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Autore Batman il cavaliere oscuro
bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 05-08-2008 14:45  
quote:
In data 2008-08-05 12:32, pkdick scrive:
quote:
In data 2008-08-05 11:32, bunch311 scrive:
quote:
In data 2008-08-05 03:00, sandrix81 scrive:
a me sì, l'anno scorso mentre leggevo un articolo su ford.


ma mica me ricordavo che eri cosi collione.vabbè visto che certe volte te fai passa pure pe uno che se ne intende di cinema,basta che prendi i personaggi di stewart,wayne e marvin e li sovrapponi a quelli di dent,bale e joker.poi magari ti ricordi tutto il discorso sulla leggenda fatto nel film di ford e secondo me riesci pure a smette de esse un collione,sarà difficile,ma ce la puoi fa


mmm
però stewart non si sgarrava la faccia


e non era neanche biondo

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Marcos

Reg.: 10 Lug 2003
Messaggi: 3463
Da: Tarquinia (VT)
Inviato: 05-08-2008 18:21  
Avete sentito ? Vogliono Johnny Depp come Enigmista e Philip Seymour Hoffman come Pinguino, nel prossimo film...La scelta di Depp, sopratutto, dimostra che Tim Burton non è stato né dimenticato, né sbeffeggiato da Chris Nolan e la "Time Warner"!

Marcos
_________________
Salve, sono Marcos.

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 05-08-2008 23:07  
Mah, giusto la faccenda di "Print the legend" ha qualcosa a che fare... Le dinamiche dei tre personaggi sono abbastanza diverse in realtà.

Comunque rivisto di nuovo al cinema... Confermo l'impressione di un film troppo discontinuo, un buon film ma sul piano emotivo non riesce a coinvolgere più di tanto, i personaggi non vivono, ed è inutilmente cupo e tetro a mio avviso. Non mi stupisce affatto che gli attori se la passino male, perché il film ha veramente un tono jettatorio.



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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 05-08-2008 23:48  
Valpa,o io posseggo troppa capacita' empatica oppure t nn ne hai affatto,perche dire che i personaggi d questo film nn hanno vita e una vera bestemmia,e ho gia spiegato perche,mentre le t motivazioni contrarie nn sn mlt convincenti... Fammi qlc esempio di film con personaggi 'vivi'..

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 06-08-2008 01:08  
quote:
In data 2008-08-05 12:32, pkdick scrive:
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In data 2008-08-05 11:32, bunch311 scrive:
quote:
In data 2008-08-05 03:00, sandrix81 scrive:
a me sì, l'anno scorso mentre leggevo un articolo su ford.


ma mica me ricordavo che eri cosi collione.vabbè visto che certe volte te fai passa pure pe uno che se ne intende di cinema,basta che prendi i personaggi di stewart,wayne e marvin e li sovrapponi a quelli di dent,bale e joker.poi magari ti ricordi tutto il discorso sulla leggenda fatto nel film di ford e secondo me riesci pure a smette de esse un collione,sarà difficile,ma ce la puoi fa


mmm

mmma anche no. mi sa che bunch si è abbioccato dopo un'oretta.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 06-08-2008 01:35  
Purtroppo ricordo quasi nulla di quel film e nn posso supportare il discorso di bunch,ma so per certo che le vacue battutine dl fratello sandrix mhanno rotto il cazzo.argomenta invece di mitragliare cazzate.
_________________
Silencio...

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 06-08-2008 11:51  
quote:
In data 2008-07-28 20:38, liliangish scrive:
Concordo con chi ha apprezzato il film.
Per me è stata una lunga avventura, ricca non solo di colpi di scena e di immagini da brivido, con panoramiche sui grattacieli di Gotham e Hong Kong che facevano letteralmente venire le vertigini, ma soprattutto di spunti interessanti, come ha colto molto bene Petrus:

quote:
In data 2008-07-22 17:52, Bonekamp scrive:
dipingendo con pennellate sapienti una Gotham che non si colloca più in un universo a sè stante, chiusa nell’alveo di un non luogo che ne cauterizza i punti di contatto con la realtà, ma che è in relazione con il modo del qui e dell’ora, arrivando ad assomigliare in tutto alla New York per come noi la conosciamo.



è proprio questo calare il fantastico nella realtà senza che la realtà ne intacchi la magnificenza ad essere il punto forte del film.
in un momento storico come il nostro che avrebbe un gran bisogno di eroi (dice bene Gatsby, nel film c'è molto Bush, ma trovo anche inquietante come sposti l'asse della cattiveria verso la Cina), l'unico vero eroe è costretto a cedere alla schiavitù mediatica che lo vuole cattivo per salvare la speranza.

la scena della conferenza stampa è in tal senso esemplare: il vero eroe diventa il capro espiatorio della rabbia impotente dei cittadini.

ma anche la legittimazione, operata nel finale, dell'eroe reale a discapito di quello fantastico ha una valenza politica: non possiamo sapere cosa si nasconde dietro i nostri martiri.

la tensione storica per me è stata realmente palpabile. sul finire, avevo le lacrime agli occhi.





Io invece lo trovo il suo punto più debole, specialmente se correlato al fatto che malavita, politica, corruzione, non sono più elementi esogeni, che diano l'imput per inanellare una serie di evoluzioni/involuzioni di personaggi già ai limiti della normalità (il candidato sindaco Max/Catwoman in Batman return ), ma qui si pongono direttamente in primo piano, smettendo di essere funzionali alle atmosfere, comme accadeva in Burton, ma andando a configuararsi come il punto centrale dela storia.
Burton è un maestro di atmosfere. E le atmosfere posso tranquillamente prescinedre anche dalle storie. Si può raccontare o comunicare anche solo attraverso le atmosfere, le luci, le ombre. Nolan, invece, è davvero abile a manipolare gli spazi, cosa che a Burton probabilmente non interessava nemmeno tanto. In The dark knight lo spazio a disposizione si dilata e crea innumerevoli altri spazi, le riprese non si accontentano mai di restare sulla soglia della raffigurazione del personaggio o del luogo, ma si battono per creare dinamismo anche solo semplicemente nella scena di un dialogo. Le ambientazioni non richiedono l'ausilio di luci od ombre per comunicare, ma si servono di una ricerca spasmodica della profondità, dalle visioni filtrate attraverso i vetri dei grattacieli (da cui peraltro il film ha inizio, nella primissima inquadratura), per giungere agli schermi ultrapiatti che affondano lo sguardo nell'immagine e ne fanno derivare una geometrica perfezione. Più ancora che Raimi, Nolan sa muovere la macchina da presa e trovare punti saldi per raccontare. Ma, in fin dei conti, il suo non può che risultare, appunto, un semplice racconto, un film che vuole a tutti i costi trovare il metodo adatto per "rivelare", tentando a tutti gli effetti di riflettere nei nostri occhi quel senso di tanta (troppa) esaurirenza e finendo per configurarsi assolutamente come un film di soli eventi. Cosa che non accadeva affatto per Burton.
C'è poi da sottolineare come sempre questa "normalizzazione" delle atomosfere e delle ambientazioni vada a pealizzare proprio la metafora burtoniana (che, quella sì, era davvero il punto forte di Batman) di emarginazione e alienazione. Questa eccessiva attualizzazione, questo ricercato ancoraggio al tempo moderno - che in Burton era un'atemporalità e un'agiografia abbastanza palesata - non fanno altro che amplificare la sensazione di trovarsi in un film normale, qundo Batman deve essere l'esatto opposto. Burton non parlava di una malvagità che corrispondesse a quella reale, ma induceva a riflettere attraverso la rappresentazione di una follia che dalla realtà della plitica (o della malavita) corrotta ricevsse solamente l'imput, per concentrarsi maggiormente sul personaggio e sulla sua contorta psicologia. Il Joker di Leadger è interpretato in modo magistrale, su questo non ci piove. Ma è profondamente diverso da quello di Nocholson, il quale palesava una totale anarchia di sentimenti ed ostentava un'assoluta incoerenza ideologica, per andare a configurarsi come un caos ed un male narcisisti, smpre tendenti alla perfezione assoluta. Ciò, appunto,in Leadger non accade. Qui, nonostante l'irruenza vada a scontrarsi sempre inevitabilmente con l'ordine costituito (fosse anche quello dei malvagi), la realtà concreta rimane sempre in primo piano e la dimensione umana, anche del male, paradossalmente diventa il fulcro di tutta la faccenda. Così Joker si macchia troppo di idealismi, di un profondo senso per una sgangherata giustizia, pecca eccessivamente di finalità materiali.
I cattivi di Burton nascevanao da contesti di emarginazione, crudeltà, ma in un mondo e in una città che già di per sé è fortemente emarginata. Ogni personaggio, in Burton, era afflitto da una pesante solitudine, da una profondità che solo le sue atmosfere sono in grado di sottolineare. In Nolan questo non accade. Lo spazio e il movimento non bastano affatto, da soli, ad esplorare la psiche dei suoi personaggi...e si finisce per attualizzare e contestualizzare il male ed il bene e per banalizzare un discorso molto più ampio che Tim Burton aveva saputo iniziare. Nolan racconta. Lo fa bene, ma il suo è un metodo ancora troppo inperniato su un manicheismo che costruisce ombre di anormalità, generate da reali forme "normali".
In Burton anche ciò che era la cosnuetudine, l'omologazione ai costumi e alle abitudini della città in superficie, comunque, si rivela essere il frutto di una mostruoisità immanente allo stesso genere umano.

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L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Richmondo il 06-08-2008 alle 11:59 ]

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 06-08-2008 12:51  
Be ma rich tu ti leghi troppo a Burton e alla sua visione che nn puo ne deve essere assolutizzata..il male di nolan nel suo essere hic et nunc non e meno dirompente ne affatto manicheo..anzi la malvagita qui si espande e contagia l'intero discorso filmico,e non solamente si raggruma in quelle che t chiami atmosfere o nella costruzione d personaggi.il male di burton e un postulato,quello di nolan e il perfetto emblema dl dialettica postmoderna.

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 06-08-2008 13:00  
Ma perché paragonare i Batman di Burton a quelli di Nolan? Sono due cose totalmente diverse.
In Burton c'era il gusto per il gioco, la clowneria del Joker e non solo, entrambe le prime due pellicole contenevano degli elementi "umoristici", chiavi di volta da sempre del cosmo burtoniano.
Nolan invece ha eretto un Batman, partendo dal Begins, totalmente scuro, poco fumettistico se vogliamo, pur essendo ispirato dalle strisce della Dc Comics, e con The Dark Knight ha completato l'opera "demolitoria" del supereroe(?), trasformandolo da teatrale essere (l'unico supereroe, correggetemi se sbaglio, privo di superpoteri) a uomo comune, semplicemente coperto da una maschera.
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Kubrick5


Reg.: 19 Apr 2006
Messaggi: 5694
Da: San Zeno (BS)
Inviato: 06-08-2008 13:51  
Bentornato
_________________
Anche la follia merita i suoi applausi

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 06-08-2008 14:50  
quote:
In data 2008-08-06 13:00, TomThom scrive:
(l'unico supereroe, correggetemi se sbaglio, privo di superpoteri)


ti correggo ce ne sono molti:
il punitore per esempio ma non solo

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 06-08-2008 15:25  
quote:
In data 2008-08-06 14:50, kagemusha scrive:
quote:
In data 2008-08-06 13:00, TomThom scrive:
(l'unico supereroe, correggetemi se sbaglio, privo di superpoteri)


ti correggo ce ne sono molti:
il punitore per esempio ma non solo


Thanks!
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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 06-08-2008 15:40  
quote:
In data 2008-08-06 12:51, Fakuser scrive:
Be ma rich tu ti leghi troppo a Burton e alla sua visione che nn puo ne deve essere assolutizzata..il male di nolan nel suo essere hic et nunc non e meno dirompente ne affatto manicheo..anzi la malvagita qui si espande e contagia l'intero discorso filmico,e non solamente si raggruma in quelle che t chiami atmosfere o nella costruzione d personaggi.il male di burton e un postulato,quello di nolan e il perfetto emblema dl dialettica postmoderna.



Per me non è solamente un discorso di male e bene, perché è questo il fulcro di Batman. Per me il punto è che umanizzare eccessivamente un personaggio come quello dell'uomo pipistrello, che da sempre tenta di alienarsi, di estraniarsi totalmente dalla sua confizione proprio di essere umano, è quanto di più sbagliato. Burton enfatizzava e caricaturizzava una società che è in stato avanzato di degrado e si aiutava con atmosfere ed ambientazioni. Il suo mondo è vanitosamente malvagio, fine a se stesso, superbamente dipinto: le fogne di return e la città in superficie, i toni cupi e la caverna, il make up perfetto e puntuale di Nicholson, che cozza irrimediabilmente con il disordine della città.
In Nolan, invece, questa dicotomia perfetta manca. Burton non è l'assoluto batmaniano. Semplicemente a mio avviso comunica ciò che deve in maniera migliore. Il lato umano del personaggio non manca nei suoi film. Ma ciò che fortunatamente mancava, era una contestualizzaizone precisa che avesse il sapore di un'immensa didascalia, di un punto di svolta, per tentare di semplificare la strada all'uomo mascherato. Rendre Batman un semplice noir, il suo personaggio come un paladino martire, solo conro tutti, non semplifica affatto le cose, semplicemente le modifica radicalmente. Batman deve vivere alle frontiere della credibilità, in un mondo già di per sé emarginato, diverso, imperfetto.
Nolan tende troppo a porre in rilievo il contrasto fra società e uomo singolo, con un'inevitabile vittoria della prima sul secondo. E' un tema interessante, per carità. Ma la forza di Batman non può che essere il suo mantenersi distante dalla realtà, per rimanere con i piedi ben saldi per terra.
Ora non c'è nulla di nuovo, rispetto a qualunque film sui supereroi. Non lo trovo di molto superiore a Spide 3, per esempio.

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L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Richmondo il 06-08-2008 alle 15:44 ]

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
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Da: roma (RM)
Inviato: 06-08-2008 16:31  
personalmente trovo il batman di burton/keaton un personaggio totalmente trascurabile, al contrario dei villains burtoniani (joker pinguino catwoman) che sono i fantasiosi contraltari della rigidità dell'uomo pipistrello

ma il suo non essere caratterizzato, il suo essere "poco umano" mi sembra dovuto più che altro ad un sostanziale disinteresse del regista verso il personaggio, a favore dei comprimari di cui sopra, che meglio riflettono la sua poetica

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 06-08-2008 16:39  
quote:
In data 2008-08-06 16:31, kagemusha scrive:
personalmente trovo il batman di burton/keaton un personaggio totalmente trascurabile, al contrario dei villains burtoniani (joker pinguino catwoman) che sono i fantasiosi contraltari della rigidità dell'uomo pipistrello

ma il suo non essere caratterizzato, il suo essere "poco umano" mi sembra dovuto più che altro ad un sostanziale disinteresse del regista verso il personaggio, a favore dei comprimari di cui sopra, che meglio riflettono la sua poetica



Ma a dire la verità il personaggio di Batman è sempre stato quello più buistrattato. Basti pensare che è difficile vedere lo stesso attore che lo interpreta in più di un film di fila.
Bale, comunque, non mi sembra brilli eccessivamente, qui.
La vera star è Hedger.
In ogni caso, condivido ciò che dici sulle caratterizzazioni dei "cattivi" burtoniani, che sono l'antitesi di quelli di Nolan: perfetti, narcisisti, tendenti all'assoluto, sempre e comunque, folli nell'ossessiva ricerca della perfezione e della "normalità" in un mondo anormale: lo stesso pinguino, che è distante da questa connotazione, nella sua bruttezza tenta comunque di risollevarsi e di riabilitarsi, trovando invece la malvagità di una società che a suo modo è ancora più inumana e mostruosa di lui.
In Nolan, invece, è la società, anche qauella della criminalità organizzata (posta in primo piano) ad essere un marchingegno che funziona sempre bene, mentre il personaggio singolo soffre di una cronica imperfezione che lo affliggerà per semrpe. Il trucco del Joker di Nolan è sbavato, sbiadito, non narcisista, bensì mistificatore e sintomo di una paranoica osessione. Del resto, si pazzia non è qui perfezione per estraniarsi da un mondo maledetto, bensì un baratro nel quale precipitare, peggiorando sicuramente la propria condizione. Ma il ciglio da cui cadere è comunque più lineare, rigoroso, sicuro e ben congeniato rispetto alla mente, o all'aspetto, dell'individuo (belle, allora, le inquadraure di Bale sull'orlo di un grattacielo, che domina e allo stesso tempo viene dominato da una città/organismo): La follia è come la gravità: basta una spintarella e.....

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[ Questo messaggio è stato modificato da: Richmondo il 06-08-2008 alle 16:41 ]

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