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Autore Marie Antoinette di Sofia Coppola
mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 20-11-2006 15:08  
quote:
In data 2006-11-20 15:00, nicola777 scrive:
Ma io stento anche a credere che sia una cosa voluta..boh, non ci trovo alcun senso


vabbè, che sia voluto è abbastanza ovvio. Il significato probabilmente sarà che Maria Antonietta può essere vista come una teenager di quelle che oggi mettono le Converse.

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EtaBeta

Reg.: 11 Nov 2003
Messaggi: 1493
Da: Roma (RM)
Inviato: 20-11-2006 15:19  
quote:
In data 2006-11-20 15:08, mescal scrive:
quote:
In data 2006-11-20 15:00, nicola777 scrive:
Ma io stento anche a credere che sia una cosa voluta..boh, non ci trovo alcun senso


vabbè, che sia voluto è abbastanza ovvio. Il significato probabilmente sarà che Maria Antonietta può essere vista come una teenager di quelle che oggi mettono le Converse.


secondo me ci hai azzeccato: è del tutto evidente che la Coppola spinga su questo parallelismo (a prescidere dalle Converse).
Comunque sto film mi ricorda qualcosa, aspè...

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"ci sedemmo dalla parte del torto poichè tutti gli altri posti erano occupati" B.Brecht

"una giornata senza sorriso è una giornata persa" C.Chaplin

You better let somebody love you
before it's too late

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nicola777

Reg.: 07 Gen 2004
Messaggi: 413
Da: Sestu (CA)
Inviato: 20-11-2006 15:29  
quote:
In data 2006-11-20 15:08, mescal scrive:
Il significato probabilmente sarà che Maria Antonietta può essere vista come una teenager di quelle che oggi mettono le Converse.



no, dai...
magari aveva perso una scommessa

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EtaBeta

Reg.: 11 Nov 2003
Messaggi: 1493
Da: Roma (RM)
Inviato: 20-11-2006 15:36  
O lady ladyladyoscar tutti fanno festa quandopassituuuuuu...

ecco cosa mi ricordava: i primi quaranta minuti di film sono pare pare le prime 4-5 puntate del cartone, evidentemente gli autori hanno utilizzato le stesse fonti.
Comunque, tornando seri, a me il film non è dispiaciuto affatto e trovo che l'ineffabile Kirsten sia finalmente riuscita a eguagliare quella che, a mio parere, fino ad oggi era la sua interpretazione più riuscita, ossia la bambina vampira di "intervista col vampiro".
La scena della partenza da Versailles l'ho trovata davvero bella e struggente, con Luigi che, tanto per cambiare, non comprende i sentimenti della moglie ("ammirate il vostro viale di tigli?"). Bello, mi è piaciuto, e chissene delle discutibili licenze che Sofia si è presa: sono servite a tratteggiare il personaggio, e bene, quindi le trovo assolutamente accettabili.
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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 21-11-2006 23:06  
Trama Francia , 1770 , Maria Antonietta d'Austria viene promessa sposa al figlio del re di Francia luigi XV.
Giovanissimi , sposatisi solo per motivi politici e di unione dei casati , i due non riusciranno per lungo tempo , circa sette anni , a consumare il matrimonio imposto mentre la giovane futura regina si trova in bilico tra noia, insoddisfazione e frustrazione per i continui rifiuti del marito nel possederla.A complicare il tutto ci si mettono le continue pressioni di palazzo che la portano alla confusione data anche la sua giovane eta' e inesperienza.Oltretutto...

Sunto del commento: un film in costume di grande fascino , realizzato con maestria da una figlia d'arte e coprodotto dal padre , che coniuga in maniera mirabile tutti gli elementi della possibile sontuosa vita di palazzo di una regina del tempo : noia,insoddisfazione, frustazione, peso delle responsabilita' e degli obbiettivi mancati per colpe non sue.Fotografia ottima, costumi eccezionali e locations da sogno completano una trama che sembrerebbe lineare ma alla fine riesce a chiudere il cerchio in maniera emozionante .Una grande Dunst riesce a convivere con una Asia Argento che ha una parte ritagliata per le sue peculiarita' di oscura femme fatal , e il colpo di genio e' che ci sono delle musiche rock che non estraniano ma convincono.Da vedere incantati ma anche emozionati.

Osservazioni sin dalla prima inquadratura capiamo che il film vertera' sul binomio lusso / noia e lo stupendo sguardo in camera da presa della regina ci parla anche di furberia e malizia.Un inizio colorato di rosa per una storia tutta al femminile dove la giovinezza strappata per ragioni politiche e di capitale rende poi pericoloso investire di poteri decisionali chi ha avuto strappato e snaturato una parte del ciclo vitale.Vizi, lussi e sperperi poi diventano necessari quando ci sono disponibili capitali conquistati senza fatica e la noia regna sovrana e le giornate sono monotone e ripetitive.La coppola questa cosa ce la mostra in maniera a dir poco perfetta , dandoci con immagini sontuose e costumi bellissimi un ritratto di bambina-donna-madre di grande impatto, aiutata da una dunst in grande spolvero che con sorrisi , moine e espressioni fa benissimo calare nel personaggio e nella intensita' del procedere degli anni e del cambiare delle abitudini e della maturita'.
Accanto alla Dunst i personaggi maschili si riducono a dei pallidi comprimari , con il delfino/marito goffo e assolutamente acerbo che ne ignora le grazie per lungo tempo fino a convincersi che fare l'amore e' come aprire un chiavistello per cui esegue il " compito " ( infatti e' appassionato di serrature,lucchetti e ingranaggi) , con il re che e' ammaliato da una Asia Argento quanto mai conturbante nella parte della contessa Dubarry , e tutta la corte che reclama l'erede maschio solo una fastidiosa moltitudine di persone che esegue meccanicamente doveri di etichetta senza pensare a quanto sono assurdi.Ci perdiamo nei vestiti , ci crogioliamo negli ambienti di Versailles, ci schieriamo dalla parte di questa principessa tanto attaccata al dovere familiare e di palazzo da accettare di fare l'amore solo per puri scopi di eredita' del potere.
Tra l'altro il film non abbandona mai il ceto sociale dal quale parte,ci fa vedere solo lussi e ricchezze senza mai percorrere il cammino del declino sociale verso una vita diversa ( imprimere cosi' bene il concetto della monotonia ha avuto la sua forza anche in questo ) , senza quindi mai fornire alla protagonista un vero parametro per la ricerca del suo equilibrio di ricerca.
il film che a un certo punto sembra essere lineare ,bello quanto si vuole ma in fondo con il rischio di ripetitivita'al momento giusto vira , entra nel campo della responsabilita' data senza opportuna preparazione , e da li' si mettono in evidenza gli aspetti delle conoscenze e notizie date ad hoc al popolo.La regina e' vero che spreca ,ma la vera bancarotta viene data dalle errate campagne militari che dissanguano il paese e portano il popolo alla rivolta.Motivazioni di colpe non sue, o almeno non del tutto sue, che vengono rafforzate da voci di stile gossip che la dipingono come una menefreghista e di facili costumi ( " io non avrei mai detto la frase - dategli delle brioches - in risposta al popolo che chiede pane ), quasi che in fondo la moda dello screditare con il pettegolezzo tanto di moda oggi fosse una profonda abitudine dei tempi andati. Un gran bel film che emoziona e stupisce, diretto molto bene , e che riesce in maniera incredibile e assolutamente mai pensata , come validita' di logica di coniugare in alcuni punti musiche rockeggianti cosi' fuori da quel tempo,senza straniare ma addirittura a renderle calzanti in apragone al visto-sentito. Dopo il giardino delle vergini suicide e lost in translation a Sofia Coppola e' stato dato in mano un lavoro costoso e ridondante , che lei ha saputo gestire in maniera perfetta , andando a fondo nella personalita' di una donna cresciuta troppo presto in un contesto sfarzoso,emozionandoci,divertendoci e anche stupendoci.
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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follettina

Reg.: 21 Mar 2004
Messaggi: 18413
Da: pineto (TE)
Inviato: 22-11-2006 01:43  
nn ho letto gli altri pareri ma il film nn mi è piciuto per niente.. Kirsten Dunst brava nella parte, ma film troppo lento e nella prima parte quasi ridicolo...

nn mi è piaciuto x niente

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follettina

Reg.: 21 Mar 2004
Messaggi: 18413
Da: pineto (TE)
Inviato: 22-11-2006 02:03  
quote:
In data 2006-11-19 21:40, Madleine scrive:
qualcuno mi spiega come mai in una scena in cui l'antonietta si prova delle scarpe si vedono delle converse all star??
secondo me perchè la coppola è scema



nooo ci sono stata molto attenta... nn si vedono converse!

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Frankiefan


Reg.: 11 Mar 2004
Messaggi: 364
Da: Savona (SV)
Inviato: 22-11-2006 05:27  
E' gia' uscito????

Noooooo non lo vedro' mai cavoloooooo!!!!

La mia Mariaaaaaaaaaaaa!!!!


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Rose tints my world, keeps me safe from my trouble and pain!!!

Mo' motherf***ing SNAKES on mo' motherf***ing planes!!!

http://www.bollalmanacco.splinder.com

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Chenoa

Reg.: 16 Mag 2004
Messaggi: 11104
Da: Vittorio Veneto (TV)
Inviato: 22-11-2006 20:44  
C'è un filo conduttore che lega uno ad uno i film di Sofia Coppola.
Se nel Giardino delle Vergini Suicide il tema predominante era l'estrema solitudine e l'estraniamento dalla realtà da parte di un gruppo di giovani sorelle, in Lost in Translation (e mai titolo fu più evocativo), la solitudine ricompariva sotto la veste dell'incomprensione. L'incomprensione data da un mondo sconosciuto e diverso dal proprio e l'incomprensione che inevitabilmente contraddistingue i rapporti umani. Ma non è tutto.
La Coppola scava ancora scoprendo un altro tipo di solitudine. Quella di chi mai ci si aspetterebbe ne soffrisse, perché ha e può tutto, circondata com'è dalla ricchezza più sfrenata.
Una regina. La regina di Francia Maria Antonietta.
Un salto nel passato quindi, immergendosi nella storia ma senza raccontarla appieno, piuttosto descrivendo i turbamenti interiori di una sovrana molto chiaccherata e considerata da sempre capricciosa e arrogante. Eppure ciò che traspare dal film è tutt'altro che questo. Ciò che ci viene mostrato è una ragazzina che nonostante la sua giovane età viene fatta sposare a un altrettanto giovane inesperto futuro sovrano per doveri e strategie che vanno oltre le loro stesse esistenze. Lei diviene ciò che rappresenta, etichettata dapprima come straniera in una corte non sua, poi come donna che non sa tenersi un marito né dargli un erede, nonostante sia proprio il consorte a non volersi nemmeno avvicinare a sua moglie, probabilmente per inesperienza. I soldi e la ricchezza fanno il resto, compensano cioè il vuoto di una vita triste e d'altra parte non è quello che un qualsiasi adolescente farebbe in una condizione simile?
Sperperare, divertirsi e farsi viziare approfittando di un protocollo tanto permissivo quanto assurdo.
Un po' come i vip dei giorni nostri, viziosi, dannati ed esageratamente ricchi. E il paragone con il nostro presente non è un caso, non solo per certi anacronistici dettagli disseminati all'interno della pellicola, né per la colonna sonora decisamente poco settecentesca. Piuttosto per il filo conduttore che la Coppola ha inserito anche in questo suo lavoro e che, invece che le differenze storiche, sta ad indicare le analogie che si possono trovare in ogni epoca.
Persino la parte più intimistica del film, quella che ci presenta una regina in contatto con la natura, che cita Russeau, che si circonda solo degli amici più cari e che soprattutto cede all'amore istintivo e passionale, rappresenta l'emblema dell'isolamento e della solitudine più cronica.
E quando è messa di fronte alle proprie responsabilità di madre e di sovrana, Maria Antonietta non si lascia travolgere, bensì accetta il suo ruolo con determinazione sempre più crescente. Ma non basterà a placare un popolo che ormai vuole libertà, uguaglianza e fraternità e in nome di questo non esita a uccidere.
Non sappiamo cosa capiterà alla Regina di Francia, Sofia Coppola non vuole raccontarcelo, eppure comprendiamo tra le righe che ciò che accade al di fuori della claustrofobica Versailles è frutto dell'incompetenza e dell'inesperienza di un re inadatto al suo ruolo, di cattivi consiglieri e di scelte governative totalmente errate. Il malcontento che ne segue è quindi pressocché inevitabile.
Di conseguenza indagare sulla storia non è l'essenziale.
Ciò che conta davvero, in questo Marie Antoinette, è conoscere la vita di una giovane donna lasciata sola nella sua infelicità e il modo in cui lei ha provato, malgrado tutto, a uscire da questa alienazione.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Chenoa il 22-11-2006 alle 20:56 ]

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nicola777

Reg.: 07 Gen 2004
Messaggi: 413
Da: Sestu (CA)
Inviato: 22-11-2006 22:58  
quote:
In data 2006-11-22 20:44, Chenoa scrive:



bell'analisi
anche se io non ho trovato così pressante la solitudine di Maria Antonietta

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Chenoa

Reg.: 16 Mag 2004
Messaggi: 11104
Da: Vittorio Veneto (TV)
Inviato: 22-11-2006 23:08  
quote:
In data 2006-11-22 22:58, nicola777 scrive:
anche se io non ho trovato così pressante la solitudine di Maria Antonietta

Perché in fondo è mascherata dal divertimento frivolo delle feste di corte.
Però la solitudine che ho intravisto è osservando l'intera filmografia della Coppola, compreso appunto quest'ultimo lavoro.

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follettina

Reg.: 21 Mar 2004
Messaggi: 18413
Da: pineto (TE)
Inviato: 22-11-2006 23:14  
quote:
In data 2006-11-22 23:08, Chenoa scrive:
quote:
In data 2006-11-22 22:58, nicola777 scrive:
anche se io non ho trovato così pressante la solitudine di Maria Antonietta

Perché in fondo è mascherata dal divertimento frivolo delle feste di corte.
Però la solitudine che ho intravisto è osservando l'intera filmografia della Coppola, compreso appunto quest'ultimo lavoro.


in effetti la solitudine è mascherata dalle mille feste e diverimenti.. la cosa che a mio parere lo mette in evidenza xò è la colonna sonora.. musiche nuove e movimentate nei mometi "+ belli" e le solite, monotone e lentissime nella vita " di sempre"

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nicola777

Reg.: 07 Gen 2004
Messaggi: 413
Da: Sestu (CA)
Inviato: 22-11-2006 23:22  
quote:
In data 2006-11-22 23:08, Chenoa scrive:
Perché in fondo è mascherata dal divertimento frivolo delle feste di corte.
Però la solitudine che ho intravisto è osservando l'intera filmografia della Coppola, compreso appunto quest'ultimo lavoro.



Ma io mi riferisco anche al rapporto col marito, che in fondo non è soffocante come lo era quello di Lux con i genitori o di Charlotte con il marito/mondo.
E poi trovo anche che la liberazione -ma in questo caso è meglio parlare di attenuazione- della protagonista dalla solitudine (o oppressione) in Marie Antoinette avvenga durante il film e non alla fine (come col suicidio ne Il giardino o la riappacificazione di Charlotte con la vita e col mondo in Lost in translation), quando la regina riesce a crearsi, nel suo microcosmo che è Versailles, un altro mondo che è la sua casa lontana dalla corte.

[ Questo messaggio è stato modificato da: nicola777 il 22-11-2006 alle 23:24 ]

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 23-11-2006 11:26  
Questo è un film sbagliato, in cui Sofia Coppola è indecisa che strada prendere, che approccio scegliere per narrare la storia di una regina per caso.
Invece di percorrere le strade autoriali di Lost in Translation, si imbarca in una trasposizione patinata, lussureggiante, stile rococò, con una distanza abissale dai personaggi principali.
La confezione è di lusso, per carità, costumi e ambientazione (il film è girato proprio nella reggia di Versailles) saranno costati milioni di dollari al paparino Francis Ford, la stessa Kirsten Dust è abbastanza in parte. Ma quello che manca al film è il coraggio di scendere in profondità ed analizzare sentimenti e motivazioni psicologiche, di squarciare queste figure di carta velina e renderle più umane.
E' vero la figura storica di Maria Antonietta era un pò insipida, nè carne nè pesce, nè stupida nè intelligente, ma il film si adagia mollemente sulla sua mediocrità.

Un mio commento sul film è pubblicato QUI
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True love waits...

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stedeaz

Reg.: 23 Nov 2006
Messaggi: 64
Da: bollate (MI)
Inviato: 23-11-2006 11:57  
Ho visto il film sabato scorso e devo dire che mi è piaciuto molto,avevo già apprezzato Il giardino delle Vergini e adorato Lost in translation per cui non potevo mancare all'appuntamento.Anche in questo film si ritrova la poetica della regista. Nonostante alcuni cali di ritmo forse inutili, Sofia Coppola riesce ancora una volta a descrivere bene l'animo dei suoi personaggi, una bambina cresciuta come Paris Hilton ma morta da regina.Un film di persone e non di azioni.Le vicende storiche al di fuori di Versailles sono poco importanti perchè a quel tempo Versailles era il mondo e alla regista penso che non interessasse. La storia delle scarpe mi sa che è vera, l'hanno detta anche a me. Cmq complimenti alla Coppola che con coraggio ha messo in scena una Maria Antoinette stile Prada ma con una forza interiore che va oltre la sua giovanissima età. W la regina W Sofia Coppola.
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"la tua autostima è un gradino sotto quella di Kafka" Woody Allen

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