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Rivisitando Bianco, Rosso e Verdone. |
gmgregori
 Reg.: 31 Dic 2002 Messaggi: 4790 Da: Milano (MI)
| Inviato: 06-09-2003 14:12 |
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Apparentemente, ad una prima visione, il film prende una immediata forma comica. Col passare degli anni mi sono accorto dell'incredibile astuzia narrativa di Carlo verdone. Memore della sua ossessiva capacità osservativa, gioca su due fattori che mi ricordano Chaplin. La malinconia e l'ironia.
Fermo restando che il film gode di una "musicalità" mai così appropriata, noto spiragli di enorme maturità nel descrivere i personaggi attraverso la mimica, permettendoci di conoscerli profondamente anche con tristezza. Soffermandomi su Furio, un nevrotico ossessivo al limite della drammaticità, mi accorgo che rappresenta il ritratto dell'italiano medio ma anche Verdone stesso, che in futuro avrebbe sfruttato il tema delle nevrosi con trame che non avrebbero mai raggiunto la stessa emblematicità. Mimmo, l'ingenuo, ispirato ad un vicino di casa del regista stesso, è un personaggio inquieto con una personalità fragile. L'episodio, nella sua tristezza è da manuale.
Pasquale manda tutti affanculo.
La sora Lella muore.
Magda scappa.
Eppure quando vedo la rassegnazione di questo film, vedo anche un uomo infelice.
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non c'è niente di peggio di una ragazza che la pusher del proprio corpo
[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 06-09-2003 alle 14:13 ] |
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13Abyss
 Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 07-09-2003 01:52 |
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Beh, secondo me Un Sacco Bello è superiore, ma i personaggi sono meglio azzeccati qui. La vis comica però è molto meno presente, forse per questo perde un pò nei confronti del precedente.
A tratti pare un film ironicamente drammatico...
_________________ Rubare in Sardegna è il Male. |
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alexgiac
 Reg.: 25 Ago 2003 Messaggi: 67 Da: Fermo (AP)
| Inviato: 07-09-2003 02:44 |
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Credo che entrambi rappresentino al meglio uno dei metodi che l' arte cinematografica ha per narrare la drammaticità della vita, il riso.
In fondo la comicità di questi film sottolinea e rimarca quegli aspetti drammatici della nostra vita che in nessun altro modo riusciremmo a cogliere così bene.
E neanche riusciremmo a capire che quei buffi personaggi non siamo altro che noi se non fosse il riso a renderceli, si meno amari, ma più chiari.
_________________ -Guerrieri....? Giochiamo a fare la guerra? I guerrieri della notte
-Sei così imbecille che se facessero le Olimpiadi degli imbecilli, tu arriveresti secondo. Perchè? Come perchè, perchè sei imbecille! Due sotto il divano Walter Matthau |
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TINTOBRASS
 Reg.: 25 Giu 2002 Messaggi: 5081 Da: Roma (RM)
| Inviato: 07-09-2003 03:06 |
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Non a caso, Verdone venne già ai tempi definito il "malincomico" del cinema italiano...
_________________ "La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età" (Proust)
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fassbinder
 Reg.: 29 Ago 2003 Messaggi: 1335 Da: reggio emilia (RE)
| Inviato: 07-09-2003 09:18 |
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Anche io sono d'accordo; Verdone è un attore molto bravo ed originale, e non è propriamente comico come è stato definito sbrigativamente da certa critica nostrana.
E' vero che in certi suoi atteggiamenti ci fa ridere come solo il più grande umorista è in grado di fare, ma è anche vero che il suo personaggio è perlopiù drammatico.
Pensiamo a 7 chili in 7 giorni di Luca Verdone , uno dei film più schiettamente comici interpretati dall'autore romano. Tra le innumerevoli gag del film si nasconde la frustrazione per il fallimento in campo lavorativo, il rapporto privo di stimoli, e basato unicamente sul denaro, con la moglie orrenda (che perdipiù lo tradisce con il suo socio); la passione travolgente, evidente, incoffessata verso una donna apatica e glaciale che non mostra alcun sentimento per lui e che per un tozzo di pane si concede anch'essa al suo socio-rivale. E poi l'ansia per la presenza dei familiari della moglie nella casa (madre e fratelli), le critiche continue di questi alle attività e ai progetti del protagonista.
Il divertimento che si prova guardando questo film è dirompente, ma se si analizzano le modalità con le quali Pozzetto e Verdone riescono a crearlo, ci si rende conto che si sta ridendo del dramma, di tutto ciò che non vorremmo capitasse a noi, nel corso della nostra vita.
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Nessuna festa per la morte del cane di Satana. Di R.W.Fassbinder. Con Volker Spengler, Helen Vita, Kurt Raab. (Germania 1976)
CULT NETWORK ITALIA, domenica 7 settembre 2003 ore 10,30 e 18,30.
[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 07-09-2003 alle 09:19 ] |
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TINTOBRASS
 Reg.: 25 Giu 2002 Messaggi: 5081 Da: Roma (RM)
| Inviato: 07-09-2003 15:37 |
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quote: In data 2003-09-07 09:18, fassbinder scrive:
ci si rende conto che si sta ridendo del dramma, di tutto ciò che non vorremmo capitasse a noi, nel corso della nostra vita.
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Una delle caratteristiche più evidenti della commedia italiana, è sempre stata la tendenza a sdrammatizzare e a ridere amaramente di ogni cosa, anche della morte. Il finale di "Amici miei" parla chiaro: al funerale del Perozzi, gli amici colgono l'occasione per beffare ancora una volta il subdolo ragionier Righi...
Verdone è figlio di quella commedia, dei Monicelli e dei Risi, vale a dire di quegli autori che hanno saputo ritrarre con acuta intuizione le mille facce dell'italiano medio. E, al confronto, non sfigura affatto.
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Marxetto
 Reg.: 21 Ott 2002 Messaggi: 3954 Da: Milano (MI)
| Inviato: 07-09-2003 15:50 |
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Uno dei migliori di Verdone,sicuramente il più esilarante,e quasi paradossalmente allo stesso momento tra i più riflessivi e malinconici.Concordo per la grande "musicalità" della pellicola in generale,e per la caratterizzazione strabiliante dei 3 personaggi principe.In questo periodo Verdone faceva faville...io sono ancora fermo a "C'era un cinese in coma",che non mi entusiasmò...non sono ancora riuscito a visionare l'ultimo uscito nei cinema.Prima o poi lo noleggio.
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fassbinder
 Reg.: 29 Ago 2003 Messaggi: 1335 Da: reggio emilia (RE)
| Inviato: 07-09-2003 15:54 |
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A me invece C'era un cinese in coma è piaciuto moltissimo e sono rimasto positivamente sorpreso anche dall'interpretazione di Beppe Fiorello.
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TINTOBRASS
 Reg.: 25 Giu 2002 Messaggi: 5081 Da: Roma (RM)
| Inviato: 07-09-2003 16:02 |
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quote: In data 2003-09-07 15:50, Marxetto scrive:
io sono ancora fermo a "C'era un cinese in coma",che non mi entusiasmò...non sono ancora riuscito a visionare l'ultimo uscito nei cinema.Prima o poi lo noleggio.
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A me "C'era un cinese in coma" è piaciuto, forse perché è uno dei film più "sentiti" e personali di Verdone. Non hai ancora visto "Ma che colpa abbiamo noi"? Molto simpatico. Pensa che in questi giorni ha iniziato le riprese del nuovo film, che sarà nelle sale, credo, dopo Natale!
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gmgregori
 Reg.: 31 Dic 2002 Messaggi: 4790 Da: Milano (MI)
| Inviato: 08-09-2003 14:27 |
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In sostanza siamo tutti d'accordo nel colgiere il suo carattere nei suoi film.
Ma che colpa abbiamo noi è ben riuscito ed è forse l'unico che finisce in modo meno amaro, anche se il particolare della Buy e della sua marchetta, lascia pensare che mai niente si risolve, oppure che tutti noi continuamo ad avere in nostri fantsmi.
Credo.
_________________ la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 09-09-2003 01:42 |
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Io l'ultimo al contrario l'ho trovato uno dei suoi lavori peggiori, le ragioni le ho spiegate nel topic del film.
Questo è invece un film a suo modo perfetto, attraverso le relazioni fra i vari personaggi Verdone fa un quadro dell'uomo medio perfettamente aderente alla realtà, nonstante siano passati 20 anni.Oltre a tutto ciò ci regala delle scene comiche indimenticabili come la puntura a Sora Lella, o come la domanda al cimitero"Che per caso sa se qua c'è un certo Risi, Risata, riselli, come me vi è da ride....".Geniali e degne di essere ricordate e citate(meglio di quanto ho fatto io adesso).Cosa si può voler di più da un film che fa ridere intelligentemente, e riflettere su ciò che siamo?
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
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