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Autore La Passione di Cristo
Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 24-03-2008 22:26  
Ti ripeto questo non è Cinema.
E' una operazione commerciale che riesce a prendere per il culo i fessi come te, che spalancano la bocca estasiati dal punto di vista della goccia del cielo o che si masturbano sulla quarantesima frustata.
Con l'aggravante di fare parlare in aramaico quando tutto la narrazione è caratterizzata da ipeestetismi e deliri visivi che stravolgono la realtà storica (la figura di Ponzio Pilato fa ridere).
Insomma Gibson che vuole trasformare la storia di Cristo in uno spettacolo da circo equestre è un pò troppo.
_________________
Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 24-03-2008 22:32  
ciò che dici è una banalizzazione estrema.

la goccia ha un po' basito anche me,ma al cinema s'è visto ben di peggio. e in ogni caso il realismo è totale (se leggi le cronache dell'epoca e gli apocrifi che vi attingono pilato è una merda umana esattamente come dipinto da gibson....)

ora nn posso dilungarmi, quando domani avrò fatto il mio dovere di studente, starò qui anche tutto il dì a cercare di convincervi che questo film è grande.

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Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 24-03-2008 22:42  
RIPORTO FEDELMENTE UMBERTO ECO

"Ebbene sì, paventando una serie di domande, e per risolvere la faccenda una volta per tutte, sono andato a vedere 'La Passione' di Mel Gibson. Addirittura in anticipo, in un paese straniero (dove almeno lo avevano interdetto ai minori), tanto parlano in aramaico e si capiscono al massimo i romani che urlano 'I!' per dire 'smamma!'. Debbo subito dire che questo film, tecnicamente molto ben fatto, non è né espressione di antisemitismo né di fondamentalismo cristiano, ossessionato da una mistica del sacrificio cruento. È uno 'splatter', un film che intende guadagnare molto denaro offrendo agli spettatori tanto sangue e tanta violenza da far apparire 'Pulp Fiction' un cartone animato per bambini della scuola materna. Caso mai dei cartoni animati alla Tom and Jerry mette a frutto la lezione di una vicenda in cui i personaggi vengono spiaccicati da rulli compressori e si riducono a un cd, cadono da un grattacielo e si frammentano in mille pezzettini, vengono schiacciati dietro una porta. Con tanto sangue in più, ettolitri di sangue, evidentemente trasportati sul set da dieci autobotti, e raccolti mettendo al lavoro i vampiri di tutta la Transilvania.

Non è un film religioso. Del messaggio di Gesù sottintende con disinvoltura quello che si è imparato per la prima comunione, i suoi rapporti col Padre sono isterici e assolutamente laici, potrebbero essere quelli di Charlie Manson con Satana, ma persino Satana manca di maestà, appare qua e là sghimbescio travestito da frocetto, e di fronte a tanto spargimento di globuli rossi alla fine ci rimane male anche lui. D'altra parte l'immagine meno convincente è quella finale della Resurrezione, più da Notte dei Morti Viventi che da pittura rinascimentale.
Della sublime reticenza dei Vangeli questo film non ha nulla, mette in scena tutto quello che essi tacciono per lasciare i fedeli alla meditazione silenziosa del più grande sacrificio della storia. Là dove i Vangeli si limitano a dire che Gesù è stato flagellato (tre parole in Matteo, Marco e Giovanni, nessuna in Luca), Gibson lo fa prima battere con le canne, poi con cinghie irte di chiodaglia, infine con mazzapicchi, sino a che non lo ha ridotto come il pubblico dei MacDonald's immagina debba essere della carne maciullata sino allo spasimo, e cioè come un hamburger mal cotto.

L'odio di Gibson per il Nazareno deve essere indicibile, chissà quali antiche repressioni egli sfoga sul suo corpo sempre più sanguinolento, e cara grazia che la filologia non glielo permettesse, altrimenti gli avrebbe fatto applicare degli elettrodi ai testicoli, e somministrare un clistere di benzina. Così secondo alcuni si dovrebbe provare un sano brivido di fronte al mistero della Salvezza. Sarà.
Film antisemita? Se si voleva fare uno 'splatter western' (anzi 'eastern') dovevano essere chiare le parti, buono contro cattivi, e i cattivi dovevano essere così cattivi che più cattivi non si può. Ma se cattivissimi sono i sacerdoti del Tempio ancor più cattivi sono i romani, tipo Pietro Gambadilegno quando sghignazzando avvinghia Topolino sulla sedia della tortura. Certo Gibson doveva pensare che a rappresentare come cattivi i romani (che poi ce lo aveva già detto Asterix) non si rischia un incendio del Campidoglio, mentre con gli ebrei, di questi tempi, occorrerebbe procedere con maggior cautela. Ma non si può chiedere troppo a chi vuole solo servirci uno 'steak tartare' con molto pepe e ketchup. Gibson ha avuto qualche resipiscenza e ha mostrato tre ebrei e tre romani quasi buoni, colti da un dubbio (guardano il pubblico come per dire: "Ma staremo mica esagerando?"), e tuttavia persino la loro perplessità serve ad accentuare l'impressione che tutto in questo film debba essere insostenibile, e si vomiti vedendo quel che sprizza dal costato.

Immaginate se Manzoni, invece di accogliere la lezione dei Vangeli, lasciandoci solo sospettare quel che era accaduto alla Monaca di Monza, con quella sublime reticenza ("La sventurata rispose"), ci avesse mostrato la poveretta mentre faceva lo spogliarello, si dava a ripetute fellazioni, si faceva sodomizzare col sapone (ultimo tango a Lecco) e sottoponeva lo sciagurato Egidio a punizioni sadomaso, indossando stivaletti russi da Venere in pelliccia. Gibson coglie al balzo l'idea che Gesù debba aver sofferto, e così come Poe pensava che la cosa romanticamente più commovente fosse la morte di una bella donna, intuisce che lo 'splatter' più redditizio sia quello in cui si mette il Figlio di Dio in un tritacarne. Ci riesce benissimo e debbo dire che, quando Gesù finalmente è morto e ha finito di farci soffrire (o godere) e si scatena l'uragano, la terra trema e si squarcia il velo del Tempio, si prova una certa emozione perché in quel momento, sia pure in forma metereologica, si intravede un soffio di quella trascendenza che al film fa sciaguratamente difetto. Sì, a quel punto il Padre fa sentire la sua voce. Ma lo spettatore di buon senso (e, spero, il credente) avverte che a quel punto è con Mel Gibson che il Padre si è incazzato."

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 24-03-2008 22:43  
il fare senso di cui tu parli (nel pvt ) è esattamente l'innovazione più importante di questa scriptura christi. parlare della storia di gesù non scadendo nel mito nè abbandonandosi al santino algido, ma ricreare da zero le emozioni, le realtà vissute da quegli uomini in quel frangente storico particolare.

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 24-03-2008 22:46  
e caazzzo... hegel... lo leggo domani... se lo faccio ora domani non me lo ricordo più.........

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 24-03-2008 22:54  
epperò ti lascio con Peter Brook...

se si vuole rendere credibile il quadro di un’epoca, bisogna che il pubblico registri il novanta per cento di quello che vi ci trova sopra come qualcosa di completamente naturale, che non vi presti più attenzione. Appena un oggetto insolito…viene introdotto all’interno del vostro campo visivo si impadronisce della maggior parte della vostra attenzione.[…] se voi ricostruite per la cinepresa un’epoca storica, vi dovrete sforzare di ricostruire l’impressione soggettiva dell’epoca. E la cinepresa deve avere la stessa possibilità dell’uomo che viveva in quel preciso momento…di non trattenere certe cose, di non prestarvi in alcun modo attenzione

cerca di capire perchè ho messo questo brano.....

[ Questo messaggio è stato modificato da: Fakuser il 24-03-2008 alle 22:59 ]

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 24-03-2008 23:08  
Mmmmh... In generale sono d'accordo con Eco.
Mi pare che il film abbia voluto fin troppo speculare sulla sofferenza di Cristo (anzichè sulla sua passione), sarà che sono influenzata anche da certe dichiarazioni di Gibson...
Però il cinema è anche questo.
E' un lato che non ci è mai stato mostrato e che non è molto lontano da quel che si è citato nei testi sacri ma che è stato sempre occultato o meglio lasciato ad intendere per il motivo che tutt'oggi, dopo due millenni, è ancora molto attuale e fonte di polemiche: la tendenza conservatrice della Chiesa.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 24-03-2008 23:13  
ahaha sì mi ricordo quel pezzo di eco. l'aveva linkato lilian se ben ridordo...
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 25-03-2008 00:15  
quote:
In data 2008-03-24 21:17, Valparaiso scrive:

Ma il fatto è che dai tuoi messaggi si evince che per te l'unica parte del film che conta è quella relativa alla Passione e alle torture subite da Gesù. Una parte che comunque è importante, perché è l'unica opera, in epoca moderna, a non tacere e non glissare sulle sofferenze patite da Gesù Cristo, e però, se dici che il film si basa sul montaggio alternato, dovresti anche chiederti che cosa è che viene alternato.
In pratica il montaggio alternato su cui si basa il film, secondo te consiste nell'alternare i momenti "splatter" con quelli in cui si puù andare a fumarsi una sigaretta, prendersi un caffè al,bar all'angolo o andare a fare la pipì.
Invece non è così, se c'è montaggio alternato (o parallelo, ogni tanto mi dimentico la differenza e non ricordo quale sia la fattispecie relativa a questo film), vuol dire che tutti e due i poli di questo montaggio, il prima e il dopo, sono ugualmente importanti e concorrono insieme a determianre il significato finale.
Le parole che dice gesù nel film sono essenziali per capirlo, e quelle parole rappresentano in maniera indiscutibile il messaggio di Gesù, senza particolari travisamenti. Questo film è l'equivalente moderno delle immagini antiche che nelle Chiese rappresentano la Passione o il martirio dei santi, immagini che erano il cinema della loro epoca. Cerca di rievocare l'impressione che quelle immagini cruente dovevano suscitare nell'animo dei fedeli, e credo che il risultato lo abbia raggiunto in maniera abbastanza indiscutibile.


Allora quando parlavo di montaggio alternato (ma forse avrei dovuto dire parallelo) pensavo sopratutto alla sequenza in cui Maria soccorre il Gesù adulto montata in parallelo col flash back in cui lo soccorreva da piccolo, sequenza che mi aveva colpito anche se forse era volutamente strappacuore.
Così come sono sicuramente toccanti le sequenze del Cireneo e della Veronica

La parte della Passione e delle sofferenze di Cristo è (quasi) l'unica parte che interessa a Gibson sennò non credo che l'avrebbe descritta con tale insistenza..i flash back in cui si ascolta Gesù pronunciare quelle due o tre frasi che impari pure a catechismo sull'amare i nemici, porgi l'altra guancia, amatevi come io vi ho amato eccetera mi sembrano davvero poca cosa se le confronto al furore, all'energia del Gesù pasoliniano che si scaglia contro scribi e farisei (vale a dire l'Autorità).
poi non discuto il talento di Gibson come regista, la cura filologica (che comunque è stata rispettata fino a un certo punto perchè i bimbi-mostro nei Vangeli non c'erano, che io sappia), non discuto il suo desiderio di recuperare in chiave moderna la Bibia pauperum di cui parlavi tu.

Però anche dal punto di vista figurativo ed estetico (quindi non solo ideologico) continuo a preferire Il Vangelo secondo Matteo.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 25-03-2008 alle 00:28 ]

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oldboy83

Reg.: 06 Gen 2005
Messaggi: 4398
Da: Mogliano (MC)
Inviato: 25-03-2008 00:27  
Di questo film ricordo benissimo solamente due cose: l'inizio e la fine. E mi hanno fatto incazzare tutte e due.
La prima, e cioè l'arresto di Cristo, è quasi interamente rallentata... mi sembrava di vedere Matrix. Prime scene e giù ralenti, come se la scena non fosse già drammatica di suo per come la conosciamo. Pessimo inizio, ho pensato.
Poi il finale. Che m'ha lasciato di merda. Il supereroe che ripulito dalle piaghe risorge accompagnato ad una colonna sonora e ad una fotografia al limite del pacchiano. Finale da puro e vero blockbuster che, davvero, non mi aspettavo.

Per il resto del film ricordo parecchio, ma dovrei rivederlo perchè alcune scene non erano proprio male (tranne la goccia didDio e qualche frustata di troppo).
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Una sola cosa è certa: da questa vita non ne usciremo vivi.

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 25-03-2008 00:29  
quote:
In data 2008-03-25 00:15, quentin84 scrive:
quote:
In data 2008-03-24 21:17, Valparaiso scrive:

Ma il fatto è che dai tuoi messaggi si evince che per te l'unica parte del film che conta è quella relativa alla Passione e alle torture subite da Gesù. Una parte che comunque è importante, perché è l'unica opera, in epoca moderna, a non tacere e non glissare sulle sofferenze patite da Gesù Cristo, e però, se dici che il film si basa sul montaggio alternato, dovresti anche chiederti che cosa è che viene alternato.
In pratica il montaggio alternato su cui si basa il film, secondo te consiste nell'alternare i momenti "splatter" con quelli in cui si puù andare a fumarsi una sigaretta, prendersi un caffè al,bar all'angolo o andare a fare la pipì.
Invece non è così, se c'è montaggio alternato (o parallelo, ogni tanto mi dimentico la differenza e non ricordo quale sia la fattispecie relativa a questo film), vuol dire che tutti e due i poli di questo montaggio, il prima e il dopo, sono ugualmente importanti e concorrono insieme a determianre il significato finale.
Le parole che dice gesù nel film sono essenziali per capirlo, e quelle parole rappresentano in maniera indiscutibile il messaggio di Gesù, senza particolari travisamenti. Questo film è l'equivalente moderno delle immagini antiche che nelle Chiese rappresentano la Passione o il martirio dei santi, immagini che erano il cinema della loro epoca. Cerca di rievocare l'impressione che quelle immagini cruente dovevano suscitare nell'animo dei fedeli, e credo che il risultato lo abbia raggiunto in maniera abbastanza indiscutibile.


Allora quando parlavo di montaggio alternato (ma forse avrei dovuto dire parallelo) pensavo sopratutto alla sequenza in cui Maria soccorre il Gesù adulto montata in parallelo col flash back in cui lo soccorreva da piccolo, sequenza che mi aveva colpito anche se forse era volutamente strappacuore.
Così come sono sicuramente toccanti le sequenze del Cireneo e della Veronica

La parte della Passione e delle sofferenze di Cristo è (quasi) l'unica parte che interessa a Gibson sennò non credo che l'avrebbe descritta con tale insistenza..i flash back in cui si ascolta Gesù pronunciare quelle due o tre frasi da catechismo (Fakuser non sbranarmi) sull'amare i nemici, porgi l'altra guancia, amatevi come io vi ho amato eccetera mi sembrano davvero poca cosa se le confronto al furore, all'energia del Gesù pasoliniano che si scaglia contro scribi e farisei.
poi non discuto il talento di Gibson come regista, la cura filologica, il suo desiderio di recuperare in chiave moderna la Bibia pauperum di cui parlavi tu.

Però anche dal punto di vista figurativo ed estetico (quindi non solo ideologico) continuo a preferire Il Vangelo secondo Matteo.


Il fatto è che magari a Pasolini interessava maggiormente la parte in cui si scaglia contro scribi e farisei perché voleva dire qualcosa anche sulla sua epoca e su ciò che interessava a lui del messaggio di Cristo...
La parte che tu definisci banale catchismo è comunque univeralmente considerata una parte rivoluzionaria del messaggio di Cristo, anche da molti laici e atei.
Nella sua religiosità semplice, forse anche ottusa e becera agli occhi di molti che avrebbero voluto un film più intellettuale e raffinato, Gibson ha individuato la grandezza della storia di un uomo (per Gibson e per il film un dio) che dice "amatevi l'un l'altro" e finisce per dover morire patendo sofferenze inaudite. Quella parte finale in cui si sentono quelle parole, dopo tutto ciò che si è visto, è secondo me la più forte e toccante del film.
Non mi dilungo oltre perché comunque è passato tanto da quanto ho visto il film, e non è questa la sede adatta, aggiungo solo che il film mantiene una tensione straordinaria per un film di oltre due ore...
Come ha detto Tarantino Gibson deve davvero aver girato questo film guidato da qualche sorta di ispirazione divina.

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Fakuser

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Da: Milano (MI)
Inviato: 25-03-2008 00:36  
Grazie valpa,bellissimo intervento...lucido quanto basta..

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
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Da: agliana (PT)
Inviato: 25-03-2008 00:40  
Sì Valpa che il film mantenga tensione e sia girato con maestria lo riconosco..io però sarò forse un "ateo di merda" come ha detto Fakuser, ma 'sta grandezza nel Gesù gibsoniano non l'ho vista cioè il Gesù di Gibson è grande per le sofferenze immani che accetta di subire più che per le cose che dice alle quali Gibson dedica poco spazio perchè evidentemente quello che gli interessa (come è chiaro sin dal titolo) sono le ultime ore in cui Cristo ha sofferto le pene dell'inferno.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 25-03-2008 alle 00:46 ]

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 25-03-2008 00:54  
Ma no,quent,e che gesu viene fuori in tutta la sua essenza per mezzo delle torture,che vengono appunto dalla deflagrazione morale che a gibson interessa radiografare... E viceversa.

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
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Da: Napoli (es)
Inviato: 25-03-2008 01:49  
quote:
In data 2008-03-25 00:40, quentin84 scrive:
Sì Valpa che il film mantenga tensione e sia girato con maestria lo riconosco..io però sarò forse un "ateo di merda" come ha detto Fakuser, ma 'sta grandezza nel Gesù gibsoniano non l'ho vista cioè il Gesù di Gibson è grande per le sofferenze immani che accetta di subire più che per le cose che dice alle quali Gibson dedica poco spazio perchè evidentemente quello che gli interessa (come è chiaro sin dal titolo) sono le ultime ore in cui Cristo ha sofferto le pene dell'inferno.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 25-03-2008 alle 00:46 ]


Beh, è una passione, tema chiave dell'iconografia cristiana, in versione cinematografica, questo mi pare ovvio ed è dichiarato fin dal titolo.
Non è una biografia di Gesù, d'altra parte di quelle ne sono state fatte tante.
In quanto cattolico, probabilmente anche integralista come si dice e come alcuni episodi farebbero pensare, Gibson ha voluto fare un film su quello che avverte come uno scandalo, e additare questo scandalo di fronte al mondo. E a suo modo ne ha indicato anche le cause. Non dico poi che il film debba piacere per forza, non è nemmeno però un testo tanto trascurabile e banale come a molti piacerebbe credere.

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