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L'ultimo uomo della terra di U. Ragona |
oronzocana
 Reg.: 30 Mag 2004 Messaggi: 6056 Da: camerino (MC)
| Inviato: 22-09-2005 17:55 |
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Ubaldo Ragona mette in scena un piccolo capolavoro.
Sconosciuto oggi e bistrattato dalla critica dell'epoca(1963) personalmente lo trovo di una bellezza unica.
I campi lunghi iniziali in un quartiere, Eur, deserto sono favolosi. Il resto della regia è quasi totalmente al servizio di un Vincent Price faraonico, come sempre d'altronde.
Da La notte dei morti viventi al più recente 28 giorni dopo i richiami sono evidentissimi.
Un film in anticipo cosmico sui tempi.
Un classico esempio di cinema italiano di elevatissima fattura fatto con due soldi e che ha influenzato tutta la cinematografia
"zombesca" seguente.
voto 9
da vedere assolutamente.
_________________
"C'ha tutto il Barone Liedholm, c'ha il vigneto, l'uliveto, i vini doc, i vini dik, i soldi (seeempre), panchina lunga!"
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ICEBURN
[ Questo messaggio è stato modificato da: oronzocana il 22-09-2005 alle 18:00 ] |
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AlZayd
 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 24-09-2005 10:31 |
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quote: In data 2005-09-22 17:55, oronzocana scrive:
Ubaldo Ragona mette in scena un piccolo capolavoro.
Sconosciuto oggi e bistrattato dalla critica dell'epoca(1963) personalmente lo trovo di una bellezza unica.
I campi lunghi iniziali in un quartiere, Eur, deserto sono favolosi. Il resto della regia è quasi totalmente al servizio di un Vincent Price faraonico, come sempre d'altronde.
Da La notte dei morti viventi al più recente 28 giorni dopo i richiami sono evidentissimi.
Un film in anticipo cosmico sui tempi.
Un classico esempio di cinema italiano di elevatissima fattura fatto con due soldi e che ha influenzato tutta la cinematografia
"zombesca" seguente.
voto 9
da vedere assolutamente.
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Concordo pienamente. Nel mio post su "La notte dei morti viventi", l'ultimo film di Romero http://forumfilmup.leonardo.it/forum/viewtopic.php?topic=44836&forum=4&start=120&134 dicevo, tra l'altro, più o meno, le stesse cose. Ovvero che l'"impero", facendo leva sul fatto che noi italiani siamo sempre stati dei babbei colonizzati che non hanno mai saputo valorizzare, custodire gelosamente ed orgogliosamente, promuovere dunque l'ottimo cinema di "genere" che invece all'estero veniva apprezzato, ci ha più volte fregato le idee. Ed ora abbiamo Muccino e Faenza e Battiato.., con i quali andare per festival a farci delle grezze beduine...
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Bunuel
[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 24-09-2005 alle 10:33 ] |
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kaciaronr1
 Reg.: 22 Set 2005 Messaggi: 52 Da: caprarola (VT)
| Inviato: 25-09-2005 10:23 |
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quote: In data 2005-09-22 17:55, oronzocana scrive:
Ubaldo Ragona mette in scena un piccolo capolavoro.
Sconosciuto oggi e bistrattato dalla critica dell'epoca(1963) personalmente lo trovo di una bellezza unica.
I campi lunghi iniziali in un quartiere, Eur, deserto sono favolosi. Il resto della regia è quasi totalmente al servizio di un Vincent Price faraonico, come sempre d'altronde.
Da La notte dei morti viventi al più recente 28 giorni dopo i richiami sono evidentissimi.
Un film in anticipo cosmico sui tempi.
Un classico esempio di cinema italiano di elevatissima fattura fatto con due soldi e che ha influenzato tutta la cinematografia
"zombesca" seguente.
voto 9
da vedere assolutamente.
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ICEBURN
[ Questo messaggio è stato modificato da: oronzocana il 22-09-2005 alle 18:00 ]
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VERAMENTE STUPENDO IL FILM,MI SONO SEMPRE CHIESTO CHI FOSSE IL REGISTA E PERCHE' NON CI SONO TRACCIE IN GIRO DI LUI,
MEMORABILI TUTTE LE SEQUENZE COME AL SOLITO SE FOSSE STATO AMERICANO AVREBBE FATTO I MILIARDI........INVECE......... |
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fuzzi5
 Reg.: 30 Set 2004 Messaggi: 314 Da: Recco (GE)
| Inviato: 25-09-2005 11:44 |
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in effetti un capolavoro tratto da quell'opera stupenda che è I am legend di Matheson (in Italia pubblicato come "I vampiri", ma ora Fanucci la ripubblicato come "Io sono leggenda", se nn l'avete letto fatelo!).
poi c'è Vincent Price, Idolo incontrastato!
grazie a Ghezzi (come al solito) che l'ha trasmesso l'anno scorso e mi ha permesso di vederlo!
_________________ non accettate le provocazioni dei perbenismi |
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oronzocana
 Reg.: 30 Mag 2004 Messaggi: 6056 Da: camerino (MC)
| Inviato: 25-09-2005 12:22 |
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quote: In data 2005-09-25 10:23, kaciaronr1 scrive:
quote: In data 2005-09-22 17:55, oronzocana scrive:
Ubaldo Ragona mette in scena un piccolo capolavoro.
Sconosciuto oggi e bistrattato dalla critica dell'epoca(1963) personalmente lo trovo di una bellezza unica.
I campi lunghi iniziali in un quartiere, Eur, deserto sono favolosi. Il resto della regia è quasi totalmente al servizio di un Vincent Price faraonico, come sempre d'altronde.
Da La notte dei morti viventi al più recente 28 giorni dopo i richiami sono evidentissimi.
Un film in anticipo cosmico sui tempi.
Un classico esempio di cinema italiano di elevatissima fattura fatto con due soldi e che ha influenzato tutta la cinematografia
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ICEBURN
[ Questo messaggio è stato modificato da: oronzocana il 22-09-2005 alle 18:00 ]
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VERAMENTE STUPENDO IL FILM,MI SONO SEMPRE CHIESTO CHI FOSSE IL REGISTA E PERCHE' NON CI SONO TRACCIE IN GIRO DI LUI,
MEMORABILI TUTTE LE SEQUENZE COME AL SOLITO SE FOSSE STATO AMERICANO AVREBBE FATTO I MILIARDI........INVECE.........
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dovrebbe aver usato lo pseudonimao di Sidney Salkow.
_________________ Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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kaciaronr1
 Reg.: 22 Set 2005 Messaggi: 52 Da: caprarola (VT)
| Inviato: 25-09-2005 19:06 |
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quote: In data 2005-09-25 12:22, oronzocana scrive:
quote: In data 2005-09-25 10:23, kaciaronr1 scrive:
quote: In data 2005-09-22 17:55, oronzocana scrive:
Ubaldo Ragona mette in scena un piccolo capolavoro.
Sconosciuto oggi e bistrattato dalla critica dell'epoca(1963) personalmente lo trovo di una bellezza unica.
I campi lunghi iniziali in un quartiere, Eur, deserto sono favolosi. Il resto della regia è quasi totalmente al servizio di un Vincent Price faraonico, come sempre d'altronde.
Da La notte dei morti viventi al più recente 28 giorni dopo i richiami sono evidentissimi.
Un film in anticipo cosmico sui tempi.
Un classico esempio di cinema italiano di elevatissima fattura fatto con due soldi e che ha influenzato tutta la cinematografia
"zombesca" seguente.
voto 9
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[ Questo messaggio è stato modificato da: oronzocana il 22-09-2005 alle 18:00 ]
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VERAMENTE STUPENDO IL FILM,MI SONO SEMPRE CHIESTO CHI FOSSE IL REGISTA E PERCHE' NON CI SONO TRACCIE IN GIRO DI LUI,
MEMORABILI TUTTE LE SEQUENZE COME AL SOLITO SE FOSSE STATO AMERICANO AVREBBE FATTO I MILIARDI........INVECE.........
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dovrebbe aver usato lo pseudonimao di Sidney Salkow.
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quindi ha fatto anke altri film??? |
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Logan71
 Reg.: 16 Ott 2005 Messaggi: 3331 Da: TERRACINA (LT)
| Inviato: 21-08-2006 16:55 |
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Un film semisconosciuto che non ha ancora trovato la degna giustizia che merita...un piccolo gioiello della cinematografia italiana e soprattutto la più fedele trasposizione di "Io Sono Leggenda" di Matheson...scrivedo lui stesso la sceneggiatura del film usando lo pseudonimo di "LOGAN Swanson" (anche se in seguito criticò alcune scelte fatte dal regista, definendo l'atmosfera della "Notte" Romeriana come più consona allo spirito del suo romanzo).
Tante diatribe poi ci sono state sulla paternità del film...che vide in effetti due registi, l'italiano Ubaldo Ragona e lo statunitense Sidney Salkow per la versione americana.
Qualcuno ha parlato di pseudonimo ma in realtà non è così...si parlò anche di plagio da parte del regista italiano...ma non è vero neanche questo.
Molto più semplicemente si pensò di farlo girare a quattro mani o di far montare la versione americana in maniera leggermente diversa e soprattutto per poterlo esportare senza troppi propbemi anche in america.
Un film dove funziona tutto, girato con due o tre delle care e vecchie lire, usando come location una Roma spettrale e usando di Roma soprattutto il quartiere Eur.
Recitato magistralmente dall'immortale Vincent Price ma anche da ottimi attori italiani...tra cui anche Giacomo Rossi-Stuart (il papà di Kim, ovviamente) che interpreta il capo dei Vampiri-Zombie.
Funziona tutto...tranne la memoria dei più, dei critici e degli addetti ai lavori che non hanno mai reso giustizia (se non dopo quarantanni!) a questo piccolo ma bellissimo gioiello della cinematografia nostrana e del fantastico in senso generale.
Un realizzato nel 1964 ma che resta fresco, attuale...intramontabile.
Qualche anno fa riuscii a registrarlo, grazie a quel pazzoide di Ghezzi, trasmesso da rai tre alle solite 03:00, l'ora dei film intovabili (!!!)...mna grazie anche alla soffiata di mio suocero che mi disse: <<Ecco...vedi questo è quel film di cui ti ho parlato, che era tratto da "vampiri" di matheson...non quello di Romero...>>
Io stentavo a crederci...aveva ragione lui.
"I Am Legend" è uno dei miei romanzi preferiti...una perla, un' ispirazione (anche io mi cimentai con un breve racconto ispirato a quello di Matheson...).
Oltre a questo film ovviamente ci furono altre trasposizioni altrettanto famose...La Notte dei Morti Viventi di George Romero, 1976 Occhi bianchi sul pianeta terra, 28 giorni dopo.
Quando l'ho visto in esposizione, in DVD...non ci ho messo neanche 3 secondi, l'ho preso subito (insieme a "Stati d'Allucinazione")...avrei speso qualsiasi cifra per averlo...(bhe...qualsiasi prorpio no...ma anche si)
Un film da vedere assolutamente, da avere nella propria collezione...da custodire gelosamente.
Voto 10!
P.S.
Ma ecco...ora arriva il bello...è in pre-produzione (e dovrebbe mancara veramente poco) una nuova versione di I Am Legend e uscirà proprio con questo titolo alla fine del 2007...con Will Smith nella parte di Neville e Jhonny Deep nella parte del capo dei vampiri (che in precedenza era suo collaboratore ed amico intimo).
Altra piccola chicca...nel 1990 Ridley Scott cercò di girare una sua versione del romanzo...il più fedele possibile...con Arnold Swarzenegger nel ruolo di Neville ( )...oddio...forse siamo stati fortunati che il progetto naufragò...
_________________
Sono il migliore in quello che faccio...ma quello che faccio a volte non è sempre piacevole...Snikt!
[ Questo messaggio è stato modificato da: Logan71 il 21-08-2006 alle 17:00 ] |
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karmapaolo
 Reg.: 14 Mar 2005 Messaggi: 1607 Da: Rovato (BS)
| Inviato: 21-08-2006 20:42 |
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Bellissimo sto film, ho visto in questo la nascita di molti altri film del genere come ad esembio la notte dei morti viventi di romero. non sapevo esistesse in dvd, volo subito alla ricerca
_________________ there is not way to happiness
happiness is the way
Paolo |
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roccomedia
 Reg.: 15 Lug 2005 Messaggi: 3829 Da: Bergamo (BG)
| Inviato: 21-08-2006 21:12 |
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Questa è una vera perla del genere post-apocalittico. Straordinari i monologhi interiori di Price che fungono da vera voce fuori campo e aprono il campo allo spazio dei ricordi della vita prima della contaminazione, della progressiva apocalisse, della distruzione degli affetti (struggente Price che corre all'inceneritore a cercare la figlia deceduta e alla richiesta di volerne il corpo, il militare gli risponde "Signore qui ci sono tante altre figlie...anche la mia...").
Ragona oltre ad anticipare, supera anche Romero, arrivando a chiudere il cerchio della dialettica hegeliana: non i due gruppi (tesi/antitesi)in perenne lotta tra loro, ma la capacità di arrivare ad una sincresi (il nuovo gruppo che assorbe caratteristiche da entrambi, capace di limitare il virus attraverso il serio e conservare caratteristiche strettamente umane). |
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Logan71
 Reg.: 16 Ott 2005 Messaggi: 3331 Da: TERRACINA (LT)
| Inviato: 21-08-2006 22:06 |
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quote: In data 2006-08-21 21:12, roccomedia scrive:
Questa è una vera perla del genere post-apocalittico. Straordinari i monologhi interiori di Price che fungono da vera voce fuori campo e aprono il campo allo spazio dei ricordi della vita prima della contaminazione, della progressiva apocalisse, della distruzione degli affetti (struggente Price che corre all'inceneritore a cercare la figlia deceduta e alla richiesta di volerne il corpo, il militare gli risponde "Signore qui ci sono tante altre figlie...anche la mia...").
Ragona oltre ad anticipare, supera anche Romero, arrivando a chiudere il cerchio della dialettica hegeliana: non i due gruppi (tesi/antitesi)in perenne lotta tra loro, ma la capacità di arrivare ad una sincresi (il nuovo gruppo che assorbe caratteristiche da entrambi, capace di limitare il virus attraverso il serio e conservare caratteristiche strettamente umane).
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I miei più sentiti e sinceri complimenti.
Una sintesi perfetta, un'analisi oserei dire ineccepibile.
_________________ Sono il migliore in quello che faccio...ma quello che faccio a volte non è sempre piacevole...Snikt!
Né l’Uomo Ragno né Rocky, né Rambo ne affini farebbero ciò che faccio per i miei bambini, SONO UN EROE!
Io li odio i Nazisti dell'Illinois! |
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cabal22
 Reg.: 15 Mar 2006 Messaggi: 2812 Da: Livorno (LI)
| Inviato: 22-08-2006 17:40 |
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L'Ultimo Uomo della Terra, di Ubaldo Ragona
Film tratto dal celebre romanzo di Richard Matheson "Io sono leggenda"(PER ACCENNI PIU’ APPROFONDITI SULLA STORIA ANDATE ALLA RECE NELLA SEZIONE LIBRI), fu girato interamente a Roma con budget ridottissimo e con troupe quasi interamente italiana utilizzando per l’occasione un deserto Villaggio Olimpico (Italia ’60) e all’epoca passò quasi inosservato.
Oggi, sulla scia dei vari film sui morti viventi (ma con chiari riferimenti sociali e politici: vedi il recente "La Terra dei Morti Viventi" di Romero) che sembrano così prepotentemente ritornare di moda, mi è sembrato giusto riscoprire questo PICCOLO CAPOLAVORO DIMENTICATO.
Robert Morgan (nel libro si chiamava Robert Neville), interpretato dal GRANDE Vincent Price (interprete dell’ originale di "La Mosca" del 1958, di un’infinità di altri film di paura "old style", fra cui molte trasposizioni cinematografiche dei racconti di Edgar Allan Poe) è rimasto l’ultimo essere vivente sulla Terra, ormai in balia di esseri vampiroidi (che comunque sembrano molto più degli zombi, ma all’epoca i morti che camminano non erano ancora di moda), ex esseri umani trasformati, che gli danno la caccia. Alla fine ,dopo un incontro con una giovane donna che si rivelerà essere una spia, Morgan (nome probabilmete scelto per porre l’accento sul concetto di MIRAGGIO che il protagonista starebbe vivendo: il fenomeno della Fata Morgana è un’illusione ottica che, in zone particolarmente calde come i deserti -la città del protagonista E’ UN DESERTO!- fa credere di vedere a pochi metri, rovesciate, cose che in realtà si trovano in cielo a notevole distanza: classico è il fenomeno della nuvola che si crede oasi) verrà ucciso da una nuova razza di esseri, sviluppatasi dalla fusione della razza umana con quella vampira, che erediterà così il Mondo.
Come avviene per tutte le storie parecchio criptiche e fantastiche come quella qui raccontata, le CHIAVI DI LETTURA SONO MOLTEPLICI: un mondo come teatro di battaglia di due sole fazioni che aspirano a cancellarsi a vicenda dal pianeta (e dalla Storia) potrebbe essere a seconda dell’interlocutore e dell’epoca:
-una METAFORA POLITICA (uno scontro fra Maggioranze e Minoranze, che porta alla GUERRA CIVILE);
-una MALEDIZIONE DIVINA (mandata sugli uomini per punirli delle loro malefatte e della loro malvagità: un’APOCALISSE, caratterizzata non a caso dall’abbattersi sulle città del film di enormi sciami di insetti e di spaventose tempeste di polvere);
-una metafora della XENOFOBIA (che, in tempi difficili -come ad esempio durante la GUERRA FREDDA che aveva il suo apice proprio in quegli anni e quelli che viviamo oggi- ci spinge tutti a diffidare di chi è diverso da noi);
-una materializzazione della FOBIA per le MALATTIE veneree sessualmente trasmissibili (come la sifilide e l’Aids -paura molto radicata, specie in ambiente "artistico", a quei tempi e non solo);
-la LOTTA SOCIALE (che vedeva per protagonisti i GERMOGLI DEL COMUNISMO -che al tempo cercavano disperatamente di sbocciare in terra yankee: vedi i vari movimenti dei "figli dei fiori" e le comunità che ne derivarono- opposti al TOTALITARISMO FASCISTA e bacchettone di amministrazioni che mascheravano il loro autoritarismo col paternalismo -vedi ancora alla voce Guerra Fredda);
-una parafrasi della PAZZIA (la crociata di un serial-killer che, totalmente estraniatosi dal mondo, vede tutti gli "altri" come nemici da eliminare spietatamente ed implacabilmente, non senza -però- un certo ragionamento e dopo aver confezionato una precisa tabella di marcia);
-una CRITICA AGLI SCIENZIATI/BOIA (Morgan è uno scienziato che avrebbe il potere di salvare l’umanità, ma preferisce annientarla: le BOMBE ATOMICHE impiegate per porre fine alla Seconda Guerra Mondiale sono l’esempio lampante di una serie di scoperte entusiasmanti che però sono state rivoltate contro l’uomo stesso che le ha create, portando allo sterminio di massa di Iroshima e Nagasaki).
Anche se si tratta della trasposizione fin’ora più fedele del romanzo di Matheson, le DIFFERENZE FRA LIBRO E FILM (sorvolando sull’uso del Jazz al posto della musica classica) ci sono e sono di un certo rilievo: 1)Come già riportato, il protagonista anzichè essere un semplice uomo che successivamente si occupa di studiare il germe responsabile delle trasformazioni, qui è un vero e proprio scienziato. Risultato: maggiore responsabilità di Robert per quello che sta accadendo.
2)Anzichè essere lui a gettarla nel rogo, la figlia di Morgan viene portata via dalla polizia. Risultato: minore tragicità della scena.
3)Nel film è Morgan che uccide perchè lo crede infetto il cane che a un certo punto gli si presenta, anzichè vederlo morire per le ferite dei vampiri. Risultato: maggiore alienazione del protagonista, che spiega il suo grande scetticismo nei confronti della ragazza che gli si presenterà poi.
4)Morgan viene ucciso in una chiesa dopo un inseguimento, anzichè essere imprigionato e poi giustiziato.
Quando nella scena finale Morgan viene ucciso esclama: "Siete dei mostri!" e poi ,rivolto alla ragazza che lo ha denunciato: "Avevano paura di me! Avevano paura di me!". Morgan non riesce a credere all’odio che la nuova razza nutre per lui, quando lui ha fatto la medesima cosa con i vampiri, rifiutandosi di cercare una cura, ma anzi eliminandoli metodicamente uno ad uno.
Portando avanti l’opera di sterminio di questi esseri, Morgan diventa un uomo mitico, un essere ormai leggendario, vero e proprio YETI in un mondo fatto di "persone" scettiche che non lo concepiscono, che non riescono a credere come mai non intenda anche lui "cambiare", e che quindi, impaurite anche loro dalla sua presenza, cercano di eliminarlo.
La PROVA DEL SIERO, atta a smascherare l’identità dell’entità aliena che si nasconde fra i (nei) nostri stessi compagni, è utilizzata anche dal grande Carpenter nel suo "La Cosa" (1982).
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ERRORE (anche grossolano): Quando Morgan va a spasso per la città, i prati e le aiuole che incontra sono tutti ben tosati e curati. Una svista non da poco in una metropoli che dovrebbe essere abbandonata da 3 anni!
SEQUEL: Nel 2007 uscirà "Io Sono Leggenda", film chiaramente ispirato al libro di Matheson, ma con Will Smith come protagonista. Speriamo bene.
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Io Sono Leggenda, di Richard Matheson
LA STORIA:
Robert Neville è rimasto da circa un anno solo al mondo, avendo perso in maniera orriblie sia la moglie che la figlia.
In un mondo inesorabilmente sgretolato sotto i colpi di un’inspiegabile epidemia che trasforma i vivi e i morti, indistintamente, in creature inumane assetate di sangue che vanno a caccia dei superstiti e dei loro stessi cari, Neville cerca altrettanto inspiegabilmente di sopravvivere.
Da solo porta avanti la propria disperata personale guerra contro i VAMPIRI che assediano il suo quartiere, la propria città, il Mondo intero. Esseri per molti aspetti del tutto simili a quelli LEGGENDARI, resi celebri dal "Dracula" di Bram Stocker, le cui mitiche gesta sanguinose si tramandano di padre in figlio ormai da tempo immemore: temono l’aglio, la propria immagine riflessa e la luce diretta del sole.
Neville protegge la propria casa: ha inchiodato assi di legno alle finestre, disposto collane di aglio lungo tutto il suo perimetro, posizionato qua e là occasionali croci. La sua casa è ora una fortezza praticamente inespugnabile, munita di un proprio generatore elettrico, una scorta di cibo praticamente infinita (stoccata in quella che una volta era la cameretta della sua bambina), una cucina elettrica da lui installata.
Una fortezza che, però, ha bisogno di costante manutenzione. Infatti, al calar del sole, il cortile attorno alla casa si riempie di orrende creature che battono contro i muri, tirano sassi, urlano, imprecano e cercano in vari modi di attirare fuori Neville. Le donne-vampiro si dimenano nude di fronte allo spioncino della porta di Neville, in assurde, oscene danze.
Per sbranarlo. Ovviamente.
Neville è completamente assorbito, giorno dopo giorno, assalto dopo assalto, dai lavori di riparazione della propria casa-prigione. Nei giorni in cui ha meno da lavorare riesce ad andare in perlustrazione con la sua giardinetta. Comunque mai troppo lontano da casa, dato che deve sempre essere di ritorno per l’imbrunire. Senza però mai incontrare sopravvissuti. L’auto, inoltre, deve essere sempre tenuta in perfette condizioni meccaniche, dato che un guasto o una banale foratura potrebbero voler dire per lui la morte...
"Io sono leggenda", al di là dell’ambientazione fantastico-orrorifica basata sul mito del vampirismo, è una PARABOLA SOCIALE, una novella che parla di Politica, di MINORANZE E MAGGIORANZE, di alternarsi di stirpi dominanti, di popoli in declino. Anche della Società in cui viviamo. Di più: parla di tutte le Società passate, presenti e future. Una parabola che dimostra dal punto di vista letterario come assolutamente TUTTO SIA RELATIVO, al pari di quanto Einstein ed i suoi seguaci hanno dimostrato in fisica. In questo caso si parla della Società: da che gli uomini posero la prima pietra di Babilonia, l’avvicendarsi di fazioni diverse al potere fa parte dell’ordine naturale delle cose politiche. Nè più, nè meno di quanto succede in natura, dove una specie inizialmente minoritaria, dopo milioni di anni di evoluzione e di MUTAZIONI, arriva a soppiantare quella che prima era la specie dominante.
Le spinte politiche che portano alla realizzazione di un determinato Regime (dittatoriale o democratico che sia) non sono altro che le onde, ora dotate di maggiore intensità e di maggiore frequenza, che si propagano come allargamento e perpetuazione delle onde (spinte) sociali originarie. In qualsiasi modo ci arrivi, chi, dopo un periodo di inevitabili tumulti e subbugli delle masse, detiene il Potere è anche il fondatore della MORALE DOMINANTE ed inevitabilmente instaurerà quell’insieme di norme/comportamenti/pregiudizi/clichè sociali -che definirei "condizionamenti sociali"- che (a seconda dei casi) lo porteranno a guardare con sospetto, diffidenza, fino alla possibilità del totale disprezzo i nuovi gruppi sociali, le minoranze organizzate che prima o poi (anche qui la cosa è inevitabile) si formeranno all’interno dell’ambito sociale preso in esame. Minoranze che tenteranno di diventare maggioranze e che a loro volta aspireranno al Potere.
Neville è l’ultimo presidio di una società in decomposizione. Di più: di una società già decomposta. Nei cui paesaggi desolati e decadenti il nostro protagonista si trova a vagare, ansimante e frenetico, proprio come "naviga" all’interno dell’organismo umano il batterio responsabile della mutazione che Neville sta cercando di individuare.
I VAMPIRI, da esseri leggendari e mitici quali sono nell’immaginario fantastico collettivo, diventano gradatamente REALTA’. Diventano Presente tangibile. Così come si materializzano nella mente del lettore, sospinto sempre più in avanti dal racconto di Matheson, incalzante e strutturato a gradini discendenti. Di pari passo Neville, l’ultimo UOMO sulla Terra, a poco a poco si allontana dissolvendosi nel nulla, scompare all’orizzonte, si fa fumo. Diventa Storia. Diventa il Passato. Diventa LEGGENDA.
Un nuovo Ordine è sopraggiunto. Un nuovo Mondo, nè più ingiusto, nè più benigno di quello di prima, si è sostituito per sempre al precedente.
L’Evoluzione ha ancora una volta richiesto un ulteriore passo in avanti. Questa volta, però, si tratta del sacrificio della stirpe umana.
Il romanzo è stato scritto nel 1954. In tempi non sospetti, quando sia l’epocale libro "L’Invasione degli Ultracorpi" di Jack Finney (che molti punti in comune ha con quest’opera di Matheson), sia la rivoluzionaria opera-zombesca-prima di George A. Romero ("La Notte dei Morti Viventi") era ancora di là da venire.
Palesi sono i richiami all’opera di Matheson nel film targato 1968 del "papà degli zombi":
innanzitutto LA CASA, allo stesso tempo rifugio rassicurante, simulacro di tutto quanto ci è di più caro e prigione opprimente. Che dopo poco diventa praticamente il centro dell’Universo. Barriera di confine fra il MONDO ESTERNO (che è anche il Mondo degli "altri") E QUELLO INTERNO (che è anche il Mondo della propria psiche). Mondi separati da una semplice PORTA che, chiusa per lunghissimi, interminabili periodi a doppia, tripla mandata, può comunque spalancarsi in qualsiasi momento. Ostacolo insormontabile sia per chi vi vuole entrare che per chi ne vuole uscire. A meno che...
La tendenza a usare la casa come teatro delle tragedie psicologiche umane la ritroviamo già in H.P.Lovecraft (vedi ad es. i racconti: "L’abitatore del buio" e "Colui che sussurrava nelle tenebre"). Scrittore che ebbe la sua massima vivacità attorno al 1920 e che mi ha sempre incantato per la sua rappresentazione di un TERRORE COSMICO che non lascia scampo: l’uomo oppresso da forze ancestrali (e mistiche) che si ostina inutilmente, stupidamente a combattere, ma che non potrà mai debellare, facendo invece semplicemnte meglio ad abbandonarvisi. A lasciarsi andare a fondo. Molti orrori e tormenti gli sarebbero infatti risparmiati se decidesse finalmente di abbracciare il culto ancestrale ed eterno del dio Cthulhu.
...Se abbracciasse anche solo per una volta l’idea che NON CE LA PUO’ FARE.
Poi la FRENESIA e la FRUSTRAZIONE: Matheson crea una situazione in cui il protagonista è obbligato a seguire determinatre regole se ha cara la propria pelle, a osservare determinati pattern senza sgarrare di un millimetro: di giorno si esce e si fa qualsiasi cosa; di notte bisogna murarsi in casa. Per fare ciò bisogna sempre tenere ben presente che ora è. Quando per esempio l’orologio da polso di Neville si guasta e lui non se ne rende conto per poco "quelli" non lo fanno a brandelli... La necessità costante di andare alla ricerca di beni primari di sussistenza, nonchè di ulteriori, possibili superstiti, unita al dover ogni santo giorno mettere mano agli attrezzi per riparare i danni che QUELLE BELVE hanno procurato alla sua casa, pone Neville nella condizione di dover in continuazione scegliere fra "lo stare"(Riparare? Cosa? Come? Quanto? Sarà abbastanza così? Gioverà aggiungere ulteriori difese?) e "l’andare" (Dove? A che pro? Sarà utile? Quanto lontano posso spingermi?) che alla fine della fiera sfocia in una comprensibilissima PARANOIA.
Infine la XENOFOBIA e l’ALIENAZIONE: la paura per tutto ciò che è diverso da quello a cui siamo abituati, dal nostro modo di vivere, pensare, concepire la vita, sia nella sua quotidianità, sia dal punto di vista della morale e dei valori. Se esiste il detto "Se non puoi vincerli, unisciti a loro." è anche vero che unendosi a "loro" Neville diventerebbe sicuramente qualcun’altro (qualcos’altro?). Questa idea lo sconvolge e Neville rifiuta di "darsi" alle nuove creature, rifiutando in questo modo di accettare quello che esse sono e quello che rappresentano o vogliono. Questo non può che condurlo ad un isolamento sempre maggiore che lo porta alle soglie della pazzia (vedi ancora Lovecraft).
Probabilmente l’opera sui vampiri/non morti più originale e densa di significati politico-sociali che esista, di "Io sono leggenda" sono state fatte due trasposizioni cinematografiche: una del 1964, "L’ultimo uomo della Terra" di Sidney Salkow/Ubaldo Ragona e una del 1975, "Occhi bianchi sul pianeta terra".
Per ulteriori rappresentazioni della CASA come fulcro del male, che offre, però, anche rifugio da esso vedere pure: "La Casa" di Sam Raimi (1979).
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I am the Nemesis. I am the Warlock. The Lord of the flies. The shape of things to come. The one who waits on the edge of your dreams.
http://www.piccolocinema.it
[ Questo messaggio è stato modificato da: cabal22 il 24-08-2006 alle 10:50 ] |
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Logan71
 Reg.: 16 Ott 2005 Messaggi: 3331 Da: TERRACINA (LT)
| Inviato: 23-08-2006 19:59 |
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...Ma non è quello che abbiamop detto anche noi prima?
Scherzo, scherzo...un gran bel lavoro cabal...complimenti...ci meritiamo tutti una bella pacca sulla spalla per il lavoro intrapreso per far conoscere questo gioiello del Nostro cinema e del cinema in genere.
E pensare che volevano fare una nuova trasposizione con Arnold "The Governator" Shwarzye...Mio Dio...cosa abbiamo schivato...
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cabal22
 Reg.: 15 Mar 2006 Messaggi: 2812 Da: Livorno (LI)
| Inviato: 24-08-2006 10:42 |
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quote: In data 2006-08-23 19:59, Logan71 scrive:
...Ma non è quello che abbiamop detto anche noi prima?
Scherzo, scherzo...un gran bel lavoro cabal...complimenti...ci meritiamo tutti una bella pacca sulla spalla per il lavoro intrapreso per far conoscere questo gioiello del Nostro cinema e del cinema in genere.
E pensare che volevano fare una nuova trasposizione con Arnold "The Governator" Shwarzye...Mio Dio...cosa abbiamo schivato...
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Beh, però intanto ci dobbiamo sciroppare Will Smith.. |
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cabal22
 Reg.: 15 Mar 2006 Messaggi: 2812 Da: Livorno (LI)
| Inviato: 19-09-2006 18:18 |
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quote: In data 2006-08-24 10:42, cabal22 scrive:
quote: In data 2006-08-23 19:59, Logan71 scrive:
...Ma non è quello che abbiamop detto anche noi prima?
Scherzo, scherzo...un gran bel lavoro cabal...complimenti...ci meritiamo tutti una bella pacca sulla spalla per il lavoro intrapreso per far conoscere questo gioiello del Nostro cinema e del cinema in genere.
E pensare che volevano fare una nuova trasposizione con Arnold "The Governator" Shwarzye...Mio Dio...cosa abbiamo schivato...
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Beh, però intanto ci dobbiamo sciroppare Will Smith..
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...e il regista è nientemeno che (?) Francis Lawrence (ecchiè?), ex videoclipparo che ha esordito alla regia con quel gran film che è Constantine ( ).
La vedo davvero brutta...
[ Questo messaggio è stato modificato da: cabal22 il 19-09-2006 alle 18:19 ] |
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badlands
 Reg.: 01 Mag 2002 Messaggi: 14498 Da: urbania (PS)
| Inviato: 20-01-2010 12:13 |
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ho avuto la fortuna di rintracciare un adetto al trucco del film,e a sentir lui il mistero sul doppio regista del film(non ricordo dove ma se ne parlava qua dentro tempo fa),è presto svelato.il lavoro è tutto di salkov,ragona fu messo li dal ministero per avvalorare il fatto che fosse un film italiano e far ottenere al film stessi sussidi e diversa visibilità.ragona pare non fece praticamente nulla,se non alcune scelte scenografiche
ciao! |
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