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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > "The Village" di Night M. Shyamalan   
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Autore "The Village" di Night M. Shyamalan
Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 28-04-2005 20:16  
quote:
In data 2005-04-28 18:13, GionUein scrive:
Mi sento di concordare con quanto espresso da Mattia in merito a "The Village".
Fondamentalmente sul concetto di Shymalan "cinefilo" e propio per questo ( malgrado la palese differenza di linguaggio ) mi viene spontaneo accostarlo a Tarantino.

Adoro la sua innata capacità di mettere la mdp al servizio del film, e la sua attenzione nella disposizione dei personaggi all'interno dell'inquadratura.

Oltre all'esempio citato da tristam sopra ( inquadrature alla Hitch ) mi viene da sottolineare ( in "The Village" ) l'utilizzo dei campi lunghi e della mdp "nascosta" dietro gli arbusti del bosco.
Mdp che "spia" i protagonisti rendedosi protagonista e alimentando il "disagio" dello spettatore.

Concordo pertanto con il concetto estremo che vuole The village un film magari imperfetto, anche deludente, ma "assolutamente da vedere".




e io concordo con quanto hai scritto tu. ma infatti dopo shyamalan che è il mio regista preferito (e signs è il suo film che amo di più) viene tarantino. cmq shy è primo con un bel margine sugli altri.
vorrei anche aggiungere però che tutti qui stiamo riconoscendo la bravura di shy, secondo vari metri, anche in the village. allora che vuol dire che il film è sbagliato?
a me sembra che almeno il 90% delle critiche che ho letto contro questo film lo attacchino nella sceneggiatura, non nella regia di shy. e già non capisco cosa manchi in quella sceneggiatura, ma soprattutto credo che il genio di shy ne riempia la stilizzazione(non povertà, per me) espressiva linguistica con un uso originale della messinscena, del montaggio, della come al solito splendida colonna sonora, nonchè degli effetti sonori, e come ciliegina sulla torta bravi attori diretti ancor meglio.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 28-04-2005 20:27  
il primo appunto che potremmo fare alla sceneggiatura è che manca un climax, e mi sembra sia un bell'handicap per un film trhiller/horror.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 28-04-2005 20:35  
quote:
In data 2005-04-28 20:27, gatsby scrive:
il primo appunto che potremmo fare alla sceneggiatura è che manca un climax, e mi sembra sia un bell'handicap per un film trhiller/horror.



si certo che lo è in un film thriller horror.
peccato che the village (come tutti gli altri film di shyamalan) non sia nè un thriller nè un horror.

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"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 28-04-2005 20:46  
non mi piace catalogare i film per generi, è semplicistico e denigratorio. Ma The village si imposta come un film che non rivela, cercadno di accumulare tensione verso un'apice nel quale si dovrebbe scaricare.
Quest'apice è banale e prevedibilissimo, non ha una forza tale da spiegare agli occhi dello spettatore i vari perchè dei protagonisti, e finisce per non renderli nè partecipi nè curiosi. Il film, forse, poteva esser migliore, se le rivelazioni fossero avvenute all'inizio, e si sapesse di star assistendo ad un "dramma" sulla psicologica umana. Così è, e rimane, un film falso.
Girato bene senza dubbio, ma falso.
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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 28-04-2005 21:20  
quote:
In data 2005-04-28 20:46, gatsby scrive:
Il film, forse, poteva esser migliore, .... si sapesse di star assistendo ad un "dramma" sulla psicologica umana.



ma infatti è proprio questo il senso del film. un dramma sulla psicologia umana (come gli altri di shy del resto).
ma quali rivelazioni?
è come dire che il sesto senso fa schifo perchè si capisce subito che bruce willis è morto..ma assolutamente no! anche perchè io l ho rivisto una decina di volte, lo trovo sempre magnifico, e dire che ormai l ho capito bene che si tratta di un fantasma.
quindi anche in the village le presunte rivelazioni o sosprese non dovrebbero esser lette come tali.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 29-04-2005 01:26  
scusa Aytornit, ma tutto il film verte sul non dire, sul non far vedere, sulla percezione senza prova, e poi mi dici che è giusto una casualità?
Non puoi montare un certo tipo di tematica e poi rinnegarla!
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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 29-04-2005 12:34  
quote:
In data 2005-04-29 01:26, gatsby scrive:
scusa Aytornit, ma tutto il film verte sul non dire, sul non far vedere, sulla percezione senza prova, e poi mi dici che è giusto una casualità?
Non puoi montare un certo tipo di tematica e poi rinnegarla!



ma quello che sto dicendo è che il non dire, il non far vedere, la percezione senza prova sono modalità espressive (e non tematiche secondo me) di tutti i film di shyamalan. allora o mi dici che tutti e 4 (i più famosi) i suoi film fanno schifo per questo motivo, o non capisco perchè addurlo solo e spietatamente verso the village.
quindi non dico affatto che si tratti di una casualità, tutto il cinema di shyamalan è costruito così, non solo a livello di regia, ma anche di sceneggiatura. che poi, forse perchè l ho visto e rivisto, in the village non mi sembra ci siano veri e propri buchi logici in essa. ha una trama larga,ma ripeto, come in tutti i suoi film. al di là del fatto che lo adoro alla regia, trovo bellissimo tutto il non detto, l implicito, il simbolico delle sue sceneggiature, in the sixth sense come in unbreakable, in signs come in the village. e secondo me è un errore in questo film voler ricostruire una STORIA fatta e finita. lo si sminuisce e basta. perchè anche qui volendo la storia è sempre la stessa degli altri 3 film. sempre shyamalan ci parla dei rapporti di FIDUCIA (o fede)tra gli uomini, inserendoli in contesti misteriosi, fantasiosi, nebbiosi. ma punta il dito sul vero mistero che sono i rapporti umani. in the village gli esempi di questo senso tematico si sprecano. chi si fida e chi invece ha paura, tutti i personaggi sono coinvolti in questa diatriba prettamente manichea.e la circolarità delle emozioni in gioco (diffidenza paura fiducia amore speranza, che formano, loro si, il vero climax narrativo) è espressa in modo evidente dalla scenografia del villaggio e dall anello boscoso che lo chiude, ma soprattutto dai movimenti vorticosi della mdp. e poi non so dove ho letto che in questo film c'è un ammiccamento spudorato e autocompiaciuto del regista. io invece credo che the village e shyamalan in generale sia quanto di più lontano dall ammiccamento verso lo spettatore si possa immaginare.

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sonic79


Reg.: 16 Mag 2005
Messaggi: 206
Da: Messina (ME)
Inviato: 01-06-2005 17:05  
Quello che non mi piace è che Shyamalan (che comunque ritengo un bravissimo regista) è entra to in un vortice dal quale non riesce a uscire, quello del Finale a Sorpresa.
Magico nel Sesto Senso, interessante in Unbreakable, un pò Stupido in Signs, ridicolo in The Village.

Se cambiasse un pò il suo stile riuscirebbe a sorprendere anche solo grazie alla sua maestria nel maneggiare una sceneggiatura.
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"E così battezzo questo pianeta Trumania, della galassia di Burbank" (Truman)

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 01-06-2005 17:09  
quote:
In data 2005-06-01 17:05, sonic79 scrive:
Quello che non mi piace è che Shyamalan (che comunque ritengo un bravissimo regista) è entra to in un vortice dal quale non riesce a uscire, quello del Finale a Sorpresa.
Magico nel Sesto Senso, interessante in Unbreakable, un pò Stupido in Signs, ridicolo in The Village.


a dire il vero, il finale di Signs è strutturato proprio in modo da sfatare quest'idea, completamente fuorviante, che il cinema di Shyamalan sia indissolubilmente (ed esclusivamente) legato al colpo di scena finale.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 01-06-2005 17:16  
al contrario invece di quanto accade in Signs, dove è proprio la ricerca di falsi miti e falsi emblemi che dovrebbe tenere il filo del discorso fino al finale.
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Ayrtonit
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Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 03-06-2005 18:18  
quote:
In data 2005-06-01 17:16, gatsby scrive:
al contrario invece di quanto accade in Signs, dove è proprio la ricerca di falsi miti e falsi emblemi che dovrebbe tenere il filo del discorso fino al finale.



volevi dire "al contrario di quanto accade in the village" ?

e cmq non sarei d accordo. per me in the village si sfata, come ha detto giustamente sandrix a proposito di signs, il mito del finale a sorpresa. mi sembra palese che non ci sia nessun finale a sorpresa..
insomma è tanto per ribadire che gran parte delle caratteristiche del cinema di shy sono presenti ANCHE in the village.
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DEMONSETH

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70gn3z


Reg.: 31 Mag 2003
Messaggi: 1669
Da: italia (VR)
Inviato: 04-06-2005 12:37  
Questo regista è senza dubbio interessantissimo, il capolavoro qualè il Sesto Senso credo sia difficile da eguagliare o superare anke dallo stesso regista.
Incuriosito dalla trama del suo secondo lavoro andai al cinema e lo trovai interessante: Unbreakable i miei compagni di visione lo soprannominarono "UnbrekaBALL" , tuttavia era interessante e ben girato cn unaltro bel colpo di scena finale, anke se Willis era fin troppo fiacco cm personaggio.

Signs lo vidi in vhs.... deluso deluso deluso ! ! !
Storia degli alieni da serial tv mi pareva e poi... Mel che inizia la sua "PREDICA" da integralista mi ha fatto odiare la pellicola, tanto ke avevo aspettative bassissime su the Village ke veniva giudicato negativamente in molte critiche lette.

Ma dopo averlo visto qualche sera fa proprio, mi sento di dire ke è stata una sorpresa.
ottimamente girato, trama ancora una volta originale a suo modo insomma boccio solamente signs
_________________
"Siete soltanto la canticchiante e danzante merda del mondo"

IL MONDO E' BELLO PERKE' VARIO!

\,,/ =;-o \,,/

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sonic79


Reg.: 16 Mag 2005
Messaggi: 206
Da: Messina (ME)
Inviato: 04-06-2005 13:06  
Povero Signs, quante batoste
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royearle
ex "meskal"

Reg.: 06 Mag 2005
Messaggi: 6294
Da: napoli (NA)
Inviato: 17-09-2005 03:45  
Interessante questo topic, purtroppo molto lungo, per cui non ho potuto seguire per ora l'intera discussione.
Ho trovato questo film davvero notevole: Shyamalan utilizza un linguaggio cinematografico ricco, preciso e duttile come pochi nel cinema di oggi, mi verrebbe da dire "fa cinema".
Lo sguardo, e i suoi limiti, sono al centro della riflessione di questo regista: anche qui la verità è in fondo sotto gli occhi dei protagonisti, il detective del Sesto Senso, il prete senza fede di Signs, gli abitanti del villaggio del titolo, ma i segni di una verità in qualche modo evidente, vengono trascurati (overlooked; ancora una volta fa capolino il diabolico albergo kubrickiano). In The Village il discorso si complica: la protagonista principale, Ivy Walker, è infatti cieca: ciò non risulta però essere un handicap, in quanto la ragazza appare dotata di capacità eccezionali ed è, come un personaggio delle fiabe, capace di “vedere nel cuore degli uomini”. E la realtà del villaggio sembra dovere molto proprio all’universo fiabesco: sprofondati nel cuore di un misterioso e minaccioso bosco, abitato da creature “innominabili”( il primo di una lunga serie di tabù), gli abitanti del villaggio vivono la propria vita all’interno di una grande menzogna, simile alle storie che si inventano per tenere buoni –al-loro-posto i bambini. E non viene in aiuto, per svelare il mistero, la saggezza dettata dalla memoria: nel villaggio vecchi non ce ne sono, pur vigendo una gerarchia strettamente impostata su criteri generazionali, con un consiglio degli Anziani che prende ogni decisione.I “mostri”(alieni?) indossano mantelli rossi ( Cappuccetto Rosso), bussano alla porta come se volessero buttarla giù(in una scena che fa pensare ai “tre porcellini”).
Un mondo apparentemente irreale, che Shyamalan ha il merito di riprendere in maniera realista, evitando ogni eccesso “onirico” o barocco della messa in scena che il racconto poteva in qualche modo suggerire. Pur adottando, come si è accennato, un linguaggio straordinariamente complesso e raffinato, utilizzando, con inventiva e piena padronanza del mezzo, al meglio tutti i codici della visione. Un film nel film che andrebbe analizzato in maniera dettagliata.
La verità, in The Village, a differenza che nelle precedenti prove del regista, è celata da una serie di divieti che vengono imposti allo sguardo: confini che non devono essere varcati, colori “vietati”, case in cui non bisogna entrare...Non è un caso che proprio la protagonista, non vedente, appaia come l’erede designata dagli Anziani a reggere le sorti del Villaggio; mentre al contrario il folle, lo scemo del villaggio, è probabilmente già a conoscenza della verità, e in ogni caso non sembra temere le creature provenienti dal bosco. Un personaggio ironicamente chiamato Noè, come colui che portò in salvo l’Umanità dal diluvio per ricostruirla su basi nuove, e che col proprio sacrificio permetterà agli Anziani di continuare a coltivare il loro sogno di una comunità aliena al dolore e alla violenza.
L’altro personaggio a cui la realtà del villaggio sembra non bastare è Lucius Hunt, che potremmo tradurre come “cacciatore della luce”, il cercatore, l’irrequieto, che sembra intuire la verità nascosta, e a cui gli Anziani negano il diritto di uscire dal confine per andare verso la Città. Di lui si innamorerà Ivy, e per lui sarà costretta ad intraprendere il più classico dei viaggi, una ricerca della “pozione miracolosa”( in realtà un banale medicinale) dal sapore medievale.
E nella cecità collettiva, altre cecità, e autoinganni più piccoli sono possibili, come quelli indotti dai sentimenti: come nella scena straordinaria in cui la sorella di Ivy decide di dichiarare il proprio amore a Lucius, finendo per scoprire amaramente che non sempre si è corrisposti.
Questo presunto Eden artificiale, in realtà la prosecuzione delle sedute di un gruppo di auto-aiuto, potrà andare avanti a patto che nessuno trasgredisca e che nessuno guardi al di là dei limiti stabiliti:
ma,sembra chiedersi Shyamalan , qual è il vero Peccato Originale? Il desiderio di conoscenza (vedere) o non piuttosto il suo contrario, l’accettare i limiti imposti, il non saper riconoscere i segni, il guardare senza vedere, e quindi, in definitiva, non guardare?
D’altra parte, gli abitanti del villaggio siamo noi.

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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 17-09-2005 06:42  
Devo rivederlo ho il dvd li pronto che mi aspetta,penso che lo apprezzerò di più ad una seconda visione,magari questa notte..
_________________
No hay banda,non c'è una banda
è tutto..tutto registrato
No hay banda...eppure
Noi sentiamo una banda

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