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Autore eXisteNz
pensolo

Reg.: 11 Gen 2004
Messaggi: 14685
Da: Genova (GE)
Inviato: 10-04-2006 20:00  
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In data 2006-04-10 19:55, Marienbad scrive:
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In data 2006-04-10 19:39, pensolo scrive:
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In data 2006-04-10 18:58, Petrus scrive:
si chiaro, ma il riferirsi ad una stilizzazione formale che può richiamare un certo modo di girare è tutt'altro che equipararlo ad un serial




Ma infatti nessuno lo nega questo...il problema di cabal è l'essere convinto che quel certo modo di girare e una certa messa in scena debbano per forza stare a significare che quel film è una merda.




Ma secondo te sa davvero cosa significhi "messa in scena"?
Lui definisce merda quello che non è riuscito a capire nella trama...





mi riferivo a questo passaggio..

quote:
In data 2006-04-07 21:19, cabal22 scrive:
Trascurabili le ambientazioni e a tratti sconcertanti le interpretazioni di Jude Law e di Jennifer Jason Leigh. E' giusta l'osservazione fatta: sembra un telefilm low-budget del sabato pomeriggio (tipo I Ragazzi del Computer o giù di lì).



Certo..tra scrivere questo e sapere cosa sia una messa in scena ci passa sempre un "abisso".

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Bart,voglio condividere con te le tre massime indispensabili per andare avanti nella vita.N°1:"Mi raccomando coprimi" N°2: "Miticooo!Ottima idea capo" N°3:"Era già così quando sono arrivato io"

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cabal22

Reg.: 15 Mar 2006
Messaggi: 2812
Da: Livorno (LI)
Inviato: 10-04-2006 20:28  
La so la differenza fra telefilm e film per la tv, grazie.



[ Questo messaggio è stato modificato da: cabal22 il 21-05-2006 alle 18:14 ]

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roccomedia

Reg.: 15 Lug 2005
Messaggi: 3829
Da: Bergamo (BG)
Inviato: 10-04-2006 20:31  
quote:
In data 2006-04-07 21:19, cabal22 scrive:
sembra un telefilm low-budget del sabato pomeriggio (tipo I Ragazzi del Computer o giù di lì).





Che poi "I ragazzi del computer" (che dubito anche abbia visto, in quanto un telefilm dei primissimi anni 80' di cui saranno andati in onda si e no 7-8 puntate)è la cosa palesemente più lontana possibile da "Existenz".

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 14-04-2006 21:49  
mm... volevo fare un lavoretto su sto film, decoupage della prima e dell'ultima sequenza, per spiegare un po' in che modo Cronenberg è riuscito perfettamente nel suo intento, però contano rispettivamente 88 e 105 inquadrature, e prima di analizzare 193 inquadrature (molte più di quante ne conta tutto Il Disprezzo di Godard) faccio in tempo a laurearmi.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Arwen1

Reg.: 29 Apr 2006
Messaggi: 218
Da: pescara (AQ)
Inviato: 17-05-2006 15:14  
l'ho visto ma è strano...carino...però è strano!!!
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Una mattina a sangue freddo le infilai un cappio al collo e la appesi al ramo di un albero;l'impiccai con gli occhi pieni di lacrime e col + amaro rimorso nel cuore;l'impiccai perchè sapevo che mi aveva amato...
Edgar Allan Poe

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cabal22

Reg.: 15 Mar 2006
Messaggi: 2812
Da: Livorno (LI)
Inviato: 18-05-2006 11:14  
Mi sono appena visto per la prima volta Il Pasto Nudo. Quello, signori, è un gran film, mica eXistenZ. Perchè paragono Il Pasto Nudo a eXistenZ? Perchè finalmente adesso mi risulta abbastanza chiaro come Cronenberg abbia cercato con E di creare il suo PN (dal libro di William Burroughs -che mi sono subito comprato), dando luogo ad un mondo di allucinazioni che stavolta non sono il frutto di alterazioni della percezione dovuti all'assunzione di droghe, ma all'interazione/fusione uomo-macchina.

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roccomedia

Reg.: 15 Lug 2005
Messaggi: 3829
Da: Bergamo (BG)
Inviato: 19-05-2006 20:32  
quote:
In data 2006-05-18 11:14, cabal22 scrive:
Mi sono appena visto per la prima volta Il Pasto Nudo. Quello, signori, è un gran film, mica eXistenZ. Perchè paragono Il Pasto Nudo a eXistenZ? Perchè finalmente adesso mi risulta abbastanza chiaro come Cronenberg abbia cercato con E di creare il suo PN (dal libro di William Burroughs -che mi sono subito comprato), dando luogo ad un mondo di allucinazioni che stavolta non sono il frutto di alterazioni della percezione dovuti all'assunzione di droghe, ma all'interazione/fusione uomo-macchina.



Mi sembra una considerazione un pò ingenua. Non basta certo il "carnificarsi" di una macchina da scrivere per rendere Il pasto nudo (pur eccellente), l' Existenz della "Galassia Gutenberg" (nonostante, a dire il vero, McLuhan citi Burroughs in diversi saggi) .
"Il pasto nudo" è il riflesso di una narrativa visionaria e allucinata d'ispirazione kafkiana (amatissima da Cronenberg peraltro). "Existenz" va a parare altrove: è una riflessione sul significato delle nuove tecnologie, sulla loro capacità di riorganizzare la percezione del senso di realtà, sul loro progressivo implodere nell'uomo fino a fare del corpo superficie d'iscrizione di nuovi codici.
Il fatto che entrambi i film siano riassorbiti dentro una certa "cornice", che è propria del cinema di Cronenberg, non li rende per forza affini.

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cabal22

Reg.: 15 Mar 2006
Messaggi: 2812
Da: Livorno (LI)
Inviato: 20-05-2006 12:22  
Quello che voglio dire è che secondo me i due film hanno in comune ben più della sola "atmosfera cronenberghiana":
1)il tema del "viaggio", fisico e mentale: sia il protagonista di IPN che quelli di E si trovano a muoversi all'interno di scenari in cui sembrano avere la massima libertà d'azione, ma alla fine si scoprono a muoversi su delle specie di binari preimpostati e immodificabili. Ancor più che in Videodrome (altro film che ho visto per la prima volta di recente).
2)laddove in IPN era la macchina da scrivere la chiave per passare dal mondo "reale" a quello della fantasia allucinata (e sfrenata), vera e propria droga della mente, in E sono i bio-pod ad avere questo ruolo: congegni capaci di far entrare chi li "stuzzica" in dimensioni parallele di vario tipo. La stessa cosa non vale invece per Videodrome, dove non è presente nessun oggetto in particolare atto a veicolare nei protaghonisti e arendere reali le loro ansie/speranze/paure etc. Il libero arbitrio è un altro fattore importante che Cronenberg lascia nelle mani dei protagonisti sia di IPN che di E: essi, pur sconvolti dalle rispettive "droghe", conservano sempre fino all'ultimo quel barlume di "umanità" (o coscienza) che gli permette di fare delle scelte, pur sbagliate che siano. Lo stesso non dicasi per Videodrome, dove il protagonista risulta in assoluta balia degli eventi e delle macchinazioni della Società mediatica, divenendone alla fine suo strumento. Poco importa che alla fine Woods si vendichi: ormai è divenuto un semplice strumento di morte e l'unica maniera di uscire dall'incubo in cui è stato tratto in inganno è il suicidio.
3)La figura del "guru", prima alleato e guida, poi nemico e rivale, è presente in entrambi i film: in IPN è un maestro di scrittura e di vita, in E delle nuove bio-tecnologie. Personaggi-gemelli guardacaso interpretati in entrambi i film dal bravissimo Ian Holm.

Caro Badlands, può darsi benissimo che dica minchiate eh! Comunque io così la vedo, e chiudo affermando nuovamente che ,secondo me, Il Pasto Nudo è una spanna sopra (ma anche due) a eXistenZ, e non solo perchè è tratto da un libro.

_________________
Ho passato la vita a cercare un mentore. Poi ho capito che quel mentore dovevo essere io...

http://www.piccolocinema.it

[ Questo messaggio è stato modificato da: cabal22 il 20-05-2006 alle 12:25 ]

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 12-06-2006 16:37  
eXistenZ di David Cronenberg (il corpo nudo come porta sensoriale)

“Ehi ditemi la verità, siamo ancora nel gioco?”

Tra una decina d’anni questo film di David Cronenberg sarà finalmente rivalutato e considerato la summa poetica del regista canadese. Non importa la storia, importa la possibilità di riviverla in un gioco, con lo scambio delle parti e e dei ruoli, con la totale identità tra finzione ludica e realtà deludente. Il film più sessuale di Cronenberg senza una scena di nudo, ma si è immersi in una atmosfera perversa e sensuale, bene resa dai tratti del viso (in atteggiamento orgasmatico) di Jennifer Jason Leigh mentre tocca voluttuosamente il suo POD (che grosso!). Le porte corporee dove entrano i POD assomigliano, in maniera impressionante, a sfinteri anali e quando vediamo il titubante Jude Law infilarci nervosamente la lingua scatenando i sensi della compagna, capiamo che Cronenberg ha travestito con una normale rappresentazione scenica, il suo vissuto sessuale tormentato e sadomasochista. In Crash lo scontro dei corpi tra lamiera eccitava i protagonisti, qui il solo entrare nel gioco amplia le porte della percezione (Huxley insegna) e disegna sui volti dei partecipanti espressioni di puro godimento. Cronenberg eredita i mostri Lynchiani ma sviluppa molto una sorta di controllata razionalità che filtra le mostruosità e le mutazioni dei corpi nel tentativo di normalizzarle. Il POD informe si avvicina molto alla creatura di Lynch in Eraserhead e guarda caso lo scoppio del POD (per sovraccarico sessuale) dissemina migliaia di spore (come in Eraserhead). Jude Law si lascia infettare (e penetrare dal dito insalivato di Jennifer) dal demone del gioco sessuale e inizia un vagabondare con Jennifer che in realtà, scopriremo alla fine, sembra portare in sé i germi della rivoluzione realista (W il realismo o meglio il neoneorealismo….). Tra i personaggi di contorno da segnalare il solito mefistofelico cattivone Willem Dafoe (che nel suo più squallido livello superficiale di realtà gestisce una pompa di benzina) e un apparentemente saldo e compassato Ian Holm che ricompare nel concitato finale. Il cane porta in bocca la pistola fatta di ossa e carne (omaggio al cane di Cuore Selvaggio) ma guarda caso è l’animale che porta con sé la morte (e due pistole vere). Cronenberg disegna due sogni (giochi d’evasione) consecutivi, uno dentro l’altro, ma inserisce chiari elementi del subconscio. La morte è un semplice game over. Bisognerebbe qualche volta evadere dalle gabbie che ci siamo costruiti, per sentirci, per qualche momento, un Dio artista creatore che nutre il suo POD placenta.Finale perfetto e in linea con la genialità di tutto il film (ricordarsi di passare sotto il metal detector anche gli animali).
_________________
True love waits...

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 12-06-2006 18:47  
quote:
In data 2006-06-12 16:37, Schizobis scrive:
La morte è un semplice game over.


meglio ancora, la morte non c'è. non è contemplata, perché il gioco (la macchina) è programmato per durare all'infinito, fino alla fine che non è la morte ma solo la fine di tutto. la macchina non muore, semplicemente cessa di funzionare.
il film finisce perché a un certo punto deve pure finire, ma potrebbe benissimo proseguire all'infinito. Perché eXistenZ non è che la realtà di una macchina, la realtà vista da una macchina, "da un occhio del tutto artificiale" (cit.Marienbad), un videogioco, un programma informatico, una sequenza di informazioni, un circuito elettronico, un meccanismo.

La nuova carne non è altro che il cinema, ed eXistenZ è la liberazione del Cinema ad un livello completamente autonomo, è la vittoria dell'occhio meccanico del cinema su quello umano. In eXistenZ la macchina da presa è ovunque, in tutti i luoghi e in tutti i personaggi, è onnivedente, perché il cinema può vedere qualsiasi cosa. La macchina da presa non è più solo un filtro, ma è il punto di vista unico e totale.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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