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Autore HERO di Zhang Yimou
Marco82

Reg.: 02 Nov 2003
Messaggi: 924
Da: Lodi (LO)
Inviato: 10-10-2004 16:16  
quote:
In data 2004-10-10 13:02, ilaria78 scrive:
mettere su il nome di tarantino è poi una tristezza immane, non tanto perchè non mi sia piaciuto, quanto perchè sfruttare i nomi degli artisti e la buona fede di gran parte degli spettatori, che magari pensavano di trovare un altro kill bill 1, sa un po' di truffa..._________________
...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

[ Questo messaggio è stato modificato da: ilaria78 il 10-10-2004 alle 13:03 ]


mah, io sono poco d'accordo
perchè secondo me un film come Kill Bill l'ha fatto Tarantino perchè solo Tarantino poteva farlo....di conseguenza sono certo che qualsiasi altro film seppur anche più bello del suo non sarà mai (come dici tu) "un altro Kill Bill"...
la sensazione che ho avuto io invece è stata la stessa di quando è venuto a Venezia a presentare i nostri b-movie, un po' come se dicesse "ecco questo film (mi riferisco a Hero) mi ha ispirato tantissimo così come mi hanno ispirato tantissimo tanti altri b-movie" (non nel senso che Hero lo sia, era solo per capirsi )
credo che sia questo l'unico motivo della sua "presentazione", d'altra parte a sentire le sue interviste ha fatto così con tutta la troup di Kill Bill, lui stesso ha detto che forniva loro in continuazione cassette di vecchi film di kung fu per fargli capire più o meno da dove avrebbe preso spunto....
ecco io mi sento come se me l'avesse consigliato lui
ma poi quello che lui ne ha "tirato fuori" è tutta un'altra storia...
_________________
"1..2..3..4..5..e 6...sei...numero perfetto..."
"ma non era 3, il numero perfetto?"
"sì, ma io ho sei colpi quì dentro..."

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hal9000

Reg.: 13 Set 2004
Messaggi: 1519
Da: treviglio (BG)
Inviato: 10-10-2004 18:08  
quote:
In data 2004-10-10 12:35, leonessa scrive:
quote:
In data 2004-10-10 11:55, hal9000 scrive:
io l' ho visto ieri all' arcadia di melzo




Eri quello di fianco a me che ronfava????


no, io sono rimasto incollato allo schermo! ero in fila 5, posto 14

1bix8



_________________
"Anche i pomodori sanno che non si sfugge al passato"

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leonessa

Reg.: 09 Ago 2002
Messaggi: 5315
Da: Abbiategrasso (MI)
Inviato: 10-10-2004 19:35  
quote:
In data 2004-10-10 18:08, hal9000 scrive:
quote:
In data 2004-10-10 12:35, leonessa scrive:
quote:
In data 2004-10-10 11:55, hal9000 scrive:
io l' ho visto ieri all' arcadia di melzo




Eri quello di fianco a me che ronfava????


no, io sono rimasto incollato allo schermo! ero in fila 5, posto 14

1bix8







Io ero un po' + indietro: 9a fila. Non mi piace stare in mezzo, preferisco in alto. Comunque anche io non ho quasi sbattuto ciglio per paura di perdere qualche inquadratura!

1bix8
_________________
I'm impossible to forget but hard to remember

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gbgbgb

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 1888
Da: na (NA)
Inviato: 11-10-2004 00:11  
Nominato all'Oscar nel 2002 questo HERO di Yimou Zhang è decisamente un film spelndido.
Personalmente mi è piaciuto molto di più della "tigre e il dragone" che, pur nella sua splendida estetica. mi aveva alquanto annoiato.
Qui invece la storia acquista spessore e emotività attraverso le differenti versioni che ne vengono date (vabbè inutile ripetere il poetico e incantevole uso dei colori)

Ho trovato incredibilmente brava ed espressiva la quarantenne (!!!) Maggie Cheung "Neve che vola" (attrice di hongkong pluripremiata in patria) lodevole per fierezza e crudeltà unite a amore e passione.

Bella da togliere il fiato la venticinquenne Zhang Ziyi (che però deve affinare le sue doti di attrice)

Incisivo e funzionale Jet Li ma più convincente e intenso Tony Leung Chiu Wai "Spada spezzata".
In particolare bellissime tutte le sequenze che sviluppano la storia d'amore tra "spada spezzata" e "neve che vola"

Un film davvero estasi per gli occhi. Una bella colonna sonora, attori bravi e una storia intrigante.
che volete di più?

p.s. haimè anche a me sono toccati ragazzini idioti che al vedere volare gli eroi del film ridacchiavano e commentavano "che stronzata!"
ma è ovvio che è una "stronzata" mica la gente vola per davvero!
ma come si fa ad essere così terra terra da non riuscire nemmeno ad accettare la poesia più elementare del cinema o di una fiaba.

poi però se vedono alien vs predator state certi che "é tutto vero!"

[ Questo messaggio è stato modificato da: gbgbgb il 11-10-2004 alle 00:13 ]

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Pythoniana

Reg.: 06 Lug 2004
Messaggi: 1257
Da: Gorizia (GO)
Inviato: 11-10-2004 03:27  
Visto stasera. Evitando di riportare x l'ennesima volta la trama e con il consueto

*** OCCHIO AGLI SPOILERZ!!! ***

... ecco qualche impressione supplementare.

Difficile decidere da dove iniziare per descrivere il film, tanti sono gli apporti e tante le citazioni che lo compongono. Certo la più grande produzione cinese di sempre, e record d’incassi in molti Paesi, non è solo o semplicemente un wuxiapian, ovvero, per dirla all’occidentale, un film di “cappa e spada”. Yimou, dopo averci abituati a ben altre pellicole, stavolta si butta sul kolossal di respiro epico ma con un occhio forse rivolto alla realtà d’oggi, come potrebbero far intuire le didascalie finali e come confermerebbero alcune polemiche letture dell’opera. È necessaria la guerra per giungere alla pace?, ci si chiede, giusto per riprendere un interrogativo purtroppo più attuale che mai. E se a qualcuno può sembrare che il film risponda con un sì a prescindere (magari grazie anche alle censurabili parole spese da Tony Leung – Spada Spezzata nel film – per giustificare la strage di piazza Tien An Men), il film di Yimou, riportato nel suo contesto d’origine, potrebbe essere ideologicamente interpretato con maggiore clemenza. E forse lo sforzo narrativo del regista va inteso in un’altra direzione: storicamente interpretato, infatti, Hero è una parabola sul passaggio da una società “antica” e strutturata in maniera relativamente primitiva ad una più moderna. Da una parte l’eroismo individuale e relativamente egoistico degli uomini d’armi (Senza Nome, si scopre, vuole vendicare la sua famiglia, mentre Neve Che Cade vuole vendicare il padre), dall’altra la rappresentazione di un potere che si esplica non solo nell’individuo che lo detiene, il re, ma in tutto l’apparato che esso comanda, e che è teso al raggiungimento di un fine più alto ed extra-personale. In questo senso, e salve le più che debite differenze, il film può senz’altro ricordare l’epopea leoniana di C’era una volta il West (con in più un protagonista che si chiama, guarda un po’, Senza Nome), e chissà che a questa analogia non abbia pensato anche Quentin Tarantino, fan storico del nostro regista ed artefice dello “scongelamento“ della versione integrale della pellicola. Un altro debito, questo poi anche più evidente, è quella nei confronti di Rashomon, pellicola imprescindibile ogni qual volta ci si trovi di fronte ad una narrazione in flashback di verità opposte.
Passando allo specifico artistico, il film difficilmente lascerà deluso il pubblico, per quanto le scelte visive possano non risultare immediatamente convincenti. Yimou deve chiaramente concedere qualcosa in termini di spettacolarità alla maxi-produzione, ed allora ecco scenografie maestose, musiche enfatiche e scelte cromatiche decisamente anti-naturalistiche. Superato però l’eventuale spiazzamento iniziale, non è difficile lasciarsi coinvolgere dalla messa in scena, all’interno della quale il regista è comunque bravo a non perdere la bussola (salvo forse alcune lungaggini nei duelli tra Senza Nome e Cielo prima, e tra Neve Che Cade e Luna poi); prova tangibile, ad esempio, può essere la scena della morte di Spada Spezzata, quando un campo lungo inquadra lui e Neve Che Cade inginocchiati e fuori fuoco, mentre l’unico elemento a fuoco del quadro è la spada di lui, caduta nella sabbbia. A significare, a seconda delle interpretazioni, la sconfitta dei personaggi o, forse ancor meglio, la transitorietà di figure come le loro rispetto al necessario perpetuarsi storico di violenze e sacrifici (rappresentati dalla spada). Cosicché il film può giungere al finale lasciando nello spettatore un dubbio: chi è l’eroe del titolo? È Senza Nome, eroe “sedicente”? O non è piuttosto il re di Qin, destinato a fondare un nuovo impero?
Ultima considerazione, che esula un po’ dallo specifico cinematografico: premesso che, non avendo finora visto La tigre e il dragone e Rush hour 2, non l’avevo mai vista fino a stasera… ma quanto è bella Zhang Ziyi (Luna)???
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"Riempi il tuo cranio di vino prima che si riempia di terra, disse Kayam." Nazim Hikmet

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KaiserSoze


Reg.: 02 Ott 2001
Messaggi: 6945
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 11-10-2004 11:48  
quote:
In data 2004-10-09 11:57, klaus85 scrive:
Purtroppo, anke in qst si vede ke la differenza tra regioni esiste!e lo dice un napoletano!a volte mi vergogno della città in cui sono nato!




Non preoccuparti, se ti può consolare, la stessa cosaè successa anche a me...
Io dico ok, il film non ti piace, ti fa schifo ecc...ma perchè devi rompere i coglioni a me che lo sto guardando con tutta l'attenzione possibile.
Purtroppo c'è gente troppo maleducata in giro.

Scusate lo sfogo.
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Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.

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Hawke84

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 5586
Da: Cavarzere (VE)
Inviato: 11-10-2004 14:57  
Siamo nella cina pre-imperiale divisa in sette regni .La storia narra di un guerriero ( Senza nome ) che riesce nell’impresa di uccidere i tre più pericolosi assassini nemici del re di Qin ( colui che è alla ricerca dell’unificazione dei sette regni ) . Ottiene per tale motivo il permesso di avvicinarsi fino a dieci passi dal sovrano per raccontare l’impresa . Tre flashback, uno dopo l’altro, ci proporranno versioni diverse dei fatti e sveleranno solo alla fine la verità dando un senso inaspettato alle intrepide gesta del misterioso guerriero Senza nome.
Tre flashback cromaticamente diversi ma non stilisticamente, la stessa dimensione metafisica lontana da ogni naturalismo, gli spazi che si allargano e diventano protagonisti come luoghi mistici dove danzare sul pelo dell’acqua e vincere la forza di gravità . Il tempo scompare, o almeno il tempo come flusso, e i luoghi sembrano vivere in un’aura magica che li rende eterni e lontani.
Si vede e si sente una mentalità diversa figlia di una tradizione diversa da quella occidentale, dove la morte perde quasi di drammaticità dinnanzi all’onore, ad un ideale…o all’amore.
L’arte della spada diviene tutt’uno con quella della scrittura, la perfezione della calligrafia testimonia l’abilità di un guerriero di controllare la spada.
Il vero eroe diviene allora colui che ha la spada nel cuore, è tutt’uno con essa e per questo è in grado di capire quando spargere sangue diviene inutile, quando cioè occorre far prevalere un messaggio di pace sui sentimenti di odio e vendetta.
I veri eroi sanno morire per un’ideale, per amore e per amicizia. (frase con la quale si apre il film)
SPOILER
E’ un eroe Spada Spezzata che sceglie di morire per ribadire il suo amore, ed è un eroe Senza Nome perché, comprese le parole di Spada Spezzata, decide di non uccidere ma sacrificare la propria vita per trasmettere un ideale di pace.
FINE SPOILER.
Oltre alla pluriosannata fotografia è impressionante anche il legame tra suono e immagine, Yimou sembra avere, infatti, una particolare attenzione per l’uso di suoni e rumori che contribuiscono alla sospensione, all’immersione dello spazio nella già citata “dimensione metafisica”. Mi viene in mente il combattimento mentale tra Senza Nome e Cielo musicato da un vecchio cieco e ritmato da travi gocciolanti. Ma tutta la pellicola è disseminata di tante piccole perle sonore: tintinni, fruscii, il limpido e morbido sibilo delle lame che sfiorano il pelo dell’acqua, le stesse lame che più volte si incontrano e stridono sottolineate talvolta da un sapiente uso del rallenty.
Un film che, contrariamente a quello che si sente in giro ( più per lo sponsor Tarantino che per altro) non è adatto a qualsiasi tipo di pubblico, o perlomeno non soddisfa le aspettative di chi si aspetta una vena splatter stile Zatoichi.
Un film che stimola la riflessione, che lascia più di qualche imput da approfondire interiormente proprio perché si presenta come genere lontano dalla tradizione occidentale.
Non ultimo il messaggio pacifista… che si voglia o no, diviente obbligato rivolgere un pensiero all’attualità e chiedersi chi avrà mai, oggi, la forza di guadagnarsi l’appellativo di Eroe.

_________________
perchè l'italiano è sempre quello che va piano quando vede la macchina della polizia e appena passata corre oltre il limite.

[anthares]

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 14-10-2004 19:46  
non mi va di scrivere
la butto là
ma può essere che la potenza del concreto visivo di un film travalichi il suo stesso messaggio "filmico"?
A me in Hero è sembrato questo (e non mi stupisco che Tarantino se ne sia innamorato).
Il tutto sta nel stabilire se sia stato fatto con ingegno o sia del tutto casuale.
Ma anche no
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 14-10-2004 21:10  
Non c’è bisogno di commentare l’uso platonico del nome Quentin Tarantino, come centro d’attrazione per le moltitudini rimaste incantate dall’atmosfera orientaleggiante a colpi d’arti marziali che contraddistingueva i due “Kill Bill”, e trasmutata qui in antico raffronto cinese tra le imponenti masse d’arcieri, comandate da artisti della spada, dediti scrittori ed abili giustizieri. L’infiacchito plot è interamente al servizio dell’immagine, certo suggestiva, nitida, stilizzata, coreografica, ma altresì tremendamente finta, irregolare, pedante e assidua carnefice di razionalità, impoverita insomma della tanto ipotizzata originalità che dovrebbe poi stare alla base dell’elemento film. Ci sono combattimenti riferibili soltanto all’assenza di classificazione temporale matrixiana, indotti a rivelarsi, durante tutta la seconda parte, esclusivo pretesto di ralenti enunciativi del non stazionato background, di dialoghi inutili sulla filosofica profondità di senso attribuibile alla spada, e di costruite prese coscienza sulle spalle di personaggi fin dall’incipit impossibilitati a esercitare insondato interesse. La mancanza di idee e di spunti filosofici ancestrali, colpisce qui più d’ogni altra cosa, tutto è opacamente impersonale, reso cavilloso da musiche e immagini che stancando i sensi, riducono l’unica trasmutazione positiva del film, un raffronto d’orgoglio e di virtù, di disegno perfetto quanto inconsistente.
Nell’anno 2200 a.C. la vita del Re del regno di Qin è minacciata da tre guerrieri assassini, che vedranno però precaria la loro posizione quando uno di essi difenderà il sovrano.
L’operazione commerciale realizzata con “Hero” si rivela quindi fintamente avvincente, priva di vero fascino esecutivo, composito assemblaggio di pomposità cadente in epigrafi da il più somigliante “La tigre e il dragone”, e dal cinema che comunque gira intorno ad un nucleo attrattivo, più di negligente negoziazione cinematografica che di pretestuosa qualità tecnica tirannicida.


_________________
Del resto, che cos’è la nostra realtà se non la percezione della realtà?

Brian O’Blivion in Videodrome

[ Questo messaggio è stato modificato da: Cronenberg il 15-10-2004 alle 14:48 ]

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 14-10-2004 23:39  
Hero è un film associato puramente al senso della vista.
Ogni singola inquadratura è dotata di simmetrica perfezione o di asimmetrica complessità. Come un affresco di proporzioni immense si dispiega ai nostri occhi, parlando a loro più che al nostro cuore, sfidando la nostra meraviglia, il nostro senso sopito dell'incanto.
Gioca con la nostra voglia occidentale di estremo oriente, con i nostri gusti pacchiani in tema di arti marziali e filosofia zen.
Esaudisce a un tempo con la sua filosofia orwelliana il nostro desiderio di violenza e il nostro anelito di pace. Ci regala gli eroi che sempre abbiamo amato, quelli che anche nella sconfitta restano grandi, quelli che sono eroi nel corpo e nella testa.
Per tutti questi motivi è un film ruffiano.

Ma se tutti i film ruffiani fossero confezionati con le stesse pazienza e perizia, ben poco resterebbe della spazzatura che ingolfa i nostri cinema.

_________________
Now is the winter of our discontent
Made glorious summer...

[ Questo messaggio è stato modificato da: liliangish il 14-10-2004 alle 23:40 ]

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 15-10-2004 10:42  
Qualcuno mi insulta se dico che non mi è piacuto molto????
oddio...la fotografia e la scenografia sono favolose....ma il film non mi ha lasciato niente....e sinceramente non so il perchè!
è normale?
_________________
Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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Blog

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 15-10-2004 11:40  
quote:
In data 2004-10-14 23:39, liliangish scrive:

Gioca con la nostra voglia occidentale di estremo oriente, con i nostri gusti pacchiani in tema di arti marziali e filosofia zen.



l'analisi in se potrebbe risultare assolutamente corretta, salvo il fatto che la ruffianità del tutto mi sfugge, avendo aspettato per oltre due anni la sua distribuzione "occidentale"
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 15-10-2004 12:43  
ci sono fasce diverse di pubblico.
il mio parere è che Hero sia rivolto a una fascia di pubblico media, attratta da certe tematiche orientaleggianti, ma troppo poco addentro al cinema orientale per comprenderne appieno gli aspetti.
chiaro che non è un'amplissima fascia di pubblico, per questo il film ha necessitato della spinta tarantiniana per decollare (e ci siamo ritrovati in sala un branco di tamarri assetati di sangue e chips).
a me è piaciuto, e molto, perché mi ritengo all'interno di quella fascia di pubblico.
capisco invece che una persona con una conoscenza più profonda di certe tematiche e della cultura cinese si possa sentire defraudato da un film che usa l'estetica per nascondere forse una certa vacanza contenutistica di fondo.
oso azzardare che possa essere uscito da noi dopo soli due anni per altri motivi dalla mancanza di potenziale pubblico, ma su questo non mi pronuncio non essendo a conoscenza dei reali motivi che ne hanno ritardato l'uscita.
_________________
...You could be the next.

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Hawke84

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 5586
Da: Cavarzere (VE)
Inviato: 15-10-2004 13:11  
quote:
In data 2004-10-15 12:43, liliangish scrive:
ci sono fasce diverse di pubblico.
il mio parere è che Hero sia rivolto a una fascia di pubblico media, attratta da certe tematiche orientaleggianti, ma troppo poco addentro al cinema orientale per comprenderne appieno gli aspetti.
chiaro che non è un'amplissima fascia di pubblico, per questo il film ha necessitato della spinta tarantiniana per decollare (e ci siamo ritrovati in sala un branco di tamarri assetati di sangue e chips).
a me è piaciuto, e molto, perché mi ritengo all'interno di quella fascia di pubblico.


sono pienamente d'accordo.
il film non era adatto a tutti ( gli amici che erano con me volevano uscire prima..)
ma allo stesso tempo può sollevare qualche dubbio anche in gente come Cronenberg che di cinema orientale ne mastica parecchio.
Mi sono avvicinato da poco a film che, come Hero, abbracciano filosofie o semplicemente mentalità lontane dalla quotidianeità di noi "poveri" materialisti.
Registi come ki-Duk o Tsukamoto mi hanno preso mentalmente (se mi concedete questa espressione) mentre Yimou mi ha stregato sopratutto con la sontuosità e la perfezione delle sue inquadrature.
_________________
perchè l'italiano è sempre quello che va piano quando vede la macchina della polizia e appena passata corre oltre il limite.

[anthares]

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cosTruman


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 5818
Da: firenze (FI)
Inviato: 15-10-2004 13:18  
é un film che punta tutto sull'impatto visivo, e riesce bene nel suo intento, devo dire. Inutile continuare a ripetere che la fotografia, la scenografia, l'audio e tutta la parte tecnica sia OTTIMA, IMPRESSIONANTE E SPETTACOLARE...è vero, è qualcosa che ti trascina dentro con una facilità estrema, ti senti quasi parte di quei combattimenti. I cobattimenti...Sono forse troppo marcati, troppo presenti, troppo resi importanti su tutto il resto. E' meno curato l'aspetto più etico, più morale, più sentimentale. Nel complesso però è un bel film. Anche se la presenza del sacro nome.."..Tarantino.." è stata decisiva. Senza quel "Tarantino presenta" probabilmente molta gente lo avrebbe considerato peggiore..bah
_________________
- In giro dicono che sei lesbica
- solo perchè amo una donna?
- no, perchè ci scopi
- se lesbica vuol dire libera allora vai a dire a tutti che è la verità

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