Autore |
la morte corre sul fiume |
vietcong
 Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 25-09-2005 23:06 |
|
boh, mica mi sono messo a leggere quello che hanno scritto_
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
|
Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 25-09-2005 23:07 |
|
Lungimirante... (emoticon bisio)
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
|
Welles
 Reg.: 18 Ott 2002 Messaggi: 438 Da: La Valletta (es)
| Inviato: 27-09-2005 12:26 |
|
quote: In data 2005-09-25 22:40, kaciaronr1 scrive:
bellissimo film ma esiste in dvd???
|
si.
_________________ Voglio tutto, lo voglio subito!
Ma anche una poltroncina fra 30 anni mi andrebbe bene lo stesso (Giuliano Ferrara - 1968). |
|
Welles
 Reg.: 18 Ott 2002 Messaggi: 438 Da: La Valletta (es)
| Inviato: 27-09-2005 12:27 |
|
quote: In data 2005-09-25 23:04, Marienbad scrive:
Io mi chiederei piuttosto: ma l'hanno visto davvero il film?
|
hanno visto senz'altro Il ponte sul fiume Kway.
_________________ Voglio tutto, lo voglio subito!
Ma anche una poltroncina fra 30 anni mi andrebbe bene lo stesso (Giuliano Ferrara - 1968). |
|
royearle ex "meskal"
 Reg.: 06 Mag 2005 Messaggi: 6294 Da: napoli (NA)
| Inviato: 27-09-2005 12:40 |
|
Beh, se non altro rispetto al 2002 il livello del forum si è sicuramente alzato. |
|
Ayrtonit ex "ayrtonit"
 Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 27-09-2005 20:22 |
|
ma esiste solo questo topic dedicato a questo memorabile e grandissimo film?
peccato che nessun critico ci abbia scritto.
se fossi in grado di farlo onorando il genio di laughton, lo farei ....
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
|
martha72
 Reg.: 08 Ago 2005 Messaggi: 6235 Da: san lorenzo isontino (GO)
| Inviato: 27-09-2005 22:13 |
|
quote: In data 2002-01-14 19:59, GREEDO scrive:
finalmente ho visto questo film di cui ho sempre sentito parlar molto bene ma che finora non esisteva ne' in vhs, ne' in dvd.
e' stato trasmesso recentemente anche in tele.
regia impeccabile di Charles Laughton! ma perche' non ha continuato su questa strada?
una delle migliori interpretazioni di Mitchum.un consiglio: non perdetevelo.
|
Visto! ho rivalutato Mitchum.
Sir Charles era un magnifico avvocato in Testimone d'accusa..
_________________
|
|
Citizen
 Reg.: 12 Ago 2004 Messaggi: 210 Da: Prato (PO)
| Inviato: 27-09-2005 22:51 |
|
Charles Laughton è Dio! E robert mitchum pure!
_________________ Me, I don't talk much... I just cut the hair. |
|
Welles
 Reg.: 18 Ott 2002 Messaggi: 438 Da: La Valletta (es)
| Inviato: 28-09-2005 12:53 |
|
quote: In data 2005-09-27 22:51, Citizen scrive:
Charles Laughton è Dio! E robert mitchum pure!
|
...e perche' uno maiuscolo e uno minuscolo: Mitchum sara' lo spirito santo, va'!
_________________ Voglio tutto, lo voglio subito!
Ma anche una poltroncina fra 30 anni mi andrebbe bene lo stesso (Giuliano Ferrara - 1968). |
|
Welles
 Reg.: 18 Ott 2002 Messaggi: 438 Da: La Valletta (es)
| Inviato: 28-09-2005 12:54 |
|
quote: In data 2005-09-27 20:22, Ayrtonit scrive:
ma esiste solo questo topic dedicato a questo memorabile e grandissimo film?
peccato che nessun critico ci abbia scritto.
se fossi in grado di farlo onorando il genio di laughton, lo farei ....
|
FALLOOO!!!
_________________ Voglio tutto, lo voglio subito!
Ma anche una poltroncina fra 30 anni mi andrebbe bene lo stesso (Giuliano Ferrara - 1968). |
|
oronzocana
 Reg.: 30 Mag 2004 Messaggi: 6056 Da: camerino (MC)
| Inviato: 16-12-2005 15:22 |
|
Charles Laughton firma il suo unico film come regista riuscendo a mettere insieme un vero e proprio capolavoro. Sceneggiato sulla base di un romanzo di Grubb, il film ricalca quasi fedelmente l’iter “episodico” dell’opera catacea composta da quattro parti: l’impiccato, il cacciatore, il fiume, un albero robusto ed un epilogo da titolo “resistono”. “Non c’è nel romanzo il prologo iniziale del film che viene aggiunto dallo sceneggiatore Agee ed ulteriormente rielaborato dal regista”(B.Fornara - C.Laughton La morte corre sul fiume - ed. Lindau).
Ci troviamo di fronte ad una favola dal sapore nero, anzi nerissimo. Fatta di morte, di pericolo, di rapporti umani, di bene e male e di un confine sottilissimo che li separa. La morte è presente in maniera forte e pur non vedendo mai un omicidio “in diretta”(non era consuetudine) il regista comunque ci mostra il cadavere di una madre: un corpo immerso nel fiume con i capelli mossi, che si lasciano accarezzare dalla corrente quasi a purificarsi dall’avere messo in pericolo la sua prole, sposando un poco di buono e per giunta semisconosciuto. Immagini forti che probabilmente costarono la carriera al cineasta, il cui talento rimase confinato in questa sua unica pellicola.
Un Hansel e Gretel ambientato durante la grande depressione che vuole mostrare con piglio diretto le atrocità di un uomo senza scrupoli, il quale nascondendosi dietro una ipocrita figura di pastore(di anime) mette a nudo tutta la sua pazzia.
Proprio la natura del cattivo rappresenta il perfetto modo di fare cinema di Laughton. Il pastore viene spesso inquadrato in ombra o controluce e dal basso all’alto. Accompagnato da musiche grevi, pesanti e cadenzate fa ogni volta la sua comparsa in scena prima di iniziare l’inseguimento lungo il fiume, da dove poi prenderà il titolo la versione distribuita in Italia.
Una sequenza, a mio avviso, che sintetizza questo cinema meglio di tutte(se mai ce ne fosse bisogno) è quella in cui Powell(il pastore nonchè serial killer) sta per scoprire il nascondiglio dei soldi: un campo totale riprende i due piccoli che stanno rimettendo nella bambola i soldi, dallo sfondo avanza Powell che non capisce cosa stia succendo. Contro luce si vede avanzare questa ombra che procede con passo minaccioso fino a fermarsi in secondo piano. A questo punto la luce lo illumina e la minaccia prende coscienza. I bambini vengono obbligati a rientrare in casa e il regista con un virtuismo tecnico ci da l'imput fondamentale che costituisce la base dell’intera opera: un carrello in avanti piuttosto lento, claustrofobico e in soggettiva procede verso il pastore, ma non stringe sul mezzo busto del cattivo, piuttosto rimane su un (quasi)totale di Powell in cui viene esclusa solo la testa e quindi il viso. Il male diviene una minaccia intesa in senso generico. Non un personaggio definito, ma un male (pre)esistente che, vedremo poi(ad esempio nell’arresto stesso del cattivo), rimanere comunque ancorato al suo opposto cioè il bene.
Di sequenze da ricordare ce ne sarebbero un infinità tra le quali nella parte iniziale merita menzione quella in cui viene mostrato il serial killer, per la prima volta, che interloquisce con Dio(?). Uno “scalare” di campi ci porta da una master shot alle gambe della prima vittima, che lo spettatore vede, per poi tornare indietro ancora in un campo lunghissimo e definitivamente stabilizzarsi in una inquadratura(mezza figura) sul “nostro” cattivo impegnato alla guida della sua vettura.
Tanti sono i temi. Dal rapporto padre figlio al ruolo della donna che diviene allo steso tempo martire e salvatrice(a tal proposito ritengo totalmente errata l’interpretazione misogina della pellicola).
Appare dunque inutile cercare di ca(r)pire ogni segreto del film e come saggiamente dice Fornara nell’opera già citata: tanti sono i segreti “e chissà quanti altri ce ne sono e, dopo cento visioni, non li abbiamo ancora scoperti. Spettatori distratti, guardiamo e non vediamo: come i bambini del prologo in cielo, La narratrice celeste ci ha avvertiti.”
_________________
"C'ha tutto il Barone Liedholm, c'ha il vigneto, l'uliveto, i vini doc, i vini dik, i soldi (seeempre), panchina lunga!"
--------------------------------------------
ICEBURN
[ Questo messaggio è stato modificato da: oronzocana il 16-12-2005 alle 15:25 ] |
|
sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 12-02-2006 20:26 |
|
per ora mi limito ad una considerazione a caldo (poi mi butto sul libretto di fornara, che ho sullo scaffale da mesi).
una delle immagini più forti del film è certamente quella delle due baracche, la casa e il fienile dove i bambini si rifugiano dopo la prima fuga via fiume. non solo per il fatto che il riflesso del paesaggio sul corso d'acqua (il bordo del fiume è praticamente a metà del quadro) rende l'immagine quasi perfettamente simmetrica, ma soprattutto per un particolare meno evidente (o meglio, meno appariscente) ma fondamentale per l'effetto del quadro stesso.
Wassily Kandinsky, quando insegnava al Bauhaus, preparò un libro che, come egli stesso affermava, sarebbe dovuto essere una specie di grammatica della pittura; egli si proponeva di definire gli elementi primari di ogni rappresentazione grafica (punti, linee, superfici), individuare le loro proprietà estetiche e le proprietà dei loro rapporti.
Consideriamo, ad esempio, i disegni a e b, che riguardano i rapporti fra linee e margini di una superficie. In A, la linea lontana dai margini, e più vicina a quello superiore, genera una sensazione di tensione, o di forza che attrae verso l'alto; la tensione è tanto più forte quanto più si avvicina al margine. Se la linea tocca il margine (figura B), la tensione verso l'alto cessa e se ne sviluppa una forte verso il basso, esprimendo, dice Kandinsky, "qualcosa di morboso, quasi disperato".
Ecco da dove deriva la forza (morbosa, appunto, come l'atmosfera del film), e la capacità di raggiungere l'effetto espressivo desiderato, di questo quadro. Il tetto del fienile, edificio altamente stilizzato - più della casa - in pieno stile espressionista (i richiami all'espressionismo tedesco sono presenti, e ben noti, in tutto il film), disegna una diagonale che si avvicina tantissimo al bordo superiore dell'inquadratura, mentre l'immagine dello stesso edificio riflessa sull'acqua tocca il bordo inferiore: la tensione del quadro visivo tende a focalizzarsi tutta, e con una forza impressionante, verso la parte alta del fienile, che è appunto il luogo in cui i due bambini andranno a rifugiarsi.
lavori e ricerche in questa direzione sono presenti in molte altre riprese di questo capolavoro, così come del resto erano presenti già nel Gabinetto del dottor Caligari, manifesto di quel movimento che, come ho già detto, ha influenzato più di ogni altro la poetica di Laughton.
sì, perché di poetica si tratta, anche se siamo costretti a carpirla tutta da un unico film.
se riesco a trovare un'immagine della sequenza in questione la posto.
_________________
Non vorrei mai appartenere ad un forum che accettasse tra i suoi moderatori uno come me.
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 12-02-2006 alle 20:29 ] |
|
roccomedia
 Reg.: 15 Lug 2005 Messaggi: 3829 Da: Bergamo (BG)
| Inviato: 13-02-2006 00:16 |
|
Già se ne era parlato altrove di questo film e non posso che riconfermare che è di una bellezza estetica e interpretativa sconcertante: una "fiaba-noir" dalla fotografia sublime con spettacolari giochi di luce e di ombre. Straordinariamente interpretato da Robert Mitchum e da una cazzutissima Lillian Gish (anche se in un ruolo secondario) oltre che da una sempre brava Shelley Winters.
Ma la sua grandezza e il suo spessore, come già si disse giorni fa, sta in una ricchezza barocca, che lascia alla mente decine e decine di particolari memorabili (la sovrapposizione dell'ombra del bambino con quella di Mitchum mentre racconta la storia alla sorellina che deve addormentarsi; la storiella delle due mani, una del bene l'altra del male (Hate/Love)caratterizzata da Mitchum in una versione quasi da "teatro dei pupi"; il quadro alle spalle del letto nella scena della prima notte che a luce spenta era nel buio, quando Mitchum rispegne la luce mentre la Winters è allo specchio, resta illuminato; nella sequenza dell'omicidio della Winters, ad un certo punto, complice la scenografia ed i giochi d'ombra, sembra quasi di vedere il sipario del palcoscenico di un teatro; ecc.) |
|
13Abyss
 Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 13-02-2006 01:08 |
|
già, e infatti non si può che parlarne (e se n'era parlato) soltanto in termini entusiastici.
quanto all'immagine citata da sandro, l'avevo annotata anch'io nell'Agenda dei Film, pur senza cacciare fuori correnti pittoriche etc.
mi aveva semplicemente colpito l'immagine speculare (quiete prima della tempesta/ turbolenza acquatica) del fiume...
comunque Fornara dice di tutto di più a riguardo. quindi adios! |
|
sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 13-02-2006 01:16 |
|
quote: In data 2006-02-13 01:08, 13Abyss scrive:
mi aveva semplicemente colpito l'immagine speculare (quiete prima della tempesta/ turbolenza acquatica) del fiume...
|
e ciài ragione, infatti l'unica foto che ho trovato è questa, che però è già della seconda parte, quando cioè i bambini riprendono la fuga via fiume.
questa invece è una delle altre sequenze in cui il gioco di tensione costruito sulle linee è più evidente.
e mi pare anche quella che più si rifà visivamente al Caligari, con stilizzazione del profilmico verso l'apice della tensione, e blablabla.
_________________
Non vorrei mai appartenere ad un forum che accettasse tra i suoi moderatori uno come me.
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 13-02-2006 alle 01:17 ] |
|
|