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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > "Pagine dal Libro di Satana" di C. T. Dreyer   
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Autore "Pagine dal Libro di Satana" di C. T. Dreyer
DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 15-06-2005 00:07  
Il Peccato originale.
E Dio disse a Satana: "Tu che eri il mio angelo prediletto, hai peccato, perchè hai fatto ciò che ti avevo proibito. A causa della tua ostinazione hai tentato gli uomini che avevo creato a mia immagine."

Il giudizio.
E Dio condannò Satana: "Inseguirai il tuo scopo tentando gli uomini. Abiterai tra loro. Prenderai sembianze umane e li indurrai ad agire contro la mia volontà."

La condanna.
Dio maledisse Satana e disse: "Può darsi che tu riesca nel tuo intento: in questo caso la maledizione che è su di te, si prolungherà di cento solstizi.
Al contrario se qualcuno ti resisterà, la tua condanna sarà accorciata di mille anni...
VAI E COMPI LA TUA OPERA MALVAGIA!

Così ha inizio il film, queste parole sono il filo conduttore dell'intera pellicola che è divisa in quattro atti legati tra loro dalla presenza tentatrice del demonio in differenti epoche storiche e sociali.
Nel primo atto Satana assume le sembianze di un fariseo e induce Giuda al tradimento di Gesù.
Il secondo atto è ambientato in Spagna dove il maligno si cela sotto le veste di un santo inquisitore che spinge un giovane inquistore a condannare una donna innocente.
Il terzo si svolge nella Francia del Terrore (1793) con il tradimento del giuramento fatto a due donne in fuga (tra cui Maria Antonietta) da parte di Joseph, tentato dal domestico Ernest (Satana), condannandole così alla ghigliottina.
Nel quarto atto Satana assume le sembianze di un monaco durante l'invasione "Rossa" della Finlandia del 1918. (Spoiler) In questo caso le sue tentazioni non hanno effetto sulla giovane Siri che rifiuta di tradire il marito e si sacrifica in nome della Finlandia.
In quest'ultimo atto si capisce che c'è la speranza di resistere al male e di combatterlo e che il destino di Satana è orami segnato dalle sue innumerevoli azioni malvage.

Da notare l'innovativa (per l'epoca) simmetria narrativa dove ogni atto finisce con la solita tematica: il rancore che Satana prova verso Dio con la sua ostinata intenzione a cedere e a tentare gli uomini.

Mi piacerebbe di poter metter su una bella discussione su questo film per approfondirlo meglio, soprattutto dal lato prettamente tecnico (io non ne sono capace
), anche se penso che siamo in pochi ad aver visto il film (2 ore e 20 minuti di film muto l'è roba!).
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Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 15-06-2005 00:13  
ce l'ho!
appena ho un minuto di tempo me lo vedo e ne parliamo un pò
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 15-06-2005 00:40  
quote:
In data 2005-06-15 00:13, Petrus scrive:
ce l'ho!
appena ho un minuto di tempo me lo vedo e ne parliamo un pò



Che fortuna, io ho patito non poco per procurarmelo.
Mi leveresti una curiosità in caso: io ho una versione mpg ripresa da raitre senza alcuna traccia audio, nella tua copia c'è qualche musica già montata? (io ho dovuto mettere di sottofondo musica a mia completa discrezione)
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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 15-06-2005 00:43  
io ho il dvd, ma non avendolo visto....
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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 15-06-2005 00:45  
quote:
In data 2005-06-15 00:43, Petrus scrive:
io ho il dvd, ma non avendolo visto....



Esiste addirittura il dvd di sto film?
Originale?
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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 15-06-2005 00:46  
quote:
In data 2005-06-15 00:45, DottorDio scrive:
quote:
In data 2005-06-15 00:43, Petrus scrive:
io ho il dvd, ma non avendolo visto....



Esiste addirittura il dvd di sto film?
Originale?




è il cofanetto con i tre inediti di Dreyer, in cui uscirono Questo, Mikael e L'angelo del focolare
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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 15-06-2005 00:48  
http://www.dvd-store.it/Cerca.asp

Non costa neanche tanto!
Che sfizio!
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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 15-06-2005 00:59  
Mikael forse l'ho trovato, ma l'angelo del focolare no, sapessi i titoli in inglese o in francese forse lo troverei.
L'hai visti ancora i film del cofanetto?
Meritano (pagine dal libro di Satana so per certezza di sì )?
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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 15-06-2005 01:35  
quote:
In data 2005-06-15 00:46, Petrus scrive:
è il cofanetto con i tre inediti di Dreyer, in cui uscirono Questo, Mikael e L'angelo del focolare


ce l'ho anch'io, ma dev'essere ancora sigillato
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 17-06-2005 23:31  
quote:
In data 2005-06-15 01:35, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2005-06-15 00:46, Petrus scrive:
è il cofanetto con i tre inediti di Dreyer, in cui uscirono Questo, Mikael e L'angelo del focolare


ce l'ho anch'io, ma dev'essere ancora sigillato




targato emule?
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eh?

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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 18-06-2005 00:16  
quote:
In data 2005-06-17 23:31, NancyKid scrive:
quote:
In data 2005-06-15 01:35, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2005-06-15 00:46, Petrus scrive:
è il cofanetto con i tre inediti di Dreyer, in cui uscirono Questo, Mikael e L'angelo del focolare


ce l'ho anch'io, ma dev'essere ancora sigillato




targato emule?



Non dovrebbe, se ha il cofanetto...
Pierre, illuminaci sul film
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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 18-06-2005 00:18  
quote:
In data 2005-06-17 23:31, NancyKid scrive:
quote:
In data 2005-06-15 01:35, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2005-06-15 00:46, Petrus scrive:
è il cofanetto con i tre inediti di Dreyer, in cui uscirono Questo, Mikael e L'angelo del focolare


ce l'ho anch'io, ma dev'essere ancora sigillato




targato emule?



A proposito, te ce l'hai targato emule, vhs, dvd o altro?
le musiche c'erano???
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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 18-06-2005 03:08  
quote:
In data 2005-06-17 23:31, NancyKid scrive:
targato emule?


ahah no, stavolta non ho fatto il pirata dimmerda, ciò il cofanetto.
del resto, i film che scarico non sono mica sigillati...
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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 06-09-2007 12:30  
Nella versione che ho visto io, di questo film, la colonna sonora è quasi irritante, nella sua aritmica monotonia (tranne, forse, nella prima parte del terzo atto); quindi consiglio vivamente di guardarlo con un bel “sound mute” o di accendere lo stereo e di piazzarci dentro un bel, che ne so, Giuseppe Verdi, senza preoccuparsi troppo della bivalenza ritmica (musicale e visiva, che in teoria dovrebbe costituire una costante e viaggiare in parallelo), che nella versione originale sembrerebbe essere stata negata.

A parte questo, e a parte ciò che ha già scritto Dottor Dio, secondo me è utile soffermarsi su due aspetti quanto mai interessanti: le inquadrature ed il montaggio.
La filosofia di Dreyer, in quest’opera, si situa all’esatto opposto del piano sequenza di Welles. Il regista, qui, spezza la continuità, la fluidità, attraverso la costruzione del racconto (già di per sé scandito e scisso [in ben quattro atti] come da un’attenta mano scientifica che vuole richiamare lo spettatore al tema centrale, volendo evitare che si perda in inutili contorsioni date dalla presenza di elementi estranei alla trama stessa) sul montaggio di pezzi brevi in idiosincratica discontinuità fra di loro. In realtà, è bene sottolinearlo, Dreyer si serve della non consequenzialità fra le immagini, della conflittualità fra le inquadrature per ricavare un antidoto alla discontinuità narrativa stessa (e il paradosso sfuma attraverso un’analisi un po’ più approfondita): ogni inquadratura è breve ed in conflitto con la sua seguente. Eppure, presa singolarmente, non è in grado di esprimere il suo vero significato, ed abbisogna più che in molti altri casi dell’accostamento e dell’inglobamento in un iter visivo esteticamente conflittuale ma significativamente diegetico. In altri termini, Dreyer riassume la semiotica del suo film unicamente nel susseguirsi delle inquadrature, per cui, dalla prima all’ultima immagine, vi è un conflitto estetico che dà la sensazione epidermica di una non consequenzialità fra le immagini – che spinge, tuttavia, al tempo stesso (e questo è un aspetto non da poco) a proseguire nella visione dell’opera – ma, anche, da cui - attraverso una disamina più approfondita (possibile solo ad opera conclusa) – si ricava, nella conflittualità estetica, la chiave per dare maggiore continuità narrativa, pur nella spartanità delle inquadrature e pur nell’esclusione di tutto ciò che il regista reputa “superfluo”.

Ma tutto questo non è unicamente funzionale a dissolvere il contrasto per creare un’ armonia narrativa.
C’è anche un altro aspetto interessante, costituito dall’uso simbolico di questo tipo di montaggio e delle inquadrature, volto a rimarcare la mancata mediazione fra pensiero ed azione. L’opera di Dreyer è incentrata sulla tentazione. E quest’ultima è comportata dalla mancanza della ragione, dall’avventatezza, da parte dell’uomo, nell’agire.
Lo schema del film è, quasi sempre, il seguente:

Inquadratura statica e riflessiva: il primo piano di un personaggio assorto nei suoi pensieri, una mano che scrive, due o più persone che discutono, argomentando, ragionando, riflettendo. Sono tutte azioni che implicano il logico ragionamento. / Inquadratura movimentata o dinamica: in cui risaltano, in alcuni casi, la sregolatezza, la sconsideratezza, la precipitosità; in altri casi, il semplice movimento, l’agire spesso allo stato grezzo, il parlare animatamente (con particolare attenzione alle inquadrature degli occhi di chi compie quest’azione, vitrei e privi di senno).

Queste argomentazioni non possono essere assunte apoditticamente, ma necessitano di modulazioni: tale aspetto è infatti evidente laddove funge naturalmente da supporto al climax narrativo (si vedano allora, ad esempio, le ripetute inquadrature dello sguardo di Giuda, presenti nell’opera in ordine crescente ed inframezzate, allo stesso modo, da inquadrature in cui ciò che è ragionato è negato dall’azione fine a sé stessa, come magari l’animosità dei dialoghi dei Farisei) . E’ meno evidente, invece, laddove diviene unicamente elemento che spezza la fluidità visiva (ricollegandoci, tuttavia, alla doppia funzionalità di questa tecnica): si vedano, a questo proposito, le sequenze (o meglio, le inquadrature) che vedono un gruppo di francesi intonare La marsigliese , magari contrapposte (ed alternate) alle immagini del volto del protagonista del terzo atto, così come le immagini dei primi piani sul viso pensoso di Maria Antonietta, alternate alle inquadrature del gruppo di donne che si raduna sotto la sua cella per insultarla.
E nella graffiante denuncia all’intolleranza, al fondamentalismo (sempre tenendo bene a mente i due esempi qui sopra riportati), Dreyer trova spazio per dilagare nella critica all’agire meccanicistico dell’uomo, alla collettivizzazione dell’ideologia, alla sragionata azione che anima la violenza, spinge a cedere alla tentazione stessa: è magnificamente ironica, a questo proposito, la sequenza in cui il regista rappresenta un gruppo di bambini che giocano “alla ghigliottina”, condannando a morte un gatto per aver tradito il motto Libertà, uguaglianza, fratellanza . E allora si può riprendere, contrapponendolo a questa scena, l’esempio della sequenza dei francesi che cantano l’inno nazionale, che diviene uno svilimento stesso dell’idea, un gesto fine a sé stesso e violento nel suo irruente ed irrazionale compimento.
Infine, anche la frequenza con cui Dreyer isola il personaggio nell’inquadratura, tramite la sfumatura (in nero) dei contorni dell’immagine, fa trapelare la tendenza del regista a concentrare l’attenzione sull’agire/pensare del personaggio, escludendo tutto ciò che ne sta fuori.

Tutto ciò che rimanda alla religione e al tema esplicito del film è stato già ampiamente dibattuto dall’autore del topic. Mi premeva sottolineare quest’spetto che, a mio avviso, non è affatto secondario e rivaluta stilisticamente un’opera svilita da una colonna sonora monotona, discordante e a tratti carente (seppur in maniera quasi irrilevante) nella direzione degli attori (l’espressione di Gesù Cristo, nel momento in cui Giuda lo tradisce, è quasi comica).
Ma, cavolo, erano gli anni Venti!


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- Ma almeno ha un lieto fine?

- Di quelli che solo la celluloide sa dare...

[ Questo messaggio è stato modificato da: RICHMOND il 06-09-2007 alle 12:34 ]

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 06-09-2007 13:52  
Ricordandovi che su google video circola una bella versione cn musica composta ad hoc da un musicista professionista,rispondo a rich.Ma scusa ,l'antitesi dell'estetica di welles non e' giocoforza il cinema muto in se stesso,ontologicamente parlando?Poi a mio parere se vogliamo riferirci a un tipo pregnante di discontinuita nel cinema di dreyer,come nn pensare a giovanna d'arco?La parabola narrata nel Libro e' invece perfettamente lineare,sia riguardo la 'forma' che il 'contenuTo',ad essere banali.E nn credo che l'uso occasionale,magari anche griffithiano,ma occasionale,del montaggio alternato,cambi di molto le cose.Cmq complimenti al nostro ultra' sempre piu bravo.

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