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John Q |
Squall
 Reg.: 25 Dic 2002 Messaggi: 3315 Da: Selargius (CA)
| Inviato: 07-02-2003 18:28 |
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Ce l'ho in vhs, ma non l'ho ancora potuto vedere |
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 07-02-2003 18:44 |
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gmgregori
 Reg.: 31 Dic 2002 Messaggi: 4790 Da: Milano (MI)
| Inviato: 07-02-2003 18:54 |
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Normale. Buona la causa. Troppo Hollywoodiano e improbabile, Ma si lascia vedere volentieri. Direi che carino è la parola giusta!
_________________ la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
_________________ |
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gongolante
 Reg.: 06 Feb 2002 Messaggi: 3054 Da: Cesena (FO)
| Inviato: 08-02-2003 00:58 |
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Ciao a tutti.
Cosi' commentai a suo tempo!
Un film di pura denuncia al sistema sanitario americano e di come le compagnie d'assicurazione approfittano dell'ignoranza delle persone di ceto basso. L'aspetto di denuncia appesantisce un po' in alcune parti il film che comunque già di per se non gode di una sceneggiatura particolarmente brillante con alcuni passaggi decisamente forzati (e per questo fastidiosi e difficili da digerire).
Tutto sommato comunque il film non risulta troppo pesante nonostante una cappa di tristezza incomba di continuo sullo svolgimento della storia grazie al rapido susseguirsi degli eventi e ad una regia che non risparmia allo spettatore momenti di emozioni estreme.
Un ottimo cast (Washington, Duvall, Woods, Heche, Liotta e persina una piccolissima parte per la Harring di Muhlolland Dr.) nel quale Robert Duvall ha il consueto ruolo di veterano onesto e umano a cui si contrappone l'arrivista e presenzialista capo della polizia (Liotta, sempre credibili in questo genere di parti).
Il finale del film in cui si incastrano un po' troppi eventi positivi fa perdere ulteriore credibilità e forza al film, insomma solito stile hollywoodiano.
Ho detto.
_________________ Cinematik - il fantacinema!
In fase di lettura: LE ETICHETTA DELLE CAMICIE di Tiziano Sclavi
Ultimo film: UN BACIO APPASSIONATO di Ken Loach |
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joelcoen
 Reg.: 28 Ott 2002 Messaggi: 958 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 08-02-2003 10:47 |
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Hai ragione Gongolante , il finale è trooooooopppppo sdolcinato ma dopo tutto quel film di amore pre quella famiglia distrutta , scusatemi ma un finale strappa-lacrime non l'avrei sopportato. |
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NancyKid ex "CarbonKid"
 Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 08-02-2003 16:09 |
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Trooopooo banale.
Unico da salvare è la performance di Denzel Washington, mai così commuovente.
2,5 fuori da 05
_________________ eh? |
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Dubliner

 Reg.: 10 Ott 2002 Messaggi: 4489 Da: sanremo (IM)
| Inviato: 08-02-2003 16:17 |
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quote: In data 2003-02-08 16:09, AwArdZ scrive:
2,5 fuori da 05
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che unità di misura è?
_________________ Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo.
I miei dvd |
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NancyKid ex "CarbonKid"
 Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 08-02-2003 16:24 |
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Si chiamano numeri. Se preferisci è un 05 su 10
_________________ eh? |
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sgamp2003

 Reg.: 21 Ago 2004 Messaggi: 11260 Da: Roma (RM)
| Inviato: 19-01-2005 22:48 |
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Ho visto questo film un paio di volte, e regolarmente piango come una fontana....troppo commovente!
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Un cuore tenero che odia il nulla vasto e nero raccoglie
ogni vestigio del luminoso passato! Il sole s'è annegato
nel suo sangue che si raggruma, il tuo ricordo in me riluce
come un ostensorio.
[ Questo messaggio è stato modificato da: sgamp2003 il 06-02-2006 alle 19:31 ] |
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Ninjino
 Reg.: 06 Dic 2004 Messaggi: 55 Da: Milano (MI)
| Inviato: 20-01-2005 14:48 |
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il film è carino, ma non mi ha entusiasmato più di tanto, nonostante Danzel che è sempre eccezionale...
La storia ha dei buoni presupposti, ma secondo me poi va troppo a cercare un lieto fine alquanto improbabile in una realtà, soprattutto come quella Americana...
Ecco cosa sarebbe successo:
- Lui non avrebbe mai trovato i soldi e il figlio sarebbe morto...
- La polizia lo avrebbe spinto a fare una sciocchezza e poi sarebbero entrati i reparti speciali e avrebbero fatto di lui un bel colabrodo...
Solo allora i media sarebbero arrivati e avrebbero approfittato per una campagna pubblicitaria di un qualcosa che poteva andare dallo slogan politico alla schiuma da barba...
_________________ Che te lo dico a fare... |
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seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 17-02-2005 13:46 |
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Facile,troppo,fare film di denuncia o presunti tali,direbbe qualcuno.A riprova della propria tesi,questo qualcuno potrebbe dire che basta mettere insieme un cast decente,variegato,una storia almeno apparentemente "socialmente impegnata" e strappalacrime e un pizzico di humor,per chiudere i giochi.E se questo qualcuno vedesse "John Q." da questa prospettiva mentale,se ne lamenterebbe e con ragione.Ma per parlare obiettivamente di questo onesto e limpido prodotto cinematografico,il punto di vista giusto è un altro.
"Cinema di denuncia" non significa "cinema d'autore".Non andiamo a cercare il Graal nella credenza della nonna.La definizione critica di "autore"(letterario o cinematografico che sia)implica la volontà da parte del soggetto di imporre un proprio stile al prodotto "confezionato" facendolo divenire arte viva e pregna di sè,del proprio "bagaglio" umano e culturale.Ora,evidentemente Cassavetes non può e non vuole con questo film raggiungere simili vette.Ci troviamo di fronte esclusivamente a una "technè" applicata non in modo autoreferenziale,ma in modo potremmo dire "negoziale",ossia con l'intento di comunicare con il pubblico fruitore del prodotto.Qualcuno obietterà che se la mettiamo così ci troviamo di fronte più a "commercio" che ad Arte,ma,francamente,cosa non è commercio oggi.
E' quindi totalmente sbagliato affossare "John Q."semplicemente perchè vuole raccontar(ci) una storia,senza ulteriori scopi.E,dobbiamo dirlo,questa storia il regista la sa raccontare con mano salda,nonchè a volte furba e ironicamente didascalica,senza voler strafare con inutili leziosità da "autore consumato" o citazionismi superflui (avrebbe potuto arrogarsi a modello il noiosissimo e indulgente "Dog Day Afternoon" di Lumet del 1975,dove un giovane Pacino tiene in scacco una piccola banca).E qui si ritorna alla già accennata "forza"del cast.Indubbiamente Denzel Washington è l'Atlante(in senso mitologico) del film,con la sua disperazione di uomo prima che di proletario,di padre prima che di cittadino privato dei suoi diritti,con la sua innocenza a stelle e strisce nelle grinfie di un sistema cinico e assurdo.I suoi stenti sono i nostri,la sua rabbia è la nostra,la sua folle giustizia è la nostra.Cos'altro si potrebbe fare davanti a un buco nero che aspetta solo di risucchiarti,attorniato burocrati sordi,fin troppo abituati al loro ruolo per farsene un problema e da medici impotenti e ambigui?Prendere la situazione in mano.Ad ogni costo.Non contro i medici,non contro il sistema ma contro il Destino,alla ricerca di un po' di umanità.E John non è solo.Attorno a lui si forma quello che un qualche maligno critico potrebbe chiamare un "salotto da te",il "salotto" degli "ostaggi" persone dal niente catapultate per un puro caso nel destino di John.Persone come il teppistello da strada,il ganzo in Mercedes e il luminare in giacca e cravatta(interpretato da un James Woods che non abbandona per fortuna nostra il suo ambiguo squilibrio di esponente della borghesia wasp,già spumeggiante nel medico sportivo di "Any Given Sunday").Momenti,frammenti umani di vita americana che non impoveriscono la scena,quasi teatralmente impostata vista la limitatezza delle location,ma al contrario la arricchiscono di un imprevedibile seppur sobria brezza solidale,senza comunque che il tutto sfoci nella retorica sboccata.Persino stereotipi evidenti come il tenente interpretato da Robert Duvall o la "dark lady di cotone" Anne Heche riescono in qualche modo a risultare misurati e nopn caricaturali,grazie anche ad interpretazioni all'altezza(le lacrime della Heche non urlano nè teatralizzano una "conversione paolina" ma piuttosto esprimono normale e sincera commozione)Tutto si chiude forse troppo facilmente e televisivamente,con l'amarezza finale che tenta il salvataggio in corner,risultando davvero troppo banale.
In conclusione,un ottimo cinema d'intrattenimento con timide nonchè centrate velleità di "denuncia".
Da non perdere per chi vuole "purificarsi".A voi sta capire dsa che cosa.
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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paolo14
 Reg.: 16 Giu 2004 Messaggi: 778 Da: Ferrara (FE)
| Inviato: 17-02-2005 13:59 |
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Diretto dal figlio d’arte Nick Cassevetes, è un appassionato e un po’ inverosimile film di denuncia, un’odissea nella malasanità e nella burocrazia americana, senza risparmiare attacchi alle forze dell’ordine e al mass-media televisivo. Anche se convenzionale, la pellicola riesce a unire efferati attimi emotivi a un moralismo pungente, rimanendo ferma sullo scheletro di un ritmo incisivo, estroso, mai monotematico. Qua e là pecca di manicheismo, ma non manca mai di intelligenza non solo stilistica. La squadra di professionisti è affiatata e lavora molto bene, fra tutti un insigne e vissuto Denzel Washington e un Ray Lotta in piena forma, efficace nel ruolo del corrotto capo di polizia. Finale di soddisfazione ma un po’ frettoloso, ritratto con sveltezza per ragioni di durata. “Impossibile non restarne coinvolti. Con indulgente simpatia” (Morando Morandini)
_________________
"Ma voi che siete uomini
sotto il vento e le vele
non regalate terre promesse
a chi non le mantiene"
[ Questo messaggio è stato modificato da: paolo14 il 17-02-2005 alle 14:00 ] |
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seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 17-02-2005 14:09 |
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quote: In data 2005-02-17 13:59, paolo14 scrive:
e un Ray Lotta in piena forma, .
| A me invece è l'unica prestazione che non ha convinto per nulla.Il cuore e la mente sono rimasti ai tempi di "Goodfellas" mentre il corpo è invecchiato.....
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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paolo14
 Reg.: 16 Giu 2004 Messaggi: 778 Da: Ferrara (FE)
| Inviato: 17-02-2005 19:42 |
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quote: In data 2005-02-17 14:09, seanma scrive:
quote: In data 2005-02-17 13:59, paolo14 scrive:
e un Ray Lotta in piena forma, .
| A me invece è l'unica prestazione che non ha convinto per nulla.Il cuore e la mente sono rimasti ai tempi di "Goodfellas" mentre il corpo è invecchiato.....
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Questione di vedute, presumo.
_________________ L'ozio è il padre delle virtù.
Tinto Brass
http://arteonline.blog.excite.it/ |
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sgamp2003

 Reg.: 21 Ago 2004 Messaggi: 11260 Da: Roma (RM)
| Inviato: 08-02-2006 11:18 |
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quote: In data 2005-01-19 22:48, sgamp2003 scrive:
Ho visto questo film un paio di volte, e regolarmente piango come una fontana....troppo commovente!
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Un cuore tenero che odia il nulla vasto e nero raccoglie
ogni vestigio del luminoso passato! Il sole s'è annegato
nel suo sangue che si raggruma, il tuo ricordo in me riluce
come un ostensorio.
[ Questo messaggio è stato modificato da: sgamp2003 il 06-02-2006 alle 19:31 ]
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Mi quoto...ieri ho rivisto per l'ennesima volta questo film e per l'ennesima volta ho pianto.
Mi commuove tantissimo il coraggio e la determinazione di un padre che, pur di salvare la vita a suo figlio, è pronto anche a sacrificare la sua.
Il film è sostanzialmente banale, come han già apostrofato molti, ma è pur sempre un film che deve far riflettere.
E' una denuncia contro il sistema americano, che a noi sembra perfetto, ma non lo è affatto.
Le assicurazioni che guadagnano molti soldi speculando sulla salute delle persone non è una finzione.
Questo film, tratto da una storia vera, vede come protagonista un disperato, amorevole e temerario Denzel Washington, sempre bravissimo in ruoli drammatici, coadiuvato da un Robert Duvall, nella parte del poliziotto che alla fine riesce a convertirsi ed ad aiutare questo uomo.
Un film che può sembrare ripetitivo per il tema in esso trattato, ma vale la pena vederlo per ragionare sulla vera faccia dell'America, quella che molti di noi ignorano.
_________________ tesserò i tuoi capelli come trame di un canto,
conosco le leggi del mondo e te ne farò dono...
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