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una riflessione sul cinema |
gmgregori
 Reg.: 31 Dic 2002 Messaggi: 4790 Da: Milano (MI)
| Inviato: 03-03-2003 00:15 |
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quote: In data 2003-03-03 00:12, mallory scrive:
Bene,allora perchè non partire dal piccolo...come fecero i capostipiti di quella non molto lontana Nouvelle Vague,senza presunzione o gratuito ottimismo...
siamo in un forum di cinema,e allora parliamo di cinema nella sua totalità.
| Cosa intendi per gratuito ottimismo?
_________________ la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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mallory
 Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 03-03-2003 00:30 |
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intendo illudersi di poter incanalare il gusto delle persone,attraverso una più attenta riflessione e conoscenza del cinema...
magari partendo da qui,un topic in un forum di cinema...
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 03-03-2003 01:31 |
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[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 27-09-2007 alle 03:16 ] |
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gmgregori
 Reg.: 31 Dic 2002 Messaggi: 4790 Da: Milano (MI)
| Inviato: 03-03-2003 09:17 |
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Come puoi dire che l'arte non è intrattenimento. E' passione, trsmissione di passioni, emozioni e tutto ciò che implica.
Nella nascita del cinema è implicito il concetto di spettacolo.
_________________ la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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gmgregori
 Reg.: 31 Dic 2002 Messaggi: 4790 Da: Milano (MI)
| Inviato: 03-03-2003 09:21 |
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quote: In data 2003-03-03 00:30, mallory scrive:
intendo illudersi di poter incanalare il gusto delle persone,attraverso una più attenta riflessione e conoscenza del cinema...
magari partendo da qui,un topic in un forum di cinema...
| Concordo. Non ha senso! Ma fa riflettere e ci aiuta a crescere, a condividere idee o a discuterne. Questo topic più che un'illusione è uno stimolo alla lettura e all'analisi della realtà storica dell'arte cinematografica!
Piuttosto complicata!
_________________ la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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Daniel

 Reg.: 14 Feb 2003 Messaggi: 4301 Da: Nuoro (NU)
| Inviato: 03-03-2003 12:49 |
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quote: In data 2003-03-03 09:17, gmgregori scrive:
Come puoi dire che l'arte non è intrattenimento. E' passione, trsmissione di passioni, emozioni e tutto ciò che implica.
Nella nascita del cinema è implicito il concetto di spettacolo.
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Non credo che intendesse dire che l'arte non sia anche intrattenimento ... ma che non possa essere solo tale. Davanti a un film di Bunuel surrealista fino all'invero simile non puoi non scervellarti sviscerandolo, osservandolo, analizzandolo, riguardandolo per capire le chiavi di lettura, i temi le denunce sociali e politiche e i significati dei singoli oggetti e delle immagini ... e questo non senza un grande piacere puramente personale sia a livello estetico che concettuale del film quindi di intrattenimento ... ma quando un'opera diventa per il fruitore un'immagine puramente visiva, di puro intrattenimento, per passare una serata non all'insegna della noia (i vari American Pie, i contestati vanzina e Parenti, ma anche storie fantasmaghoriche di puri effetti speciali stile Godzilla) bhe quella diventa solo ed esclusivamente una baggianata ... |
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gmgregori
 Reg.: 31 Dic 2002 Messaggi: 4790 Da: Milano (MI)
| Inviato: 03-03-2003 14:27 |
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Be' non c'è dubbio.
_________________ la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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DemonSeth ex "Phibes"
 Reg.: 27 Feb 2002 Messaggi: 2048 Da: Catania (CT)
| Inviato: 03-03-2003 19:23 |
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Purtroppo leggo solo adesso questo topic.
Rispondere a tutti mi sarebbe impossibile (per questioni di tempo) per cui mi limito ad esternare le mie considerazioni.
Sicuramente correrò il rischio di apparire elitario e di schierarmi dalla parte di Mattia, ma ormai ci sono abituato e la cosa non mi turba affatto.
Che il cinema sia morto non ci sono dubbi! Bisogna vedere cosa si intende con il termine cinema. Se il cinema é quello che si vede al cinema (consentitemi il paradosso linguistico e logistico) allora la sentenza non ammette repliche. Se invece per cinema intendiamo il “fare cinema”, cioè la realizzazione materiale di un prodotto impresso successivamente su pellicola...allora qualche barlume di speranza ancora esiste.
Ma sono casi estremamente rari e comunque riservati ad un pubblico ristretto...parlare di élite é inevitabile.
Per quanto riguarda “l’amore” per il cinema, sono assolutista (come mi apostrofa chi mi conosce un pò). Amore...per amare non é sufficiente offrire la propria disponibilità, stare a contatto (il più possibile) con l’oggetto dei propri sentimenti. Non basta neanche provare emozioni. Questo non é amore, per me ovvio. Per me amare significa entrare dentro, invadere e farsi invadere, afferrare l’anima delle cose e tenerla in mano, guardarla, capirla, sezionandola in piccole parti...affinché nulla possa sfuggire alla comprensione. Una pratica che si affina con il tempo, con l’esperienza, che porta spesso ad anticipare, extrasensorialmente, ciò che sta per accadere. Analisi, studio legato ad un piacere sublime. Essenza. Ecco, l’amore, forse, é proprio questo riuscire a denudare l’essenza di cosa amiamo.
E’ vero che il cinema é di tutti. L’arte in generale é accessibile a tutti, chiunque può guardare un film, ammirare un quadro, leggere un libro, ascoltare una sonata, ma non é concesso a tutti carpirne l’essenza. Sarebbe una grossa ipocrisia affermare il contrario.
Quanti hanno letto “Ulisse” di Joyce apprezzandone la sua capacità d’intrattenimento?
Quanti hanno visto “Tetsuo” di Tsukamoto apprezzandone la sua capacità d’intrattenimento?
Quanti hanno ammirato “Cardinale e monaca” di Schiele apprezzandone la sua capacità d’intrattenimento?
Quanti hanno ascoltato il “Capriccio n. 5” di Paganini apprezzandone la sua capacità d’intrattenimento?
Io credo che siano pochi, davvero pochi...ma potrei sbagliarmi.
Andare al cinema non significa amare il cinema, guardare un film non significa amare il cinema.
Ma il concetto d’amore, si sa, é soggettivo, per cui può essere tutto ed il contrario di tutto...questo è il bello.
La forza del cinema sta nella sua immortalità. Ciò che é stato girato rimane eterno...ed io ne sono felice.
Ultimo film visto al cinema “Spider” di Cronenberg, ultimo film visto “Audition” di Miike. So già che sul letto di morte guarderò, esalando l’ultimo respiro, “Oscar Insanguinato”, le smorfie teatrali di Vincent Price mi accompagneranno all’inferno...e me ne andrò con il sorriso sulle labbra.
_________________ "Capable du meilleur comme du pire, mais pour le pire je suis le meilleur" |
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ilaria78
 Reg.: 09 Dic 2002 Messaggi: 5055 Da: latina (LT)
| Inviato: 03-03-2003 22:24 |
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quote: In data 2003-03-03 00:12, mallory scrive:
Bene,allora perchè non partire dal piccolo...come fecero i capostipiti di quella non molto lontana Nouvelle Vague,senza presunzione o gratuito ottimismo...
siamo in un forum di cinema,e allora parliamo di cinema nella sua totalità.
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esatto!mi pare che nel nostro infinito piccolo lo stiamo cominciando a fare...certo non possiamo influenzae le masse,l'acculturazione delle masse non è proprio compito nostro...
l'ottimismo,di questi tempi non può essere gratuito in qualsiasi campo..ci si deve veramente credere e io non ho nessuna intenzione di pensare che il cinema sia morto,per riallacciarmi al discorso di mattia e demon,non voglio proprio crederlo,e secondo me ancora non lo è,esistono ancora film fatti bene che comunicano emozioni e messaggi,sono pochi ma ci sono,forse sono io che sono di bocca buona...ma il cinema non è morto per il semplice fatto che un 'arte non muore,come mi pare che ho già detto,si evolve ma non muore assolutamente,magari oggi ci sarebbe bisogno di un nuovo movimento radicale di nuove leve rivoluzionarie,ma chi ci dice che non si stanno già formando?
_________________ ...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere... |
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gmgregori
 Reg.: 31 Dic 2002 Messaggi: 4790 Da: Milano (MI)
| Inviato: 03-03-2003 23:52 |
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Secondo me chi vede il cinema morto si affida al concetto di cinema come “specchio fedele della realtà”. E’ indubbio che ultimamente la “falsificazione” e la “pura finzione” sono all’ordine del giorno. Bisogna però capire come e in quale chiave è espresso il realismo su celluloide.
La finzione e la favola, se vogliamo, hanno sempre fatto parte dell’immaginario collettivo e, quindi, paradossalmente sono in qualche modo specchio della realtà umana con le sue credenze e i concetti astratti a cui l’umanità e le comunità si sono aggrappate.
Al di là di tutto la cosa su cui nessuno può confutare è il concetto di ripetizione e di serialità che utilizza l’industria cinematografica. Il che non è necessariamente una nota negativa.
Ovviamente, immagini e contenuti possono ripetersi, migliorando e raggiungendo col tempo dimensioni di partecipazione collettiva meno superficiali.
Però sta anche a noi stimolare ed eventualmente evitare di essere un branco di pecore asciutte passive, in fila in un multisala cercando parcheggio per ore, per poi uscire dopo film orrendi e sentire un diabolico vociare…carino…non era male…
Da questa premessa ne discende che "la fabbrica dei sogni" deve il suo successo alla riproposizione sullo schermo di codici iconografici di rappresentazione stereotipati e standardizzati ( il western, il giallo, la commedia). Se un regista volesse girare un film d'azione, dovendosi adeguare al rispetto delle regole, codificate ed immutabili, dovrà necessariamente confezionare una trama nella quale non possono mancare dei folli inseguimenti, delle sparatorie con dei cadaveri disseminati lungo le strada.
Bye!
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Ponyboy scopre che giudice e udienza sono diversi da come si aspettava, che Darry e Soda provavano sentimenti che non conosceva, e che forse un certo tema non è impossibile da descrivere.
[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 04-03-2003 alle 00:18 ] |
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ilaria78
 Reg.: 09 Dic 2002 Messaggi: 5055 Da: latina (LT)
| Inviato: 03-03-2003 23:56 |
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quote: In data 2003-03-03 23:52, gmgregori scrive:
stradSecondo me chi vede il cinema morto si affida al concetto di cinema come “specchio fedele della realtà”.
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per me il cinema è sempre specchio della realtà,anche quando vediamo marziani o mostri vari...la realtà va solo ricercata all'interno del film
_________________ ...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere... |
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mallory
 Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 04-03-2003 01:14 |
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Inanzi tutto volevo dirvi che vi leggo molto volentieri...
In secodo luogo,non volendo scendere a patti con la retorica dei discorsi di contorno,mi addentrerei nel significato stretto del termine "cinema"...
Quando viene affermato che il cinema è morto,non viene solo posta in evidenza una traccia di interpretazione,lungo la quale tutti possano colgliere una sfumatura diversa...
il cinema morto,è quel cinema che non potremo mai più godere nelle sale cinematografiche,quel cinema seviziato,ferito e spezzato in due,dove da una parte sopravvive il clone della tecnica e dall'altra la mercificazione dell'emozione...
tecnica ed emozione,due anatomie ibride che ora sopravvivono distintamente e autonomamente,e che quindi non torneranno mai a far parte di un'unica ed omogenea entità artistica.
il cinema odierno è il riflesso della società in cui viviamo,dove la crisi dei valori e la mercificazione dei tabù,tendono ad abbattersi violentemente sull'espressione cinematografica,plagiandone ogni potenziale che coesiste a stento con quei pochi registi che,nonostante le loro capacità,subiscono il pressing della frenesia e il cinismo della vita di oggi.
c'è un'esigenza esteriore al talento artistico,che spinge l'autore a velocizzare i tempi,limitare la riflessone e rinunciare alla sperimentazione,e tutto ciò a favore di un sistema di realizzazione di prodotti,incompetente,opportunista e soprattutto avido;assioma che probabilmente è anche risposta ad un interrogativo sul perchè il digitale sostituisca sempre più le classiche modalità del fare cinema...
ma non divaghiamo...
è risaputo che l'arte,per sopravvivere,ha bisogno di reinventarsi e a me sembra proprio che più che reinventarsi,il cinema contemporaneo si sia reso solo più immediato e vanesio...
una sorta di intrattenimento che si spaccia per arte nella mimesi dei suoi trascorsi,un'arte zombie che cammina,ma che dentro non ha più vita,e che fa maledettamente paura... |
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DemonSeth ex "Phibes"
 Reg.: 27 Feb 2002 Messaggi: 2048 Da: Catania (CT)
| Inviato: 04-03-2003 11:05 |
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quote: In data 2003-03-04 01:14, mallory scrive:
una sorta di intrattenimento che si spaccia per arte nella mimesi dei suoi trascorsi,un'arte zombie che cammina,ma che dentro non ha più vita,e che fa maledettamente paura...
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E sai qual'è la cosa peggiore...che questo zombi...morde e contagia (quasi) tutti coloro che incontra, rendendoli simili a sè stesso...ma qualcuno sfugge alla maledizione...come quel babbo di prete inserito da Russo!
_________________ "Capable du meilleur comme du pire, mais pour le pire je suis le meilleur" |
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Daniel

 Reg.: 14 Feb 2003 Messaggi: 4301 Da: Nuoro (NU)
| Inviato: 04-03-2003 13:00 |
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quote: In data 2003-03-04 01:14, mallory scrive:
[cut]un'arte zombie che cammina,ma che dentro non ha più vita,e che fa maledettamente paura...
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Non avrei saputo trovare parole più giuste per la situazione odierna ...
_________________ ::M:: cineForum |
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OneDas
 Reg.: 24 Ott 2001 Messaggi: 4394 Da: Roma (RM)
| Inviato: 04-03-2003 17:21 |
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"Il cinema è morto ?
Ogni qual volta, assorto,
nel buio di una sala,
assisto ad un lungo o ad un corto,
per me il cinema è risorto"
_________________ tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ? |
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