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MATCH POINT |
olibart
 Reg.: 17 Gen 2006 Messaggi: 118 Da: Milano (MI)
| Inviato: 20-01-2006 13:28 |
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Ma non fraintendere: non sono ossessionato da Zhang Yimou, né tantomeno da Allen.
Visto però che mi solleciti, faccio notare che "Hero" non è solo sublime sul piano estetico, ma anche animato da quello che definirei "respiro epico".
Mentre, cioé, Match Point racconta la solita, ritrita triangolazione sentimentale, "Hero" si interroga sulla natura del potere politico, sul coraggio e sulla natura umana.
Mira quindi molto più in alto: non parla solo agli occhi e al cuore, ma anche al contenuto della nostra testolina.
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 20-01-2006 13:31 |
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quote: In data 2006-01-20 13:28, olibart scrive:
"Hero" si interroga sulla natura del potere politico, sul coraggio e sulla natura umana.
Mira quindi molto più in alto: non parla solo agli occhi e al cuore, ma anche al contenuto della nostra testolina.
| molto originale infatti
dei temi innovativi nel mondo del cinema
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 20-01-2006 13:36 |
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ma soprattutto: un film può mirare dove vuole, il problema è dove arriva. e cioè, nel caso di Hero, da nessuna parte; nel caso di Match point, esattamente dove mirava. per questo il film di Allen è ottimo, e quello di Yimou assolutamente no.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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Schizo
 Reg.: 16 Ott 2001 Messaggi: 1264 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 20-01-2006 13:57 |
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MATCH POINT (delitto e castigo nell’upper class londinese)
Film drammatico, questo di Woody Allen, con qualche risvolto tragico (sottolineato dalla musica di Verdi) e pochi accenni più sarcastici che comici. Ben sceneggiato e con alcuni momenti veramente notevoli (il primo rapporto tra Nola e Chris in mezzo a un prato, la scena dell’incontro tra i due amanti al Tate Modern, il senso di colpa dostoveskiano che si materializza in fantasmi, il finale molto meno consolatorio di quanto si possa pensare). Fa terribilmente sul serio Woody come se l’età gli avesse fatto crescere quel senso di disillusione e cinismo, comunque presenti sottotraccia anche nei film più comici. Più di due ore di film per raccontarci la solita storia di tradimenti, di enormi pressioni psicologiche, di esistenze vuote ricolme di nulla, di vite dominate dall’evento casuale e private del dono dell’auto determinazione. Il vuoto di senso abbraccia le vite dei protagonisti e li divora a uno a uno, alimentandosi di passione e desideri, di paure ancestrali e insicurezze sempre più devastanti. Chris ha capito di non avere talento tennistico e si è fermato in tempo, fa l’allenatore e vive una esistenza di ripiego tra libri e arie d’opera. Ci sono due modi per cambiare vita, cercare di omologarsi all’upper class, godendone i privilegi (stiamo con Chloe, la sposiamo e ne sfruttiamo il padre riccone per la scalata nel mondo della finanza) oppure riconoscere le affinità elettive con Nola (una che continua a provarci nonostante lo scarso talento, una specie di Chris ante litteram) e lasciarsi andare alla passione e alla libertà, riconoscendo la vita che si vorrebbe vivere ma che le convenzioni sociali ci negano in maniera ipocrita. Il film sta tutto in questo contrasto, acuito dal fatto che il caso può prendere in mano le nostre vite e stritolarle in un secondo. Chloe (la moglie di Chris) è imbrigliata dalla figura materna autoritaria (dannatamente opprimente) e dal successo economico del padre (che aiuta in tutti i modi, da buon padre ma da cattivo suocero, il sempre più distratto Chris). Chloe sembra agire per paragoni (con le cugine, con il fratello, con i genitori, con Nola) e i suoi desideri sembrano più prove di emulazione che passioni sincere. Rivelatorie sono le frasi: “Voglio un figlio, tutte le mie cugine sono in cinta” e quella finale, quando anche questo desiderio di maternità è stato felicemente appagato in cui esorta il pover Chris “adesso dobbiamo avere un secondo figlio, e sarà femmina” emulando la doppia gravidanza della cognata.
E Chris che fa? Come l’eroe di delitto e castigo vorrebbe che altri decidessero per lui, che la polizia scoprisse il suo terribile doppio omicidio (anzi triplo omicidio), che il suo senso di colpa e il rimorso venissero placati da un bel paio di manette.
Invece la pena più grande, la punizione più severa ed inappellabile è questo ergastolo familiare a cui è condannato, e i suoi occhi nel finale che cercano fuori una impossibile via di fuga sono l’emblema di una vita di cui adesso è definitivo prigioniero.
Qualcuno ha scomodato Kieslowski ma ho la sensazione che la grande differenza tra Allen e il maestro Polacco non è solo stilistica ma anche filosofica soprattutto nel rovesciamento dei ruoli carnefice-vittima
Il film mi ha ricordato più La Promessa di Sean Penn per la destrutturazione e requiem (da parte del Caso) del solito romanzo giallo.
Il film mi ha anche ricordato Sliding Doors non solo per l’ambientazione londinese ma per certe sovrapposizioni dello sviluppo narrativo.
Da segnalare una invasione massiccia di microfoni di scena (uno in particolare arriva fino a metà schermo e sembra ingropparsi Scarlet).
VOTO 8-
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
 Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 20-01-2006 14:16 |
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quote: In data 2006-01-20 13:36, sandrix81 scrive:
ma soprattutto: un film può mirare dove vuole, il problema è dove arriva. e cioè, nel caso di Hero, da nessuna parte; nel caso di Match point, esattamente dove mirava. per questo il film di Allen è ottimo, e quello di Yimou assolutamente no.
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eh no eh!
vuoi continuare ad osannare mathc point da bravo alleniano! bravo , fa pure, io mi levo.
ma lascia stare hero che è uno splendido film, che giustamente è stato plurinominato agli ioma dello scorso anno!
hero non si tocca!!
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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Hamish
 Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 20-01-2006 15:20 |
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L'ho visto ieri e francamente ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte ad un ottimo film,ma non certo ad un capolavoro.
Bravo Jonathan Rhys-Meyers,brava e molto sexy (soprattutto nelle prima parte) Scarlett Johansson.Uno dei meriti da ascrivere a questo film è sicuramente quello di non annoiare.Nonostante lo svolgimento non sempre rapido dell'azione evita di perdersi in se stesso,tenendo lo spettatore sempre attento e coinvolto.La trama oramai la conosciamo tutti e francamente la trovo molto ben narrata da Allen.La storia è quella di un uomo,un ex giocatore di tennis che non vive la sua vita,ma la subisce.Si ritrova in un meccanismo più grande di lui all'interno del quale la passione e le aspirazioni personali vengono continuamete frustrate.L'amore per la bella Nola mette in crisi tutto il suo mondo,tutto il castello di sabbia che era venuto a costruirsi intorno a lui,quasi a sua insaputa e comunque non con il concorso della propria volontà.Ora gli si pone innanzi una scelta:la libertà,o le convenzioni sociali?La passione,o la vita comoda?Una scelta drastica che richiederà misure drastiche,ma che (è questa la mia sensazione) egli pagherà per tutta la sua vita.
Sostanzialmente questo doveva essere un film che narrava dell'importanza del fato nella vita di tutti noi.A mio avviso questo aspetto emerge solo nel finale.E' il principio e la fine di un film all'interno del quale trovano spazio mille altre tematiche che non riguardano essenzialmente il fato,ma più che altro la capacità di saper o meno gestire la propria vita,di saper o meno assecondare le proprie passioni.E' un film sulla scelta,sulla libertà o meno di scelta e Allen,aiutato da una buona fotografia e da un ottima corrispondenza tra immagini e musica,riesce a narrare bene.
Voto :7,5/8
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
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Citizen
 Reg.: 12 Ago 2004 Messaggi: 210 Da: Prato (PO)
| Inviato: 20-01-2006 16:34 |
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Il brutto di questa discussione è che io e molti altri hanno postato OPINIONI SUL FILM che vengono ignorate, mentre si sono sprecate 15 pagine per una discussione superflua tra utenti, cristo santo!
_________________ Me, I don't talk much... I just cut the hair. |
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badlands
 Reg.: 01 Mag 2002 Messaggi: 14498 Da: urbania (PS)
| Inviato: 20-01-2006 21:11 |
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a livello di trama,di riflessione sul caso e di disperazione di fondo,sto film è plagiato su crimini e misfatti,nell'episodio(se così si può dire)di landau!l'ho visto ieri sera,è veramente identico,se non per il fatto che quello di oggi forse è meno cattivo e disperato,con una vaga idea di punizione finale.
ciao! |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
 Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 21-01-2006 11:37 |
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quote: In data 2006-01-20 21:11, badlands scrive:
a livello di trama,di riflessione sul caso e di disperazione di fondo,sto film è plagiato su crimini e misfatti,nell'episodio(se così si può dire)di landau!l'ho visto ieri sera,è veramente identico,se non per il fatto che quello di oggi forse è meno cattivo e disperato,con una vaga idea di punizione finale.
ciao!
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mmmh, nemmeno. non vedo, in match point, la punizione finale, a chris, che come ho detto è demoniaco peggio del personaggio di landau, va tutto bene. ricordiamoci che in crimini e misfatti il personaggio NON voleva far del male all amante, ha cercato vie alternative e dopo che l omicidio è stato commesso, ma, attenzione, non per mano sua, non con la freddezza da killer sfoderata da chris, è tormentato, letteralmente tormentato dai sensi di colpa, assenti in chris. credo quindi che se è verissimo che match point ricalchi crimini e misfatti (per altro uno dei film di allen che meno ho amato!), lo fa in maniera molto più pessimista, cruda e cattiva.
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 21-01-2006 11:45 |
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quote: In data 2006-01-21 11:37, Ayrtonit scrive:
quote: In data 2006-01-20 21:11, badlands scrive:
a livello di trama,di riflessione sul caso e di disperazione di fondo,sto film è plagiato su crimini e misfatti,nell'episodio(se così si può dire)di landau!l'ho visto ieri sera,è veramente identico,se non per il fatto che quello di oggi forse è meno cattivo e disperato,con una vaga idea di punizione finale.
ciao!
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mmmh, nemmeno. non vedo, in match point, la punizione finale, a chris, che come ho detto è demoniaco peggio del personaggio di landau, va tutto bene. ricordiamoci che in crimini e misfatti il personaggio NON voleva far del male all amante, ha cercato vie alternative e dopo che l omicidio è stato commesso, ma, attenzione, non per mano sua, non con la freddezza da killer sfoderata da chris, è tormentato, letteralmente tormentato dai sensi di colpa, assenti in chris. credo quindi che se è verissimo che match point ricalchi crimini e misfatti (per altro uno dei film di allen che meno ho amato!), lo fa in maniera molto più pessimista, cruda e cattiva.
| giusta precisazione
c'è una bella differenza nelle modalità dell'omicidio
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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badlands
 Reg.: 01 Mag 2002 Messaggi: 14498 Da: urbania (PS)
| Inviato: 21-01-2006 12:16 |
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uhm...non sono troppo d'accordo.premesso che ho visto crimini e misfatti con mia figlia che nel frattempo mi raccontava di biancaneve e cenerentola,sicchè non con la massima attenzione.a me pare,come già detto che chris anche mesi è angosciato dai rimorsi di ciò che ha fatto,come dimostrano lo stato d'animo alla presentazione del figlio e l'arrivo dei fantasmi,mentre landau,per sua ammissione,passato lo shock iniziale si è ritrovato a vivere anche meglio di prima,e il suo dolore pareva quasi più provato dal timore della punizione divina(come dice lui stesso ad allen)che non da ciò che ha fatto.poi certo,chris ha fatto tuto materialmente,mentre l'altro ha incaricato il fratello,ma non credo vi sia eccessiva differenza,e se c'è,forse,sta nell'età dei personaggi e nella loro effettiva posizione sociale(chris è un nuovo ricco,che fino all'anno prima si era arrabattato in tutti i modi per tirare avanti,e nella sua mentalità è più facile,e giusto,se vogliamo quasi morale,che ad eliminare l'amante sia lui,e non delegare vigliaccamente ad un altro il compito.senza contare che anche lui ha tentato di calmare e dissuadere fino alla fine la ragazza).sicchè,continuo a vedere più agghiacciante nella sua freddezza e nella sua felicità finale landau.
ciao! |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 21-01-2006 12:28 |
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sono più d'accordo con badlands che con ayrtonit e tenenbaum. ad allen non interessa molto se a commettere l'omicidio sia stato materialmente il suo personaggio o meno.
ma il fatto è che non porta da nessuna parte il confronto tra i due film, poiché (cito da qui) "L'unica similitudine è l'omicidio e il fatto di farla franca. Crimini e misfatti era legato alla questione morale, mentre in Match point è centrale la fortuna. Il fatto che l'essere umano può determinare ben poche cose e dipende in tutto e per tutto a questo elemento."
ecco che allora il personaggio interpretato da Landau deve necessariamente non avere rimorsi, e infatti alla fine del film se ne va contentissimo con la moglie, lasciando Allen solo e malinconico (e pessimista) di fronte all'immoralità della situazione.
Il personaggio di Chris, invece, alla fine del film, si rende conto che "può determinare ben poche cose", e allora cerca con lo sguardo nel fuoricampo una via d'uscita dalla strada che il caso (o la fortuna, o come cavolo lo volete chiamare) gli sta facendo percorrere.
entrambi i finali sono agghiaccianti, ma quello di Crimini e misfatti lo è nell'interiorità (morale) del personaggio di Landau, quello di Match point lo è intorno, all'esterno, del personaggio di Rhys-Meyers.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
 Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 21-01-2006 12:47 |
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quote: In data 2006-01-21 12:28, sandrix81 scrive:
Crimini e misfatti era legato alla questione morale, mentre in Match point è centrale la fortuna. Il fatto che l'essere umano può determinare ben poche cose e dipende in tutto e per tutto a questo elemento."
ecco che allora il personaggio interpretato da Landau deve necessariamente non avere rimorsi, e infatti alla fine del film se ne va contentissimo con la moglie, lasciando Allen solo e malinconico (e pessimista) di fronte all'immoralità della situazione.
Il personaggio di Chris, invece, alla fine del film, si rende conto che "può determinare ben poche cose", e allora cerca con lo sguardo nel fuoricampo una via d'uscita dalla strada che il caso (o la fortuna, o come cavolo lo volete chiamare) gli sta facendo percorrere.
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e non è una cosa assurda?
ma quale via d uscita dalla strada del caso? chris ha determinato responsabilmente le sue azioni, certo dopo l omicidio poteva andargli bene cosi come male...qui allen parla di fortuna, ok ammettiamo pure che sia cosi, che il mondo funzioniveramente cosi. ma dimentichiamo tutti di parlare dell avvenimento più importante, che non è la salvezza o la condanna di chris ma è l omicidio. e quello non l ha voluto il caso, l ha voluto chris. è un azione libera e volontaria. voglio dire che ciò che rende match point meno autentico e meno profondo di crimini e misfatti, è proprio quella falla che sandrix scrive all inizio: il primo è centrato sulla questione morale, il secondo sulla fortuna; ma un omicidio è e deve essere una questione morale anzitutto, la fortuna gioca un ruolo secondario. una visione in cui l assassino non ha dubbi morali ma è solamente in balia del caso che lo salverà o meno,è certo più pessimista se vogliamo, ma anche più ipocrita. è troppo comodo per azioni cosi gravi, appelllarsi al caso, che pure esiste e si manifesta in molti momenti. ma non in azioni che son prettamente morali e volontarie come un omicidio (colposo e premeditato oltretutto).
rispondo cosi perchè trovo menzognera una frase come " cerca una via d uscita alla strada che il caso gli sta facendo percorrere", menzognera perchè è chris ad aver cercato quella strada, e oltretutto vigliacca e facilmente risolutoria.
ma questo è il mio punto di vista sul mondo e su comq funzionino le cose al suo interno, come già detto in contrasto con quanto pensa allen. tuttavia, il contrasot che averto in match point è che sia un film che molto faccia riflettere e pensare; eppure offra infine risposte ipocrite e false.
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DEMONSETH |
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 21-01-2006 13:00 |
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quote: In data 2006-01-21 12:16, badlands scrive:
...........chris ha fatto tuto materialmente,mentre l'altro ha incaricato il fratello,ma non credo vi sia eccessiva differenza,e se c'è,forse,sta nell'età dei personaggi e nella loro effettiva posizione sociale
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per essere precisi ol fratello avrebbe incaricato un tizio esterno alla vicenda
la colpa di Chris è ancora più grave se si pensa che è stata coinvolta la vicina di casa che non aveva alcuna colpa
e comunque ha eseguito il delitto
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 21-01-2006 14:22 |
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quote: In data 2006-01-21 12:47, Ayrtonit scrive:
eppure offra infine risposte ipocrite e false.
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no, non sono ipocrite e false, sono solo tremendamente veritiere. se c'è ipocrisia e falsità, è perché ipocrita e falso è il mondo, per come lo vede Allen.
per tornare a quello di cui si stava parlando, è ovvio che Chris non commette gli omicidi perché si trova lì per caso. commette gli omicidi perché, per una serie di situazioni fortunate, si trova ad avere la possibilità di una vita particolarmente agiata nell'upper class londinese, e in quella direzione, tracciata dalla fortuna, Nola è un ostacolo.
In Crimini e misfatti lo sguardo era puntato sulla morale, e lasciava risposte spiazzanti non tanto attraverso il personaggio di Landau quanto attraverso quello di Allen, che alla fine vede l'altro allontanarsi senza alcun rimorso.
Qui a togliere la terra da sotto i piedi è il fatto che le risposte non ci sono, se non nella semplice contemplazione di quello che accade, di quello che l'uomo semplicemente fa, perché è più facile (se non inevitabile) seguire la fortuna piuttosto che il talento.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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