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Autore Marie Antoinette di Sofia Coppola
Silvyy87

Reg.: 14 Mag 2005
Messaggi: 1941
Da: ehm (es)
Inviato: 26-11-2006 17:25  
E' vero, questo film non tratta molto la figura di Marie Antoniette sul profilo storico, ma si concentra di più sui suoi vizi, sulla sua giovinezza che la porta a essere frivola e leggiadra con le altre duchesse di corte (la duchessa di Polignac è una delle mie preferite ), ma pazienza, il film l'ho trovato piacevole e gustoso, molto colorato, con delle scenografie e dei costumi curatissimi, una colonna sonora niente male (d'altra parte nei film di Sofia Coppola questo lato è sempre ben curato) e di sicuro migliore rispetto a Lost in Traslation e il Giardino delle vergini suicide.
Brava Kirsten Dunst e bellissima. Non si può dire che non abbia saputo recitare in questa pellicola. Bellissima la scena dove compare con un ventaglio davanti al viso prima di concedersi al fascinosissimo conte Fersen
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Infinita letizia della mente immacolata

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elitonks

Reg.: 26 Nov 2006
Messaggi: 14
Da: ra (RA)
Inviato: 26-11-2006 22:48  
Il ritratto "diverso" della regina adolescente è stato davvero descritto bene da Sofia Coppola, grande anche Kirsten Dunst, bella la colonna sonora ma, a giudicare dal trailer e dalla promozione del film, mi aspettavo un ritmo più inclazante, mentre il film è pieno di momenti vuoti; nel complesso un film in costume che ha come pretesa di avvicinare ragazzi più giovani che generalmente odiano i film in costume...dato che si collegano alla notoriamente odiata storia!
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"Se non hanno il pane, che mangino le brioches"

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Velvetone

Reg.: 20 Nov 2006
Messaggi: 604
Da: milano (MI)
Inviato: 26-11-2006 22:56  
quote:
In data 2006-11-26 17:25, Silvyy87 scrive:
dove compare con un ventaglio davanti al viso prima di darla al fichissimo conte Fersen


Scusate l'incursione non ho saputo resistere....

Continuate pure...

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nicola777

Reg.: 07 Gen 2004
Messaggi: 413
Da: Sestu (CA)
Inviato: 26-11-2006 22:59  
ragazzi, salutiamo tutti velvetone
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Velvetone

Reg.: 20 Nov 2006
Messaggi: 604
Da: milano (MI)
Inviato: 26-11-2006 23:26  
quote:
In data 2006-11-26 22:59, nicola777 scrive:
ragazzi, salutiamo tutti velvetone


eddai.... manco la batutona se po' fa.....

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Silvyy87

Reg.: 14 Mag 2005
Messaggi: 1941
Da: ehm (es)
Inviato: 27-11-2006 00:28  
quote:
In data 2006-11-26 22:56, Velvetone scrive:
quote:
In data 2006-11-26 17:25, Silvyy87 scrive:
dove compare con un ventaglio davanti al viso prima di darla al fichissimo conte Fersen


Scusate l'incursione non ho saputo resistere....

Continuate pure...

Hai reso più diretto il mio pensiero
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Infinita letizia della mente immacolata

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 27-11-2006 11:15  
quote:
In data 2006-11-24 22:57, Cronenberg scrive:
La rappresentazione coppoliana della trasferta di Maria Antonietta a Versailles è ciò di più sfarzoso e decor di quanto si possa concepire. Una premessa valida per giustificare le logiche conseguenze di un lavoro che trova il suo perché in ciò che meno lo dovrebbe riguardare.

Sappiamo tutti che Versailles appartiene ancora all’utopia collettiva della femminilità, incantata davanti alla facciata di palazzo o passeggiando sul selciato degli immensi giardini che lo precedono. La coppola conosce bene i punti deboli della sua sessualità, l’idealizzazione di un’esistenza regale condotta ai vertici di una proprietà simile, della quale ci presenta indugianti primi piani alla maniera dei giardini di Compton House greenawayani e di tutto l’arsenale filmografico riguardante storia, regge e principesse. Ebbene, da questi modelli archetipici della mise en scene di genere, anche stravolta, contaminata dalla modernità, come spesso proprio in Greenaway e Jarman, la regista non fa altro che realizzare, sintetizzare in film l’acconsentimento del fato, costituito dagli spesso forzati, ora inventati legami di parentela, alla vivificazione di questo microcosmo regio, capace di dare addito a qualsiasi voluttà. Ma la modernizzazione, pur acuta nella sua attualità comportamentale, gergale e sentimentale, viene esplicitata formalmente solo ed esclusivamente dall’utilizzo sporadico di una qualche modaiola canzonetta rock e punk. Sintomo di una greve “intuizione” registica che monoliticamente si viene a ripercuotere su ogni ambiente costitutivo dell’opera, ben fotografata, che attraverso l’uso dell’onomatopea emotiva e contestuale dello script, varia di tono. Riconducendoci, infatti, alla rilevazione matematica di questo viramento delle tinte, si riconosce il ribaltamento narrativo che fino a pochi fotogrammi prima sembrava tardare a venire, ingabbiato com’era da una logica causa/effetto ricamata da soluzioni pop e fashion. Questa scelta stilistica e contenutistica non viene altresì intrapresa con il coraggio e la responsabilità necessari alla realizzazione di un’opera trattatistica su di un personaggio storico a tal punto noto, del quale, se si vuole analizzare “in particulare” una determinata connotazione, la si dovrebbe perseguire fino alla fine scavandola e comprendendola sempre di più. E’ vero invece che giunti a circa tre quarti di film, senza aver incassato altro che non sia una pur piacevole carrellata di colori, arabeschi, malizie, orgogli e pregiudizi, comunque attenuati dall’estetica barocca e postmoderna insieme, si assiste ad una prefabbricata rotazione di timone all’insegna della più blanda argomentazione socio-politica, che incita il popolo in rivolta e la regina Antoinette alla fuga. Pecca di superficialità e smoderatezza nella dettatura dei tempi scenici ad una ed all’altra figure narrative, per le quali c’è una netta e incontrastata supremazia di quella che ribadisce il lato frivolo e rococò esistenziale.

Ciò che permane, quindi, di positivo, è un retrogusto dolciastro che ben si abbina ai tempi cinematografici correnti, di vacche magre per l’ingegnosa, originale rappresentazione di un amore tardoadolescenziale, che ora è riscattato dall’aristocrazia e quindi dalla trasfigurazione spazio-temporale lontana dai soliti canoni scenografici postmoderni (Una ragazza e il suo sogno). Ma come è noto, il troppo stroppia, ed anche l’opulenza dell’immagine, la sua poetica della “meraviglia” tendono infine ad appesantire la lettura complessiva di Marie Antoinette, come il troppo poco la rendono semplicistica sul piano concettuale. Attori, maschere del corollario umano dei tempi che furono, ben s’innestano in un’opera che rivela ancora una volta il sensibile tatto di Sofia Coppola, ma che usato con fin troppa cupidigia sui caratteri della storia, li conduce ben presto verso la cattiva strada, frangiata di ornamenti che sempre più rallentano l’austera ritirata del potere smodato.
Già pubblicato qui

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L'intelligenza mi nausea.

Bruno Dumont

[ Questo messaggio è stato modificato da: Cronenberg il 25-11-2006 alle 09:25 ]



Concordo e complimenti per la lucidità con la quale hai espresso il tuo pensiero.
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True love waits...

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 27-11-2006 11:28  
anche io conocordo in pieno

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Hawke84

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 5586
Da: Cavarzere (VE)
Inviato: 27-11-2006 11:50  
Davide c'ha preso
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perchè l'italiano è sempre quello che va piano quando vede la macchina della polizia e appena passata corre oltre il limite.

[anthares]

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 27-11-2006 11:55  
Troppo buoni
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La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 27-11-2006 11:57  
quote:
In data 2006-11-27 11:50, Hawke84 scrive:
Davide c'ha preso una cantonata, stavolta



_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 27-11-2006 11:59  
quote:
In data 2006-11-24 22:57, Cronenberg scrive:
Una premessa valida per giustificare le logiche conseguenze di un lavoro che trova il suo perché in ciò che meno lo dovrebbe riguardare.



Non vuol dire un cazzo.

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 27-11-2006 12:01  
quote:
In data 2006-11-27 11:59, mescal scrive:
quote:
In data 2006-11-24 22:57, Cronenberg scrive:
Una premessa valida per giustificare le logiche conseguenze di un lavoro che trova il suo perché in ciò che meno lo dovrebbe riguardare.



Non vuol dire un cazzo.

Abbinato al periodo precedente forse si
_________________
La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 27-11-2006 12:02  
quote:
In data 2006-11-27 12:01, Cronenberg scrive:
quote:
In data 2006-11-27 11:59, mescal scrive:
quote:
In data 2006-11-24 22:57, Cronenberg scrive:
Una premessa valida per giustificare le logiche conseguenze di un lavoro che trova il suo perché in ciò che meno lo dovrebbe riguardare.



Non vuol dire un cazzo.

Abbinato al periodo precedente forse si



No.

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 27-11-2006 12:02  
quote:
In data 2006-11-27 11:57, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2006-11-27 11:50, Hawke84 scrive:
Davide c'ha preso una cantonata, stavolta





Ecco, è questo che voglio sentirmi dire. : masochista :
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René Descartes

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