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Autore FRENZY
Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-10-2008 22:53  
quote:
In data 2008-10-17 22:26, Fakuser scrive:
nel caso è proprio vero che il contesto fa la differenza.

Le ossessioni di Lynch molto più libere di esprimersi nel macrocosmo di un cinema libero (o quasi ) da vincoli produttivo-censori, sono per questo più sincere e apprezzabili.

Il tentativo hitchcokiano di una franchezza sensoriale senza pudori si scontra inevitabilmente con gli statuti etico- sociali di un certo cinema, ai quali anche un pezzo da 90 come lui era costretto a inchinarsi (citatemi un nudo anche solo abbozzato nei suoi film..... )

Ciò detto, e quasi me ne scordavo, senza Delitto perfetto non sarebbe stato concepibile un prodotto come Colombo, anche solo a livello di idea realizzativa. E voi tutti sapete cosa significhi, dal mio punto di vista, rimarcare questo.





No no, aspetta. Lasciamo stare "nudi" o "parolacce", che ci sarebbero lunghi discorsi da fare anche su registi ben più "spregiudicati" di Hitch, come Pasolini.
Non è comunque da quello che si può giudicare il suo cinema, perché allora finiremmo anche per denigrare Ford e Capar da una parte o Dovzenko e Ejsestein dall'altra. E' difficile trovare registi slegati dalle esigenze di produzione.
Lynch è uno di questi. E di ciò bisogna dargli ato. OLtre che di tutto il resto, ovviamente.
Ma intravedere più libertà in Lynch...mi sebra un'azzardo. Ecco, insomma, non è che decostruzione, postmoderno (per usare una terminologia a te cara, ma che secondo me va un po' stretta a chiunque faccia Cinema) siano necessariamente sinonimo di alto livello.

LA libertà sta un po' ovunque, nel cinema, e ci viene anche negata, volendo. Siamo noi a dovercela ricavare. E possiamo trovarla un po' ovunque, perché dopo l'atto dell'esprimersi, c'è sempre comunque un po' di spazio, un po' tanto spazio, per noi, per capire, interpretare, anche ciò che all'apparenza sembrerebbe logicamnte coerente, narrativamente lineare, come un film della Hollywood più classica.

Detto ciò, smentisci quanto di buono si era messo in rilievo. Hitchcock non pretende affatto di realizzarsi mediante una "franchezza sensoriale senza pudori", bensì attua un processo molto più sottile. Lui non fa. Induce a fare.
Il cinema di Hitchcock porende molto più ca,po nella nostra tesa, che non sullo schermo di tela.
Tutto il resto è grande, pesante estetica lavorata con mano legera e certosina. Una mole inquantificabile di stilemi e segni steriori, sempre votati a far mergere un pizzico di interiorità.
Hitch suggerisce, non palesa. Mai lo ha fatto. E proprio qui sta la potenza del suo cinema, la sua eleganza volta a far emergere i nostri lati più perversi, ma sempre sottilmente, vagamente, forse che sì, forse che no.
Perché se il suo erotismo fosse tutto votato all'esibizione, o all'esibizionismo, alla rapprsentazione ipertrofica e fin troppo esauriente, luculliana (volendo usare una metafora gastronomica), beh, allora, forse, non lo chiameremmo Hitch. Ma Kitsch.
_________________
E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 17-10-2008 23:39  
quote:
In data 2008-10-17 12:33, MissDiane scrive:

Mah.....

Partiamo dal presupposto che io non sono tra quei pochi isolati casi che considerano Hithcocock un cretino, bensì un regista dalla portata enorme, altrimenti si fa solo del casino.

Ammetto che sono fuori dai giochi, ma mi era sembrato che l'imputato in questione si fosse riferito ad una mancanza di sintonia tra lui e un certo tipo di cinema in generale (cinema classico), e che non avesse sostenuto la teoria che il suddetto regista fosse un cretino. Correggetemi se sbaglio.
Molto probabilmente sono entrata nella discussione senza avere i giusti elementi per parteciparvi, resta il fatto che non tutto ciò che universalmente riconosciuto come "intoccabile" deve per forza suscitare le medesime emozioni a tutti gli esseri viventi del pianeta.



Non ho detto ciò che dici alla fine del messaggio. Lasciamo stare l'idiosincrasia per tutto il cinema "classico" che trovo una cosa insignificante, fuori da ogni senso logico, una mera provocazione, un'emerita stronzata su cui non vale la pena perderci altro tempo, meno quando dall'altra parte viene ripetuto il solito ritornello che non spiega nulla, ho solo cercato di precisare che un capolavoro del cinema, pietra miliare della sua storia, materia viva, punto di riferimento inalienabile, linguaggio riconosciuto dal pubblico di ieri, di oggi e di domani, così come tutto questo vale per la Morte della Vergine di Caravaggio, ad esempio, per quanto riguarda la pittura, ecc, puoi anche dire che è una boiata pazzesca, ma con assunzione di responsabilità. Altrimenti sei un fantozzi. Vale a dire, devi motivare, e a nulla valgono definizioni come oggettivo, soggettivo, post qua, meta là, pro di sopra e di sotto.., dove spesso ci attacchiamo alle parole al soggettivismo come scusa per non dire ciò che dovremmo dire nel momento in cui entriamo a far parte del gioco, mettendoci in discussione. A limite potremmo definire soggettivo un pensiero espresso, non un pensiero non espresso che dunque non esiste e che pertanto non può essere nè soggetttivo, nè oggettivo.

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 17-10-2008 alle 23:43 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 18-10-2008 01:56  
quote:
In data 2008-10-17 13:19, DeadSwan scrive:
quote:
In data 2008-10-17 12:21, AlZayd scrive:
... l'idolatria di cui parli è "soggettiva" nella misura in cui una marea di spettatori, di svariate generazioni, a fronte dei film che citi, si è riconosciuta in un grande unico flusso di emozioni, nell'immaginario comune unificante e persistente...




Eppero'... posto che la reazione emotiva immediata ad un film (come a qualsiasi opera) e' personale (meglio non usare la parola "soggettiva") e non puo' sorgere, cosi' com'e', dall'immaginario collettivo, in sede di argomentazione bisognera' fare i conti con questo vissuto, e cio' puo' avvenire in modi diversi.
Tralascio la scorciatoia di "mettere tra parentesi" la parte emozionale e concentrarsi solo sulle caratteristiche formali dell'opera: se n'era parlato nel topic sull'analisi cinematografica e, mi pare fossi d'accordo anche tu, avevo osservato come questo approcio, anche se utile, non puo' esaurire il linguaggio del cinema. Quel che e' peggio, puo' (se usato male) far ricavare giudizi di valore da semplici analisi descrittive, o fornire alibi "scientifici" ad indosincrasie personali.
Piuttosto, penso che chi ambisca a parlare approfonditamente del valore di un film non possa fare a meno di vederlo come nodo di emozioni. Quel flusso di emozioni che ha accomunato spettatori di varie epoche non puo' essere accantonato, quanto meno solleva un problema, anche (anzi: soprattutto) per chi non se ne sente partecipe.
Pero', anche partire dal proprio vissuto personale, magari sottolineando la differenza della propria impressione rispetto al sentire comune, puo' portare ad un proficuo scambio di idee. Voglio dire, non e' detto che debba rimanere al livello del vago umore. Se chi sente in un certo modo, ad esempio sente il suo fastidio per un certo tipo di cinema, non rimane al livello della sensazione ma prova a chiedersi quali caratteristiche del film hanno portato a quella sua reazione... penso che cio' costituisca un contributo valido ad uno scambio di idee. Non sempre chi si ritrova a esprimere su un film giudizi difformi da quelli degli altri non e' riuscito a cogliere il "senso estetico" del film: a volte l'ha colto benissimo, e questo ha agito emotivamente su di lui in maniera diciamo 'particolare'. Una chiarificazione su questo punto (che e' soprattutto una auto-chiarificazione) la trovo dialetticamente utilissima.




Intreressante ciò che scrivi, merita una risposta articolata, per ora mi limito a dire che non possiamo sempre discutere sui massimi sistemi, sulle sottigliezze retorico-critiche, e che qui la questione verte su aspetti macroscopici, roba risolvibile con poche battute, peraltro mille volte affrontati e che puntualmente ritornano dopo l'ennesima digressione di chi, il Fakuser, non avendo detto un cazzo prima, seguita a non dire un cazzo ora, salvo seguitare a sparare a zero su tutto o quasi quello che gli capita a tiro, rimescolando le carte, sviando il discorso dalle tematiche più interessanti, in un gioco delirante, il suo, e senza soluzione di continuità... Io mi annoio, non ho voglia di discutere su queste basi, ripercorrere sempre gli stessi sentieri.

Qui si parla di Frenzy, un film di Hitch, a me piacerebbe ripartire da questa specifica questione, con tutte le possibili varianti del caso, ma con rinnovato approccio.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 18-10-2008 02:45  
quote:
In data 2008-10-17 22:26, Fakuser scrive:
nel caso è proprio vero che il contesto fa la differenza.

Le ossessioni di Lynch molto più libere di esprimersi nel macrocosmo di un cinema libero (o quasi ) da vincoli produttivo-censori, sono per questo più sincere e apprezzabili.

Il tentativo hitchcokiano di una franchezza sensoriale senza pudori si scontra inevitabilmente con gli statuti etico- sociali di un certo cinema, ai quali anche un pezzo da 90 come lui era costretto a inchinarsi (citatemi un nudo anche solo abbozzato nei suoi film..... )




Già affrontammo una questione analoga, a proposito di Wilder e di tutti quei registi "corsari" che contrabbandarono "spudoratezze" con le faccette pulitine... Vengo a vedere questa tua ultima puntata, per ridire sostanzialmente le stesse cose di allora.., con qualche variante ad hoc, cose in parte già scritte.
Hitch non si è mai piegato di fronte a nulla e nessuno, se non apparentemente. Hitch, aggirando e fottendo bellamente "gli statuti etico- sociali di un certo cinema", fece molto di più che mostrare un nudo (una cosa alla portata di tutti, spesso un facile espediente, ma dietro quali banalità ti perdi!). La spuderatezza di Hitch tocco vertici raramente raggiunti prima dal cinema, dove la sua "franchezza" espressiva non era mai ostentazione, didascalica, significato o messaggio esplicito e già spiegato. Prendiamo un film come Vertigo. I motivi centrali - nascosti, insinuanti dunque più pericolosi ed eversivi delle cose esplicitate - sono la melanconia feticista e necrofila, il voyeurismo. Tematiche devastanti per la società americana moralistica di allora, eppure.., Hitch riuscì a fargli digerire questo malloppone di "perversità" mascherate da melodramma, in realtà uno dei più oscuri noir della storia del cinema. In fin dei conti non c’è da stupirsi molto del pessimo titolo italiano; dati certi presupposti, in Vertigo non poteva non esserci una donna che… morì due volte, dopo essere, naturalmente, vissuta due volte... “Il melanconico è colui che può avvertire l'amore per l'Altro soltanto perdendolo, o, meglio, mantenendosi sempre sul punto di perderlo” (Riccardo Dalle Luche)

Non mi sembra poco.

Lynch ha vissuto tempi più facili rispetto a quelli di Hitch, e anche di Bunuel che c'entra e come nel discorso.., per quanto riguarda la censura, i vincoli produttivi e le possibilità di maggior libertà pratica, "politica".., non certo espressiva, non confondere.., perchè quando c'è il genio, non c'è misero impedimento che possa arrestarlo. Pagonare i due autori su questo piano delle impari opportunità non ha alcun senso. Anzi, potrebbe deporre a favore di Hitch.., ma ne uscirebbe fuori un discorso scioperato... dio me ne guardi, soprattutto con un testone come te!

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Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 18-10-2008 10:20  
Non capisco come non si possa apprezzare Hitch.
Tutto il cinema contemporaneo deve il suo progresso e la sua esistenza al grande Hitch, che ha sempre spostato il limite oltre gettando un ponte tra il grande pubblico e la critica, inventando nuove tecniche di ripresa e soluzioni narrative a sorpresa.
Basti pensare alla modernità di Psycho, al suo valore seminale per autori come De Palma, Mann, Malick, Lynch, Scorsese, Carpenter, Hooper, Craven gli stessi Spielberg Lucas e compagnia bella.
Da noi solo Antonioni e Argento hanno provato a rielborare a modo loro la grande lezione Hitchcockiana
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Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 18-10-2008 10:26  
Ma poi se Fakuser cerca nudi più o meno "abbozzati" nel cinema di Hitch, proprio in Frenzy mi pare ce ne siano un paio..del resto è il film in cui ha esplicitato maggiormente (anche perchè i tempi erano cambiati) la tematica del sesso e della perversione a cui nei film precedenti genialmente alludeva, suggeriva (ma anche Psycho,per l'epoca, era molto audace, pensiamo solo alla prima sequenza di Marion a letto con l'amante)...insomma, come giustamente dice Alz, Hitch ha sempre finto di rispettare i limiti della censura per poi aggirarli affrontando con il suo stile geniale temi scomodissimi che poi era la stessa abilità di Wilder.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 18-10-2008 alle 10:31 ]

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DeadSwan

Reg.: 05 Apr 2008
Messaggi: 1478
Da: Desda (es)
Inviato: 18-10-2008 11:14  
quote:
In data 2008-10-18 01:56, AlZayd scrive:
Qui si parla di Frenzy, un film di Hitch, a me piacerebbe ripartire da questa specifica questione, con tutte le possibili varianti del caso, ma con rinnovato approccio.




L'ho preso in prestito in biblioteca. Spero di riuscire a scriverne qualcosa di sensato quanto prima.
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Dresda, Sassonia, Germania
Se non riesci ad uscire dal tunnel, almeno arredalo

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 18-10-2008 11:33  
Discorsi interessanti, come non ne leggevo da tempo,
però la prima impressione che tutti questi post danno è di paraculaggine nei confronti di un (mio) presunto attentato alle Istituzioni del Cinema.

Ma la coda di paglia è vostra, perchè le mie parole non vogliono assolutamente scardinare nessuna dellwe certezze critico-storiche alle quali vi appigliate un po' maldestramente.. e il leonesco attaccarsi di Alzappopino al "nudo " che ho cursoriamente tirato in ballo la dice lunghissima.

Ovviamente non si parla solo di nudo, ma piuttosto di uso e abuso del corpo umano (anche riccamente vestito ) alla scoperta di una sua primigenia morbosità interiore, oltre i personaggi, oltre le storie, oltre i contesti. E posso credo liberamente sbattermene del fatto che i suddetti temi (già ben elencati dallo stracchinaro con la pistola qui ) siano stati più volte sbattuti in faccia sotto mentite spoglie al perbenismo americano. Ciò che conta in questo discorso è piuttosto l'effetto che ne ricava uno spettatore odierno che non si lasci ammaliare dall'auctoritas del nome e della figura a cui esso si riferisce, per tentare invece di maturare un giudizio del tutto personale, seppuir criticamente fondato, e avulso da condizionamenti. Nessuno di voi qui non è uno schiavo, me ne dispiaccio con sincerità.

E ora se volete tornare a parlare di Frenzy.......
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Silencio...

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 18-10-2008 11:59  
quote:
In data 2008-10-18 11:33, Fakuser scrive:


Ovviamente non si parla solo di nudo, ma piuttosto di uso e abuso del corpo umano (anche riccamente vestito ) alla scoperta di una sua primigenia morbosità interiore, oltre i personaggi, oltre le storie, oltre i contesti. E posso credo liberamente sbattermene del fatto che i suddetti temi (già ben elencati dallo stracchinaro con la pistola qui ) siano stati più volte sbattuti in faccia sotto mentite spoglie al perbenismo americano. Ciò che conta in questo discorso è piuttosto l'effetto che ne ricava uno spettatore odierno che non si lasci ammaliare dall'auctoritas del nome e della figura a cui esso si riferisce, per tentare invece di maturare un giudizio del tutto personale, seppuir criticamente fondato, e avulso da condizionamenti. Nessuno di voi qui non è uno schiavo, me ne dispiaccio con sincerità.



Scusa eh se torno ad "attaccarmi" a ciò che dici, ma tu nella pagina precedente hai affermato che Hitch era costretto a inchinarsi "agli statuti etico-sociali" e per dimostrarlo hai chiesto di trovare un nudo anche abbozzato nei suoi film..io te l'ho fornito e altri prima e meglio di me ti hanno fatto notare il tuo sbaglio..tu adesso vieni a dire che "te ne sbatti" di quel discorso che tu stesso hai cominciato, parli di "uso e abuso del corpo umano", "primigenia morbosità interiore", tutte cose che forse sono più utili a spiegare te che non il cinema di Hitch dove pure la morbosità, come tema e anche nel suo modo di girare "le scene d'amore come scene d'omicidio"(cit.), è presente (ma non è un difetto in sè, come mi pare sia già stato detto)..scusa se vado sul personale, ma anche se non ti conosco personalmente ho l'impressione che il tuo "fastidio" per Hitch possa essere indicativo di certe tue paure..magari mi sbaglio, non sono Freud.

Parli di "giudizio criticamente fondato", ma in questo topic non ne ho visto traccia da parte tua e dulcis in fundo non trovi di meglio che dirci che siamo tutti schiavi.
Io proprio non ti capisco e te lo dico con rammarico perchè a capirti ti assicuro che ci ho provato.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 18-10-2008 alle 12:15 ]

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 18-10-2008 12:38  
bo, quentin, non ho voglia di starti dietro, sei di una superficialità sconcertante nel concepire concetti.

dimostri di non conoscere le più basilari figure retoriche sulle quali si basa l'umano discorso.... e allora che parliamo a fare?
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Silencio...

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 18-10-2008 14:28  
Fakusino.., non ti arrabbiare, non farti andare di traverso lo stracchino.., ha ragione Quentin. Infatti ora in ogni discussioni ci ritroviamo a parlare delle tue idiosincrasie private che almeno ce le spiegassi una volta per tutte, e spero per sempre...

Manco io ti capisco, forse sei tu a non capire se stesso, che sei una bravissima persona, su questo non ci piove, però dispettoso come una scimmietta.., non credo proprio ti cimenteresti con la presa per il culo progettuale...
Comicissima sta cosa tua del prospettare uno scenario per poi, quando uno ti risponde a tono, sostenere tutto indignato che stavi parlando del sesso degli angeli.., e che questo uno, ridotto in schiavitù (de che?), non capisce un cazzo. Sei furbetto.., col senno del poi, ma diciamo piuttosto che sei ingenuo. Quentin, ed io, e gli altri "schiavi".., aveva perfettamente afferrato il concetto e ti ha risposto in maniera adeguata, con un linguaggio semplice ma come sempre acuto e pertinente. D'altra parte di quale retorica parli.., ciò che hai scritto a proposito delle ossessioni erotiche del Maestro ciccione... risulta chiaro e lampate, privo di sottotesti, è quello che è.

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 18-10-2008 alle 14:35 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 18-10-2008 14:33  
quote:
In data 2008-10-18 11:33, Fakuser scrive:
Ciò che conta in questo discorso è piuttosto l'effetto che ne ricava uno spettatore odierno che non si lasci ammaliare dall'auctoritas del nome e della figura a cui esso si riferisce, per tentare invece di maturare un giudizio del tutto personale, seppuir criticamente fondato, e avulso da condizionamenti.



Ecco il punto, perfetto il percorso personale.., quindi il "soggettivismo" che salva in corner chi non sa dire cosa dovrebbe dire.., ma il nocciolo della questione è che "il giudizio del tutto personale, seppur criticamente fondato...", lo paventi.., ma non lo esprimi mai! Anche punto sarai.., quando dovremo aspettare? O Una maestro della retorica come te.., suvvia!
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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TheSpirit

Reg.: 21 Set 2008
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Da: Napoli (NA)
Inviato: 18-10-2008 14:40  
No ma la cosa incredibile è che questo "scemotto" è davvero convinto che le allusioni sessuali fossero una prerogativa di Hitchcock... che quelli di Hitchcock fossero i film "perversi" dell'epoca...
Mi domando come reagirebbe se vedesse un film di Sirk, o se leggesse certi interessanti post (ebbene sì) che ha scritto mario54 su un film come Un tram chiamato desiderio...
Ma poi la perversione correva nei film dell'epoca, proprio in virtù dell'esistenza della (auto)censura di Hollywood... certe cose si potevano esprimere solo attraverso metafore e allusioni.
Ma di certo non si poteva pretendere di espellere la sessualità dal discorso cinematografico, vista la centralità che essa occupa nella vita.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 18-10-2008 14:54  
quote:
In data 2008-10-18 11:33, Fakuser scrive:


Ovviamente non si parla solo di nudo, ma piuttosto di uso e abuso del corpo umano (anche riccamente vestito ) alla scoperta di una sua primigenia morbosità interiore, oltre i personaggi, oltre le storie, oltre i contesti.



Ora, e ribadisco ora.., che ti sei spiegato meglio, vediamo se possiamo andare avanti con esempi concreti, con qualche piccola analisi filmica che le chiacchiere stanno a zero.

Ancora Vertigo. Poche altre sequenze filmiche possono vantare una tale carica di erotismo "ambiguo", morboso, sconcertante, direi inquietante, ma anche "romantico" (il
lasciapassare...), come quelle che seguono il salvataggio della Novak da parte di Stewart.

Siamo in casa di quest'ultimo. Due persone che non si conoscono, a parte lui che la conosceva di "vista" già che la pedinava (spiare, guardare). L'uomo, seduto in salotto, "sbircia" ansioso la donna che dorme nuda nel suo letto, nella sua camera da letto, attraverso la porta lasciata aperta.

Sappiamo che Stewart l'ha spogliata, asciugata e messa dento il letto. Hitch ce lo fa capire subito facendo ricorso a una semplicissima (ma ma geniale, "semantica") tecnica, o regola grammaticale basilare.
(Non importa quale tecnica si usi, ma come e a qual fine la si usa. La semplicità di forme può contenere un mondo di significati; le ellissi formali potrebbero non significare niente, se non il loro stesso vuoto).

Inquadratura dell'uomo che "spia", parte la panoramica che "indaga" un lato dell'appartamento; vediamo nel passaggio il vestito della donna appeso in cucina ad asciugare; la mdp si ferma sull'uscio della camera da letto per mostrarci la donna sotto le lenzuole con le spalle nude scoperte.

Cambi di scene. Lei si sveglia di soprassalto. Estremo imbarazzo tra i due. Lei non ricorda nulla. In balia di un uomo sconosciuto, in una casa sconosciuta, in un letto (l'estremo simbolo dell'intimità), sconosciuto. E' "nuda", in qualche modo violata nella sua intimità, sotto tutti i punti di vista. Istintivamente si copre le spalle. Lui le porge una vestaglietta rossa, chiude la porta e resta ad attenderla nel salotto.

Lei compare da dietro la porta chiusa... Bellissima, insinuante, un raggio di sensualità, avvolta in quella vestaglietta che nasconde la nudità esteriore, non il suo essere creatura a nudo, e per questo, molto pericolosa...

Avanza verso l'uomo con la sua figura elegnate, sinuosa, una bomba di eros devastante, mentre le musiche psichiche e di Herrmann (un vero signor uomo/musica)contribuiscono, discrete, sotterranee, ma in maniera determinante nel creare quel climax rarefatto e insieme carico di umori, a suo modo romantico, franto da mille sensazioni contrastanti che investono in pieno anche lo spettatore che si identifica, a sua volta voyeur...

In queste sequenze si realizza il perfetto sposalizio tra l'immagine e il testo, tra il linguaggio della più pura fotogenia plastica e il linguaggio della scrittura, della parola. Perfezione assoluta, equilibrio perfetto tra forma e contenuto che diventano la stessa cosa, linguaggio unico. E' così che nasce la poesia e con essa l'emozione. La poesia e l'emozione sono un fatto di testa e di pancia. La poesia non è "muta", classica, moderna, post-moderna, contemporanea o futuribile.., la poesia E', sempre, per sempre.

Chi non capisce e dunque non apprezza questo cinema "classico" (che poi cosa significherà mai cinema classico?), a mio avviso non ama il cinema. Punto. E... cerchiamo di superare questo inutile scoglio(namento).

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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel


[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 18-10-2008 alle 15:10 ]

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 18-10-2008 15:16  
viva il sesso al cinema, viva blanche dubois, viva le "mura di gerico " viva marlene dietrich, ma viva anche marnie e marion se proprio vogliamo.

The lunatic was on the (gr)ass and answered.

Chi sa, capisca, chi non capisce taccia.

Nonno Peppe, sono secoli che non vedo Vertigo, grande film ma ovviamente per me estremo simbolo di questa deviazione hitchcockiana dello sguardo e della mente che non si lascia guardare e sopportare senza sentirsi infastiditi e anche un po' presi in giro. Altro che battere le mani.

Cmq cercherò di rispondere più dettagliamente stasera.
_________________
Silencio...

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