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Autore dogville
leonessa

Reg.: 09 Ago 2002
Messaggi: 5315
Da: Abbiategrasso (MI)
Inviato: 06-04-2004 19:53  
Uno strano film. Come tutti quelli di Von Trier. Ogni volta questo regista che viene dal freddo mi sconvolge, mi emoziona e soprattutto mi fa pensare. Forse nessuno è come appare. Forse ognuno venderebbe l'altro per 30 denari... Il problema è il finale: accettare la malvagità altrui perdonando? Oppure contrastarla? Occhio per occhio, dente per dente... Lars così si schiera nella città di Doggville e così si schiera nel mondo. Attendo Mel: il suo Cristo perdonerà o colpirà?

1bix8
_________________
I'm impossible to forget but hard to remember

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 16-04-2004 14:55  
Un film, anzi un'eccellente ed originale trasposizione di una filosofia di vita. Una filosofia che bene o male tutti ci hanno raccontato, ma in questo caso viene abbellita tramite la rappresentazione teatrale. L'idea che tutto filtrasse senza mura, quasi a voler fare da radiografia all'anima non era male, ma perchè doverci obbliggare al fardello di rendere contorto il banale? Tutti personaggi del film fanno il loro ruolo nel descrivere l'evolvere della coscienza collettiva dal Bene al Male, con tanto di Perdono visto come punitivo e prevedibile.
Col trascorrere dei minuti ero gia caduto sull'idea che Tom Edison non fosse nè più nè meno spregievole degli altri, che infine avrebbero pagato e che Caan fosse il Cattivo.
Sei dovessimo fare un'interpretazione sul senso della collettività e di come venga trasposto nel film verrebbe troppo descrittivo(da parte mia).
Per questo credo a parte la recitazione incantevole e un buon richiamo al senso della filosofia e della morale in generale, il film non abbia altri meriti.
Rimane comunque da vedere.
Trattenere il pianto per evitare il peggio.
Le statuine prima e i figli dopo.

_________________
La verità è che la maggior parte dei rapinatori sono emeriti coglioni

[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 16-04-2004 alle 14:58 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 16-04-2004 alle 15:22 ]

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Emanuele75

Reg.: 19 Apr 2004
Messaggi: 267
Da: Valeggio sul Mincio (VR)
Inviato: 19-04-2004 19:10  
Paragonare Kill Bill e Dogville è come chiedersi se sia più bello un quadro di Picasso o un affresco di Michelangelo: sono entrambi capolavori, ma fra loro non centrano nulla!

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edywan78

Reg.: 13 Gen 2004
Messaggi: 645
Da: edywan (AO)
Inviato: 20-04-2004 21:12  
come sei limitata lemona! sono bellissimi tutti e due!

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 21-04-2004 22:58  
quote:
In data 2004-04-19 19:10, Emanuele75 scrive:
Paragonare Kill Bill e Dogville è come chiedersi se sia più bello un quadro di Picasso o un affresco di Michelangelo: sono entrambi capolavori, ma fra loro non centrano nulla!

Ma pensa un po' che genialata. Hai studiato alla Normale di Pisa?
Sempre più banali.
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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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ZoraDomina
ex "Dalila"

Reg.: 30 Lug 2002
Messaggi: 4182
Da: vico equense (NA)
Inviato: 21-04-2004 22:59  
ahahhahahahah
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Emanuele75

Reg.: 19 Apr 2004
Messaggi: 267
Da: Valeggio sul Mincio (VR)
Inviato: 22-04-2004 15:38  
quote:
In data 2004-04-21 22:58, gmgregori scrive:
quote:
In data 2004-04-19 19:10, Emanuele75 scrive:
Paragonare Kill Bill e Dogville è come chiedersi se sia più bello un quadro di Picasso o un affresco di Michelangelo: sono entrambi capolavori, ma fra loro non centrano nulla!

Ma pensa un po' che genialata. Hai studiato alla Normale di Pisa?
Sempre più banali.



No non ho studiato alla Normale di Pisa e non sono nemmeno laureato, altrimenti mi sarei cimentato in squisite dissertazioni sociologiche e filosofiche per spiegare al volgo l'arcano motivo per cui mi sembra fuori luogo paragonare Kill Bill a Dogville

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 22-04-2004 17:47  
quote:
In data 2004-04-22 15:38, Emanuele75 scrive:
quote:
In data 2004-04-21 22:58, gmgregori scrive:
quote:
In data 2004-04-19 19:10, Emanuele75 scrive:
Paragonare Kill Bill e Dogville è come chiedersi se sia più bello un quadro di Picasso o un affresco di Michelangelo: sono entrambi capolavori, ma fra loro non centrano nulla!

Ma pensa un po' che genialata. Hai studiato alla Normale di Pisa?
Sempre più banali.



No non ho studiato alla Normale di Pisa e non sono nemmeno laureato, altrimenti mi sarei cimentato in squisite dissertazioni sociologiche e filosofiche per spiegare al volgo l'arcano motivo per cui mi sembra fuori luogo paragonare Kill Bill a Dogville

almeno provaci
baci.
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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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angel76st

Reg.: 18 Apr 2004
Messaggi: 1945
Da: ostuni (BR)
Inviato: 23-04-2004 04:28  
mah non male!

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"quando vivi nella paura arrivi al punto , che vorresti essere morto." Sonatine.

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Emanuele75

Reg.: 19 Apr 2004
Messaggi: 267
Da: Valeggio sul Mincio (VR)
Inviato: 23-04-2004 14:40  
Finiamola con le polemiche, a parte i confronti com KB reputo Dogville un capolavoro perchè, come ho già argomentato nella sezione opinioni, il film mi sembra la più straordinaria rivisitazione del Vangelo di tutti i tempi. Pensiamoci bene: chi è Grace se non Gesù Cristo? Non è venuta a Dogville, macabra metafora del mondo, per salvare i suoi meschini ed ipocriti abitanti?
Non è stata prima accolta e poi rinnegata?
Non è stata tradita da Tom, la persona che più la vedeva come la persona che avrebbe risvegliato le coscienze del paese? (ma poi volevano essere risvegliati?).
Tutto questo avrebbe fatto pensare a un finale del tipo: tutto il paese pentito si stringe intorno a Grace che magari si fa uccidere dal Satana Gangster.
Invece no! Il Gangster non è Satana bensì il
padre di Gesù-Grace: è Dio.
E altro colpo di scena geniale: Grace non ha nessuna intenzione di farsi crocifiggere per i Dogvilliani, sarebbe troppo arrogante per lei, quintessenza dell'umiltà perdonargli peccati che lei non si sarebbe mai perdonata,
quindi li redime facendoli massacrare nel modo più orrendo, e a Vera, la più meschina di tutti, assegna una punizione (o una prova?) che ricorda tanto l'Abramo del Vecchio Testamento: "Falle uccidere i figli e dille che ti fermerai se riuscirà a trattenere le lacrime, questo glielo devo", badate bene: dice "glielo devo" non "se lo merita". E alla fine chi rimane se non il cane profeta dall'evocativo nome di Mosè che da voce senza corpo che annuncia la salvezza diviene essere fin troppo reale nella sua disperata solitudine?
E ora caro gmgregori dimmi pure che ho fumato o che sono pazzo, ma non chiamarmi più banale
Baci
P.S. Kill Bill lo recensisco dopo che ho visto il Vol.2.

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 13-05-2004 03:25  
Uhm....dogville.....uhm...

Von Trier continua a rimanermi pesantemente sul gozzo, ma devo dire che dopo la visione della sua ultima opera in versione integrale il mio giudizio sul regista si è un pò avveduto.

Insomma, cos'è questo film?
Una pièce teatrale destrutturata? Una summa di crudeltà psicologiche e di morali distorte? Un'invettiva prepotente, quanto falsa e falsata, su uno stato e sulle sue ideologie estreme?
Difficile decifrare un senso così accuratamente celato da una messinscena scarna ed esclusiva, piena di facile simbolismo, tratteggiata da un'indecisa umoralità del regista che, in principio attratto dalle limitate possibilità del gioco-scenario da lui creato, tende, con il trascorrere dei capitoli, ad abbandonare lo spazio per incentrarsi unicamente sui personaggi (tranne rari casi come la nevicata o l'affacciarsi di una luna camaleontica).
Se i repentini cambi della "zona d'interesse" tendono a disorientare lo spettatore meno attento o disponibile, d'altro canto imprimono al film un ritmo curioso e invitante, che mostra un lavoro sulla macchina da presa più elaborato di quanto possa apparire ad un'occhiata superficiale. Il punto di vista che la macchina offre è il fattore più interessante che ho trovato in Dogville e questa nuova veste che ha assunto nel cinema di Von Trier è il motivo per cui mi sono in parte ricreduto sull'autore.
Strano notare come tutto sia confluito in un Cinema che è, paradossalmente all'utilizzo di un impianto teatrale, più cinematografico e coerente con la forma scelta dal regista.
Poche regole di struttura filmica calzano ormai strette a Von Trier e le contraddizioni non bastano più a ispirare un qualcosa di veramente innovativo.
Servono viaggi in camionetta dell'immagine di una donna sdraiata sulle mele, filtrati da un telo, per mostrare che lo spostamento, l'allontanamento da una terra da una cultura, non sono altro che un ciclico ritorno verso un'altra Dogville, con gli stessi abitanti, magari diversi in volto, ma uguali nella loro crudeltà sotterranea destinata alla divina punizione.
E serve la pallida Kidman a rappresentare una morale vittima di ingiustizie e torture, cosciente e disillusa, talmente mutaforme da tramutarsi in fiamma vendicatrice, cacciatrice con ancora le cicatrici sul collo.
Serve uno stile ironicamente americano per una denuncia anti-americana.
Uno stile genialmente romanzesco nella narrazione (voce narrante, cambi stagionali, suddivisione in capitoli, alternarsi del giorno e la notte, etc...), nonchè pratico nell'evitare la rappresentazione dell' "azione" filmica, incisivo e pieno di caratterizzazioni ( sia al livello dei personaggi, sia al livello di spostamenti di macchina, sempre irrequieti nel loro movimento "a mano", ma finalmente significativi).
In sostanza, proprio ciò che mancava agli ultimi film del regista (sui primi non mi esprimo... non li ho visti e ho un inspiegabile rigetto che me lo impedisce).
Sulla storia ne parleremo (forse) più in là (ma ho letto i molti che hanno già scritto prima di me).

P.S.:
di certo il film non è NOIOSO come hanno detto in tanti, o INUTILE come asserivano altri.
Sarebbe interessante fare una chiacchierata sui film che hanno qualcosa da dire e su quelli che ne sono totalmente privi, ma non è questo il momento.
Mi fermo qui.
Leggerà mai qualcuno questo post con i tempi che corrono sul forum?
Anche solo per infamarmi riguardo la mia delirante ottica cinematografica...

_________________
- Continuerò vagando... -



[ Questo messaggio è stato modificato da: 13Abyss il 13-05-2004 alle 03:46 ]

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trynyty86

Reg.: 01 Apr 2004
Messaggi: 34
Da: Pomigliano d'Arco (NA)
Inviato: 13-05-2004 09:25  
quote:
In data 2003-11-09 00:40, ZoraDomina scrive:
quote:
In data 2003-11-08 14:35, Pazolini scrive:
X Mallory:

guarda che cosa esce in dvd a dicembre...

http://www.terminalvideo.it/dettaglio_articolo.asp?ART_Id=135720




hanno classificato le onde del destino come filmper tutti....ma sono pazzi?
No, guarda che, almeno ora, lo porta vietato ai minori di 14 anni, io non l'ho visto, è bello? di ke parla?



_________________
"Se ti dicono di alzarti, tu siedi, quando siedono, tu alzati in piedi...
insegui i tuoi sogni fino a quando ci credi;
ti insulteranno a gran voce, tu ridi; ti chiuderanno la bocca, tu scrivi"
Articolo 31

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nonick

Reg.: 11 Mag 2004
Messaggi: 12
Da: Brindisi (BR)
Inviato: 13-05-2004 11:31  

"Mi fermo qui.
Leggerà mai qualcuno questo post con i tempi che corrono sul forum?
Anche solo per infamarmi riguardo la mia delirante ottica cinematografica..."

_________________
- Continuerò vagando... -

x 13Abyss:
Io l'ho letto, e adesso sono definitivamente convinta: lo vedrò quanto prima... grazie.

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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 13-05-2004 12:38  
Andiamo per ordine ... L'interesse di Von Trier per la sua Dogville non è strutturale ma 'essenziale' ... qui c'è la ricerca non dello scarno e del reale ma del nudo ... la mdp si trasforma in rasoio che scarnifica qualsiasi cosa, denuda il tutto sino a renderlo invisibile (e il paradosso lo porta alla totale visibilità) ... occhi che vedono tutto ma in realtà nulla ... cosa restano? Solo ed esclusivamente le azioni, movimenti, scelte e direzioni dei personaggi portati ad essere deumanizzati falsi e invisibili rispetto a tutto quello che non si vede ... Bestie che si aggirano in cerca di prede accondiscendenti quali Grace rappresenta e una reazione di lucida e furiosa ratio a cui tutti noi bramavamo ... Von Trier ha tirato fuori il peggio di noi e ha giustificato espressamente la rabbia degli oppressi ... il cane, la bestia, che è in noi è diventato infine visibile (nell'ultima scena) come creatura più vera dell'amibito umano ... bau!
_________________
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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 13-05-2004 18:12  
Già.
L'ottica registica sta proprio nella scarnificazione visiva che in realtà tende a nascondere piuttosto che svelare.
Se si osserva il Prologo e i suoi intenti narrativi, si viene fuorviati inevitabilmente dalla strada che i capitoli successivi intraprenderanno, come in una sorta di ribaltamento continuo dei punti di vista.
E se nella dinamica sussiste una maggiore percezione del mondo descritto, al contempo ci viene preclusa una morale definitiva e dirette conclusioni sull'oggetto/film che ci troviamo davanti.
Un particolare, questo, che personalmente mi affascina e coinvolge.
Mi ricorda molto le idee che stavano dietro all'utilizzo del plan più di mezzo secolo fa: maggior realismo della visione, una più attiva partecipazione dello spettatore e una superiore ricchezza e AMBIGUITA' della scena, diceva Bazin.
Ma forse sto sparando cazzate... quindi, anche questa volta, mi fermo in tempo.
O forse è già tardi?
_________________
Rubare in Sardegna è il Male.

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