta per spaesarlo, per infondergli un senso di ultima inquietudine nel non poter padroneggiare fino in fondo il campo visivo.
The Bourne Ultimatum soffre un po' sul versante sceneggiatura. Alcuni dialoghi nello script girano un po' a vuoto, come anche alcuni snodi narrativi, soprattutto nella seconda metà, sembrano risolti approssimativamente. Non bastano però a svilire l'efficacia di un action-movie serrato, denso, che conclude una saga che ha dato al proprio pubblico, e non solo, delle buone soddisfazioni.

già pubblicata qui
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Jerry88

Reg.: 12 Mar 2007
Messaggi: 2130
Da: L'Aquila (AQ)
Inviato: 01-11-2007 20:46  
quote:
In data 2007-11-01 12:57, Petrus scrive:
The Bourne Ultimatum soffre un po' sul versante sceneggiatura. Alcuni dialoghi nello script girano un po' a vuoto, come anche alcuni snodi narrativi, soprattutto nella seconda metà, sembrano risolti approssimativamente. Non bastano però a svilire l'efficacia di un action-movie serrato, denso, che conclude una saga che ha dato al proprio pubblico, e non solo, delle buone soddisfazioni.



D'accordissimo. Però non credo sia una conclusione, sembra che debba continuare.

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 01-11-2007 20:49  
beh, secondo il ciclo narrativo e le dichiarazioni dei produttori, la saga di Bourne dovrebbe chiudersi qui
Poi concordo con te sul fatto che il finale, cautelativamente, l'hanno costruito in modo molto aperto
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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 01-11-2007 23:52  
Trama: Jason Bourne è a una svolta, deve ricostruire a tutti i costi il suo passato e rischiarare la sua mente dalla nebbia dei mancati ricordi che la avvolge. Persa la compagna, ora si concentrerà a cercare i suoi ex-compagni per avere spiegazioni certe e precise. La cosa non è assolutamente facile, perchè i grandi capi dell'organizzazione, i soli al corrente del suo segreto, sguinzaglieranno contro di lui ogni possibile forza sul campo. Ma Bourne, si sa, è una macchina inarrestabile pronta all'azione ...

Commento: terzo capitolo delle avventure dell'inarrestabile uomo senza memoria creato da Robert Ludlum. Dopo The bourne Identity e the Bourne Supremacy (diretto anche questo da Grenngrass, da ricordare anche per United 93) ecco arrivare il nuovo (conclusivo? non è detto proprio) tentativo di ricordare il suo oscuro passato a suon di calci pugni e spari da parte del martoriato Jason Bourne, dopo aver perso la compagna e la possibilità di avere una esistenza tranquilla e normale.
Il regista inglese gira questo nuovo episodio con un massiccio uso della camera a mano, seguendo l'azione con questo ausilio che permette di rendere concitate le scene anche se dopo un po' il suo utilizzo massiccio potrebbe dare una sorta di effetto mal di mare allo spettatore. Dall'Europa all'America, la ricerca della verità è senza un secondo di pausa nel movimento, negli inseguimenti, sia che si tratti delle larghe vie d'America che nei caseggiati angusti di Tangeri, negli scontri e nelle sparatorie frenetiche.
Il piede è sempre tenuto sull'accelleratore, se ci sono 10 minuti di sole parole con situazioni statiche è tanto, senza troppi preamboli per chi si avvicina solo ora al personaggio di Bourne, dando tutto per acquisito e con una tremenda voglia di distruzione totale del nemico. Stupendi sono gli inseguimenti in macchina (una serie di carambole nel traffico con urti paurosi veramente da togliere il fiato) ma eccezionali sono anche gli inseguimenti a piedi, gli scontri fisici pieni di coreografie varie, le esplosioni e le sparatorie che le due parti non lesinano proprio. Come nei due capitoli precedenti vediamo presente Julia Stiles (si, proprio quella anche di Save the Last dance) tesa ad aiutare come possibile Matt Damon (fisicamente granitico nonostante la sua altezza non eccelsa, decisamente molto innamorato della parte che interpreta senza bisogno di particolari sfaccettature recitativei), mentre la parte di Joan Allen è quella della combattuta detective Pamela Landy. Completano il cast David Strathairn che fa il perfido Noah Vosen, e Albert Finney (che è sempre un piacere vedere al lavoro nonostante la parte defilata) fa il Dr. Albert Hirsch. Il film non dura eccessivamente (100 minuti circa) ma vola via tutto ancora di più tutto di un fiato tanto l'azione non ci molla mai la sua presa, le riprese non smettono mai di inquadrare lotte e inseguimenti (sin dall'inizio, senza nessuna anticamera di preparazione) e tutto si svolge senza bisogno di non troppe ma nessuna spiegazione.
Per lo spettatore che sia un bene o meno è da vedersi nel proprio gusto personale, in questo modo vengono soddisfatti tutti coloro che vogliono vedere un action ad alta velocità adrenalinica, ma di contro la troppa linearità della trama potrebbe insoddisfare chi vuole dal racconto pieghe più tortuose e un po' più intricate.
La forza della saga di Jason Bourne è quella di avere un personaggio che non guarda troppo per il sottile, che agisce incurante delle cose grosse che avvengono e che con questo mistero di fondo del come e perchè tutto è cominciato lascia sempre con l'attenzione volta al momento della grande spiegazione (che c'è stavolta, non preoccupatevi) dimenticando anche che qualche ferita un po' seria con tutte le botte che prende potrebbe anche farsela (a volte ci si domanda se sia un cyborg oppure un uomo) . In definitiva un buon action thriller girato molto bene da un regista capace con delle grandi scene di inseguimento in macchina, che potrebbe procurare come detto sopra qualche momento di fastidio per via della camera a mano, che ha il grande difetto di essere poco chiaro in alcuni momenti in cui ci si chiede come fa ad essere lì nonostante tante cose lo impediscano, troppo lineare per soddisfare i palati più esigenti, che fonda tutto sulla fisicità, il coraggio e la voglia di verità oltre gli ostacoli del suo personaggio principale di poche parole.
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
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Da: genova (GE)
Inviato: 02-11-2007 09:25  
ma perchè greengrass non lo impiccano per i piedi così da evitargli di girare altri film?
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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andrea70

Reg.: 10 Mar 2007
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Da: frosinone (FR)
Inviato: 02-11-2007 10:00  
A me è piaciuto, così come era piaciuto il primo. E' pieno d'azione, adrenalinico, non serve dover pensare troppo per seguire bene la trama, il classico film di svago come piacciono a me.
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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 02-11-2007 10:19  
quote:
In data 2007-11-02 09:25, Tristam scrive:
ma perchè greengrass non lo impiccano per i piedi così da evitargli di girare altri film?




perchè è un contorsionista
si libererebbe in un battibaleno
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 02-11-2007 10:28  
o meglio... visto che ha girato ultimatum mentre era legato a testa in giù, bisognerebbe pensare a qualcosaltro per tenerlo lontano dal cinema.
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Albysat

Reg.: 19 Feb 2003
Messaggi: 863
Da: ffshdgf (AR)
Inviato: 03-11-2007 00:05  
Sarà perchè è una trilogia thriller e se ne vedono poche...sarà xche cè tanta azione, e a me l'azione piace molto...sarà xche cè un'attore Matt Damon...ke è proprio quello giusto x questo genere di film, ma è una trilogia bellissima...che si conclude con la sua ultima produzione molto bene.

E un film che ha sempre la stessa storia logicamente, e cambia nelle situazioni e nei posti, ma la trama è sempre quella.
Ecco perchè forse è una trama azzeccata.
Le scene sono veramente ben riprese, si vedono proprio i movimenti dalle scene meno impensabili, il colore, quei toni e veramente molto semplice.
Le battute poi, dialoghi anchessi semplici, ma messi al posto giusto nel momento giusto.
Adrenalina pura, Non posso che adorare questo film e non mi viene altro da descrivere...
Complimenti...Forse ci sarà un quarto episodio...ma credo che il film debba finire così...
_________________
Hey Franck...
Vaffanculo Frank...

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toroseduto

Reg.: 07 Nov 2007
Messaggi: 8
Da: prata (AR)
Inviato: 07-11-2007 12:05  

primo strepitoso, il secondo così e così...
il terzo mi e piaciuto, ma devo fare una critica alle inquadrature usate. troppo mosse.. ok che hanno lo scopo di dare l'impressione del movimento e della velocità..però mi sembra un pò troppo...
comunque bello nel complesso, voto positivo.
_________________
TUTTI MUOIONO, NON TUTTI PERO' VIVONO VERAMENTE.

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