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Forrest Gump |
quentin84
 Reg.: 20 Lug 2006 Messaggi: 3011 Da: agliana (PT)
| Inviato: 05-06-2007 18:21 |
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Effettivamente trasformare un uomo-bambino in un "american hero" ha una forte valenza autoironica..non ci avevo pensato. |
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quentin84
 Reg.: 20 Lug 2006 Messaggi: 3011 Da: agliana (PT)
| Inviato: 05-06-2007 18:33 |
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quote: In data 2007-06-05 17:06, eltonjohn scrive:
quote: In data 2007-06-03 23:13, quentin84 scrive:
quote: In data 2007-06-03 22:09, eltonjohn scrive:
quote: In data 2007-06-03 19:53, denisuccia scrive:
quote: In data 2007-06-03 19:03, quentin84 scrive:
L'idea della storia americana vista con gli occhi di un ritardato mentale è, in effetti, geniale ed è portata avanti da Zemeckis con indubbio talento registico, ma anche furbizia.
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E' come Spielberg,un regista che non sa svincolarsi da Hollywood e il suo sistema
| Penso che nè lui nè Spielberg vogliano svincolarsi da Hollywood e perchè dovrebbero? "hollywoodiano" non è necessariamente un attributo negativo.
Rimanendo all'interno del "sistema" si sono conquistati il diritto (e il potere) di fare i film che vogliono come vogliono.
Possono piacere o meno (io preferisco Steve), ma non si può negare che i loro film siano veramente "loro".
[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 04-06-2007 alle 10:35 ]
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Ma sono costretti ad infarcire i "loro" film di buoni sentimenti e retorica patriotica tutta yankee che è da sempre la linfa vitale di Hollywood,il punto di vista di SandriX anche se estremo non è poi così sbagliato,Zemeckis non è Altman
| Spielberg e credo anche Zemeckis sono produttori quindi non sono "obbligati" a infarcire niente.
Buoni sentimenti e retorica ce li mettono perchè vogliono metterceli, fra l'altro gli ultimi film di Spielberg di "buoni sentimenti e retorica" ne hanno sempre meno vedi Munich. |
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eltonjohn
 Reg.: 15 Dic 2006 Messaggi: 9472 Da: novafeltria (PS)
| Inviato: 05-06-2007 19:13 |
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quote: In data 2007-06-05 18:33, quentin84 scrive:
quote: In data 2007-06-05 17:06, eltonjohn scrive:
quote: In data 2007-06-03 23:13, quentin84 scrive:
quote: In data 2007-06-03 22:09, eltonjohn scrive:
quote: In data 2007-06-03 19:53, denisuccia scrive:
quote: In data 2007-06-03 19:03, quentin84 scrive:
L'idea della storia americana vista con gli occhi di un ritardato mentale è, in effetti, geniale ed è portata avanti da Zemeckis con indubbio talento registico, ma anche furbizia.
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E' come Spielberg,un regista che non sa svincolarsi da Hollywood e il suo sistema
| Penso che nè lui nè Spielberg vogliano svincolarsi da Hollywood e perchè dovrebbero? "hollywoodiano" non è necessariamente un attributo negativo.
Rimanendo all'interno del "sistema" si sono conquistati il diritto (e il potere) di fare i film che vogliono come vogliono.
Possono piacere o meno (io preferisco Steve), ma non si può negare che i loro film siano veramente "loro".
[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 04-06-2007 alle 10:35 ]
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Ma sono costretti ad infarcire i "loro" film di buoni sentimenti e retorica patriotica tutta yankee che è da sempre la linfa vitale di Hollywood,il punto di vista di SandriX anche se estremo non è poi così sbagliato,Zemeckis non è Altman
| Spielberg e credo anche Zemeckis sono produttori quindi non sono "obbligati" a infarcire niente.
Buoni sentimenti e retorica ce li mettono perchè vogliono metterceli, fra l'altro gli ultimi film di Spielberg di "buoni sentimenti e retorica" ne hanno sempre meno vedi Munich.
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$$$$$$$$$$$$$pilberg!!
_________________ Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata! |
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utopia

 Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 14557 Da: Smaramaust (NA)
| Inviato: 05-06-2007 19:52 |
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quote: In data 2007-06-05 18:33, quentin84 scrive:
fra l'altro gli ultimi film di Spielberg di "buoni sentimenti e retorica" ne hanno sempre meno vedi Munich.
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Di retorica in Munich non ve n'è, secondo te? Vabbè, dai...
_________________ Tutto dipende da dove vuoi andare... Non importa che strada prendi!
Happiness only real when shared. |
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Maresca
 Reg.: 12 Mar 2007 Messaggi: 2111 Da: Siviglia (es)
| Inviato: 05-06-2007 20:11 |
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Vabbè, ma non più che in qualsiasi altro film... |
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quentin84
 Reg.: 20 Lug 2006 Messaggi: 3011 Da: agliana (PT)
| Inviato: 05-06-2007 20:39 |
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quote: In data 2007-06-05 19:52, utopia scrive:
quote: In data 2007-06-05 18:33, quentin84 scrive:
fra l'altro gli ultimi film di Spielberg di "buoni sentimenti e retorica" ne hanno sempre meno vedi Munich.
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Di retorica in Munich non ve n'è, secondo te? Vabbè, dai...
| Non ho detto che non c'è, ho detto che ce n'è di meno. Come ho detto più volte è il film più cupo e sofferto di Spielberg |
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eltonjohn
 Reg.: 15 Dic 2006 Messaggi: 9472 Da: novafeltria (PS)
| Inviato: 05-06-2007 21:34 |
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quote: In data 2007-06-05 20:39, quentin84 scrive:
quote: In data 2007-06-05 19:52, utopia scrive:
quote: In data 2007-06-05 18:33, quentin84 scrive:
fra l'altro gli ultimi film di Spielberg di "buoni sentimenti e retorica" ne hanno sempre meno vedi Munich.
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Di retorica in Munich non ve n'è, secondo te? Vabbè, dai...
| Non ho detto che non c'è, ho detto che ce n'è di meno. Come ho detto più volte è il film più cupo e sofferto di Spielberg
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e più sionista...
_________________ Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata! |
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Maresca
 Reg.: 12 Mar 2007 Messaggi: 2111 Da: Siviglia (es)
| Inviato: 05-06-2007 21:49 |
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quote: In data 2007-06-05 21:34, eltonjohn scrive:
quote: In data 2007-06-05 20:39, quentin84 scrive:
quote: In data 2007-06-05 19:52, utopia scrive:
quote: In data 2007-06-05 18:33, quentin84 scrive:
fra l'altro gli ultimi film di Spielberg di "buoni sentimenti e retorica" ne hanno sempre meno vedi Munich.
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Di retorica in Munich non ve n'è, secondo te? Vabbè, dai...
| Non ho detto che non c'è, ho detto che ce n'è di meno. Come ho detto più volte è il film più cupo e sofferto di Spielberg
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e più sionista...
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Munich è un film soffertamente e duramente critico nei confronti della politica di Israele. |
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Fakuser
 Reg.: 04 Feb 2005 Messaggi: 2656 Da: Milano (MI)
| Inviato: 05-01-2008 00:45 |
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Questo film,oltre a essere una favola godibilissima,e' una specie di grandissima cornucopia della cultura e del way of thinking americano.trovo ci sia molto dolore nel suo ipercitazionismo e nella ironia che ne consegue.una sensazIone tutta autobiografica di innocenza perduta,cosi come polar express e' il tentativo di riappropriarsi del passato.la retorica e' facile da individuare,e qui non ne trovo,invero. |
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AlZayd
 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 05-01-2008 02:50 |
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Un'artificiosa americanata che ruba l'idea di base ad Oltre il giardino di Al Ashby e che fagocita pressochè tutti i paradigmi del cinema contro, o dell'impegno, americano degli anni '70.
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Fakuser
 Reg.: 04 Feb 2005 Messaggi: 2656 Da: Milano (MI)
| Inviato: 05-01-2008 03:35 |
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Cio che dici e' capzioso a dir poco..l'idea di fondo di ashby era,credo,mostrare come fosse possibile essere felici pur essendo soli,in un mondo rinchiuso e stantio che uccide l'anima..forrest VIVE e agisce nel hic et nunc degli Stati Uniti e della propria storia sociale e cuLturale.ma tutto questo e' pilotato da lontano,come a fare dell'autoanalisi psicologica.e' il modo della generazione nata col mito della guerra civile,per guardarsi indietro e capire,attraverso la trasparenza totale e utopica di forrest,capire che si e' vissuti per qualcosa,che forse 'questa storia un senso (non?) ce l'ha'. |
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GionUein
 Reg.: 20 Mag 2003 Messaggi: 4779 Da: taranto (TA)
| Inviato: 05-01-2008 10:09 |
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Concordo con Faky ( non fosse per la citazione alla Vasco Rossi ).
Molti in FORREST GUMP ci vedono quello che vogliono e non quello che devono.
_________________ U N I T A C I N E F I L A |
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AlZayd
 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 05-01-2008 15:49 |
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quote: In data 2008-01-05 03:35, Fakuser scrive:
Cio che dici e' capzioso a dir poco..l'idea di fondo di ashby era,credo,mostrare come fosse possibile essere felici pur essendo soli,in un mondo rinchiuso e stantio che uccide l'anima..forrest VIVE e agisce nel hic et nunc degli Stati Uniti e della propria storia sociale e cuLturale.ma tutto questo e' pilotato da lontano,come a fare dell'autoanalisi psicologica.e' il modo della generazione nata col mito della guerra civile,per guardarsi indietro e capire,attraverso la trasparenza totale e utopica di forrest,capire che si e' vissuti per qualcosa,che forse 'questa storia un senso (non?) ce l'ha'.
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Non ci piglio la percentuale a parlare bene o male di un film, quindi nessun tipo di interesse occulto mi spinge ad essere capzioso nei confroni del cinema. Potresti semmai darmi dell'incompetente, ma vediamo... tornando ai contenuti.
L'idea di fondo di Ashby non è quella che rilevi tu, anzi, anche, ma è terribilmente riduttiva, se non anche banale ed accessoria nella sua scontata evidenza, se fosse invece e più essenzialmente vero che "la vita è uno stato mentale" e che l'"innocenza" comunemente ritenuta idiozia, o giù di lì, può minare, scardinare, evidenziare, contraddire, infine poeticizzare ("suo malgrado", nella metafora filmica, che è ipotesi testuale, "filosofica" e al tempo stesso poesia)le arroganti idiozie del "potere" . Forrest Gump, è per l'appunto un "idiota" che vive, come Change Giardiniere, un'"utopia" senza esserne consapevole.., "suo malgrado". Dunque, l'idea di base, il meccanismo portante dal quale si dipanala storia dell'americano, è la stessa (con le differenze logiche e necessarie del caso) di Oltre il Giardino!
Ciò premesso, giusto ciò che dici sul film di Zemeckis, ma, nell'improbabile (giacchè minata dalle impressionanti somiglianze appena riferite) originalità del soggetto e percorso narrativo, anche ciò che resta proviene direttamente dalla cinematografia che aveva già affrontato analoghe questioni, differentemente ridisposte con una cifra stilistica ridondante, pesante, retorica, che procede per accumulo e s'inespica a fatica sugli abusati e scivolosi crinali del sentimentalismo e della prosaica esplicitazione.
Dove il "minimalismo" quasi naife di Oltre il giardino prospetta un mondo lirico, salvifico custode di alcuni segreti che rinnovano ad ogni visione l'incanto del sentimento turgido, de core e capoccia.
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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Fakuser
 Reg.: 04 Feb 2005 Messaggi: 2656 Da: Milano (MI)
| Inviato: 05-01-2008 18:08 |
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Va be,e' chiaro che non siamo d'accordo,per semplici questioni di gusto personale... Pazienza! |
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RICHMOND
 Reg.: 03 Mag 2003 Messaggi: 13089 Da: genova (GE)
| Inviato: 05-01-2008 20:13 |
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Ma Forrest Gump continua ad essere quella deliziosa idea di portare avanti il cinema di Capra, di fare della pellicola un mezzo per iperscrutare anche all'interno dell'opera stessa. Un film nel film. Non può essere disprezzato. Perché è l'America vista con gli occhi di qualcuno che la vede diversamente dallo spettatore. Forse una realtà vista come trasfigurazione dell'Io del suo personaggio, una minore idealizzazione rispetto al Cinema di Frank Capra.
Copincollo ciò che scrissi sul forum di dogville:
L'ottimismo che pervade questo film, lo sdolcinato infantilismo che in molti vi ravvisano e che si tradurrebbe in ipocrita strizzata d'occhio all'America, alla società in genere...al pubblico....altro non sono che la trasfigurazione in chave interiore della realtà. Ma Zemeckis mette ironicamente a confronto la realtà deformata di Forrest con quella reale. Questo film è il discrimine fra i suoi due tipi di cinema: quello "vecchio", originario (capriano), ottimista, collettivista...e quello attuale, individualista, psicologico, fondato sull'impressione e sulla riformulazione della realtà solamente dopo il passaggio mediato della visione dagli occhi del protagonista. E ciò che accade in Cast away, dove l'isola stessa è, a mio avviso, proprio la sfera interiore del protagonista. E' un "ultima spiaggia" (ecco, sì), un ultima occasione che ha di essere sè stesso, di guardare dentro sè stesso.
Che cosa accade alla fine? Che il risultato di questo pessimismo che è venuto fuori nella seconda parte della sua filmografia porta a ridimensionare quella realtà ottimistica a cui ci aveva abituati e a cui fraudolentemente ci aveva indotto a credere come ancora il tema centrale della sua poetica. No. La realtà, adesso, passa attraverso gli occhi di Forrest Gump, di Chuck Noland. E ciò che pare sdolcinato, smielato, sentimentale, positivo....ciò che sembra la famigliola perfetta, il sentimento perfetto, il posizionamento sociale più agognato (ed agognabile) che ci sia, con un lavoro gratificante, tanti amici, una bella moglie, un matrimonio in vista....altro non sono che l'ipocrita ("altro") volto della società. Qui c'è pessimismo.
_________________
Prrrrrrrrrr......
[ Questo messaggio è stato modificato da: RICHMOND il 05-01-2008 alle 20:19 ] |
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